Clarie camminava veloce nelle vie di Londra, facendosi largo tra la folla e schivando turisti come solo una Londinese era in grado di fare. La confusione regnava sovrana nella sua testa.

Raggiunta la propria destinazione, una graziosa casetta circondata da un piccolo giardino, suonò il campanello diverse molte, sistemandosi nervosamente i lunghi capelli ricci che non ne volevano sapere di assumere una forma decente.

« Dannazione! »

Non fece in tempo a dire altro che la porta si aprì, mostrando l'interno della villetta e, a seguito, una figura corrucciata.

« Che cosa vuo- »

La ragazza non gli diede il tempo di finire la frase che, entrando come un ciclone, si mise ad urlare:

« TU! Brutto idiota che non sei altro! Zayn è fuori di sé per colpa tua! »

« Non so di cosa tu stia par- »

« Zitto! Che cosa credevi di ottenere? »

Harry la guardò intensamente, facendola momentaneamente vacillare.

« Lo sai benissimo cosa intendevo ottenere » disse infine.

« Non osare Harry, non osare interferire con la mia vita. Non ne hai alcun diritto ».

« Non è il ragazzo adatto a te ».

Clarie spalancò gli occhi incredula.

« Oh, quindi l'hai fatto per me, giusto? » l'ironia palpabile nell'aria.

« Non perché marcisci di gelosia ogni volta che mi vedi con lui, giusto? » continuò lei imperterrita, facendo un passo avanti, con la sfida nello sguardo.

Sfida per altro subito accettata.

Avvicinandosi a sua volta di un passo, Harry rispose ghignando:

« Sai che non può darti quello che ti do io ».

Lei sorrise furbescamente, avanzando ancora.

« Non nasconderlo caro, lo so che ti sei innamorato di me quella notte ».

« E tu di me » controbatté lui, arrivando a sovrastarla con la sua altezza e costringendola ad alzare la testa per guardarlo negli occhi.

Clarie percepiva il calore del corpo del ragazzo, e il suo profumo, forte e pungente come se lo ricordava. Gli occhi verdi la scrutavano attenti, le labbra piegate in un sorriso irriverente, che lei non desiderava altro che togliergli a forza di baci.

Baci..? Intendeva schiaffi.

No, intendeva proprio baci.

Dannazione!

« Continua a ripetertelo ».

Fu questione di attimi: un sospiro, e si ritrovò schiacciata violentemente tra il muro e Harry. Il dolore subito soppiantato dalla sensazione della bocca di lui sulla sua. Le mani tra i suoi capelli, il cappotto già abbandonato per terra. Le lingue che si scontravano rabbiose, quasi duellando.

Si staccarono ansanti solo per riprendersi subito dopo, ancora più frenetici di prima.

I vestiti ormai sul pavimento, mentre le gambe di lei erano già attorno alla vita di lui. La parete come unico sostegno.

Era ormai un mese che andava avanti e ancora non capiva come fosse iniziata, o perché continuasse.

Lei amava Zayn, ma Harry era come una dipendenza; una volta cominciato, smettere era difficile, se non impossibile. Il senso di colpa la asfissiava, soprattutto la notte, ma comunque non riusciva a mettere un punto alla loro relazione clandestina. Ed il ragazzo non faceva nulla per aiutarla; ogni scusa era buona per sfiorarla, per passarle accanto o rivolgerle la parola, i suoi sguardi ardenti la bruciavano ogni volta che il suo fidanzato era nelle vicinanze.

Non ne sarebbe uscita viva, già lo sapeva.

*****

Sentiva gli occhi verdi di Harry puntati sulla schiena mentre velocemente raccoglieva le sue cose e si apprestava ad andarsene. Ogni mattina si ripeteva lo stesso teatrino.

« Non succederà di nuovo » sussurrò, senza guardarlo.

« Se è questo che ti dici per dormire la notte.. » la sbeffeggiò lui.

Mentre apriva la porta si girò di nuovo:

« D'ora in poi stammi lontano, Harry ».

Prima che potesse chiuderla, le sue parole la raggiunsero come uno schiaffo.

« A domani, Clarie ».

Una promessa.