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Autore: kamy    01/02/2009    4 recensioni
Un piccolo canovaccio, su stampo teatrale, leggibile come un qualunque romanzo a capitoli. E' la storia del Pigmalione, rivisitata a modo mio. Il giovane amore tra una ragazza di strada e un'imminente professore di fonetica in uno sfondo quasi irreale, sebbene sia la nebbiosa Londra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La storia è arrivata al suo epilogo prima del previsto, questo è il penultimo capitolo. Cari lettori vi ringrazio per essermi rimasti fedeli e vi ringrazio adesso sperando ci sarete anche all’ultimo chappy.

Cap.6 dall’undicesimo al tredicesimo

 

 

                                         Atto undicesimo

 

Higghins sta fumando. Poco ci manca che dalla bocca escano fiamme. Vorrebbe con tutto il cuore incenerire quell’idiota di Freddy. Quel damerino gira intorno a Elaisa come le api al miele. Non va a prenderlo a pugni solo per rispetto di Elaisa, ma sente le proprie mani prudere. Sua madre, Mrs Higghins sta organizzando un importante banchetto di Natale per ordine addirittura della regina. Sua madre è una donna molto importante e con una classe superiore perciò la regina ha deciso di affidarsi a lei. Per di più la loro casa è una villa in campagna, molto spaziosa e confortevole. La donna ha perciò insistito affinché il figlio e soprattutto quella ragazza così “squisita”, come l’ha definita la signora Elaisa, andassero da lei ad aiutarla per i preparativi. A far aumentare il suo disappunto è la dama di compagnia di sua madre. Controlla per l’ennesima volta che sia ancora in giardino ad annaffiare le rose, e perciò lontano da lui che si trova in balcone. Una donna bionda, con un sorriso sognante sempre sul volto, che non fa altro che offrire thè a tutti. Appena lo vede il suo sorriso si fa leggermente civettuolo e lo saluta dicendo: “Ciao bel fusto”. Non sa se diventare rosso di rabbia o di vergogna. La sua lista nera perciò comprende già i nomi della dama di compagnia e di quel manichino di Freddy. La gelosia lo rode fino al midollo. La rabbia gli da al cervello. Quando i suoi occhi si posano su Elaisa e ogni sentimento negativo si placa. E’ così bella mentre passeggia. I capelli e il vestito leggermente mossi dal vento. Quel volto raggiante e quel sorriso appena accennato in grado di sciogliere anche un cuore di giaccio. Il cielo azzurro dietro di lei non è niente rispetto ai suoi occhi. Ormai non può più negarlo a se stesso. E’ cotto. Quella situazione lo inquieta. Se si venisse a sapere che la ragazza fa solo finta di avere nobili origini gliela porterebbero via e Elaisa dovrebbe tornare in mezzo a una strada. Il suo sguardo si fa deciso. “Non permetterò che succeda”.

 

 

                                         Atto dodicesimo

 

In quella notte stellata la festa era già iniziata da parecchio. Un po’ distante, nascosta vicino alla grande scalinata che dava al salone, Elaisa guardava la festa. Tanti volti sconosciuti. In un angolo riconobbe solo Steve. Sorrideva con una mano tra i capelli e l’altra alla vita di una ragazza. Elaisa suppose che fosse la Margherita di cui il ragazzo tanto parlava. Non c’era che dire, sembrava una ragazza apposto. Stava per andare nella loro direzione, quando nella folla li perse di vista. C’erano così tante persone, così diverse da lei. Era fuori posto. Si rese conto che quel mondo sfavillante e pieno di sfarzo non le apparteneva. Donne acide con falsi sorrisi stampati sul volto. Bei vestiti, ma dentro erano vuote. Uomini eleganti, ma pomposi. Bei ragazzi, invaghiti di se stessi e vanesi oltre ogni limite. Sperduta e spaventata sentì una mano gentile posarsi sulla sua spalla. Si volto e vide lui. Era così bello ed elegante con quel vestito da sera. I lunghi capelli neri, sembravano al contempo fuori posto e ancora più belli. I suoi occhi esprimevano sicurezza, come il fisico ben scolpito che la camicia e la giacca nera lasciavano intravedere. Se già normalmente le sembrava bello, visto sotto quella luce la fece completamente invaghire di lui. Lo guardava con occhi brillanti, quasi come unico punto fermo a cui aggrapparsi in quel mare di incertezza. “Che fai non scendi?”le chiese. “No. Non mi sento bene”. Le guance di lei erano purpuree, ma non di febbre. Semplicemente, forse per la prima volta nella sua vita, era intimidita. Lui la capiva perfettamente. Pur essendo nato in quel mondo di lusso, non sentiva di farne parte. Lui preferiva la semplicità di una vero sentimento, quale amore o amicizia che fosse. La prese per mano e questo le infuse il coraggio necessario. Cominciarono a scendere la grande scalinata di marmo. Lei, con quel vestito meraviglioso che le aveva regalato Mrs Higghins, sembrava una principessa. Il suo portamento era elegante, ma non altero. Era completamente diversa dalla ragazza che era stata. Una volta sarebbe inciampata in quella grande gonna o sarebbe ruzzolata giù a causa delle scarpe. Il suo viso pulito, quell’espressione dolce però tradivano la sua purezza. Mentre scendevano molti invitati si voltarono. In fondo era il figlio della padrona di casa. Elaisa comincia a sentirsi nuovamente imbarazzato sotto quegli sguardi inquisitori. Lui, assumendo quel solito sorsetto sarcastico, le dice: “Sorridi. Non devo capire che sei intimidita”. Elaisa si chiese se l’espressione di lui non è altro che una maschera che porta Henry davanti a tutti. Scendono e qui tutte le dame di compagnia cominciano a contendersi la parola della sconosciuta. Elaisa ricorda una favola che ha sentito una volta di sfuggita mentre, vendendo i suoi fiori, si è fermata vicino alla finestra di una bambina di famiglia agiata e sua madre. Le sembra che si chiamasse Cerentola, e Elaisa si sente proprio una Cenerentola al ballo. Tutte quelle donne non le piacciono e stanno separando lei e Enry. Higghins intanto deve per etichetta salutare un bel po’ di signori pomposi e i loro figli, che avendo visto Elaisa, lanciano alcune battute taglienti. Henry si ricorda come mai non ama le folle e soprattutto quel genere di persone. Cerca con lo sguardo Elaisa e la trova smarrita nelle grinfie di una anoressica ingioiellata che non fa altro che sparlare. Riesce a raggiungerla e la ragazza lo guarda riconoscente. Proprio in quel momento l’orchestra inizia a suonare un lento. Freddy, che è arrivato in quel momento, si avvicina alla ragazza a grandi falcate. Spinto dalla gelosia, senza rifletterci su, Henry comincia a ballare con Elaisa. Solo dopo si rende conto che questo non è un’azione che il suo orgoglio gli avrebbe permesso di fare. Freddy sente una forte gelosia crescere in lui, diciamo che schiuma di rabbia. Non ha però il coraggio di sfidare Henry e per far ingelosire Elaisa si mette a ballare con la prima che capita, facendo così sfumare la già recondita possibilità che tra lui e lei nasca qualcosa. Gli sguardi di Elaisa e Henry sono concatenati. E’ come se avessero dimenticato di tutto ciò che li circonda. E’ quasi come se danzassero tra le nuvole. Elaisa si rende conto che se non avesse incontrato Henry, in quel momento sarebbe da sola, senza più nessuno, in qualche sperduta strada. Henry e il suo salvatore. Danza inoltre così bene, che lei è ormai convinta che sia veramente come in quella favola e che lui sia il suo principe azzurro. Elaisa sorride con moto di felicità che le viene dal cuore e lui si ritrova a pensare:”Non può essere una semplice ragazza. E’ un angelo, il mio angelo”rimanendo poi sconvolto da quei pensieri così sdolcinati che non sono insiti nel suo carattere. Si chiede come la ragazza riesca a fargli pensare certe cose. La domanda rimane però senza risposta, perché nel frattempo Henry si è nuovamente perso negli occhi di lei. Così, scambiandosi in un intero mondo tra quegli occhi di ossidiana di lui e quelli azzurri di lei, passa la melodia. Appena finita l’orchestra cessa di suonare. Elaisa si pietrifica in preda al terrore. “Che succede?”le chiede lui non capendo. Proprio in quel momento sta entrando addirittura la regina. “Se capisce siamo nei guai”mormora lei. “Ti proteggerò io”le dice.

 

 

 

 

                                         Atto tredicesimo

 

La serata era andata bene. Tutto era proseguito per il meglio. Finalmente la casa si sta svuotando dalla festa. Mrs Higghin fa cenno al figlio di raggiungerla nella libreria della casa. “Mi cercavi madre?”chiede lui sorpreso. “Sai non hai avuto un granché di fantasia. Come tuo padre sei un pessimo bugiardo”dice prendendo in mano il suo libro preferito, quello con cui alla sera va a dormire. “Cosa intendete?”chiede Henry, cominciando a preoccuparsi. “Sai cosa intendo. Per tua sfortuna esiste un solo Conte di Valfiori ed è anche un mio caro amico”dice lei con un tono colloquiale. “Non riesco a capire”ripete lui, non trovando vie d’uscite. “Semplice. Non ha nessuna figlia. Per di più sembra che da un lungo periodo a questa parte una certa “Elaisa”, venditrice di fiori, sia scomparsa. Ora hai capito”dice lei sorridendo. Henry si sente come un topo con cui il gatto sta giocando. Decide di gettare la maschera. Non ha nessuna intenzione di mettere a rischio la sicurezza di Elaisa. “Madre non avrete intenzione di ributtarla in mezzo a una strada. Non ha nessuno, finirebbe male”dice lui, sentendo il nervoso crescere. La donna ride. Ha visto giusto. Suo figlio si è proprio innamorato. Ha la stessa luce negli occhi che aveva il suo adorato marito quando la guardava. “No. Si dia il caso che questo conte non abbia potuto avere figli perché la moglie, pace all’anima sua, è morta giovane. Stasera ha visto Elaisa e mi ha proposto di adottarla. Ha sempre desiderato una figlia”dice Mrs Higghins, che sa benissimo di aver risolto la situazione. “Siete fantastica”dice Henry lanciando alle ortiche ogni etichetta. Abbraccia la madre e felice come non lo è mai stato corre a dare la notizie a Elaisa. "Uomini! Uomini!! Uomini!!!"dice lei riprendendosi dallo schock. Henry si fa tutte le scale di corse e rischia anche di inciampare. Raggiunge Elaisa, che si trova nella terrazza a prendere una boccata d’aria e fissa le stelle. “Elaisa! Elaisa!”urla lui eccitato. Lei, che non lo ha mai visto così, si preoccupa. Vede il viso arrossato e gli occhi che gli luccicano “Non avrai alzato troppo il gomito?”. “Che dici?”dice lui continuando a sorridere. Brevemente le spiega la situazione. Con un urlo di felicità lei gli salta al collo. Si abbracciano e nella foga, nella felicità, si baciano senza nemmeno accorgersene. Si staccano immediatamente. “Scusa, scusa. Non so cosa mi è preso”si scusa lei rossa come un pomodoro. “Figurati. Sono stato io a fallare”dice lui arrossito ancor di più. “Senti per essere sicuro che è stata una svista, che ne dici di riprovare?”chiede lei sfacciata. Mentre lo chiede si avvicina, fino a che i loro volti sono vicinissimi. Henry è molto imbarazzato, ma a vederla così vicina si sente morire. “Hai ragione”dice cercando di mantenere un tono gioviale. Elaisa lo bacia e lui è convinto di aver toccato il cielo con un dito. Elaisa non vorrebbe allontanarsi. Ha delle labbra da sogno. Anche questo secondo bacio è però fugace, anche se un po’ più lungo del primo. “Sentito niente?” chiede lei sperando. “No, niente”mente spudoratamente lui. Più che altro perché a un idea. “Ora vediamo tu”dice poi con un sorsetto furbo. “Ok”dice lei trepidante. Se ne scambiano un altro, anche se è lui questa volta a baciarla. Questo bacio è diverso, è più appassionato. “Allora?”chiede lui guardandola diritta negli occhi. Non si distanziano nemmeno. I due volti vicini, che quasi si sfiorano. “No”dice lei sorridendo. Così arriva l’ultimo bacio, il più romantico, il più lungo. Un bacio a cui assiste anche una sorridente Mrs Higghins dalla piccola finestra dello studio.

 

 

Ringraziamenti:

 

olghisch: Sono felice che anche questo capitolo non ti abbia deluso. Pubblicità? Si può fare? Se si può fare certamente. Grazie, sono felice che mi trovi interessante, io mi definirei semplicemente stramba. Vorrei vederlo il mondo che hai in testa, anche se qualcosa mi dice che una grossa fetta vede Draco formato maxy. Passa presto e fammi sapere, ciao.

 

 

Berry345 Grazie, sono felice ti sia piaciuto, spero ti piacerà anche questo. Tu dillo lo stesso. Lo sai che aggiorno sempre presto. bacioni

 

 

Shami chan Sono felicissima che la storia ti sia piaciuta, sei arrivata proprio in tempo per la fine. Dimmi se anche questo chappy ti è sembrato tenero, o se ti è semplicemente piaciuto. Passerò al più presto a leggere le tue storie. Devo solo ripassare Shaman King, anche se guarda caso tu hai beccato l’unica coppia che mi piaceva, e trovare un modo per leggere anche se tu non hai l’html. Io aggiorno sempre presto. ciao

 

 

  
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