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Autore: xheroinblvck_    24/08/2015    2 recensioni
Scelse semplicemente di non amare. Mai più, per il resto dei suoi giorni.
L'amore uccide le persone.
--
Avrei voluto salvarti in qualche modo.
Dirti tutto quello che non ti ho detto mai.
Donarti quei sorrisi che ti ho sempre nascosto.
Ma non ho potuto.
E non potrò mai più.
--
Mi inebriai un ultima volta del suo profumo, e della sensazione delle sue dita sulla mia pelle.
L'ultimo mio pensiero fu che non avrei mai potuto ricordare tutto ciò.
Sorrisi, e poi semplicemente chiusi gli occhi.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nell’aria vi è un intenso odore di morte.
Perché sì, la morte ha un odore.
E’ inebriante ma al contempo disgustevole. Un odore che ti s'incolla addosso, e non se ne va più.
Un odore che distrugge tutti gli altri e che ti fa cadere in una sorta di catalessi.
E non sei più in grado di far nulla.
 
Non vi è un filo di vento in questo triste bosco che possa far credere che tutta questa situazione sia reale, malgrado, dannazione, io sia ben consapevole che lo sia.
E mi sento così impotente, nonostante tutta la situazione sia nelle mie mani. Sebbene sia io a decidere l’esito di ogni cosa.
E tu sei lì. Ferma, o meglio, immobile. Non un'espressione sul tuo volto che possa rivelare qualcosa. E non un'espressione su colei che in questo momento, ti punta una pistola proprio all’altezza del cuore.
Potrebbe sembrare il semplice scenario che precede un omicidio.
Ma c’è solo una cosa che stona in tutto questo.
Perché vedo me stessa come se fossi una persona che per sbaglio si trova lì e attonita, osserva la scena?
Mi sembra di vivere un sogno. O meglio, un incubo.
Riesco a vedere sul mio volto una maschera di pura rabbia, delusione…dolore.
E lo sento anche dentro di me. Il mio cuore che batte velocemente, nonostante il tempo scorra così lento.
Mi osservo, mentre ti guardo intensamente gli occhi. La mia mano non trema, e nel mio sguardo non vi è un minimo di esitazione. E’ come se tutto questo fosse giusto, calcolato nei minimi particolari.
Ma, accidenti, io so che è tutto maledettamente sbagliato.

«E’ alquanto esilarante il fatto che per dimenticarti, io debba ucciderti, vero?»

Mi ascolto mentre dico queste parole, e non posso che stupirmi della durezza che sento nel pronunciarle, e del sorriso sarcastico che si fa spazio sul mio volto.
Ti vedo alzare leggermente il volto, non spostandoti però nemmeno di un millimetro. Ferma nella tua posizione, fai un leggero sorriso a tua volta. Rassegnazione.
Come puoi restare lì e non opporti? Come puoi accettare tutto questo?
E perché io non riesco a muovermi, quando vorrei correrti incontro, scuoterti, mandarti via, lontano da quella persona?
Dalla me stessa che per qualche motivo ora si comporta così? Dalla me stessa che non avrei mai e poi mai voluto mostrarti?
Sento una musica in sottofondo, e la riconosco. E’ la mia canzone preferita. Ma da dove diamine proviene?
Ho la testa così piena di domande. Ma mi limito a fissarti, mentre ascolto le parole del ritornello della  canzone.
 
Troppo amore ti ucciderà
Come quando non ne hai affatto
Prosciugherà la forza che c’è in te
Ti farà gridare
Implorare
Strisciare
E il dolore ti renderà pazzo
Sei la vittima del tuo crimine
 

Ed improvvisamente, capisco. Il vento mi colpisce violentemente il volto. Ed è come se io avessi saputo ogni cosa per tutto questo tempo. Questo non è un incubo. E’ la semplice e meschina realtà. E quest’immagine di me stessa in terza persona, sono le mie semplici consapevolezze, che dinanzi ai tuoi occhi maschero con maestria.
Ed è in quel momento, che con un profondo respiro, riapro gli occhi. E adesso non mi vedo più in terza persona. E’ stato come se una parte di me si fosse dissociata dal mio corpo, mostrandomi ogni cosa. Ogni cosa che io, già sapevo.
Ora siamo solo noi due. Tu ed io. Non abbasso il braccio, perché non è così che potrà risolversi la situazione.
Ma il mio sorriso ora non è più così…crudele. Ora è uguale al tuo. Ma con una nota di triste consapevolezza.

«Dovrei spararti dritto al cuore, per poterti far sparire dal mio. Poi uno sparo dritto nella tua testa, per farti scomparire dai miei pensieri. E infine, uno sparo centrato fra le tue spalle, per togliere dalle mie il gran fardello del dolore che mi hai causato. Che mi stai causando.»

Dico con tono triste. Sincero. Posso dire di non essere mai stata così sincera in tutti questi anni, quanto lo sono stata in questo preciso istante.
Scoppio a ridere, come non facevo da tanto, troppo tempo. E quando mi calmo, e torno a guardarti, il mio braccio giace lungo il mio fianco, e la pistola è puntata verso il pavimento.
Inclino leggermente il volto, non staccando i miei occhi dai tuoi.

«E’ così tragicomico però, il fatto che io non possa ucciderti. Sei nel mio cuore, nella mia mente. Sei ovunque. E anche se ora ponessi fine alla tua esistenza, questo dolore che mi porto sulle spalle, non farebbe che aumentare, schiacciandomi irrimediabilmente al suolo.  E’ questo il motivo per cui non posso ucciderti. E’ per questo che devo porre una conclusione un tantino diversa a questa storia. Uccidendoti, il mio dolore non farebbe che aumentare. E son ben consapevole di non poterne sopportare più di quanto te non me ne abbia già causato. Quindi, la vedi anche tu l’unica soluzione qual è?»

Ti dico, con un sorriso leggero a distendermi le labbra, mentre il mio braccio si muove lentamente, ed io mi punto la pistola contro il cuore.
Tu mi fissi confusa. E poi, vieni improvvisamente colpita da tutte quelle consapevolezze che sino ad ora ho nascosto così bene. E spalanchi gli occhi, mentre mi fissi terrorizzata. Stai per dire qualcosa, ma ti faccio tacere poggiandoti un dito sulle labbra.
Le accarezzo lentamente, sapendo che è l’ultima volta che potrò farlo. Il sorriso non lascia le mie labbra, mentre mi abbasso, per farle combaciare con le tue, in tocco leggero.
Per l’ultima volta.
 
«La soluzione è solo una, adesso. Devo dimenticarti. E per dimenticarti..» -sussurro lentamente, sulle tue labbra, guardandoti negli occhi.- « Devo uccidere me stessa
 
Dico, mentre tu mi guardi nuovamente confusa, destabilizzata dal mio bacio. Ma quando realizzi, è già troppo tardi.
Io mi sono allontanata velocemente, e con la semplice pressione dell’indice, ho sparato, mentre la pallottola mi ha trapassata da parte a parte.
Ma non posso sentire il dolore. Non posso sentire nulla. Percepisco le mie gambe cedere, mentre non distolgo lo sguardo dal tuo. Tu, che solo ora ti muovi, correndo verso di me. Ed io chiudo gli occhi, mentre il mio corpo cade al suolo. Ma non posso già più vederti, mentre prendi il mio corpo tra le tue braccia.
E piangi quelle lacrime che sono uscite troppo tardi dai tuoi meravigliosi occhi.
Non le posso più sentire le tue urla, mentre scuoti il mio corpo inerme.
Senza vita.
Tutto ciò che ho potuto fare mentre ti guardavo per l’ultima volta prima di chiudere gli occhi, è stato sussurrare un flebile Addio.
Poi solo il silenzio.
Il vuoto.
La morte.
 
 
Troppo amore ti ucciderà
                                                                                                                                             Renderà la tua vita una farsa
Sì, troppo amore ti ucciderà
E non capirai mai perché
Daresti la tua vita
Venderesti la tua anima
Ma tutto sarebbe di nuovo così
 
Troppo amore ti ucciderà
…Alla fine.
 
-This is my space-
Ebbene si, dopo tanto, ma davvero tanto tempo, sono tornata con una piccolo one shot.
One shot ispirata ad un sogno.
Stamattina ho avuto un ispirazione diciamo…folgorante. Ed è uscito fuori questo. La canzone di cui parlo nella storia è Too much love will kill you dei Queen, da cui è tratto anche io titolo della os.
Per quanto riguarda la mia storia ancora in corso…non so dirvi gente. Quella storia merita dei capitoli decenti, e sino a che non avrò l’ispirazione giusta per continuarla, non lo farò.
Questo è quanto. Leggetela, e fatemi sapere se vi piace. Se vi va, ovviamente.
Detto ciò, mi dileguo.
A presto, ragazzuoli.
Un bacio.
-Skill.
  
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