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Autore: Crazy95    24/08/2015    0 recensioni
Freddie incontra John Foster ma riesce a sopravvivere miracolosamente. Decide di andarsene e lasciarsi tutto alle spalle, facendo credere di essere morto.
Cinque anni dopo, Effy è a Londra, lavora per una compagnia finanziaria e sta con Jake. Tutto sembra andare bene ma anche Freddie si trova a Londra…
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth Stonem, Freddie Mclair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5.



“When did we lose our way? Easier to let it go […]
Don’t be scared about it, don’t forget it was real.
Do you remember the way it made you feel?
Do remember the things that  it let you feel?
How do I make you stay? When it’s easier to let you go.
Nobody knows what we know about it, no one needs to know […]
When your life’s to your limit, you gave all you’ve given… who you gonna pray to when you’re there?
When you find out that there ain’t no other love, no other love for you.
Oh, when you think about it, do you remember me?”
(Jarryd James – Do you remember?)
 
 
 
Quella cazzo di casa.
Quella fottutissima cazzo di casa.
 
“Ti ama davvero, sai?”
 
Avanza.
La mazza da baseball salda tra le mani.
La porta che non si apre e tu che vai nel panico.
 
Buio.
 
Mani insanguinate.
 
Gli occhi che si soffermano alla fine delle scale…
 
 
 
Per l’ennesima volta si svegliò di soprassalto e imperlato di sudore.
Era bloccato. Bloccato nel passato, non riusciva a mandare via quelle immagini dalla sua testa.
Colpevole!
Riecheggiava.
Codardo!
Gridava.
Miserabile!
Ammise.
 
<< Basta! >> urlò Freddie chiudendo gli occhi e mettendosi le mani fra i capelli.
 
 
 
<< Rick! Ho saputo che ieri sera hai fermato una rissa >> affermò una voce entusiasta
Jack era nuovo nel locale. Un tipo apposto con il quale aveva legato da subito.
A Londra viveva sotto lo pseudonimo di Rick Clair, rispettivamente le finali del suo nome e cognome.
<< Già. Troppo alcool da alla testa >> rise finendo di mettere a posto delle bottiglie.
<< Sei tosto Clair! Non tutti l’avrebbero fatto… potevi venire coinvolto >>
<< …ma non è successo, giusto? >> fece l’occhiolino.
<< Ehi Rick >> spuntò un altro collega << fuori c’è una ragazza che cerca un tipo alto, moro e con la barba. Le ho chiesto se potevo essere io, visto che è una figa da paura, ma mi ha fatto notare che sono biondo >>
<< Una ragazza hai detto? >>
<< Sì… dicci la verità, ultimamente ti sei dato alla pazza gioia, vero? >> chiese malizioso
<< Sei fuori strada, Al >> concluse avviandosi verso l’uscita.
 
 
La ragazza era girata di spalle, quando arrivò.
Per qualche secondo cercò di metterla  a fuoco, si sforzò di capire chi fosse e cosa volesse ma il cappuccio, glielo impedì.
Tirò fuori il pacchetto di sigarette e ne accese una.
Fece un tiro.
<< Mi stava cercando? >>
La vide scuotersi, come se qualcuno l’avesse appena spaventata.
Il motivo lo capì pochi secondi dopo.
Due occhi di un blu inteso lo stavano fissando.
Due occhi che conosceva fin troppo bene.
Due occhi che non avrebbe mai dimenticato.
La sigaretta gli cadde dalla bocca aperta per lo stupore.
L’espressione che aveva ricordava molto quella di quando si erano ritrovati in mezzo a quella specie di Carnevale: confusa e spaventata.
 
Nessuno dei due riusciva a parlare.
Il viso pallido di Effy incominciò presto ad essere rigato dalle lacrime.
Freddie abbassò lo sguardo per via del senso di colpa che adesso più che mai lo tormentava.
E poi arrivò.
Il rumore assordante di uno schiaffo.
La ragazza respirava affannosamente, come se avesse appena corso per chilometri interi.
Lo guardava con disprezzo, lo stesso che gli rivolse quando l’aveva cacciato dall’ospedale dopo aver tentato il suicidio.
<< Sei vivo >> riuscì a pronunciare con un filo di voce
Freddie rimase in silenzio ed immobile.
<< Hai idea di cosa ho passato?! >>  domandò furiosa, incominciando a colpirlo.
Non oppose resistenza, dopotutto  se lo meritava.
<< Non potevo tornare. Per quanto lo volessi >>
<< Avresti potuto farci sapere che eri vivo! >>
<< E’ stato più semplice così >>
<< Per te forse! Non riesci a capire che… >>
<< Lo so, ok?! >> incominciò ad arrabbiarsi << Sono successe delle cose… io… >> si passò una mano tra i capelli << ho dovuto. >>
Effy lo guardò confusa.
<< …sarebbe stato meglio morire. >>
Stava per essere colpito di nuovo ma questa volta la bloccò. La mano salda intorno al suo polso.
Sguardo deciso, fisso su di lei.
<< Sto combattendo anche io con i miei demoni >>
Effy sgranò gli occhi.
<< E’ stato Cook a dirmelo >> ammise << Karen non riusciva a darsi pace, così gli chiese aiuto. Avevano dei sospetti su Foster… sospetti che si rivelarono fondati quando entrò in casa sua: trovò la tua collana e la mazza da baseball insanguinate ma non c’era traccia né di te né di lui. Così chiamammo la polizia e ci dissero che probabilmente Foster se l’era data a gambe e che ti aveva gettato chissà dove >> singhiozzò
<< Non riuscivo ad accettare che non ci fossi più… fui ricoverata nuovamente. Per tutti questi anni mi sono sentita in colpa per la tua morte. Poi quella sera al Fabric… speravo di essermi sbagliata. Ero riuscita in qualche modo ad accettare di andare avanti senza di te. Ti rendi conto di quello che mi hai fatto? Io sto con una persona e averti qui, rende le cose più difficili del previsto. >>
<< Lasciami andare. Fingi di non avermi mai visto… che tutto questo non sia mai successo. >>
<< Non puoi chiedermi una cosa simile… >>
<< Effy, credimi, sarebbe meglio per tutti. Io non sono più quello di una volta. >>
<< No. Non reggerei di nuovo un tale dolore. Questa volta sarebbe davvero la fine >>
<< Sei sopravvissuta, ce la farai di nuovo! >>
<< Avevi ragione quando dicesti che avresti potuto spezzarmi il cuore >>
<< Ce lo siamo spezzati a vicenda >> sorrise amaramente.
Le voltò le spalle e si incamminò verso la porta.
<< Freddie! >> urlò la ragazza.
S’immobilizzò con la mano serrata alla maniglia.
Con uno scatto Effy gli fu dietro e non appena voltò la faccia, il suo profumo inebriò ogni sua fibra del suo essere.
Lo baciò.
Fu come tornare indietro di cinque anni. Come se il tempo non fosse mai passato.
Venne completamente trasportato da quel bacio.
La strinse a sé. L’avrebbe  fatto per sempre, se solo…
 
<< Perdonami >> le sussurrò all’orecchio. Poi rientrò all’interno del locale, lasciandola sola per l’ennesima volta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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