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Autore: LaMusaCalliope    24/08/2015    3 recensioni
Michele amava i giorni di pioggia, rendevano tutto più pulito e più bello, visto da una prospettiva diversa. Ma soprattutto amava i giorni di pioggia perché erano i più adatti per rifugiarsi tra gli scaffali della biblioteca con Serena la sua migliore amica.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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~~Michele amava i giorni di pioggia, rendevano tutto più pulito e più bello, visto da una prospettiva diversa. Ma soprattutto amava i giorni di pioggia perché erano i più adatti per rifugiarsi tra gli scaffali della biblioteca con Serena la sua migliore amica.
Quel pomeriggio era andato a prenderla e si erano diretti insieme alla biblioteca, sotto lo stesso ombrello, correndo tra le pozzanghere. Michele amava averla vicino, sentire il suo profumo e la sua risata limpida, immergersi nei suoi occhi verdi. Era innamorato di lei fin dal giorno in cui l’aveva conosciuta; entrambi avevano meno di dieci anni e lei lo aveva avvicinato per giocare insieme col pallone. Ne erano passati altrettanti dieci da quel giorno e non c’era stato attimo che non avessero condiviso, vicini o lontani erano sempre insieme, proprio come quel pomeriggio di novembre.

Appena arrivarono nel caldo locale della biblioteca, chiusero l’ombrello e mostrarono la tessera all’anziana signora bibliotecaria che era abituata alle loro visite.
I due ragazzi si inoltrarono tra gli scaffali, alla ricerca di un buon libro da leggere insieme.
- Di cosa hai voglia oggi, Micky? – il ragazzo odiava farsi chiamare in quel modo, gli sembrava di essere un topo, ma pronunciato da lei quel nomignolo assumeva un suono più bello.
- Che ne dici di un bell’horror? – mostrò la copertina di “Il buio oltre la siepe”. La ragazza arricciò il naso e cambiò scaffale, quello dei gialli
- Ti piacerebbe “Dieci piccoli indiani”? – urlò per farsi sentire, pur sapendo che non era permesso. Michele la raggiunse e le fece posare il libro, poi la prese per mano e la trascinò nel reparto dedicato ai fantasy in lingua, il suo preferito. Serena lo trascinò via prima ancora che potesse prendere uno qualsiasi di quei volumi, portandolo in quello che più odiavano: romanzi rosa.
- Bleah! – dissero all’unisono e risero. Serena prese un libro a caso, si sedette su un tavolo lì vicino e fece finta di leggere. – “E il cavaliere con l’armatura scintillante si avvicinò alla donzella che fino a un attimo prima aveva rischiato di essere divorata dal drago. Senza preoccuparsi del fatto che fossero dei completi estranei, il cavaliere e la donzella si baciarono, si sposarono ebbero quaranta figli e vissero per sempre felici e contenti!”- posò il libro accanto a sé e fece cenno a Michele di avvicinarsi a lei. Non se lo fece ripetere. Erano uno davanti all’altra, occhi negli occhi.
- Ciao, prode cavaliere! Sei venuto a salvare la donzella in pericolo? – Michele le sorrise e si inchinò. – Ser Michele, principe del reparto rosa della biblioteca, per servirla milady! – fece svolazzi e baciamani assurdi e Serena rise inchinandosi anche lei.
- Ser Michele le sono grato per avermi salvato dal temibile drago dei finali sdolcinati! – e senza accorgersene stavano ballando una specie di Charleston su una musica invisibile, ridendo e divertendosi. Si fermarono solo quando la vecchia bibliotecaria comparve con la faccia arrabbiata.
- Ragazzi, silenzio! Siamo in biblioteca, per l’amor del cielo! – i due si zittirono e quella se ne andò.
- Ci scusi! – urlò Serena sorridendo. Guardò Michele negli occhi e solo allora si accorsero di essere ancora legati in un abbraccio. Il ragazzo pensò che forse quel reparto emanava delle vibrazioni di romanticismo e coraggio perché ciò che accadde lo aveva solo immaginato per anni e non si era certo aspettato che sarebbe diventato realtà. Lui la baciò e sembrò che lei non aspettasse altro. Gli sembrò di essere fatti della stessa essenza, due anime nello stesso corpo.
- Ce ne hai messo di tempo, ser Michele. – Serena gli sorrise e lui la baciò ancora.
- Mi spiace milady, come posso rimediare? – lei accarezzò la sua guancia e lo guardò negli occhi neri. – lo hai già fatto. – e si baciarono ancora e ancora, fino a che la pioggia non cessò e il sole scomparve all’orizzonte, lasciano il posto a un’incantevole luna.
   
 
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