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Autore: LadyFrenny    24/08/2015    1 recensioni
Una storia dedicata a tutti i miei amici. La parte divertente? faro loro dei sondaggi a votazione, ed a seconda di ciò che risponderanno modificherò la storia hahahaha
Genere: Avventura, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Diario di bordo 11

                                                                                                                                                        60° giorno

Vorrei morire di felicità. Oggi abbiamo fatto un bel po’ di compere, dobbiamo recuperare le finanze.


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Al porto vi era una grande confusione, persone che correvano a destra ed a sinistra per accaparrarsi le offerte del giorno, fruttivendoli che urlavano tutti i nomi della frutta che vendevano sul loro bancone, pescivendoli che cominciavano a finire le scorte di pesce. Un vero macello.
Il sole picchiava sulle teste dei nostri amici che sistemavano il cordame di bordo prima di scendere. Erano attraccati sull’isola segnata sulla mappa da Panda, la destinazione originaria.
-Ma io mi sparo- Si lamentava Soul.
Shugar gli fece l’occhiolino mentre gli passava di fianco -Se vuoi ti presto la mia-
-cos’è questa tragedia?- Lampo guardava entrambi esterrefatto solo che in quel momento la priorità era dello scatolone che portava in braccio.
-Fa trooooooppo caldo per calare ora.. voglio dormire!-
-Soul piantala, non hai fatto che dormire in questi giorni, approfitta della terra finchè sta sotto i tuoi piedi-
Lampo si rendeva conto che se non lo avesse trascinato giù con forza non lo avrebbe visto scendere.
-PRONTI?!- Una ragazza saltò alle spalle dei tre abbracciandoli al collo, o meglio, strozzandoli.
-Y..Yomi.. da dove esce fuori tutta questa energia?- Shugar si preparò al peggio.
-Shopping-
Una sola parola.

Frenny infilò il secondo anfibio al piede, ne legò i lacci, aveva finito di prepararsi shatta come al solito. Quegli stivaletti stonavano alla grande con il suo vestito bianco smanicato che sembrava più una camicia da notte. Era così depressa che non aveva voglia nemmeno di pettinarsi i capelli impicciati dalla notte.
Sospirò.
La mano era sul pomello della porta, gli occhi già posati a terra notarono qualcosa incastrato sotto la fessura. Una lettera.
La carta era bianca, semplice, forse era anche scritta in poco tempo, all’interno c’era una scrittura che riconosceva bene.
Una sola frase affogata in quel lungo foglio vuoto. Una richiesta di appuntamento.
-…Ma sul serio?-

Una scimmia zampettava fra una rete ed un’altra, energico forse più di Yomi, ma almeno stava dando una grande mano ai compagni. Una scimmia zampettante che fischiava come un uccellino. Che animale strano, vero?
Un Desi vagante fischiettava una canzone fra se e se dandosi tutta la carica necessaria per affrontare la giornata.
-Io qui ho finito!- Il ragazzo faceva cenno dall’alto agli amici giù sul ponte.
-Ottimo possiamo scendere! Ah Desi? Vedi tu che devi fare-
Yomi si prese a braccetto Shugar, il quale piangendo stringeva nella tasca dei jeans il suo portafoglio. La ragazza aveva un motivo buono per raccomandarsi, il gruppo di amici gli avevano lasciato la “giornata libera” dagli impegni di rifornitore, ruolo che tutti avevano una volta scesi in qualche posto, alla fine non erano molto numerosi come ciurma. Soul e Lampo lanciarono giù la scaletta facendola srotolarla al volo. Tutti pronti.

Il ragazzo aspettava impaziente seduto sul cornicione della nave, dondolando i piedi per scaricare il nervoso di quella attesa. Per la prima volta indossava una maglia a coprirgli il petto, larga fino al sedere ma veramente carina, si sposava perfettamente con i pantaloni aderenti, chi mai lo aveva visto vestito così casual? C’era da dire anche che si era lasciato i capelli più lunghi del solito, ben curati , come piacevano a lei, quel che bastava ad avere un ciuffo impertinente sopra gli occhi, della barba nemmeno l’ombra. Impeccabile.
Un ticchettare di tacchetti attirarono la sua attenzione. Era dietro di lui. Un vestito lungo, capelli raccolti in un enorme chignon, una borsa grande sulla spalla, si era lei. -
Ce ne hai messo di tempo eh?-
La ragazza girò il viso dall’altra parte per evitare il suo sarcasmo, offesa, non era colpa sua se si era dovuta ricambiare una seconda volta.
-So.. che sei sfavata.. ansi non so perché a dire il vero, però oggi vedi di non fartele girare!-
Frenny alzò un sopracciglio perplessa, un braccio aveva afferrato il suo senza chiederle il permesso. Sottobraccio a Desi, fu tirata a scendere per cominciare quell’appuntamento galante.

Lampo e Soul osservavano le vetrine dei negozietti vicino al porto, piene di gingilli vari e diavolerie strane, quelle terre non erano solo distanti fra loro ma anche in cultura e conoscenze scientifiche, eppure tutti abitavano sulla stesso pianeta.
-Voglio quello!-
Soul si avvicinò al vetro appiccicandosi con le mani, cosa che al commerciante non andò giù.
-Via di lì! L’ho pulita questa mattina birbante!-
Lampo voleva evitare grane, non aveva intenzione di aspettare che il commerciante si avvicinasse a loro, afferrò il colletto di Soul e cominciò a correre nella direzione opposta per tutta la piazza.

-Shuuuuuugghy non è fantastica quella gonnellina in pizzo?-
Yomi tirava il ragazzo per il braccio a zig e zag per quella stradina affollata, non si perdeva nemmeno una vetrina, voleva a tutti i costi almeno cinque vestiti nuovi nel suo armadio.
-Senti.. Yomi.. essere fidanzati non giustifica lo spendaccio folle che stai architettando-
Shugar era attirato dalle vetrine indicate dalla ragazza, nemmeno lui aveva intenzione di perdersene una, il cartellino del prezzo era fondamentale per capire dopo poteva essere trascinato.

Due ragazzi passeggiavano tranquilli per il mercatino allestito al porto, silenziosi, pensierosi. Frenny osservava il mare calmo come la giornata che stava trascorrendo, il pelo dell’acqua era illuminato da mille luccichii del colore del sole alto sulle loro teste. In ogni luogo il mare era sempre uno spettacolo per gli occhi, diverso ma sempre lo stesso.
-Hai fame?- Chiese Desi preso a fissarla.
-Un po’- Rispose.
Il ragazzo si guardava in torno cercando qualche posto dove mangiare, fino ad ora si vedevano solo bancarelle piene di roba ma nulla di adatto.
-Cosa ti andrebbe?-
Frenny guardava il ragazzo un po’ spiazzata, non voleva nulla di particolare e non aveva nemmeno un gran che fame, ma gli occhi scintillanti del ragazzo la convinsero a scegliere qualcosa.
-Ti andrebbe.. un pic nic?-
-Ovviamente!- rispose di rimando.
La Rossa si aggirava per le bancarelle, prese della frutta, del pane, qualche salume, una busta di marshmallow. Nella sua borsa entrava tutto quanto.
-Lascia che la porti io-
Desi afferrò la borsa sfilandogliela di braccio, che figura ci faceva se non portava lui il peso del pranzo? l’appuntamento non poteva che andare sempre meglio.

-La smetti di mangiarti tutte le mele?- Lampo diede uno scappellotto dietro la testa di Soul.
-Ma ho faaaaaaaaame- Si lamentava la vittima.
-Senti.. non costringermi a ritornare da quella vecchia vegera per comprarne delle altre, ci ha spilato già abbastanza, posa lì ed andiamo a cercare qualcosa da mangiare-
Soul posò la mela nel sacco che aveva in mano -E poi andiamo a comprare qualche gioco?-
Lampo si tirò giù la visiera del capello, il sole lo accecava, forse qualche ripensamento sul tenere la barba lunga gli saltava in testa.
-Ovviamente amico mio-

-Posso chiedere il conto?- Shugar si toccava la pancia sazio mentre masticava uno stuzzicadenti sulle labbra.
Yomi lo fissava dalla parte opposta del tavolo, di fronte a lui seria come se dovesse trattare la resa di una guerra, incrociò le dita delle sue mani fra di loro.
-Vedi un dessert galleggiare nel mio stomaco?-
-Cosa?-
-Lo vedi?-
-Hai ancora fame?-
-Quando vedrai galleggiarne uno nel mio stomaco puoi alzarti-
Shugar prese una sigaretta dal suo cofanetto in ottone, stava per accenderla e la sostituì allo stuzzicadenti.
-Meglio se ordino pure un caffè e qualcosa di forte..-

Un fuocherello scoppiettava su una collinetta appartata dagli alberi. Giù si vedeva la cittadina che si preparava al calare del sole, qualche comignolo che fumava lasciando nell’aria l’odore di legna ed alla loro destra il mare, ancora perfettamente calmo.
-Lo stai bruciando- Disse Desi osservando il dolcetto della ragazza che si scioglieva sul fuoco.
-Ma se poi è troppo crudo?-
-Io dico che lo sta bruciando-
La Rossa fece una linguaccia clamorosa al suo accompagnatore.
-Quella lingua fa una brutta fine fidati-
-Dove vuoi che finisca?- Disse lei addentando il dolcetto bianco che ora sembrava più per metà un carboncino.
-avevi ragione.. è un po’ bruciato- Concluse lei facendo una smorfia e buttando quello che restava sullo stecchino al fuoco.
Il ragazzo si era avvicinato al posticino dove era seduta lei piano piano, mentre era presa dallo schifo dal dolcetto che aveva preparato.
-Bleha- Fece una seconda linguaccia ancora disgustata dal sapore di zucchero bruciato, si girò verso il ragazzo incuriosita del motivo per cui la fissava.
-Che c’è? Ho già detto che avevi ragione, so ammettere i miei sbagli-
La ragazza aveva intenzione di continuare a parlare, ma smise abbassando il tono omogeneamente quando sentì una mano calda sulla guancia. Desi le aveva preso il viso fra le mani e finalmente le diede un bacio appassionato, dolce, al sapore di caramello, si lo zucchero bruciato poteva essere quello.
La ragazza era stupefatta, bloccata, sconnessa, come se la sua spina si fosse staccata. Si lasciava baciare, lo aveva sempre desiderato, lo voleva, si avvicinò alle sue labbra maggiormente per mordergli il labbro inferiore.
-Te lo avevo detto che quella lingua faceva una brutta fine- Il ragazzo sorrise soddisfatto.
-Perché lo fai fatto..-
-Come perché?-
La ragazza non lo guardava più in viso -Certo..-
-Perché volevo, semplice-
Perché voleva? Che razza di risposta era perché voleva, questo si ripeteva trattenendosi dallo schiaffeggiarlo.. però anche se la situazione non era delle migliori, quello.. quello lo aveva desiderato da sempre e dire “desiderare” non rende l’idea.
-Per te sono uno svago..-
-E questo quando mai lo avrei detto?!- Il ragazzo spostò la testa verso un lato per guardarla in viso.
-Anche se non te lo ricordi, quello che dici me lo fa pensare!- Si spostò un po’ più di lato.
Il ragazzo fece lo stesso -Perché devi essere così negativa? Non puoi sapere quello che penso-
-E che cosa pensi!- si scostò ancora.
Il ragazzo stava per aprire bocca, si scostò con lei ma perse l’equilibrio finendo a terra.
-Ti sei fatto male?- La ragazza si chinò verso di lui per accertarsi che stesse bene.
-Penso.. Penso che se parlo non farò che sbagliare, è per questo che ti devi fidare delle mie azioni-
La mano di lui le prese un lembo del vestito e la tirò giù al suo livello, per poterla baciare una seconda volta prima che il sole se ne andasse stanco fra l’orizzonte.
   
 
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