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Autore: vanessie    25/08/2015    3 recensioni
Questa FanFiction è il continuo di Sunlight's ray...non l'avete letta? Era la mia prima storia pubblicata qualche anno fa, quindi correte a cercarla!
Avevamo lasciato Jacob e Renesmee ormai adulti, felici e contenti, ma nuove avventure aspettano loro, Jessie, Sarah e Jeremy, nonchè tutti gli altri personaggi della Saga di Twilight.
Una storia fantasy e romantica in cui tutte le ragazze possono riconoscersi, ma che non mancherà di stupirvi!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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SUNLIGHT'S RAY PART 3 FANFICTION

 

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Capitolo 142

“Vecchi folli piaceri”

 

POV Allison

Cenammo con i nostri storici amici a casa di Alex e Julia. Ci raccontammo un po’ di cose e ci tartassarono di domande sui nostri figli. Avevano conquistato tutti, ma proprio tutti. I nostri amici facevano quasi a gara per prenderli in braccio, per giocare con loro e continuarono per tutta la serata a dire che erano meravigliosi, teneri, minuscoli e così via. Ai gemelli piaceva stare in compagnia di altre persone, ma dopo un po’ protestavano per andare dal loro papà o da me. Ad un certo punto andai ad allattarli e le ragazze vennero tutte con me, erano affascinate da quel mondo di neonati e sicuramente come ogni donna covavano il desiderio di avere dei figli un giorno. Mi chiesero dettagli sulla vita da mamma, su come si comportava Jeremy nel ruolo di padre, su come organizzavo le mie giornate per accudirli. Dopo un po’ andai a cambiarli sempre seguita dalle amiche e fui felice di vedere Jeremy insieme ai ragazzi che rideva e scherzava. Verso le 23.00 sia io che mio marito cominciammo a sbadigliare…la vita notturna non era più nelle nostre corde con quei frugoletti che ci sfinivano. Facemmo prendere ai bimbi il biberon con la camomilla e ben presto si addormentarono sereni. Salutammo tutti gli amici, ringraziandoli per la cena e per la compagnia e promettemmo di rivederci presto. Salimmo in auto e tornammo a casa nostra. Con delicatezza prendemmo i neonati e li portammo nella loro cameretta a dormire. Andammo poi nella nostra camera matrimoniale e ci buttammo entrambi a pancia in giù sul letto, stanchi. Lo guardai negli occhi scuri e sorrisi, era eccitante. Anche lui mi guardò sorridendo e con un bacio gli feci capire che lo volevo. Giocai a lungo con la sua lingua, staccandomi dalle sue labbra soltanto per restare a pochi centimetri dal suo volto a guardarlo. Non riuscivo a smettere di sorridere e mi sentivo gli occhi pieni d’amore e venerazione per quel ragazzo che mi aveva permesso di essere una mamma e una moglie. Mi prese la testa tra le mani e strofinò i nostri nasi. Sì, ci amavamo reciprocamente e dirselo con quel gesto era dolcissimo. Giocò con una ciocca dei miei capelli, com’era solito fare ed io accarezzai i suoi “Voglio fare l’amore con te” trovai il coraggio di dirgli. Mi sorrise in modo accecante. Era bello da svenire. Mi diede un bacio lungo e intenso, che mi fece capire di essere già pronta ad accoglierlo dentro di me. “Lo vuoi davvero?” domandò, annuii. Mi sollevò a sedere insieme a lui, iniziò a baciarmi le spalle nude, il collo, le labbra. Era magico il modo in cui ci stavamo guardando, occhi negli occhi. Tolsi la sua maglietta e gli baciai il torace e gli addominali scolpiti. Sbottonai e tolsi i pantaloni e le sue scarpe. Anche lui mi spogliò e mi domandai perché avessi aspettato tanto per ricominciare a essere marito e moglie e non solo papà e mamma.

Continuò a baciarmi ovunque, sfiorando la mia pelle con le mani morbide ma sapienti e virili.

 

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Mi sdraiai sul letto poggiando la schiena sul materasso e lo incitai con lo sguardo a mettersi sopra di me. Lo fece, ma restò ancora a baciarmi facendomi impazzire di voglia. Capii dal modo in cui si fermò a osservare i miei occhi che stesse per entrare dentro di me. “Ti prego sii delicato” lo supplicai. Una piccola parte del mio cervello annebbiato infatti ricordò che erano passati mesi di astinenza e che avevo avuto un parto gemellare che mi aveva distrutta proprio lì. “Ok, dimmelo se ti fa male” sussurrò, annuii. Lo sentii entrare dentro di me, lo fece veramente con delicatezza e cominciò a muoversi lentamente e regolarmente. Avvertii un po’ di dolore e Jeremy doveva averlo capito dalla mia espressione. “Scusa” mi disse fermandosi “Non fa niente” risposi. Riprese a muoversi dentro di me e mi uscì un sospiro affannato per il senso di fastidio che provai. Si fermò di nuovo “Sei vuoi possiamo smettere” “No Jeremy non voglio smettere” “Non voglio farti male” “Passerà subito vedrai…” dissi attirandolo verso la mia bocca per baciarlo. Riprese a muoversi e dopo un po’ cominciai a provare desiderio fisico. Non mi faceva più male, per niente. Non smise di osservare il mio volto per controllare che stessi bene. Ma adesso stavo bene sul serio, stavo di nuovo sentendo quel piacere che quasi avevo scordato. Catturai le sue labbra e ne gustai il sapore. Ma la passione che provavamo ruppe quella tenerezza infinita e ben presto i suoi movimenti divennero più profondi e più rapidi. Mi fece sospirare sentirlo tanto dentro di me e provare di nuovo quelle sensazioni incredibili. Mi avvinghiai alle sue favolose spalle e mi lasciai andare sempre più quando mi leccò il collo. Cercai di non gemere, ricordandomi che non eravamo soli in casa. Ok, i bimbi erano piccoli e ancora del tutto inconsapevoli, ma non volevo che si svegliassero sentendo dei rumori e interrompessero quell’unione perfetta. Fu difficile trattenere quei lamenti di piacere che mi salivano su per la gola, era la prima volta che facevamo sesso dovendoci regolare. Gli tappai la bocca quando quel ritmo frenetico prese il sopravvento e ci trascinò sempre più verso il limbo dell’irrazionalità. Si sollevò sui polsi per riuscire a prendersi tutta me stessa e non riuscii a trattenermi dal concedergli ciò che voleva. Oh sì, erano secoli che non provavo quella cosa. Mi abbandonai ad occhi chiusi e poco dopo anche lui provò quel piacere grandioso. Restammo a baciarci, senza muoverci di un millimetro. Volevo quasi protestare quando uscì di lì per andare in bagno, ma non lo feci. Quasi provavo vergogna per il modo folle in cui avevo sospirato poco prima. Mi alzai dal letto, infilai la maglietta che poco prima avevo tolto a Jeremy e andai a fare capolino nella stanza dei bambini. Dormivano beati, per fortuna non avevano sentito proprio niente. Tornai in camera e lo trovai nudo davanti al letto, di spalle. Si sdraiò e quando si accorse della mia presenza mi fece cenno di raggiungerlo. Lo feci, tolsi la sua t-shirt che avevo addosso e mi misi nel letto, anch’io nuda. Mi baciò e mi coccolò. Ero veramente pazza di lui. “Mi sei mancata” bisbigliò come se qualcuno potesse sentirci “Anche tu. Me ne sono resa conto solo poco prima” gli risposi sussurrando. Continuammo a parlare a voce bassissima. Da quando avevo partorito c’era una cosa che volevo fargli sapere, ma che non trovavo mai il modo o il momento giusto di dirgli. Pensai che quella fosse l’occasione adatta “Jeremy…non te l’ho ancora mai detto ma…volevo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per aiutarmi a partorire” “Sono io che devo ringraziare te per avermi regalato due bambini fantastici, non viceversa” “No Jerry…sei stato bravissimo e credimi io stessa che sono una donna, avrei molta paura di assistere ad un parto, figuriamoci a stare lì davanti e vedere tutto” confessai sinceramente.

 

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Lui sorrise “Sì è abbastanza sconvolgente in effetti!” “Beh grazie di tutto” “Sai…ho capito perché una madre prova quel genere di sentimenti per i figli solo vedendo cosa doveva subire il tuo corpo per il parto e sentendo quanto dolore provassi quando urlavi. È allucinante e…credo che anche un figlio inconsciamente ami sempre di più la mamma e non il papà, perché sente un legame diverso con colei che l’ha tenuto in pancia” disse.

Gli diedi un bacio, presto diventarono due, poi tre poi…di nuovo tornammo un tutt’uno. Fu molto intenso, non avevo più paura di sentire male e azzardai qualche posizione più strana. Stavamo ancora ansimando per aver raggiunto quel piacere finale, quando uno dei bambini si svegliò. A fatica lo feci uscire da me e mi alzai rimettendo la sua maglietta e le mutandine. Lo lasciai nel letto, ancora con il respiro affannato e andai nella stanza dei neonati. Era Kevin. Lo presi in braccio e lo cullai per farlo riaddormentare. Quando ci riuscii lo rimisi nella culla dandogli un bacio sulla guancia paffuta e tornai in camera. Si era messo i boxer e aveva rimesso i cuscini al loro posto. Aveva un’espressione rilassata e felice sul viso e i capelli in disordine, per quanto glieli avessi tenuti tra le mie dita mentre facevamo l’amore. Mi misi accanto a lui e glieli sistemai un po’, non dicemmo nemmeno una parola, il nostro dialogo muto fatto di sguardi lasciava capire quanto fossimo felici e innamorati. Nient’altro aveva importanza.

 

 

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Ci addormentammo abbracciati. La mattina seguente mi svegliai e lo lasciai dormire ancora un po’. Eravamo in un periodo di stanchezza totale per Nicole e Kevin e poi conoscevo mio marito da nove anni, sapevo che dopo il sesso aveva bisogno di dormire. Lo faceva sempre, anche se facevamo l’amore alle tre del pomeriggio per lui non c’era differenza. Andai in cucina e gli preparai la colazione. Era sempre così premuroso con me! Questa volta volevo essere io quella carina e portargli la colazione a letto. Misi tutto su un vassoio e su un pezzetto di carta gli scrissi un pensiero in francese, quella che io avevo considerato da sempre la lingua dell’amore. Sapevo che Jerry non lo capiva molto ma era meglio così. Mi imbarazzava quello che avevo scritto su quel foglietto:

 

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(Non ricordavo quanto fosse bello fare l'amore! Amo sentirti dentro di me <3 Voglio darti tutto ciò che desideri!).

Portai il vassoio in camera, dormiva ancora a pancia in giù e lo svegliai con dei baci sulla sua schiena nuda super sexy. Gli diedi il buongiorno e poi gli mostrai il vassoio con la colazione. Sorrise e mangiò i biscotti al cioccolato leggendo il mio bigliettino in francese. “Non ci capisco un acca ma va bene. Anch’io” disse “Anche tu cosa?” domandai curiosa “Non lo so, le uniche parole comprensibili per me in ciò che hai scritto sono J'aime… per cui…anch’io ti amo” mi misi a ridere, bello il mio maritino! “Vuoi tradurmelo?” domandò poi, scossi la testa, mi vergognavo…i versini di Nicole e Kevin mi salvarono dall’imbarazzo. Andai a prenderli e li portai in camera nostra, da Jeremy. Quando entrai aveva uno sguardo molto sorridente. Misi i piccoli sdraiati sul letto. Jeremy teneva nella mano destra il cellulare, nella sinistra il mio bigliettino. Con un’occhiata allo schermo del telefonino riconobbi la grafica di Google traduttore. Oh porca paletta, sapeva esattamente cosa significassero le mie parole allora! Nascosi le mie guance rosse con i capelli e accarezzai i bambini. Continuò ad armeggiare al telefono e poi, in un francese stentato e con una pronuncia molto buffa mi disse: “Je veux que ce…Je veux être…à l'intérieur vous plus souvent!”. Sorrisi ancora più in imbarazzo. Aveva cercato su Google la risposta da darmi con la traduzione in francese. La sua frase significava: “Desidero questo…voglio stare dentro di te molto più spesso!”. Mi guardai allo specchio dell’armadio a fianco a noi. Non ero rossa, ero paonazza. Lui cominciò a ridere “Spero che tu abbia capito ugualmente con il mio ridicolo accento francese” “Sì” risposi.

 

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Mi diede un bacio sulla testa e poi si chinò verso i gemelli. Baciò le loro pancine sopra alla tutina e giocò con le loro piccole mani. I bambini gli sorridevano sempre, non solo perché era il loro papà e questo già lo sapevano anche da così piccoli, ma perché sicuramente avevano già compreso quanto fosse straordinario. Restammo a giocare con i piccolini e poi nel pomeriggio, quando li mettemmo a fare il riposino, esaudii il desiderio di Jerry con grande piacere. 

 

NOTE:

Ciao ragazzi! Serata tra amici un po' come ai vecchi tempi, con i gemelli che si conquistano le attenzioni di tutti! Come dice il titolo del capitolo (vecchi folli piaceri), la nostra coppia si concede una serata romantica, recuperando quel lato del loro rapporto di coppia, che negli ultimi mesi era stato messo in disparte. Allison non aveva ancora ringraziato Jeremy per l'aiuto che lui le ha dato durante il parto e dunque decide di comunicargli la sua gratitudine. E ad una notte romantica segue anche un romantico risveglio, con Allison che porta la colazione a letto a suo marito <3

Vi lascio adesso, a venerdì!

Vanessie

   
 
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