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Autore: uchihagirl    02/02/2009    2 recensioni
Alla fine del diciannovesimo secolo, tre avventurieri, guidati da un nativo del luogo, trovarono un immenso giacimento aurifero nel Fosso del Coniglio, nella valle dello Yukon.
Dopo soli tre mesi, la valle fu presa d'assalto. E cominciò la corsa all'oro.
First Shot: HidaTema.
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Alla fine del diciannovesimo secolo, tre avventurieri, guidati da un nativo del luogo, trovarono un immenso giacimento aurifero nel Fosso del Coniglio, nella valle dello Yukon.
Dopo soli tre mesi, la valle fu presa d'assalto. E cominciò la corsa all'oro.



Gold Rush



Chapter One: When you got nothing, you got nothing to lose. (Bob Dylan)

Temari scrutò torva la porta di legno chiaro davanti a lei, tormentandosi il labbro inferiore con i denti.
Odiava dover chiedere qualcosa a qualcuno, soprattutto se si trattava di soldi e in special modo se doveva chiedere denaro a un usuraio.
Non era un affare pericoloso, no. Era di più: era come buttarsi in un burrone sapendo che non ci sarebbe stata possibilità di risalire.
D’altronde, lei aveva un disperato bisogno di soldi per comprare un fazzoletto di terra e per ricominciare da zero. Un’altra volta.
Scosse i capelli biondi raccolti in quattro codini e bussò energicamente.
Quando una voce strascicata le rispose “Avanti…”, deglutì nervosa; si sistemò alla bell’e meglio i vestiti sporchi di terra e aprì la porta.
L’ufficio era esattamente come se lo era immaginata: una stanza angusta, dalle pareti alte, nella penombra, arredata con pochi mobili sontuosi. Tutto era studiato per mettere in soggezione chi entrava. C’era una sola cosa che non combaciava con le sue aspettative: l’uomo stravaccato sulla sedia foderata di velluto rosso sangue.
Era alto, biondo e avvenente: indossava una camicia bianca, aperta sul petto muscoloso e i suoi pantaloni di fustagno non avevano una macchia. Aveva due occhi amaranto penetranti e maliziosi, che la fissavano voracemente.
La ragazza sorrise: il punto debole di quel tipo era visibile a metri di distanza.
Forse poteva risultarle utile. D’altronde, cosa aveva da perdere?
“Sono qui per chiedere un prestito.” Disse, spostando il peso da una gamba all’altra con uno studiato movimento di bacino.
L’uomo sulla sedia ghignò, ironico, e Temari sentì una scarica di ormoni investirla: quell’uomo aveva qualcosa di diabolicamente sensuale.
“Davvero? Non lo avrei mai detto.”
Lei lo fissò, spavalda e consapevole del suo ruolo: “Mi servono i soldi necessari per comprare un appezzamento di terreno.”
I suoi occhi vagarono un momento sulle generose forme della ragazza.
Poi tornò a guardarla negli occhi e disse:
“Ah, hai trovato dell’oro. Secondo molta gente non c’è niente che ti dia più potere e più gioia di quello che a me sembra solo una polverina gialla neanche originale.” Sembrava deluso.
“Il mio socio, Kakuzu, è di questa opinione. È lui che ha creato questo ufficio,” allargò le braccia, a indicare la stanza, “ed è lui che di solito gestisce i prestiti. Io invece ritengo che il piacere sia il fine ultimo dell’uomo. Il piacere fisico. Il mio dio insegna questa dottrina, che io seguo alla lettera.” I suoi occhi lampeggiarono con un bagliore rosso, eloquenti, mentre con una mano faceva girare il ciondolo che aveva al collo.
“E forse questa mia inclinazione può darti una mano a ottenere il tuo prestito, tesoro. Magari anche senza interessi. Sai, di solito siamo abbastanza fiscali e abbondanti per quanto riguarda la somma da restituire, ma credo che per te farò un eccezione. Che ne dici?”
Temari rispose al suo ghigno con un sorrisetto altrettanto malizioso, e lui sospirò, soddisfatto.
“Se solo oggi Kakuzu non avesse avuto da fare e non ci fossi io qui, ma lui, adesso ti ritroveresti in un guaio più grande di quello in cui sei già.”
Temari non fece una piega.
“Allora vuol dire che questo è il mio giorno fortunato.” Disse furba, appoggiando la mano su un fianco.
Il ghigno di lui si allargò e lei avvertì un brivido lungo la spina dorsale: la tentava ed era visibilmente tentato.
“Sì, bambola, questo è proprio il tuo giorno fortunato.”





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Raptus HidaTema nato in un momento di follia e di astinenza da crack pairings. Ambientata durante la corsa all’oro del 1897 a Dawson, nella valle dello Yukon, in Canada, questa fic è il primo tassello di un esperimento di raccolta AU storica.
Le varie fic non formeranno una trama ben precisa, piuttosto una serie di episodi con radici comuni o con conseguenze condivise. Spero vi possa interessare!^^
Ah, accetto richieste e aspetto commenti!
Un bacione
Elena


Ps: la dottrina che segue Hidan è una sorta di Edonismo radicale e estremista.

   
 
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