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Autore: Nicoranus83    02/02/2009    6 recensioni
Mi sono immaginata come i genitori terrestri delle seshi abbiano appreso della nacita delle loro rispettive figlie. E mi è venuto in mente che ciò possa essre avvenuto tramite dei sogni premonitori; e da ciò è nata questa raccolta di one-shot. Vi prego recensite, anche negativamente, perché ogni critica per me può essere costruttiva.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Usagi



Ikuko quella notte si era svegliata strana, infatti aveva fatto un sogno strano aveva sognato una bella signora di quasi quarant'anni con dei lunghi capelli argentei legati da due odango dai quali partivano due lunghi e svolanzanti codini, vestita con un lungo abito bianco a sirena che le lasciava scoperte le spalle, con un grande fiocco sul davanti fermato con una spilla che aveva la stessa forma e colore della strana voglia che si trovava sulla fronte incorniciata dalla frangia, e cioè una falce dorata di luna crescente, e dietro un fiocco identico ma dal quale partivano due code lunghissime di satin bianco; che le diceva: “Tu stai aspettando una bambina. Appena nascerà le darai il nome di Usagi.”. Ella era tentata di svegliare il marito che le dormiva affianco, dopotutto erano le 5:00 del mattino, per raccontargli quello strano sogno ma ci ripensò non poteva svegliarlo per una sciocchezza del genere. È pur vero che loro due avevano cercato di avere un figlio da quando si erano sposati, e cioè da cinque lunghi anni, e gli ultimi due erano stati i più stressanti in quanto i loro tentativi si erano fatti più intensi tanto da fargli perdere il piacere di farlo, e quindi negli ultimi tre mesi avevano allentato il ritmo quasi rassegnati al fatto che non potevano avere figli. Quel sogno l'aveva fatta sorridere per diversi motivi: primo perché pensava fosse frutto del suo desiderio di avere una bambina; secondo perché adesso che ci pensava aveva un ritardo di ben cinque giorni lei che di solito era più puntuale di una metro e questo le sembrò strano, ma ci passò sopra pensando allo stress provato negli ultimi tempi; e terzo perché pensava al nome consigliatole, anzi ordinatole, Usagi, che accostato al cognome Tsukino sarebbe sembrato un gioco di parole e tutti avrebbero preso in giro la sua bambina ogni volta che si fosse presentata “Ah, Tsukino Usagi come la favoletta per bambini”.

Visto che di dormire non sembrava più volerne, si alzò per apparecchiare per la colazione, si fece una doccia fresca era caldo in quel periodo, forse gli ultimi strascichi di un'estate che sembrava non voler finire mai, e iniziò a preparare la colazione, si erano fatte nel frattempo le 7:00 e fra mezz'ora si sarebbe svegliato suo marito per andare in redazione, egli era infatti un fotoreporter in ascesa in un dei giornali più diffusi di Tokyo, nel sentire il forte odore del gluttammato si sentì uno strano senso di nausea che passò quasi subito, quindi continuò a preparare la colazione. Il marito si svegliò prima di un quarto d'ora così ebbe anche il tempo per una più accurata rasatura, lei lo vide entrare nella stanza e pensava a quanto fosse fortunata nell'essere sposata a quell'uomo le venne anche la voglia di fare lei da colazione al marito ma desistette nel vedere l'orologio, come accade in questi casi da presto si fece tardi. Il marito trangugio la sua tazza di caffe d'un fiato e si avviò al lavoro, lei si mise a rigovernare le stoviglie della colazione. Finito ciò uscì di casa e andò in farmacia per comprare un test di gravidanza, chissà il sogno avesse ragione. Entrò nel negozio e salutò la dottoressa addetta al banco che le rispoe: “ È da tanto che non si fa vedere circa tre mesi. Il solito test?” lei annuì. Andò di filato a casa ed entrò subito nel bagno, preparò il test di gravidanza e aspettò il tempo necessario, era ormai abituata aveva svolto quel rito chissà quante volte, e vide che il responso era positivo. Prima di saltare di gioia telefonò al ginecologo per fissare un appuntamento per il giorno seguente. Andò subito in bagno a sistemarlo, iniziò così a fare le altre faccende domestiche.

L'ora di arrivo del marito non tardò ad arrivare, anche se per lei sembro un'eternità, presa com'era dai suoi pensieri e dall'indecsione di dirlo subito a suo marito, o aspettare che la visita ginecologica confermasse il test. Kenji, questo era il nome del marito, non fece in tempo ad entrare in casa che si vide quasi franare la moglie in braccio quant'era la foga di quel benvenuto, stranito le chiese raccogliendo gli occhiali che nel frattempo erano caduti: “Ma che ti prende, non mi accoglievi più in questo dai primi tempi che ci eravamo sposati!!!”, lei un po' contrariata gli rispose: “Come una dolce mogliettina non può accogliere suo marito come meglio crede, se vuoi che sia più fredda allora lo sarò!!!” dicendo così la donna dai capelli zaffiro si voltò facendo il broncio come una bambina viziata, sapeva che il marito non avrebbe potuto resistere a quel broncio, infatti passò poco tempo e lui la fece voltare per avvicinare le sue labbra a quelle imbronciate di lei che rispose senza ribellarsi a quel bacio dolce e passionale allo stesso tempo. Era questo che la fece innamorare di quell'uomo il misto di romanticismo, passionalità e sicurezza che promanava da quel corpo. Non era quello che a prima vista chiameresti un Adone ma aveva quel nonsocchè che poteva far perdere la testa. Era di altezza media nè troppo alto nè troppo basso, un corpo non da palestrato ma tonico, aveva i capelli neri portati corti, gli occhi neri e profondi incorniciati dagli inseparabili occhiali dalla montatura nera che gli davano l'aria del professorino dal quale è piacevole farsi dare ripetizioni. Ella era una giovane donna di bell'aspetto, era poco più bassa del marito e ben fatta, il suo viso dolce era incorniciato da dei lunghi capelli mossi color dello zaffiro, i suoi occhi sembravano fatti di quella pietra quant'erano profondi e splendenti, aveva un seno procace e materno, una vita sottile ma non troppo,e i fianchi morbidi che sembravano fatti apposta per ospitarvi una vita dentro. Aveva deciso di dedicarsi alla casa non perché non avesse un talento particolare, era infatti un'ottima cuoca, ma perché si sentiva realizzata solo in quel ruolo, e perché aveva da sempre sognato di sposarsi con l'uomo che amava e dedicarsi a tempo pieno della cura della casa, di suo marito e, se il destino glielo avesse permesso, dei suoi figli; e quindi non si sarebbe potuta immaginare in un'altra veste.

Per tutta la cena Ikuko era stata stranamente molto taciturna e sembrava molto combattuta, il marito se ne era accorto ma non proferì parola. La serata era trascorsa lenta e silenziosa solo il rumore della televisione aveva rotto quel silenzio. Erano andati a letto presto esausti della giornata trascorsa, anche se Ikuko non aveva sonno per quello che aveva forse scoperto quella mattina. Quando finalmente il sonno era arrivato ancora quella donna della notte prima le venne a farle visita. Questa volta era più risoluta e le disse: “Devi chiamarla Usagi ed ella sarà la salvezza del mondo.”. Impaurita si svegliò da quello strano sogno erano ancora le 5:00 era indecisa se svegliarsi o ritornare a letto ma il misto tra euforia e terrore che aveva dentro la spinse a svegliarsi. Euforia perché quella mattina avrebbe incontrato il ginecologo; terrore per l'insistenza della donna del sogno. Preparò per la colazione si lavò e attese che si svegliasse suo marito. Nel frattempo si ritrovò a pensare che poi non sarebbe male chiamare sua figlia Usagi, perché la leggenda parla dell'estrema generosità che aveva avuto il coniglio ad offrire tutto sè stesso come pasto per il povero vagabondo, e come premio era stato ospitato sulla luna; pensava che un nome così avrebbe fatto di sua figlia una ragazza buona e generosa.

Il marito mentre stava sorbendo il suo caffè chiese alla moglie che avrebbe fatto quel giorno, lei rispose: “Ma, le solite cose sistemerò la casa, andrò al mercato a fare la spesa e se avrò un po' di tempo un giro in centro per comprarmi qualcosa per quest'inverno.” omise la visita dal ginecologo perché se, fosse confermata dalla visita; la notizia gliela voleva dare quella sera e doveva essere una sorpresa, e che sorpresa sarebbe stata se fosse stata, anche solo parzialmente, svelata?

Uscita dal ginecologo era estasiata dalla più bella notizia del mondo, finalmente aspettava un bambino aveva atteso tanto quel momento che adesso le sembò di vivere in un sogno, non vedeva l'ora che arrivasse la sera e con essa anche suo marito per dargli la lieta novella. Dopo una giornata faticosa, finalmente arrivò la sera, lei preparò tutti i piatti preferiti del marito e imbandì la tavola a festa, sembrava che dovessero invitare l'Imperatore in persona con corte a seguito. Il marito non tardò ad arrivare e vedendo tutto quel bendidio si confuse e domandò: “Mi sono forse dimenticato che oggi è il nostro anniversario?!?” “No,” rispose lei divertita: “meglio, questo giorno lo ricorderemo per tutta la vita!” “E perche mai?” proruppe lui “Te lo dirò solo alla fine della cena. A proposito cominciamo.” ordinò lei con fare impanziente.

Finita la cena era il momento del dolce che era coperto con un coprivivande d'acciaio, sollevato il quale scoprì una torta ricoperta di glassa rosa sulla quale spiccava una scritta al cioccolato “STO ARRIVANDO MAMMA E PAPÀ” con alla fine la figura stilizzata di una bimmba con un ciucciotto. “Da quando lo sai?” chiese lui stupito e con gli occhi velati dalle lacrime che cercava di controllare “E come fai a sapere che sarà una femmina?” continuò così il dolce interrogatorio; allora ella incominciò a spiegargli tutto del suo ritardo dell'andata in farmacia del giorno prima, del risultato del test casalingo e della visita dal ginecologo. Egli insistette “Questo spiega il come tu sai di essere incinta, ma non spiegava il fatto di come tu faccia a sapere che il bimbo che aspetti sia proprio una femmina?”; “Me lo sono sognata!” sentenziò semplicemente. “Ma un sogno non è una certezza!” pungolò l'uomo; lei proseguì dicendo: “Ho letto su un libro di Freud che alle volte i sogni sono il modo in cui il nostro organismo parla con noi, e penso che quel sogno è il modo in cui la nostra bambina vuole parlare con me, anzi con noi.”; “Sarà, se lo dice Freud” disse Kenji poco convinto. “Ah, e la chiameremo Usagi!!!” questa frase uscita dalla bocca di Ikuko sembrò un ordine piuttosto che un consiglio. Kenji era abituato al comportamento imperativo di quella donna dolce e forte allo stesso tempo, ma quel giorno sembrava quasi un comandante al fronte; e quasi non poteva accettarlo infatti disse con un tono tra l'affranto e il divertito: “Prima decidi il sesso e adesso anche il nome e a me che resta?”; “Come che ti resta?” proruppe stupita: “Sarai il padre più felice e premuroso della Terra, e non ti sembra sufficiente?” . Detto questo gli diede un bacio sulle labbra e cominciarono a mangiare il dolce che, forse per la felicità, sembrava il dolce più buono che avessero mai mangiato in vita loro.

Quella notte entrambi i coniugi ebbero la visita della misteriosa donna che diceva: “Quella che state aspettando è la nostra bambina ed ella avrà un compito immane e sarà quello di salvare il mondo dalle forze del male che lo vorranno conquistare, e diverrà la regina di tutto il sistema solare. Voi avrete il compito di vegliare su di lei fino a che non le sarà rivelato il suo destino.”, appena finì di dire ciò i due si svegliarono di soprassalto e si voltarono l'uno verso l'altra e si chiesero a vicenda se avevano fatto lo stesso sogno esi risposero di sì. Erano rimasti sconvolti dalle parole che la donna aveva rivolto loro, dopo un attimo di smarrimento si domandarano se credere a quello che avevano sognato oppure no.

Le notti seguenti non ebbero più quelle visite, e quindi decisero di non fare caso a quel sogno, tanto che se ne dimenticarono in fretta.

Se le notti passarano serene i giorni erano frenetici tra preparativi per accogliere il nuovo arrivo e visite di routine. L'ecografia morfologica confermò che la creatura che attendevano era una femmina.

I nove mesi della gravidanza passarono veloci e tranquilli fino ad una notte in cui Ikuko fece uno strano sogno, in questo sogno si vide che partoriva una bella bimba bionda, subito dopo si vide incinta mentre acconciava quella stessa bimba, un pò più grande avrà avuto un tre quattro anni, con degli odango dai quali partivano dei piccoli codini, poi si vide in cucina dopo che aveva preparato la colazione osservare rassegnata un ragazza bionda con gli odango e i codini vestita con la divisa di una scuola fiondarsi come una furia fuori di casa con un toast fra i denti. Vide poi quella stessa ragazza, vestita con un vestito che ricordava la divisa della scuola ma con la gonna più corta e degli strani stivali rosa al ginocchio, che combatteva contro uno strano mostro, la vide vestita come una principessa greca tra le braccia di un uomo vestito di nero con un'armatura e con una spada appesa alla cinta, la vide combattere, morire e risorgere molte volte, la vide sposarsi e avere a sua volta una figlia. Tutte queste scene si susseguirono nel sogno come dei flash dopo i quali si svegliò e si trovò il letto bagnatole si erano rotte le acque svegliò subito il marito per andare in ospedale, quella era la notte tra il 29 e il 30 giugno. Arrivarono in ospedale e dopo 15 minuti di travaglio nacque una bella bimba bionda, nessuno dei due si stupì di quel colorito di capelli perché ognuno dei due aveva ascendenti europei, la chiamarono Usagi. Ikuko, dopo aver partorito, si dimenticò dei sogni avuti durante la gravidanza, si godette il momento e prese la bimba tra le braccia la coccolò e la diede subito a suo marito perché la possa coccolare a sua volta. Quello era il giorno più bello della loro vita infatti quel giorno erano diventati una vera famiglia.

   
 
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