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Autore: Mariaace    26/08/2015    1 recensioni
Durante una semplice giornata scolastica, due ragazzi completamente diversi, si incontrano, legati da una sola cosa: ricordi del passato simili, che li legano.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Monkey, D., Rufy, Trafalgar, Law, Trafalgar, Law/Rufy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era mattina.
Una mattina fredda e gelida nell'aula di medicina, dove molti studenti
imparvano le basi di anatomia; tra professori che guidavano gli alunni, e alunni che si aiutavano tra loro, c'era un allievo che non voleva la mano di nessuno.
Era il ragazzo più indifferente e freddo di tutto il corso, non amava l'affetto che certe volte li donavano alcuni dei suoi compagni. Trafalgar Law un ragazzo di cui nessuno conosce il suo passato, ma solo che i suoi genitori erano i medici più stimati nel mondo. Forse per questo, gli altri, credevano che lui si dava molte arie, anche solo capire se fosse quello il problema, era molto difficile. I suoi occhi grigi, il suo volto, non davano alcun segno di espressione. 
E cosi, come ogni giorno, lui studiava da solo, senza dar fastidio a nessuno e nessuno osava darli fastidio.
Tranne, per una piccola sorpresa, che si andò a creare quella mattina.

"Buon giorno ragazzi, sono qui per far fare un giro ai nuovi allievi venuti in questo istituto" disse il preside Sengoku, dopo aver bussato ed essere entrato insieme alla sua capretta, che nel frattempo si stava mangiando qualche scartoffia, "allora ragazzi, questa è l'aula di medicina, dove una volta entrati, sicuramente, diventerete i migliori medici in circolazione" disse il preside tutto entusiasto, e in quel momento, TonyTony Chopper tutto estasiato da quell'aula piena di campioni, di libri e erbe varie riuscì a dire solo "So-sorprendente!!". Accanto a lui c'era il suo migliore amico, che vedendo l'esaltazione dell'amico alla vista dell'aula, si fece scappare una grossa risata, una di quelle a trentadue denti. La renna, cosi soppranominato per il cappello buffo che portava, iniziò timidamente a nascondersi e prendersela con l'amico di fare meno rumore, anche gli altri amici del ragazzo cercavano di dire "non facciamoci riconoscere subito, maledizione" oppure "vuoi tacere dannato idiota, il preside potrebbe cacciarci dall'istituto"; ma quel ingenuo ragazzo non smetteva di sorridere, tanto che anche il preside fu costretto a prendere provvedimenti, avvicinandosi e cercando di intimorirlo ,ovviamente non riuscendoci, mentre per il resto dei suoi amici, l'angolino della depressione era pieno. 
Ma vi era anche un altro ragazzo che notò tutto, non era alle riprese con i libri come al solito, anzi, stava osservando quel ragazzo, che ingenuamente, senza aver paura, aveva riso cosi spudoratamente. Law non riusciva a crederci, quel sorriso già lo aveva visto, eppure non da quel ragazzo. In quel momento si ricordò della persona a lui più importante, deceduta solo per salvarlo, Corazon. Era sbalordito, e anche molto a disagio, aveva paura che qualcuno lo avesse notato. D'altronde lui è il ragazzo freddo e cinico, non può certo sbalordirsi per il comportamento di un marmocchio. Perciò, tolse lo sguardo da quella patetica scena e ritornò ai suoi studi. 

Intanto, quel ragazzo aveva smesso di sorridere, poichè aveva ricevuto un bel pugno in testa da uno dei suoi amici che lo fece tranquillizzare. Il preside, rivolgendosi all'aula disse "scusate il disturbo, non mi sarei mai immaginato una situazione del genere, vi lasciamo allo studio" e mentre chiudeva la porta e, tutti gli alunni dell'aula di medicina tornarono ai loro studi, il preside continuò dicendo "MONKEY D. LUFFY, DANNATO, SEI APPENA ARRIVATO E INIZI A COMBINARE CASINI". 
Law non potè credere a ciò che aveva sentito, Monkey D. Luffy, proprio quel Luffy, oppure, era solo una sua supposizione; dato che, voltandosi verso i suoi compagni di classe, nessuno aveva fatto caso al grido infuriato del preside ed erano tutti calmi come sempre.
Non riusciva a crederci che il fratello di quel soldato era in quella scuola. Da quel poco che aveva visto, sperò solo che non avrebbe fatto qualcosa di compromettente.

Come ogni mattina scolastica, arriva la fine delle lezioni ed il ritorno nelle proprie case. Ma come detto prima, quella mattina era davvero strana. 
" TRAFALGARRRR LAWWWWWW" gridò una voce.
"LAWWWWWWWWWWWWWW"continuò a gridare la voce. Law si girò e vide che la sua professoressa lo stava chiamando. "Si, prof-ya" disse con tutta calma rispetto alla persona davanti a sè "M-mi devi aiutare purtroppo sono usciti tutti e aver trovato te è un sollievo.... uno studente si è slogato un braccio.... in palestra, mi serve una mano sono solo io e..." "va bene" rispose Law, altrimenti chissà quante scusanti si sarebbe inventata quella professoressa maldestra. Entrambi, in quel momento medici non più allievo e insegnate, si dirigono nella palestra dove c'era il ragazzo ferito. 
L'unica cosa ad incuriosire Law, non era il fatto di chi si era fatto male, ma del perchè non si sentiva neanche un urlo di dolore, d'altronde slogarsi un braccio non era cosa da niente. 
Entrati dentro, la professoressa si fiondò immediatamente dal ragazzo che stava sdraiato al suolo inerme, forse il dolore lo aveva fatto svenire. 
Law si avvicinò anch'esso e, non poteva crederci ,era quel ragazzo che aveva visto stesso quella mattina, che adesso stava dormendo tranquillo. 
Non riuscì a non smettere di fissarlo, era il comportamento più strano che aveva visto in tutta la sua vita. "Prendimi l'anestetico Law, cosi non sentirà il dolore" disse la professoressa facendo tornare Law alla realtà, e quindi facendogli togliere i suoi freddi occhi dal riposo sereno di quel ragazzo. "Prof-ya penso che a questo qui non ci sia neanche bisogno di un anestetico" rispose ridacchiando "Law smettila, e passami quel maledetto anestetico" disse furente la professoressa, e a questo punto, anche se non voleva di certo farlo, non poteva mettersi contro un insegnate. 

"Fatto" disse la professoressa una volta terminato il trattamento e asciugandosi il sudore dalla fronte con il braccio "adesso deve stare con il gesso per un pò, questi ragazzi sono proprio delle pesti" poi aggiunse " devo dire che sia stata una fortuna che abbia dormito, cosi almeno non ha sentito nulla" disse sollevata, anche se Law glielo avrebbe fatto molto più velocemente, invece che preparare tutto quel treatino da mini-sala operatoria. 
Una volta alzata in piedi, la professoressa disse a Law " Io vado un attimo a portare tutto a posto tu resta qui e cerca di svegliarlo D E L I C A T A M E N T E". Perchè apostrofare una parola cosi tanto, di certo non lo avrebbe svegliato a suon di cazzotti. Law la vide e annuì con la testa, per poi spostare gli occhi su quel visino che ancora dormiva sonni profondi. 
Capendo che probabilmente non si sarrebbe mai svegliato subito, decise di alzarsi e andare davanti alla porta aspettando che arrivava la professoressa.
Ma non fece in tempo ad alzarsi che una mano li tira la maglia cercando la sua attenzione, sorpreso Law si gira e, vede il sorriso del ragazzo appena svegliato che cerca di trattenerlo vicino a sè. Era sorpreso, di nuovo, dannazione pensò Law, come faceva quel ragazzino a farlo sentire cosi strano, stava provando tutte le peggior emozioni in quel momento. Era sorpreso e lui non lo era mai, era a disagio e non aveva mai provato disagio con nessuno, ma soprattutto stava arrossendo. Law il ragazzo che nessuno conosceva neanche una sua espressione, adesso stava facendo vedere tutte le sue emozioni ad un ragazzo appena arrivato al liceo. 
"Grazie mille" disse Luffy sorridendo e cercando di riempire quell'attimo di silenzio,
"non devi ringraziare me..." si fermò Law, per poi notare a terra un cappello di paglia e ridacchiando "..mugiwara-ya!" Luffy, all'inizio lo vede sorpreso per quel nomignolo, ma poi sorridendo più che mai con tutte le scocche rosse, disse " per favore ridillo!?". 
Law non potè credere a ciò che aveva sentito, adesso non solo la sua ingenua risata che li aveva fatto ricordare Corazon, ma anche quelle parole. 

Era fermo ad osservarlo ridere, non sapeva che fare, ma Law, di certo, non era un tipo da mostrare dolcezza e non fece altro che rispondere " non vado a comando ragazzino!". Luffy lo guardò sbuffando, d'altronde gli aveva detto anche per favore, una parola sconosciuta nel vocabolario di quel ragazzo che non si diede per vinto " PER FAVOREEEEE" ripetè e si mise seduto senza mollare la presa dalla maglia. 
Una cosa che Law odiava molto era essere ripetitivo, ma dato che davanti a se, a quanto pareva, aveva un bambino capriccioso, si avvicinò di più davanti a lui e li ripetè "Ho detto che non vado a coman...", ma senza aspettarselo, si ritrovò due dolci labbra che premevano contro le sue. Sbalordito più che mai da quel gesto, Law arretrò il viso e, notava che il ragazzino continuava a sorridere, "Ma sei impazzito mugiwara-ya!!!" li disse scettico Law. "SIIIIIIIIIIII LO HAI DETTO" gridava entusiasto Luffy "FINALMENTE!! YUPPIH" sghignazzava il ragazzino entusiasto. 
Law, in un disagio più totale, non riusciva a credere a ciò che era successo. Non solo quel marmocchio lo aveva costretto a fare qualcosa che non voleva, ma quel bacio stava provocando qualcosa in lui. Cercò di non pensarci e di ritornare il Law che tutti conoscevano. 
"Anche se sei riuscito a farmelo dire non ti ci ab.." "TORAOOOOO" disse Luffy senza ascoltare minimante ciò che Law li stava dicendo, "MA MI STAI ASCOLT.." "Torao TORAOOOO siiiii Torao, ehmm, stai dicendo qualcosa?" Disse Luffy, come se fin a quel momento Law non stava cercando di dirgli niente. "Se solo mi ascoltassi Mugiwara-ya!!" rispose Law arrabbiato; quel ragazzino, pensava nel frattempo, era riuscito anche a farlo arrabbiare con tanta facilità, "Io ti ascolto Torao" ridacchiava Luffy, "E non mi chiamare Torao, MI CHIAMO TRAFALGAR LAW, mugiwaraaa-ya" rispose Law. Il ragazzino non lo stava, ancora, ascoltando e, intanto, osservava il braccio gessato sbuffando "Dannazione, quando tempo dovrò stare con questo coso?" per poi tirare ancora un altro pò la maglia di Law, con la mano buona. "Se non smetti di tirare, te lo slogo io questo braccio" disse freddamente Law guardando negli occhi scuri del ragazzo.
Luffy capì che forse non doveva farlo innervosire, allora allentò la presa lasciando con molta tristezza, quella maglia cosi morbida al tatto. Law, quando il ragazzino tolse la mano, non dava a notarlo ma, avrebbe voluto che Luffy restasse a tirarlo. Quel poco di contatto che si andava a creare quando la mano li sfiorava il ventre, inspiegabilmente, li piaceva. 
"Una settimana almeno" disse Law rispondendo alla domanda del ragazzino, che ancora si fissava la gessatura "COSAAAA?" rispose scattando all'impiedi "Nooooo, non posso aspettare una settimana, mio fratello mi uccide se mi vede in queste condizioni!" stava dicendo agitandosi. Law, oramai concetrato più sulla parola che aveva detto il ragazzino, che dal fatto che stava impazzendo per tutta la palestra, li chiese "Ma tuo fratello non è morto, mugiwara-ya?". 
Forse era stato troppo freddo a fare quella domanda, perchè vide il ragazzo da scatenato che era, osservarlo malinconicamente e avvicinarsi. "Ho due fratelli" iniziò il ragazzino "Forse starai parlando di Ace? Comunque.." iniziò a guardare le sue mani come se fosse stato lui il colpevole ".. si Ace è morto. Per colpa mia..lui.." Law capì che forse quello che mostrava ogni giorno era solo una maschera, era davvero il ragazzo più puro che aveva mai incontrato. Gli andò vicino e lo abbracciò dicendogli "Ho capito, mugiwara-ya, sono stato troppo impulsivo nel farti una domanda del genere, volevo solo capire davvero chi eri, ma vedendoti adesso non ho più bisogno di capire nulla" disse calmo Law, con Luffy che nel frattempo sorpreso da quel gesto, si era lasciato andare dall'abbraccio del ragazzo, e che con la mano era ritornato di nuovo a stringere quella maglia cosi soffice.
Law poi aggiunse " sicuramente sei un disatro e potresti causare mille problemi a tutto l'istituto, ma non dire che è stata colpa tua. Ho visto tutto ciò che ha fatto. Quel gesto, mi ha ricordato una persona che per me fece lo stesso, mugiwara-ya." Luffy alzò lo sguardo, per vedere gli occhi grigi del ragazzo che iniziarono a lacrimare. Si avvicinò. 
E questa volta lo baciò piu intensamente di prima, riuscì a farlo smettere di lacrimare, e lo strinse ancora di più; si stava creando un calore tra i due, di dolore e malinconia affiancato a dolcezza e amore.
Fin quando, ad un certo punto, Law li disse a sotto voce pacatamente "ti ho detto già di non abituarti, mugiwara-ya" ma Luffy, lo guardò in quei occhi di ghiaccio, e gli regalò un sorriso a trentadue denti.


Le giornate che si susseguivano dopo a ciò che era accaduto in quella palestra, per Law erano sempre una più speciale e diversa dell'altra. 
Passare le giornate con Luffy, lo facevano dimenticare del resto; dei problemi, delle tristezze e questo oramai non poteva negarlo, provava qualcosa di strano per quel ragazzino, che rideva per qualsiasi cosa e che aveva sempre fame.
Ma il momento che Law amava di più era a scuola, durante il cambio delle materie, nel corridoio.

Luffy notava Law che camminava tranquillo per il corridoio, iniziò a corrergli incontro urlando e sorridendo "TORAOOOO, ERI QUIII!", il ragazzo chiamato, si girò con la sua solita indifferenza per guardarlo e rispondergli "Mugiwara-ya, mi stavi cercando?" "No volevo solo ringraziarti" sorrideva il ragazzo davanti a lui "Ti ho detto che non devi, ho fatto solo ciò che dovevo e..." "GRAZIE TORAO" Luffy saltò ad abbracciare il ragazzo che ormai parlava al vento, senza dar peso agli occhi degli altri studenti che stavano cadendo su di loro, ma Law odiava mostrarsi in disagio, anzi odiava mostrare i suoi sentimenti ad altre persone. 
Perciò si staccò il ragazzino e tenendolo stretto per quelle piccole spalle, gli disse guardandolo dritto negli occhioni di Luffy "Non devi ringraziarmi, capito?" Il ragazzino lo guardò per qualche secondo, per poi girarsi verso gli altri, grattarsi la testa , sorridendo come suo solito, e dopo annuire. 
Luffy corse per tutto il corridoio dirigendosi verso la classe di educazione fisica, Law attese che il ragazzino si girasse per sorridergli e poi entrare in classe.
Senza mostrarlo a nessuno, voltandosi di spalle, un leggero sorriso di felicità, si creò sul volto dello studente più freddo che con un solo sguardo, ti avrebbe pietrificato dal terrore.
Non voleva ammetterlo, ma li piaceva quando Luffy lo abbracciava e lui di ricambio lo stringeva forte, anche se in pubblico, non gliene importava.





Angolino dell'autore-ya
Ciao lettori^^
Grazie di aver letto quest'altra ff, spero vi sia piaciuta e se vorrete suggerirmi come migliorare accetterò tutte le recensioni o critiche...
Sulla coppia LawLu ho notato che non esistono molte ff, anche se mi sembra strano visto che sono cucciolosi insieme :3, anche se secondo me, Luffy non lo vedo con nessuno XD (lo so, coerenza pari a 0)... Comunque spero anche che i personaggi non siano OOC ^^'' 
Grazie ancora!!

p.s. Ace, ovviamente, è un soldato hahaha  xD
   
 
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