Thanos guardò quell'universo spegnersi e sgretolarsi sotto il suo potere, cullato dalle grida di dolore degli abitanti. Si voltò per ammirare la donna al suo fianco osservare la distruzione di interi sistemi solari, mantenendo però il volto impassibile come una statua. Lui allora le si avvicinò soddisfatto e beandosi di quella visione le disse: -È da tanto tempo che voglio chiederti una cosa- s'inginocchiò dinnanzi a lei -Vorresti essere la mia compagna? Morte si voltò verso di lui senza cambiare espressione. L'aria quasi inesistente sull'asteroide dove si trovavano si fece carica di aspettativa. -Scusami, ma ti vedo più come un amico. Il cuore del titano perse un battito, il sangue gli si gelò nelle vene e il suo volto divenne una maschera di dolore e tristezza. Ci mise qualche secondo per capire ciò che gli aveva detto. -Cosa? Perché? Thanos non capiva, non capiva perché l'unico essere di cui gli importasse l'esistenza lo avesse respinto con tanta fermezza. E dire che aveva fatto tutto ciò per lei, aveva distrutto pianeti e sistemi solari per lei, aveva portato all'estinzione svariate razze per lei. Il volto delle donna sembrò farsi più dolce, ma lo sguardo non lasciava interpretare in maniere differenti le sue parole. -È che tu sei il mio migliore amico e io non voglio rovinare quello che c'è tra noi due. Ogni parola era un macigno sul cuore del titano che minacciava di sgretolarsi a momenti. -E poi a me piace un altro, non potrei mai mettermi con te adesso. Crack. Thanos giurò di aver sentito distintamente il proprio cuore dividersi a metà a quella dichiarazione fatta con tanta leggerezza. Qualche asteroide più in basso, dall'esercito di chitauri ai suoi ordini, si levò un lamento basso e inquietante, che altro non era che una parola ripetuta più volte: -FRIENDZONE