Una delle damigelle, afferra il lungo strascico del vestito da sposa, indossato da Rin, reprimo uno sbadiglio avvicinandomi a mio fratello.
- "Sesshomaru, io vado a controllare al ristorante sia tutto in ordine." - dico appoggiandogli una mano sulla spalla, noto che lui sbarra gli occhi.
- "Inuyasha aspetta non dirmi che non lo sapevi." - risponde a denti stretti, sorridendo ad un'anziana signora che si stava congratulando con lui.
- "Che cosa dovevo sapere, Sesshomaru." - provo uno sgradevole presagio sulla questione.
- "La wedding planner, ritiene che il tuo ristorante non era adatto al nostro matrimonio, è troppo famoso e in vista dai paparazzi, ha già allestito il tuo pranzo nuziale dentro la villa." - risponde a bassa voce, allontanandosi lungo il sentiero principale del giardino, come ha osato quella dare ordini ai miei collaboratori, come ha osato metter parola nel mio ambiente doveva almeno consultarsi con me. Ingoio l'orgoglio, che mi sembra un sasso troppo grande e duro, per il mio stomaco, decido di non fare scenate, per non rovinare la festa di Sesshomaru e Rin.
- " È qui quella intrigante, rompiscatole." - sussurro velenoso nell'orecchio di Sesshomaru, che annuisce e con la testa mi indica la damigella, che ha alzato lo strascico, e la testa abbassata vedo solo una capigliatura corvina stretta in una elaborata acconciatura, abbasso gli occhi sul vestito grigio perla, che ha uno spacco laterale, intravedo una gamba, snella e tornita, trattengo il respiro, avverto un' immediata reazione nelle zone delicate, risalgo con lo sguardo lungo la sua figura, noto che il vestito la fascia sensualmente, rivela un corpo da modella, curve generose e perfette, per il quale molte donne farebbero un patto con il diavolo pur di ottenerlo, forse si senti osservata a lungo perché alzo gli occhi su di me guardandomi direttamente, e la rabbia che ho provato un istante fa si dissolse come bolle di sapone al vento.
'Eccola, finalmente ho trovato la donna giusta per me.' penso sfoderando uno dei miei famosi sorrisi, i stessi per cui le donne che cenano al mio ristorante, sperando che le noti, ma lei gira la testa di scatto in segno di sfida rompendo ogni contatto visivo.'
- "Sorpresa." - sento gridare, appena varco la soglia di casa, alzo di scatto la testa riscuotendomi dai ricordi precedenti, e guardo una trentina di visi sorridenti di persone sconosciute e amici stretti, sono confuso cosa ci fa tutta questa gente a casa mia, io odio il mio compleanno, mi ricorda la separazione da mia moglie, ma ovviamente loro non lo sanno.
- "Suvvia, dategli spazio è appena arrivato, Inuyasha buon compleanno." - dice una figura femminile, facendosi spazio tra gli invitati, la guardo storto, sono sicuro che è stata lei ad organizzare tutto, gli avevo detto che non volevo festeggiare il mio trentesimo compleanno, ma come al solito Kikyo fa di testa sua.
- "Kikyo, chi sono queste persone, e perché sono a casa mia." - sussurro vicino al suo orecchio a bassa voce, abbracciandola.
- "Come chi sono, Inuyasha. Sono i tuoi amici." - risponde aderendo sul mio corpo, ridendo e trascinandomi ancheggiando a ritmo di musica, vicino a due ospiti sconosciuti.
- "Non sono i miei amici, sono solo persone che sperano che elargisco denaro, per i loro stupidi investimenti." - volteggio assieme a lei, sulle note di una salsa, fasciata in un abito lamé dorato, mette un broncio infantile alle mie parole, arricciando le labbra carnose velate da un rossetto rosa, che si sarebbe tolto con un semplice bacio.
- "Allora, non sei contento della festa, e avresti preferito che non organizzassi nulla, vero." - scurendosi un poco, sul volto.
Inizia a vibrare il cellulare nella tasca, smetto di ballare, cammino veloce attraverso la folla, allontanandomi da Kikyo e dagli invitati, guardo il display del cellulare è Kagome, entro veloce nello studio chiudendolo a chiave, per avere privacy.
- "Inuyasha....." - dice appena rispondo, un infinita di ricordi invade la mia mente al suono della sua voce, come potrei mai dimenticare la sua dolcezza, l'amore che avevo condiviso con lei, i nostri tre figli e i nostri sette anni di un matrimonio che credevo felice, sgretolarsi fino a giungere alla separazione tra noi.
- "Inuyasha." - grida straziata al telefono, mi rendo conto che sta piangendo.
- "Kagome, che cosa è successo, perché piangi?" - gli domando gentilmente, sta piangendo come quella sera, che mi ha accusato di lasciarla sempre sola, di non passare molto tempo assieme a Satoshi, Sheera e Sesshomaru jr, che il lavoro veniva sempre prima di tutto anche di loro e che era stufa di quella vita insignificante, voleva di più e voleva la separazione da me.
- "Inuyasha, sono in città, la tua amante ha invitato i tuoi figli al tuo compleanno, ma c'è stato un incidente stradale, Satoshi e Sesshomaru sono in gravi condizioni, e....." - parla troppo veloce è in stato di shock.
- "Arrivo, Kagome, calmati e dimmi in quale ospedale siete." - riapro la porta velocemente, precipitando fuori di casa, verso la macchina.
- "Inuyasha, siamo all'ospedale in cui nacque Satoshi, non ricordo ora il nome." - balbetta, sento i suoi denti battere attraverso il cellulare.
- "Calmati, Kagome sarò lì tra pochi minuti e ti prometto che tutto andrà per il meglio, non piangere cara." - cerco di calmarla, parlando con dolcezza, avviando il motore della macchina sgommando sul viale.
- "Sei un bugiardo, Inuyasha. Ora nulla andrà per il meglio, la nostra piccolina, la nostra dolce principessina non c'è più." - rivela scoppiando in lacrime, grido dentro la macchina, un dolore mi strazia il cuore lacerandolo, le immagini di una piccola fatina dagli occhi neri, e dai capelli corvini volteggiano nella mia testa, il suo sorriso innocente mi rallegrava quando tornavo a casa, la mia bambina è morta e la colpa è solo la mia.
Note autrice
Ciao sinceramente cosa ne pensate di questo primo capitolo, spero che la storia vi piaccia, e che non ho fatto molti errori grammaticali e di ortografia. Ringrazio i recensori che con la loro sincerità mi spingono a migliorare sempre di più. Un caloroso saluto da selvy