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Autore: RosesForValentine    27/08/2015    6 recensioni
"Ricordare: dal latino re-cordis, ripassare dalle parti del cuore".
Harry vuole solo che Draco ricordi, il loro amore, la loro storia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Recordis




Ho chiuso solo adesso il mio baule, per quella che sarà l’ultima volta.

C’è di tutto qui dentro, ricordi e polvere di sette anni che sembrano volati – sembra ieri quando Hagrid ha letteralmente buttato giù una porta per farmi entrare in un mondo che nemmeno immaginavo potesse esistere, il mio mondo.
Quasi quasi mi viene voglia di riaprirlo, questo baule, ma sarebbe solo per prendere tempo, lo so.

Sento Ron che mi chiama dalla Sala Comune e finalmente mi decido a scendere; raggiungo lui ed Hermione, fermi ad aspettarmi mano nella mano, poi ci dirigiamo fuori, nel sole di giugno.
Non riesco a concentrarmi su quello che dicono, mi guardo attorno ricordando tutto quello che ho passato, che abbiamo passato, tra le mura di questo castello che ho sempre considerato casa mia.

Davanti al portone sono riuniti tutti quelli del settimo anno: ragazzi che si salutano, alcuni con un grande sorriso, altri con gli occhi umidi, ma tutti con la promessa di rivedersi, di tenersi in contatto, senza badare alla propria Casa o a quella degli altri; è finalmente così, dopo la sconfitta di Voldemort.
Mentre cammino sento pacche sulle spalle, saluti urlati, mani sventolate per attirare la mia attenzione, e cerco di avere un sorriso per tutti.

Ma sono di nuovo distratto. Perché ti vedo, da qui, mentre parli con Zabini, di qualcosa che ti prende così tanto da farti illuminare il viso come ti succede poche volte.

Quante ne abbiamo passate anche noi, Draco? Da quando mi hai allungato la mano, il primo anno, e io ho deciso di rifiutarla, perché mi sembravi solo un borioso viziato per il quale non contava altro che lo Stato di Sangue.
Chi avrebbe mai immaginato che quella stessa mano sarebbe finita intrecciata alla mia, dopo la fine della guerra, mentre passeggiavamo sulle rive del lago, tu imbacuccato nel tuo mantello pesante che comunque tremavi di freddo?
Ricordo di averti sorriso mentre mi toglievo la sciarpa Grifondoro e l’avvolgevo attorno al tuo collo; te l’avevo rimboccata in modo da coprirti bene persino la bocca, perché, a quei tempi, pensavo troppo spesso che avrei voluto baciarti e non volevo correre il rischio di fare casini.
-Fa pendant con le mie mani- avevi scherzato, mostrandomi le dita rosse per il gelo
Allora avevo preso le tue mani tra le mie e me l’ero portate alle labbra, soffiandoci sopra per riscaldarle; le tue guance erano diventate dello stesso colore delle tue mani fredde, ma ricordo che mi hai guardato per tutto il tempo nonostante l’imbarazzo.
-Va meglio adesso?- ti avevo chiesto
Avevi annuito ed è stato quello il momento in cui le nostre dita si sono intrecciate, il momento in cui tu hai intrecciato le dita alle mie. Volevo un segno da te, Draco, e tu me l’hai dato quella sera.

Ricordo ogni minimo dettaglio di ogni momento con te, potrei stare qui a raccontarli tutti, ma ci vorrebbe davvero troppo tempo.
Ma adesso, Draco?
Adesso la scuola è finita, non saremo più protetti dai muri di Hogwarts, ci tocca diventare grandi. E allora dovrò salutarti, dirti addio, sperando che, qualche volta, tu possa pensarmi e ricordarmi con un sorriso?

Mi fermo a pensare a cosa vorrei ricordassi di me.

Sì, quella volta che ti ho seguito, ad Hogsmeade.
Ok, bè, non ho mai ammesso con te di averlo fatto, anche se mi hai preso in giro per settimane.
Non sapevo cosa tu volessi da me, da noi, all’epoca; ti ho seguito da Mielandia, da Scrivenshaft, fino ai Tre Manici di Scopa, dove ti sei seduto a bere una Burrobirra con Zabini e la Parkinson.
Ma tu mi hai beccato, ci siamo guardati, e mi hai sorriso.
Hai pensato che fossi un idiota? Spero di no. Anche se io per primo mi sentivo tale, dopo aver passato una giornata nascosto dietro i muri delle case per osservarti.
Quando ci siamo rivisti, al castello, mi hai preso in giro.
-Non riesci a stare lontano da me, eh, Potter?-
No, Draco, non ci riuscivo. Eri già diventato tutto, per me.

Poi, il nostro primo bacio, te lo ricordi?
Eravamo nel parco, al limite della Foresta Proibita, e stavamo litigando.
-Oh, quindi alla Weasley non piace che passiamo del tempo insieme? Sai che me ne frega!-
-Piantala di urlare. È solo preoccupata per me-
-Preoccupata di cosa?! Che ti lanci una maledizione appena mi volti le spalle?-
-Non volevo farti arrabbiare…-
-Bè, ci sei riuscito benissimo! Cos’è, è gelosa? È questo?-
-Draco, smettila-
-Sai che c’è? Fanculo. Tornatene da quella cretina e lasciami in pace-
Ti ho afferrato per un braccio prima che scappassi via.
-Che diavolo vuoi ancora?!-
-Mi dispiace, Draco-
-Oh, davvero?-
-No, Draco…mi dispiace-
Ti sei bloccato, senza capire.
-Aspetta…per che cosa ti stai scusando?-
-Mi sto scusando perché sto per fare qualcosa che non ti piacerà-
Ti ho messo le mani sulle guance e mi sono stretto a te, baciando le tue labbra sottili.
Hai sussultato e io ti ho abbracciato più forte, per la paura che fuggissi da me.
Ma poi ti sei rilassato tra le mie braccia, hai piegato la testa e ti sei lasciato baciare più a fondo.
Non potevo crederci, sai? Erano mesi ormai che volevo farlo, ma non sapevo come avresti reagito, avevo il terrore di perderti.
Ma lì, tra quegli alberi, mi hai dato la conferma che eri tu la persona che stavo aspettando.
Quando ci siamo allontanati, hai sbottato:
-Fammi capire, mi stavi chiedendo scusa per questo?-
-Non avrei dovuto?- ho sorriso
-Sei un idiota, Potter-
E mi hai baciato di nuovo.

Che altro?
Ah, Draco, la prima volta che siamo stati insieme, nel buio della Stanza delle Necessità.
Eravamo così nervosi, ti ricordi? Tu non volevi darlo a vedere, ma lo sai, i tuoi occhi non possono nascondermi niente.
Stavi in piedi di fronte a me, quasi con la paura di guardarmi; è bastato un bacio perché ti rilassassi e capissi che non c’era niente di più giusto al mondo di noi due, lì, in quella stanza.
A me tremavano le mani, mentre ti spogliavo: non mi sembrava vero di essere con te, di avere il privilegio di guardare il tuo corpo perfetto, di toccarlo, di farlo mio.
I vestiti sono caduti a terra, ci siamo sdraiati e ti ho tenuto sotto di me, mentre tu mi accarezzavi la schiena a mani piene, gemendo piano ad ogni carezza.
Non avevo mai fatto l’amore così, non avrei voluto lasciarti andare mai più.
Mi sorridevi ogni volta che i nostri occhi si incontravano e hai ripetuto il mio nome, sussurrandolo al mio orecchio mentre ti stringevo forte e mi muovevo insieme a te.

Le tue labbra sono fatte per dire il mio nome, me l’hai detto tu poco più tardi, mentre mi accarezzavi la testa, che avevo lasciato cadere sul tuo petto.
-Mi piace dirlo, mi sembri ancora più mio, così-
Non avevi bisogno di ripetere il mio nome per sentirmi tuo, lo ero già, completamente.

Ci sono così tanti piccoli dettagli della nostra storia: la volta che ti ho portato a guardare l’alba, in cima alla Torre di Astronomia, solo perché mi avevi detto di aver avuto una brutta giornata; quando ti ho stretto la mano, mentre leggevi le parole colme di affetto di tua madre, dopo che le avevi scritto di me, di noi; come stringi le labbra, cercando di trattenere un sorriso, dopo che ti rivolgo quello sguardo a cui non sai resistere e smetti all’istante di essere arrabbiato con me.

Potrei andare avanti all’infinito, ma ti sei girato a guardarmi, finalmente.

Non ne abbiamo mai parlato, del futuro e di quello che ci sarebbe successo una volta finita la scuola.
E ora ho paura, Draco, paura che tu possa stare bene anche senza di me; perché io non posso, ho bisogno di te.

Ti avvicini, dopo aver dato un pacca sulla spalla a Blaise.

-Potter-
-Draco-
L’angolo della tua bocca si piega all’insù.
-Finiti i bagagli?-
-Proprio ora. Tu sei riuscito a far entrare tutto nel tuo baule?-
-I bauli sono sette, Potter. A volte sei così ottuso-
Non posso fare a meno di ridacchiare, nonostante l’offesa, nonostante il mio stomaco si sia praticamente attorcigliato su sé stesso.
-Ti converrà farti dare una mano, non credo che riuscirai a portarli tutti da solo a Grimmauld Place-
La mia espressione confusa, e piena di sollievo, fa sì che sia tu a ridere, questa volta.
-Credevi di liberarti di me, Potter?-
Non ti rispondo, non serve. O più probabilmente, non ci riuscirei.
Mi limito a prenderti la mano, ad intrecciare le nostre dita, a guardarti negli occhi.
Vorrei dirti che ti amo, Draco, ma ci sarà tempo.
Tutta la vita, se lo vorrai.

-Lo voglio, Harry. E ti amo anch’io-












A/N
Salve salve! ^^
Ho capito di non essere in grado di resistere senza scrivere smancerie tra questi due.
Ci provo, eh! Davvero! Ma credo di essere ormai senza speranze; io e la mia maledetta  fissa per Harry-PrincipeAzzurro-Potter.
Comunque, lasciamo perdere.
Primo piccolo appunto, non ero sicura del raiting, ho lasciato verde nonostante ci sia un piccolo accenno alle cosacce che quei due fanno insieme, perchè come riferimento mi sembrava abbastanza velato. Nel caso, scusate la leggerezza :)
Seconda precisazione: con il finale, ho carcato di far capire che Draco, tramite la Legilimanzia, ha percepito tutti i pensieri di Harry.
Lo so, ho dei problemi.
Come al solito, un grazie gigante sia a chi passa e se ne va, sia a chi lascia una traccia di sè.
Un abbraccio!
Roses
  
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