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Autore: Phobos_Quake 3    27/08/2015    1 recensioni
Misteriosi obelischi neri compaiono nelle città dove vivono Shinku e le altre Rozen Maiden. Non tarderanno a scoprire che sono ordigni esplosivi dall'enorme potenza e dovranno fare di tutto per disattivarli onde evitare la distruzione totale del Giappone. Capitolo finale, stavolta sul serio, della saga!
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1:
 
La Torre E L’Obelisco
 
 


Vivendo a Tokyo, raggiunsi il centro in pochi secondi. Rimasi a fissare l'obelisco posizionato sotto l'enorme e imponente torre simbolo della città (che non è molto diversa da quella di Parigi debbo dire). Avvertivo una forte energia provenire da quell'affare nero. Atterrai e continuai a fissarlo.
"E ora che faccio? Forse... avrei dovuto costringere Alice a spiegarmi cosa fare invece di distruggere completamente quello stupido corvo robot! Laplace... tu forse potevi darmi una mano. Se fossi qui..."
Una lacrima rigò il mio viso e l'asciugai.
"Non devo piangere. Il tempo stringe. Devo trovare subito una soluzione!"
Mi avvicinai leggermente e avvertii un forte calore. Lo toccai con un dito e mi ritrovai a ritirarlo di colpo. Era bollente.
Istintivamente presi l'orologio da taschino per guardarlo. Erano passati pochi secondi. Ero ancora in tempo.
-Ti vedo disorientata. Vuoi una mano?- disse una voce.
-Chi sei?- chiesi guardandomi attorno.
-Sono qua su!-
Alzai lo sguardo e la vidi. Era sulla punta dell'obelisco e sembrava non avvertirne minimamente il calore.
-Un'Alice Maiden!- dissi.
-Hai indovinato, Shinku!- disse lei atterrando davanti a me.
Era alta esattamente come me, indossava un abito nero, più simile a un costume da bagno intero, con maniche lunghe, stivaletti viola che arrivavano fino alle caviglie, un lungo mantello nero, la sua pelle era biancastra, i capelli a caschetto, corvini e con riflessi viola e anche gli occhi erano dello stesso colore di questi ultimi.
-Finalmente un'Alice Maiden dall'aspetto come si deve. Non come le ultime che abbiamo affrontato! Quelle sottospecie di fatine sofferenti di anoressia!-
-Ti ringrazio molto!-
-Qual'è il tuo nome?-
-Mi chiamo Sumie!-
Era curioso che Alice scelse di dare a queste nuove creazioni dei nomi normali e tipici del Giappone. Certo, tradotto significava "pittura a inchiostro", ma era comunque un nome comune tra le ragazze giapponesi.
-Molto bene. Non ho tempo da perdere con te! Ho una missione da compiere!-
-Spiacente, ma di tempo ne dovrai perdere eccome! Combattendo con me!-
-Togliti di mezzo!-
La scansai con forza, ma lei fece un leggero salto e mi colpì con un calcio sul mento che mi sollevò in aria e caddi a terra. Per istinto riguardai l'orologio. Era già passato un minuto.
-Dannazione!-
-La preoccupazione che hai ti rende debole!-
Sumie iniziò a fluttuare e mi lanciò dalla mano un'onda energetica nera a forma di boomerang.
-Prendi questa Black Blade!-
Il mio corpo fu circondato da numerosi petali di energia che roteavano attorno al mio corpo, fungendo da barriera, e la Black Blade non mi fece nulla.
-Affascinante!-
-È il mio turno ora!-
Spiccai il volo come un proiettile e quando la raggiunsi la colpii con un pugno tanto forte da scaraventarla addosso all'obelisco e cadde a terra.
-Che forza! Ora capisco perché Alice ti teme così tanto! O meglio, vi teme!-
-Se ci teme, dovrebbe smettere di darci fastidio e arrendersi una buona volta!-
-Arrendersi? Non si arrenderà mai finché non vedrà voi e questo mondo sparire per sempre. Vi perseguiterà all'infinito!-
Cercai di zittirla lanciandole addosso il vortice di petali, ma bastò giusto per farla sbattere di nuovo contro l'obelisco. Quando si alzò mi sorrise.
-Che diavolo hai da sorridere?- le chiesi.
A un tratto, il suo corpo iniziò ad emettere scariche elettriche nere.
-Ruggisci, Black Lightning!-
Proprio come diceva il nome, mi lanciò un fulmine nero che mi fece urlare con tutto il fiato che avevo e caddi a terra.
-Come ti stenti?-
-Come un pollo sulla graticola...-
-È proprio quello che volevo sentire!-
Mi rialzai a fatica, ma Sumie me ne diede un'altra dose e mi ritrovai con la faccia in terra.
-Mi piace quando urli. Fallo ancora!-
Un'altra scarica. Stanca, mi alzai anche se a fatica.
-Wow! Hai il coraggio di alzarti ancora?-
Lanciai il vortice di petali, ma Sumie compì un balzo, atterrò alle mie spalle, mi afferrò i codini e iniziò a girare su se stessa.
-Lasciami, maledetta!-
-Non avere fretta, devo fare dieci giri!-
Fu di parola. Al decimo giro mi lanciò e caddi violentemente a terra. Era la terza volta che la mia faccia aveva avuto un incontro ravvicinato con l'asfalto. Guardai l'orologio. Mancavano due minuti. Fui presa dall'angoscia più totale.
-Dannazione!-
Mi rialzai, ma il Black Lightning mi fece ricadere a terra.
-Basta giocare. Finiamola qui!-
Sumie tornò a fluttuare nell'aria, alzò un dito al cielo e una sfera energetica nera comparve sopra la sua testa.
-Muori annientata dalla mia Sphere Of Darkness! Addi... URGH!-
Qualcosa, o meglio, qualcuno l'aveva colpita al volto buttandola a terra. Era stata Hinaichigo con un calcio.
-Hina!- dissi.
Lei sorrise, atterrò accanto a me e mi abbracciò.
-Scusa se ho tardato!- mi disse.
-Oh, la fragolina è venuta a darti una mano? Peccato che il suo aiuto non sarà tanto utile visto che sarà impegnata!- disse Sumie.
-Impegnata? Con chi?-
-Con me, stupida mocciosa!- disse una voce.
Io e Hina ci voltammo in sincrono a sinistra e vedemmo sbucare da dietro l'obelisco un'altra bambola anche lei alta come me, Hina e Sumie. I suoi capelli erano lunghi fino alle scapole ed erano rossi, mentre gli occhi erano marroni. Indossava un gilè jeans sotto al quale aveva una maglia nera con maniche lunghe e bianche. Anche i pantaloni, lunghi, erano neri e anche lei, come la sua collega, aveva stivali marroni che arrivavano alle caviglie.
-Tu chi sei?- chiedemmo io e Hina insieme.
-Molto piacere. Mi chiamo Eri!-
"Un altro nome comune!" pensai.
-Sono l'avversaria della fragolina. Ero nascosta in attesa che arrivasse!-
Hinaichigo, senza preavviso, si buttò come un proiettile contro la sua avversaria colpendola con una spallata e buttandola a terra. Aveva fatto quella che, in gergo wrestling, viene detta "Spear", dopodiché, inginocchiata su di lei, iniziò a prenderla a pugni.
-Bene! Mentre le "bimbe" bisticciano possiamo riprendere dove avevamo lasciato, Shinku?-
Non risposi, guardai l'orologio. Restava solo un minuto. Un dannato, dannatissimo minuto.
-Piantala di guardare quell'orologio!-
Stava per lanciarmi un'altra Black Blade, ma anch'io imitai Hinaichigo e le feci una Spear. Dopodiché, l'afferrai per i capelli e la lanciai in aria.
-Idiota!-
Sul suo dito ricomparve la Sphere Of Darkness, la lanciò e la presi in pieno.
-Shinku!- gridò Hinaichigo.
-Non dovevi distrarti stupida!- le gridò Eri.
Sentii che Hinaichigo la colpì, ma non vidi come perché c'era troppo fumo attorno a me. Forse con un pugno, chissà. Quando tutto svanì, avevo di nuovo la barriera di petali.
-Ora basta. Devo affrettarmi! Sparisci da questo mondo!-
-Non ci sperare! Black Light...-
I petali attorno a me si fermarono di colpo, assunsero la forma di aculei energetici e si scagliarono contro Sumie trasformandola in una vera e propria bambola voodoo.
-Ma... ma come...?- disse prima di cadere a terra prona.
-Sumie!- gridò sua sorella.
Il corpo dell'Alice Maiden s'illuminò e la sua Rosa Mystica uscì dal suo corpo fluttuando in aria. Pensai subito che sarebbe entrata nel corpo di Eri, ma invece brillò intensamente, tanto da costringermi a coprirmi gli occhi col braccio, e scoppiò. Non fu uno scoppio potente, ma era come quello di un petardo o un fuoco d'artificio.Come dicono gli umani, mi aveva fatto prendere un colpo.
-Dannata Rozen Maiden, adesso ti...-
-Tu non vai da nessuna parte. Hai detto che combattevi con me, no?-
Non mi voltai. Probabilmente aveva bloccato i movimenti di Eri con i suoi rovi. Mi avvicinai velocemente all'obelisco cercando di trovare una soluzione che non riuscivo minimamente a trovare.
-Come faccio a disattivarlo? Come? Come?-
Eri iniziò a ridere.
-È tutto inutile. Ormai manca poco. Il Giappone è condannato! Godetevi questi ultimi istanti di vi...-
-No, non voglio crederci. Suigintou e le altre avranno distrutto le tue sorelle e disattivato gli obelischi. Ne sono sicura!-
-Certo! Sogna ancora!-
Hinaichigo la tirò a sé e le diede un pugno buttandola a terra. La ringraziai e tornai a guardare nervosamente l'orologio e l'obelisco come se così facendo la soluzione sarebbe venuta da sé. Ma purtroppo la mia mente era vuota, il tempo scorreva inesorabile e io cominciai a disperarmi.
-Sh... Shinku...-
Hinaichigo mi disse qualcosa che non riuscii a sentire data la mia disperazione.
-Hai finito di piangere come una bimbetta? Credevo che questo spettasse solo a Hinaichigo!- mi disse una voce che conoscevo bene.
-Ki... Kirakishou? Ma come...?-
-Quanto tempo ci resta?-
Guardai l'orologio.
-Trenta secondi!-
Kirakishou osservò l'obelisco per un tempo che mi sembrava infinito.
-Hai... hai qualche idea?- chiesi con una certa apprensione.
Non mi rispose. Continuava a fissare immobile quell'affare. Poi, a un tratto, la vidi fare una cosa rara da parte sua: sorrise. La rosa bianca sul suo occhio cominciò a muoversi, diventò sempre più grande e inghiottì l'obelisco facendolo sparire chissà dove. Una volta, fatto, tornò alle sue dimensioni e al suo posto. Non fui comunque tranquilla, perché non sapevo se le altre avevano risolto in qualche modo. Quando il tempo scadde, chiusi gli occhi.
-Perdonami, Jun!- dissi.
Eri iniziò a ridere come una pazza e io riaprii gli occhi.
-Ma che...?-
-Alice vi ha preso in giro. Non li ha attivati tutti contemporaneamente. Non può farlo. Può attivarne solo uno alla volta! Però devo dire che è stato davvero uno spasso! Ah, ah, ah, ah, ah!-
Hinaichigo tentò di colpirla di nuovo, ma l'Alice Maiden si liberò e la colpì con una sberla.
-Ora ti concio per le feste e poi sistemerò anche le tue sorelle. Vendicherò Sumie!-
-Mi fai tenerezza!- disse Kirakishou freddamente.
-Ti faccio a pezzi, dannata!-
Hinaichigo la afferrò sotto le ascelle, la sollevò e le fece sbattere la testa con violenza sull'asfalto.
-Sono io la tua avversaria, ricordi?-
 


Nota 4: L'aspetto di Sumie è ispirato a quello di Hotaru/Ottavia, ovvero, Sailor Saturn, mentre il colore pallido della pelle riprende quello di Raven/Corvina dei Teen Titans.
 
Nota 5: Il vestito di Eri è ispirato a quello di Cyborg 18 di Dragon Ball.
   
 
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