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Autore: bimbaemo    03/02/2009    4 recensioni
Questa storia prende spunto da New Moon, dal momento in cui Edward lascia Bella. Bella si butta dallo scoglio appena Edward la lascia, ma non lo fa per divertimento. Cosa farà Edward appena vedrà nella mente di Alice quello che sta per succedere? «Addio Bella.» E sparii prima che li riaprisse. Una leggera folata di vento mi trasportò il suo inutile richiamo: «Aspetta!» Ma io me n’ero già andato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il cuore ha le sue ragione che la ragione non conosce..

(Immanuel Kant)

 

 

Addio

Edward

«Prometto che è l’ultima volta che mi vedi. Non tornerò. Non ti costringerò mai più ad affrontare una situazione come questa. Proseguirai la tua vita senza nessuna interferenza da parte mia. Sarà come se non fossi mai esistito.»

Guardai il suo viso sconvolto. Respirava velocemente. Troppo velocemente. Mi avvicinai per darle un bacio sulla fronte e sentii che chiudeva gli occhi. «Addio Bella.» E sparii prima che li riaprisse. Una leggera folata di vento mi trasportò il suo inutile richiamo:

«Aspetta!» Ma io me n’ero già andato. Sentii i suoi passi, senza capire la direzione che aveva preso, poi la distanza fu troppa anche per i miei sensi acuti. All’uscita di Forks, mia sorella Alice e mio fratello Jasper, mi aspettavano sulla mia Volvo. Carlisle, Esme, Rosalie ed Emmett erano già partiti con le rispettive macchine.

Mi avvicinai lentamente e aprii lo sportello del guidatore. Alice era nel sedile del passeggero mentre Jasper era dietro. Senza badare a loro, mi lasciai cadere sul sedile; misi le braccia sul volante e vi affondai il viso, piangendo lacrime che non sarebbero mai cadute. Rimasi così per non so quanto tempo, per cercare di calmarmi, ma semplicemente non ci riuscivo. Continuavo a singhiozzare come un bambino che è caduto e si è sbucciato un ginocchio. I miei fratelli rimasero in silenzio, rispettando il mio dolore. Bella… perché era così difficile? Io non volevo lasciarla… ma dovevo.

Per il suo bene. Cercai di convincermi di questo. ‘Se la ami, è questo che devi fare’, ripetevo a me stesso. Con scarsi risultati. 

Dopo un po’ scesi dalla macchina e cominciai a distruggere quello che mi trovai tra le mani: prima un vecchio cassonetto, poi un frigorifero arrugginito lasciato là da qualche “ambientalista”, addirittura il muretto di una proprietà disabitata. Quando tornai in macchina, non mi ero ancora calmato abbastanza. 

Comunque, era passato troppo tempo, dovevamo andare, mi ero attardato anche troppo a piangermi addosso. Accesi il motore. Quando sentii la mano di Alice posarsi sulla mia spalla, pensai che volesse dirmi qualcosa per tranquillizzarmi. Ma quando vidi i suoi occhi vitrei e la mia mente fu invasa da immagini confuse, capii che stava avendo una visione. E quello che vidi non mi piacque.

***

Scesi immediatamente dalla macchina e cominciai a correre. Bella… Alice aveva appena visto che Bella si buttava da uno scoglio… Che cosa ho fatto?

Quando tornai di fronte a casa Swan, la trovai vuota. ‘No’ pensai ‘non può essere già successo. 

Non sarei potuto andare allo scoglio dove Alice l’aveva vista, perché era nel territorio dei Queilutes, ma in quel momento non mi interessava. Potevano nascere anche milioni di guerre contro noi Cullen, in quel momento ne andava della vita di Bella. Feci solo in tempo a vedere un puntino che cadeva in mare. Poi mi tuffai.

***

Tre ore dopo. In ospedale. Bella non aveva ancora ripreso conoscenza. Io le accarezzavo i capelli.

«Che cosa ti ho fatto, amore mio…» mormorai, triste. Aveva rischiato di morire. Aveva tentato il suicidio. Perché io l’avevo lasciata. Bella, mia dolce Bella… In quel momento aprì gli occhi, come se l’avessi chiamata a voce alta. Si guardò intorno un po’ confusa, poi quando mi vide, fece un enorme sorriso.

«Edward! Sei qui!»

«Certo.» risposi, stringendole la mano.

«Resta con me…» mi stava implorando.

«Certo.» ripetei, come un idiota.

«Per sempre?» domandò, già più tranquilla.

«Per sempre amore mio.»

Ma non potei fare altro che sentirmi un bugiardo, mentre saltavo giù dalla finestra.

  
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