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Autore: Mariaace    28/08/2015    1 recensioni
Una sera, che agli occhi di questi due ragazzi, divenne una tragedia letteraria, all'inizio era iniziata come giorno speciale da dedicare alla persona più amata.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Rosso ovunque. Un brivido freddo mi percorre lungo la schiena.
Non riesco a guardare, troppe lacrime. Perchè proprio quel giorno!
Ti odio.


1 ora prima

"Allora, dove vogliamo andare?" Mi stava chiedendo il marimo con la sua solita 
espressione da pesce lessato.
"Penso che tu avrai voglia di sakè, perciò andiamo altrove, non vorrei ritrovarmi
un marimo deficente per lo più ubriaco!" li risposi accendendomi una sigaretta.
"A CHI HAI DATO DEL DEFICENTE, DAMERINO??" mi disse nervoso Zoro.
"A te imbecille!" non avevo voglia di litigare proprio quel giorno, ma lui sembrava 
che lo faceva di proposito. 
"Hmpf" sbuffò guardando dall'altra parte.
"Non sbuffare, ti rende ancora più bambino, marimo!" li risposi in automatico.
Inizio a pensare, che tutte le litigate siano volute di proposito.
"TACI" mi disse avvicinandosi a me, mettendo il suo bel braccio palestrato attorno 
alla mia vita. Mi tirò a se per poi darmi un bacio sulle labbra. Era stato uno di quei baci
veloci, non voleva attirare attenzione, anche se a stento voleva lasciare la presa. 
"A casa facciamo i conti!" mi disse con un sorriso malizioso. Lo vidi solo, senza rispondere, lui, la risposta già conosceva quale sarebbe stata. Continuiamo a passeggiare
uno vicino all'altro. Mi divertiva vedere la faccia imbarazzata del marimo,
anche se stavamo da 2 anni insieme, lui si vergognava di ammetterlo.

Lo porto in un ristorante molto rinomato, altrimenti lui chissà dove mi avrebbe 
portato, in uno dei suoi soliti locali rozzi. 
La serata stranamente passa tranquilla, il marimo nell'intento di svaligiare 
tutta la cantina del locale ed io a cercarlo di fermare a suon di calci in testa.
"La smetti" mi disse nervoso al quarantesimo calcio "smettila tu di bere" "IO FACCIO QUEL CHE CAZZO VOGLIO!!!" "Non osare fare storie dentro un locale dove ci sono tutte queste dame" "Fottitti tu e le dame" mi rispose per poi prendermi per un braccio e,
trascinarmi fuori dal locale. "MA CHE DIAMINE FAI??" li risposi a tono, togliendomelo dalla presa. Il puro caso ha voluto farmi lasciare i soldi e le mance prima, almeno non mi ritrovavo, per colpa sua in qualche altro debito.
"TACIIII" mi stava continuando a gridare il marimo agitato. 
Inizio a pensare che forse ha dimenticato qualcosa, dato la sua impulsività nel vedere in tutte le vetrine. "Aspetta un momento. Non dirmi che non.." "HO DETTO TACI!" mi zittì subito. Mi riprese per un braccio e mi strattonò, di nuovo, come un pupazzo dappertutto senza trovare ciò che carcava. 
Girando e girando a vuoto, ci trovammo davanti ad una gioielleria, stranamente ancora aperta, anche se erano già le dieci passate. Il marimo stava vedendo nella vetrina qualche bracciale o qualche altro oggetto.
Io, invece, notai all'interno del negozio.
"Oh mio dio" mi feci scappare "Marimo andiamocene!" li dissi cercando di mantenere la calma. "Taci, faccio subito" "No" Mi guardò un attimo per vedermi che ero terrorizzato. Vi era una rapina in atto in quel negozio.
Tre persone armate e un povero commesso steso a terra ricoperto di sangue.
"Andiamocene e subito" "Dovremmo chiamare la polizia!" Mi disse serio, anche se forse era l'unica cosa intelligente che avevo mai sentito dire da quel marimo, adesso di certo avevo troppa paura.
"Ehy voi" gridarono i ladri. "Dannazione ci hanno visti!" li grido al marimo, stavo tremando non riuscivo a reggermi, ero sicuro che sarei svenuto dal terrore tra un momento o l'altro, avevo paura. Per fortuna sento la stretta sicura di Zoro che, mi afferra per la mano e mi trascina il più lontano, cerchiamo di correre il più lontano. "DAMERINO PERCHÈ NON LO ME HAI DETTO SUBITO!?""Iniziò a urlarmi contro il marimo "TU ERI OSSESSIONATO DAL TROVARMI UN REGALO" li risposi infuriato. 
Ero sicuro che stava cercando il regalo per il mio compleanno, se lo era dimenticato, come al solito.
"NON È VERO!... ERA ALTRO!"  mi disse timidamente, non avevo mai visto Zoro 
in quel modo. 
"OH CAZZO" Gridò. "Iniziano a sparare!" "COSAAAA?" 
Non ci potevo credere, erano tre pazzi killer. Quei proiettili erano veri, tanto che uno sfiorò il braccio di Zoro. Lui cercava di trattenere le urla di dolore solo per farmi stare tranquillo, sono sicuro. 
Stava soffrendo, non voleva farmelo vedere.
Stava soffrendo sono sicuro.
Stava soffrendo, ed io odio vederlo soffrire.
Lascio la presa, lui mi vede perplesso. "CORRI IDIOTA!" mi gridò!
Stava soffrendo per colpa mia.
Uno dei ladri iniziò a mirare dritto verso di me,sentivo la polizia, qualcuno l'aveva chiamata, ed io nel frattempo avevo chiuso gli occhi per la paura.
Sento il colpo, ma ne udisco solo il suono, insieme alle urla della polizia che grida "Mani in alto!". 
Che strano non avevo sentito nulla, forse quando si è vicini alla morte, non si sente nulla.
"vatt-ttene via, i-idiota!" sentii la voce del marimo sussurrarmi, era affannato, sentivo la sua fatica a respirare vicino al mio orecchio. 
Avevo aperto velocemente gli occhi per vederlo, era ricoperto tutto di sangue. Mi cadde addosso, non riuscivo a crederci, aveva la schiena perforata dai proiettili, i suoi vestiti, quella camicia cosi candida era macchiata di un colore cosi accesso. Un colore di un rosso delle più belle rose rosse che stavano appassendo lentamente. Era davanti a me, cercava di sorridermi, con le labbra tutte zuppe del suo stesso sangue.
"NOOOOOO" Iniziai a dare i numeri, non potevo crederci aveva attuttito i proiettili per me, "MALEDETTO" "BASTARDO" "TI ODIO" imprecavo cercando di trattenere le lacrime che nel frattempo mi invadevano il volto, scendevano lente lungo il collo, erano salate, un sapore che non mi sarei mai più scordato.
"Non piangere damerino isterico" cercava di dirmi Zoro con quel poco di voce che li restava "È successo per colpa mia, se non ti avrei fatto fare quel giro io.." "No non è colpa tua, non lasciarmi" si era accasciato sulle mie gambe, non riuscivo a smetterla di piangere e lui di sanguinare, i miei vestiti oramai erano impregnati anch'essi.
"Imbecille non ti lascierò mai! "attese un minuto e con le poche forze che li rimanevano prese un pacchetto dalla tasca del pantalone "Buon compleanno Sanji!" Mi stava porgendo il mio regalo, iniziai a pensare del perchè allora eravamo davanti ad una gioielleria, poi pensai mi aveva chiamato Sanji, perchè proprio in quel momento. "VAI AL DIAVOLO" furono le uniche parole che mi scapparono e presi il regalo "Aprilo" mi incitò lui. Lo aprii solo perchè me lo stava chiedendo, probabilmente quella sarebbe stata l'ultima volta, e senza poter crederci, una spezia delle più fini e ricercate nel mondo. "Con questa i tuoi piatti saranno ancor più buoni" Mi disse vedendomi sbalordito con lacrime di gioia e dolore. Cercava di parlarmi ancora, anche se si vedeva la sofferenza che provava, "V-v-volevo, regalarti un anello! So a quando ci tieni al romanticismo e smancerie varie!" Non volevo crederci "Oggi doveva essere un giorno speciale e per colpa di un..... marimo imbecille" ridacchiò tra sè e sè "si è rovinato nei peggiori dei casi!" Sanji non riusciva a parlargli stava solo piangendo fortemente, urlando come un dannato. "L'ambulanza sta arrivando, ma non voglio andare" diceva Zoro continuando a parlargli tossendo sangue lentamente. Non aveva più fiato nei polmoni e nè la forza di parlare. 
"Ti amo Sanji, ma non esser triste che non ci sarò, ti proteggerò sempre! Forse dovevamo solo tornare a casa. Questa volta, non potremo regolare i nostri conti come dannati, distruggendo ogni cosa attorno a noi!". Sanji non voleva pensarci, non aspettava altro da quello sera, ma adesso era l'ultima cosa a cui che pensava. 
Lo voleva con lui, quella notte di estate, avrebbe sentito il freddo più gelido in quella stanza, in quella casa. In quella cucina sarebbe caduto quel silenzio che non avrebbe mai voluto, su quel divano non ci sarebbe stato più nulla, neanche più un litigio amoroso. 
Mentre Zoro cercava di asciugarli le lacrime con la mano disse cercando di farlo ridere "Damerino?" Lo vidi soltanto, non avevo ancora la forza di parlare, al contrario di lui. "Ti sto sporcando, ma sul tuo viso qualsiasi colore splende cosi chiaro che non sembra brutto!" Ma erano quelle parole da dire in quel momento. 
Trovai il coraggio di rispondergli un'ultima volta "Se risorgi.... sappi che ti ammazzo dopo... questo........ ZORO..... " e mentre il marimo voltava gli occhi e la sua mano fredda iniziò a cadere morta "RISORGIIIIIIII ADESSO!!! BASTARDO DI UN MARIMO" feci uscire tutta la voce che possedevo.




Rosso ovunque. Un brivido freddo mi percorre lungo la schiena.
Non riesco a guardare, troppe lacrime. Siamo stesi inermi al suolo, lui già morto da tempo, io avvelenato da quella stessa spezia, che se mangiata in dosi abbondanti, diventava un veleno letale.
Stavo soffrendo, ma ero felice, lo avrei rivisto. Forse all'inferno, ma mi andava bene, basta che stavo con lui.
Ti amo marimo, maledetto.



Angolo del autore
Ciao a tutti i lettori, ^^
Grazie per aver letto questa FF.
Forse la storia è un po' troppo malinconica per essere una ZoSan.
Ma mi sono sempre immaginata, se loro due fossero Romeo e Giulietta come sarebbero?! 
(poverini li ho uccisi, anche se poi sono immortali i ragazzi ^^'' scusate)
Spero che come storia vi sia piaciuta,e se vorrete lasciarmi una recensione le accetto volentieri, anche una critica. Grazie ancora a tutti!!
   
 
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