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Autore: vale_9826    28/08/2015    2 recensioni
E se nel loro viaggio nel passato Emma e Killian invece di imbattersi nel vecchio Killian con una mano sola, si fossero invece imbattuti nella parte della sua vita dov'era ancora insieme a Milah? Killian come avrebbe reagito? Ed Emma come si sarebbe sentita nell'incontrare il primo vero amore dell'uomo dal quale, a detta sua, vuole solo scappare?
One shot ambientata nella 3x21.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Milah
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Viaggio nel passato dei Sentimenti



< È quasi un ora che stiamo cercando l’altro te, dove potrebbe mai essere se non in una di queste locande? > domandai abbastanza spazientita a Killian.
Ero praticamente esausta, non ce la facevo più a camminare, e inoltre avevamo passato in rassegna tantissime locande vicino al porto, dove pensavamo che fosse più probabile trovare l’Uncino del passato, ma quel porto era infinito, e non avevamo trovato traccia né del vecchio Killian né della Jolly Roger. Ormai era anche calata la notte ed il freddo mi stava entrando nelle ossa.
< Hey stai calma okay? Guarda che non ricordo neanche esattamente a che periodo della mia vita siamo quindi abbi un po’ di pazienza e continua a camminare. Neanche io mi sto certo divertendo. > rispose Killian brusco ed irritato, anche lui ormai era evidentemente stanco.
Effettivamente ricordare tutta una vita già è alquanto complicato, ma aver vissuto almeno 200 anni complica ancor di più le cose.
Rassegnati continuammo lentamente a camminare per più di un quarto d’ora fino a quando, quasi per miracolo, vedemmo finalmente la Jolly Roger, fiera e maestosa, ergersi su quell’infinita e scura distesa d’acqua.
< Finalmente! Eccola lì! > esclamai contenta voltandomi verso Killian.
Quasi mi venne da ridere, la guardava incantato, come si guarda una dea, o anche, beh, come a volte guarda me.
< Killian capisco l’amore e l’affetto verso quell’ammasso di legno ma se la tua nave è qui vuol dire che anche il te del passato è da queste parti, quindi muoviamoci a trovarlo. > feci io scherzosa e ormai più determinata.
Aver trovato quella nave mi aveva donato un po’ di speranza. Dio, quasi mi sembrava di sentire mia madre ripetermi per l’ennesima volta: “Non perdere mai la speranza”. Aiuto!
< Hey non offendere la mia Jolly Roger, ha un valore affettivo lo sai? > fece Killian quasi offeso, < comunque hai ragione cominciamo a dare un occhiata in qualche taverna qua vicino. >
Visitammo ben due taverne, ma fu un buco nell’acqua entrambe le volte, poi mentre ci dirigevamo verso una terza, la porta si aprì prima che potessimo avvicinarci troppo e ne uscì il capitano che cercavamo, così Killian mi trascinò dietro un muro per poterlo tenere d’occhio. Lo osservai mentre sembrava aspettare qualcuno, era incredibile quanto fosse identico al Killian del presente.
“Possibile che non sia invecchiato neanche un po’ nel frattempo?”
Mentre lo osservavo però mi resi conto che il Killian del passato non aveva l’uncino al posto della mano sinistra, ma al contrario quella era ancora al suo posto. Mi ricordai poi che lui aveva perso la mano subito dopo la morte del suo primo amore, era stato proprio lui a raccontarmelo, quindi se non aveva ancora l’uncino voleva dire che eravamo tornati a quando…
< Milah ti vuoi sbrigare?! > urlò spazientito il Killian del passato.
Dal locale poi uscì una donna dai lunghi capelli castani, alta e formosa, che andò subito incontro al Killian del passato, e abbracciandolo cominciò a camminare con lui.
Spostai poi lo sguardo da quella donna per portarlo su Killian, che aveva gli occhi sgranati e il respiro veloce. Era sconvolto, e non ci voleva un genio per capirlo.
< Milah… >
Fu appena un sussurro, ma lo sentì perfettamente, come sentì tutto quello che vi era racchiuso: amore, disperazione, incredulità, rimpianto, nostalgia, rabbia…
Tutti quei sentimenti contrastanti racchiusi in un sussurro, ma anche in uno sguardo. Perché, in quel momento, vedendo come Killian guardava lei, mi resi conto che lui non mi aveva mai guardata in quel modo. Con amore, con desiderio, con affetto, sicuramente, ma in quello sguardo che ora le stava riservando vi era qualcosa di diverso, e anche se non sapevo bene cosa, questo bastò a farmi sentire lo stomaco attorcigliarsi. Capì che alla fine, volente o nolente, io ero e sarei sempre stata una sorta di rimpiazzo, e questo mi portò a guardare quella donna con rabbia e rancore.
“Guarda me Killian, ti prego, guarda me!” sentì il mio cuore urlare.
< Milah! >
Fu questione di un secondo. Killian urlò quel nome e cominciò a correre verso quella donna, ma fui abbastanza veloce e lo afferrai per una manica,  poi lo trascinai con la forza lontano da lì.
 
 
< Si può sapere che ti è preso?! > urlai a Killian più che arrabbiata quando ci fummo allontanati.
< Niente, lascia perdere… > fece Killian avviandosi di nuovo verso la nave.
Era ancora stordito, arrabbiato, sconvolto… non riusciva neanche a guardarmi negli occhi, cosa che invece aveva sempre voluto.
< Tu non vai da nessuna parte! > dissi io trattenendolo per il braccio, < Prima mi fai una ramanzina su tutti i pericoli che comporta un viaggio nel passato, e ora sei tu quello che fa l’incosciente?! >
Non sapevo neanche perché me la stessi prendendo tanto, perché in fondo, quando ero stata io quella imprudente, lui non mi aveva mai trattato così. Ma non ci potevo fare nulla, era come se vederlo guardare quella donna, urlare il suo nome, perdere la ragione per lei, mi avesse fatto impazzire. E non riuscivo a spiegarmi il motivo.
Volevo tornare a New York, lasciarmi alle spalle Storybrooke, i miei genitori, quel mondo pieno di problemi, ma soprattutto volevo scappare da lui. Allora perché in quel momento invece mi feriva il fatto che volesse correre da quella donna?
< Non riesco a credere che tu sia stato così irresponsabile… > borbottai ancora arrabbiata, più con me stessa che con lui.
Era come se le parole mi uscissero di bocca senza il mio controllo.
< Cosa vuoi Emma? Una spiegazione logica per quello che ho fatto? Beh, non ce l’ho! Sono passati 100 anni da quando l’ho persa, ci ho messo 100 anni per dimenticarla. Ma ora, vederla di nuovo, mi ha riportato per davvero indietro nel tempo. Perché mai ho amato una donna così tanto, MAI! >
Stava urlando, mi stava spiaccicando in faccia la realtà, ed io non potevo certo biasimarlo. Ma nonostante ciò il mio cuore non poteva fare a meno di sgretolarsi, mentre percepiva tutto quell’amore di Killian per Milah, così intenso e sofferto.
< Cosa avresti fatto Emma, se all’improvviso ti fossi trovata di fronte Neal? Ti saresti trattenuta? Io non credo proprio! > mi chiese con una rabbia che non credevo gli appartenesse.
No, non l’avrei fatto. Ma lui non si sarebbe comportato così con me, lo conoscevo abbastanza ormai. Mi avrebbe portata via, e magari dopo se fossi scoppiata a piangere mi avrebbe abbracciata e mi avrebbe sussurrato che andava tutto bene. Io invece cosa avevo fatto per lui? Lo avevo rimproverato senza neanche provare a mettermi nei suoi panni.
Però se ripensavo ancora al suo sguardo rivolto a quella donna, non potevo fare a meno di sentire una lama proprio al centro del petto.
I miei occhi cominciarono a lacrimare, e io non potevo impedirlo. Vidi il suo sguardo ammorbidirsi, e in quel momento, Dio, quanto mi sentì stupida.
< Perché piangi? > mi chiese asciugandomi il viso dalle lacrime. La sua voce non era più rabbiosa, anzi, era dolce e gentile, come lo era sempre stata.
< Non posso dirtelo, penserai che sono stupida… > feci voltandomi, non volevo che mi vedesse così, fragile come cristallo.
Killian però mi agirò, mi si parò davanti sorridendo, poi dolcemente mi circondò con le sue braccia forti e muscolose, e in quel momento capì, capì che casa mia non era a New York, lontano da Storybrooke e dalla mia famiglia, ma era proprio lì, tra le sue braccia. Quanto ero stata stupida a pensare il contrario.
< Mi vuoi dire perché stai piangendo? > mi sussurrò piano all’orecchio.
Se glielo avessi detto avrebbe sciolto quell’abbraccio tanto meraviglioso, che neanche sapevo di desiderare così tanto, ma io volevo restare ancora un po’ lì, al caldo, al sicuro… lo strinsi più forte e inspirai il suo odore che sapeva  di mare e salsedine. Segretamente, non so neanche il perché, avevo sempre amato quell’odore.
< Perché vedere tutto il tuo amore per Milah è stato come essere trafitta da una spada… > gli sussurrai piano.
< Mi dispiace Emma, io… >
< Non devi scusarti! > esclamai sciogliendo l’abbraccio e portando il mio sguardo nel suo. < Tu non hai nessuna colpa, sono io qui quella che ha sbagliato tutto, fin dall’inizio. Ti ho sempre rifiutato, trattato male, perché non volevo ammettere a me stessa che il tuo amore nei miei confronti mi faceva piacere. Poi  poco fa, quando hai riservato quello sguardo a Milah, c’era qualcosa nei tuoi occhi, qualcosa di diverso, di intenso. E ho pensato che non mi hai mai guardata in quel modo, ma l’ho desiderato in quel momento, volevo che guardassi solo me, e non lei… > conclusi abbassando lo sguardo.
Ero troppo imbarazzata, perché ai suoi occhi dovevo sembrare come una bambina capricciosa.
Killian rimase in silenzio per qualche secondo, poi, con mia grande sorpresa, con una lentezza quasi esasperante, fu lui stavolta a portare i nostri sguardi ad incrociarsi di nuovo sollevandomi il viso con l’unica mano che aveva. Mi lasciai annegare in quelle due pozze azzurre come il mare al mattino, calmo ma profondo, poi Killian poggiò le sue labbra sulle mie, e allora chiusi gli occhi e mi lasciai pervadere dal calore e dalla morbidezza del suo tocco.
Lo desideravo così tanto, eppure non lo sapevo. Lo strinsi forte, e approfondì quel bacio che avevo detto non gli avrei mai più concesso, mentre lui con delicatezza mi accarezzava i capelli.
Ci dividemmo soltanto quando l’ossigeno divenne indispensabile, e probabilmente ero arrossita parecchio.
< Emma ascoltami… è vero, rivedere Milah mi ha mandato in confusione. Io l’ho amata, tantissimo, ma ormai l’ho persa tanto tempo fa. C’è voluto molto tempo, ma sono andato avanti, e anche se l’amerò per sempre… ora sei tu quella che amo e per cui farò di tutto. Ti Amo Emma, e non smetterò mai di guardarti per guardare qualcun’altra, te lo giuro. Abbatti i tuoi maledetti muri e fammi entrare nella tua vita, se mi darai una possibilità ti posso promettere che saremmo felici! Oppure, non lo so, li sfonderò a forza di sbatterci contro.> disse Killian carezzandomi la guancia e sorridendomi.
Mi feci sfuggire un sorriso, perché ora, finalmente, lo sapevo.
< Ma non l’hai capito? I miei muri, per quanto mi costa ammetterlo, li hai abbattuti il giorno stesso in cui sei entrato nella mia vita! >
Poi prendendo il suo viso tra le mani lo baciai di nuovo. Quel bacio durò molto più a lungo.
 

Ciao a tutti! Per chi sta seguendo la mia long "Il Pirata e la Principessa" chiedo scusa per non aver ancora aggiornato, ma sono stata in vacanza e non ho proprio avuto modo di scrivere. Mi farò perdonare. Nel frattempo ho voluto pubblicare questa one shot che avevo sul pc già da un bel po' di tempo, ma un po' perchè non mi convinceva, un po' perchè poi me ne sono scordata, non l'ho mai pubblicata. Io spero davvero che possa piacere, perchè mi sono divertita a scriverla. Ho voluto immaginare come si sarebbe sentita Emma alla presensa del vero amore di Killian, visto che invece è sempre stato il nostro bel pirata a soffrire vedendo Emma e Neal insieme. Spero solo di non essere uscita troppo dal personaggio e che il tutto sia credibile. Bene, a parte questo ringrazio già in precendenza chi sarà così gentile da recensirmi ma anche chi leggerà soltanto. Un bacio grande e alla prossima, Vale!
  
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