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Autore: LadyWhitelight6    03/02/2009    2 recensioni
Un omo ha distrutto la vita di Lil, ma lei insieme al suo collega riusciranno a trovare l' assassino e far giustizia.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Cold case

Cristalli di sangue



21 luglio 2012 due agenti della omicidi vengono assassinati, uccisi a sangue freddo nella loro auto.
Due colpi in pieno petto ad entrambi e poi il nulla.
Un sospettato ma le prove quasi inesistenti portarono ad archiviare il caso.

21 luglio 2027.

“Tom il capo ci vuole vedere” disse Lil al suo compagno.
“Un nuovo caso!”
“Già” rispose lei amareggiata con lo sguardo perso nel vuoto.
“Dobbiamo risolvere questo caso a tutti i costi” disse il capitano ai due agenti.
“Oggi è il loro quindicesimo anniversario. Il 21 luglio 2012 due nostri agenti vennero uccisi ed ora dopo tanto abbiamo un testimone e nuove prove”.
“Veramente abbiamo una nuova pista?” Chiese col cuore in gola e la rabbia a renderla vendicativa.
“Si tratta di...” domandò Tom, lasciando la frase a metà per non riportare il passato nella vita di Lil.
“Si” sussurrò appena Lil.
“Lil se non te la senti... lascerò il caso ad un' altra squadra”
“No! Sarò io ad occuparmi di questo caso” rispose con impeto e sbattendo le mani sulla scrivania...
Fece cadere il piccolo quadro che immortalava i due colleghi 'scomparsi.'
Tom le adagiò la mano destra sulla spalla sinistra quasi a volerla proteggere dalla crudeltà della vita.
Raccolse il quadro tra le mani, guardò attentamente i due e chiedendo chi fosse il testimone lo sistemò con estrema cura.
“E' un certo Jack Smith”
“Dove possiamo trovarlo?” Domandò Lil curiosa.
“Verrà lui stesso a parlarci, ha telefonato poco fa”
“Ma perchè non ha parlato subito? Perchè ha lasciato trascorrere tutto questo tempo?” Chiese Tom fissando e sorridendo alla dolce Lil.
“All' epoca dei fatti aveva soltanto nove anni, una madre apprensiva gli impedì di testimoniare. Ma ora che sua madre è stato uccisa e voi due avete risolto il caso due settimane fa... si sente in debito con il dipartimento.
Il capitano guardò l' orologio “Sarà qui tra poco”
Un giovane uomo apparve come d' incanto, era il testimone. Abiti molto eleganti non lasciavano dubbi, si trattava di un uomo di successo.
Lil gli corse incontro, porgendogli la mano “detective Lil e Tom Parker”
“Jack Smith, il testimone codardo” disse volgendo lo sguardo sulla donna, splendida come sempre.
“Era solo un bambino all' epoca dei fatti”Tom cercò di giustificarlo per quanto fosse possibile...
“Già , ma questo non giustifica mia madre!” Sentenziò senza esitare.
“Si accomodi e ci racconti” chiese Lil con la curiosità che s' intrecciava con la paura.
“I ricordi sono ancora intensi, le immagini mi tormentano ancora. I due agenti erano in auto, probabilmente stavano aspettando qualcuno. Io giocavo con il mio cucciolo nel giardino di casa, quando una moto si fermò davanti a loro, un uomo con un casco integrale sparò uno, due, tre, quattro colpi a sangue freddo. Il cristallo dell' auto colmo di schizzi di sangue, il rombo della moto lasciò dietro di se il silenzio che solo la morte rende reale”
“Un momento... se l' uomo portava il casco integrale... come è riuscito a scoprire chi fosse?” chiese Lil.
“Mi vergogno a dirlo, ma quell' uomo... era mio padre. La notte stessa sgattaiolai fuori dal letto e corsi in garage, volevo essere sicuro. La targa della moto non la ricordavo, ma vidi una cosa, il giubbotto in pelle di mio padre era pieno di cristalli di sangue. Non avevo dubbi era lui l' assassino.”
Anche mia madre sapeva, sapeva che mio padre era un assassino. Ma non avrebbe potuto parlare per due motivi... Mia madre soffriva di depressione, entrava ed usciva in continuazione dai reparti di psichiatria. Altro motivo... mio padre era un poliziotto corrotto, le spese mediche di mia madre ci avevano lasciato in miseria, così si mise a fare il buon poliziotto di giorno e la notte il cattivo.
Credo avesse fatto un patto col diavolo. I suoi colleghi, i corrotti sono finiti tutti in cella, ma lui no.
Lui è sempre riuscito a farla franca. Ma ora è diverso, mia madre non c' è più e lui non può più farle del male.”
“Cosa intende con farle del male?” chiese Tom tutto preso dai dettagli.
“Mio padre sfruttava mia madre come una maschera... Matrimonio perfetto, vita familiare normale, a quei tempi doveva essere così per gli agenti. Ma in realtà mio padre era un bastardo, tradiva la mamma, uccideva e maltrattava me.”
“Una cosa non mi è chiara... Perchè uccidere gli agenti?” domandò Lil
“Perchè avevano scoperto il suo gioco, sapevano dei corrotti, mio padre a quanto mi ha raccontato era l' ultimo tassello dell' operazione. Una talpa del vostro dipartimento lo avvisò, un certo Eduard King. Dopo aver ucciso i vostri colleghi uccise anche la talpa”.
“Dove si trova ora suo padre?” Domandò Lil fuori di se dalla rabbia.
“Vive in Francia ma tra qualche ora sarà a casa mia e voi lo attenderete lì. Voglio che paghi per il male che ha fatto” Disse guardando la bellissima poliziotta.
Gli tesero un' imboscata in casa di Jack e lo arrestarono. Lil avrebbe voluto ucciderlo ma Tom la fermò... “Lil non puoi farlo, lascia che paghi, non alleviargli le sofferenze.”
Lil abbassò l' arma dicendo “ ma lui ha distrutto tutto”
“Pagherà per questo!” rispose Tom.
“Avanti uccidimi troia!” Esclamò il killer...
“No, Tom ha ragione... sarebbe troppo facile per te! Dovrai vivere il resto della tua vita pensando a quei cristalli di sangue, sono stati loro a segnare il tuo 'futuro'
Il signor Mike Smith venne condannato alla sedia elettrica per l' uccisione di nove agenti.

“Tom vieni con me?”
“Andrei in capo al mondo con te Lil” disse posando le labbra su quelle della donna.
“Voglio andare a salutarli”
“Ok” rispose Tom
“Il sole stava calando, il cimitero era silenzioso come sempre... ma questa volta Lil poteva renderli giustizia.
Tra le due tombe posò un mazzo di rose rosse ed un biglietto con su scritto...
“Vi voglio bene Mamma e Papà.

Firmato
La vostra Lilian Valens.




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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