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Autore: MarsAreia    28/08/2015    3 recensioni
Salve a tutti! Sono tornata, anche questa volta con una one-shot, sempre sulla Fremione. È un po' diversa dalle altre che ho già pubblicato soprattutto a causa dello scenario che, come si può desumere dal titolo, è quello di Villa Conchiglia e quindi della seconda guerra magica.
Fred ed Hermione non si vedono dal matrimonio di Bill e questo è quanto ho immaginato sarebbe potuto accadere dopo le vicende di Malfoy Manor. Enjoy :D!
Ps: Storia betata da Lady Viviana.
~Prologo a "Heroes - We could be Heroes, just for one day."~
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'We can beat them, for ever and ever.'
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Villa Conchiglia

 

 

Aprile 1998

 

Ironia della sorte, quella era la prima volta che vedeva la casa di Bill. In altre circostanze, magari con più calma, si sarebbe concesso di ammirare il mare, la spiaggia sconfinata e la casa, piccola e bianca in confronto al grigiore della Manica, che, nonostante tutto, si ergeva stoicamente contro quell’immensità.

Appena si fu smaterializzato insieme a Bill, una folata di vento gelido lo avvolse, portando con sé gli spruzzi delle onde e l’aria salmastra; rabbrividì, mentre, nascosti dall'oscurità, si dirigevano in fretta verso la villa, appena distinguibile alla luce della luna. Se avesse potuto, avrebbe corso a perdifiato solo per accertarsi che Hermione fosse davvero in salvo.

Quando suo fratello era venuto alla Tana dicendo di sbrigarsi ad andar via di lì, c’aveva messo poco a capire che i Mangiamorte avevano avuto un incontro ravvicinato con il trio; la preoccupazione, allora l’aveva consumato per quelle che gli erano sembrate ore infinite, finché non avevano avuto la notizia che stavano tutti bene; ciò nonostante, era stato solo per merito di George se aveva resistito fino ad allora per andare a Villa Conchiglia.

Adesso, a pochi passi da lei, dopo quel matrimonio maledetto in cui non avevano neanche fatto in tempo a dirsi “arrivederci” (visto che la parola “addio” non era nemmeno contemplata), sentiva il cuore battere all’impazzata. Quando giunsero davanti all’ingresso, non ascoltò nemmeno il fratello rispondere alla domanda di Fleur, precipitandosi all’interno appena gli fu possibile, ignorando i saluti sorpresi dei presenti e cercando gli occhi castani di lei, senza trovarli.

«Hey, Fred! Cosa ti prende, che cosa ci fai qui?» chiese Ron, con tono ingenuo.

«Dov’è Hermione?» rispose invece lui, trattenendo a stento la smania che lo prendeva; a quel punto il fratello, piuttosto sorpreso, gli indicò la cucina alle sue spalle, dove la ragazza era appena entrata per portare le stoviglie. Subito, si avviò in quella direzione: pochi passi e, finalmente, la vide. Stava lì, in piedi, come se nulla fosse, ignara della sua presenza.

In un paio di falcate le fu alle spalle, per poi prenderla per il polso e girarla verso di lui. La baciò con urgenza, stringendole il volto tra le mani e beandosi della sua vicinanza, ignorando le sue iniziali proteste. Una volta riconosciuto il suo assalitore, però, Hermione si rilassò tra le sue braccia, sentendo la realtà allontanarsi dalla sua mente e il battito del cuore impazzire; lo strinse, dando retta a quell’istinto che le ordinava di toccarlo e impedirgli di andare di nuovo via. Quando si staccarono, Fred poggiò la fronte contro la sua, sospirando rilassato. La mano era ancora sulla sua nuca, come se temesse che potesse svanire come un’illusione. Assaporarono la presenza dell’altro, sfiorandosi lievemente di tanto in tanto, senza parlare per paura di rovinare quel momento, ma riportando alla mente i dettagli e le sensazioni che avevano allontanato dal cuore per non soffrire. Con sgomento, scoprirono quanto fosse facile immaginare che fossero soli al mondo e che, al di là di quelle mura, il buio e il terrore non la facessero da padrone. A distrarli poco dopo, riportandoli alla realtà, furono gli schiamazzi alle loro spalle; improvvisamente, si resero conto che a pochi metri da loro poteva imperversare una battaglia. Precipitatisi nella stanza accanto, ai loro occhi si presentò invece quello che sembrava essere un festeggiamento. Al centro, felice come non mai, c’era Remus Lupin, che abbracciava chiunque gli capitasse.

«Congratulazioni, Remus!» esultò Ron.

L’istinto di sopravvivenza lasciò le loro membra una volta tanto, lasciando il posto alla felicità.

«Tonks ha partorito, Remus?» chiese Fred, entusiasta, senza allontanarsi dal fianco di Hermione.

«Sì, sì, noi … l’abbiamo chiamato Ted, sai … come il padre di Dora.» fece Remus, prima di cercare  con lo sguardo il Bambino Sopravvissuto e rivolgersi a lui.

«Harry, vorresti essere il suo padrino?» questi parve sorpreso dalla richiesta, ma accettò. A quel punto l’uomo si fece convincere a restare per un brindisi a quella nuova vita, così gli altri sembrarono notare il clima di magnetismo tra Hermione e Fred solo quando questi se ne andò.

«Non vi facevo così legati, voi due. Sei venuto a portarci i saluti degli altri, Fred?» chiese Ron con sgomento. Bill e Fleur si scambiarono un’occhiata divertita, mentre Luna evidenziava ciò che, ormai, era ovvio a tutti tranne che al ragazzo.

«Ma non è ovvio, Ron? Sono innamorati!» proferì la ragazza con aria trasognata. 

Hermione arrossì, imbarazzata, mentre finalmente i suoi due migliori amici venivano resi partecipi di quella parte della sua vita.

«C-cosa? M-ma… come? E da quando?» mormorò ancora il minore dei Weasley.

«Hermione, perché non ce l’hai mai detto?» chiese, invece, Harry.

«Io … beh, suppongo che alla fine non ci sia mai stato modo. Non dopo che siamo stati sicuri di quello che facevamo.» rispose lei con un filo di voce.

«D-dopo?»

«Stiamo insieme dall’attacco di Nagini a papà, Ron. E adesso, se volete scusarci, io e la vostra amica abbiamo un po’ di cose da raccontarci, non è vero, Grang?» e, senza dar loro modo di rispondere, trascinò la ragazza su per le scale. Ron rimase ad fissare il punto in cui i due erano spariti, mentre in salotto rimanevano solo lui ed Harry.

«Tre anni … Harry, Hermione e mio fratello stanno insieme da tre anni e io non ci ho mai fatto caso … Come diavolo abbiamo fatto a non saperlo?» l’amico sospirò.

«Sai, mi sa che gli unici a non aver notato nulla siamo noi, Ron.» Concluse con le mani in tasca. 

Gli faceva male pensare che, magari, se lui non l’avesse lasciata, Ginny sarebbe venuta con Bill e Fred per assicurarsi che anche lui stesse davvero bene. Si immaginava a guardarla, incredulo e felice, prima che lo portasse lontano da tutti, per godere di quei pochi attimi insieme. Lui le avrebbe chiesto di Hogwarts, di come fosse viverci in quel periodo così buio, trovando un modo come un altro per parlare. Poi, magari, superato quell’imbarazzo che lo immobilizzava al solo pensiero, le avrebbe detto ancora quello che provava per lei, quanto gli mancasse e forse, in un attimo di follia, le avrebbe anche proposto di continuare con loro quel viaggio, nonostante fosse consapevole di aver fatto la scelta migliore. Sospirando, seguì Bill e Fleur in cucina, lasciando Ron ai suoi borbottii indistinti.

 

~

 

«Ciao.» sussurrò il ragazzo ad un soffio dalle sue labbra.

«Ciao a te, Fred … o dovrei chiamarti Mordente?» l’altro rise, prima di baciarla ancora.

«Puoi chiamarmi come preferisci, Hermione.» Lei sorrise lievemente, mentre l’altro si scostava, per scrutarla a fondo.

«Bill ci ha detto … Come stai?» quella sospirò, stringendosi nelle spalle.

«Bene, ora che sei qui.» Fred scosse la testa, obbligandola con una mano a guardarlo negli occhi.

«Grang, sono serio, come stai?» Hermione si morse il labbro, senza riuscire a distogliere lo sguardo dal suo, mentre le lacrime iniziavano a scorrere lungo il viso.

«E’ stato … orribile. Sto bene, almeno fisicamente, ma continuo a sentire la sua risata folle rimbombarmi nella testa e ... e quando sono sola ho la sensazione che mi osservi. La odio, come non credevo fosse possibile.» il ragazzo la strinse a sé, baciandole il capo. 

«Non lasciarmi mai. Promettimi che supereremo questa guerra insieme, tu ed io.» 

«Insieme, promesso.» 

Passarono abbracciati diverso tempo, lieti che il destino li avesse fatti rincontrare di nuovo, ad ascoltare i rumori ovattati che provenivano dal mondo oltre la porta. 

«Che ne dici se ci mettiamo a letto? Vuoi?» quella annuì, lasciando che lui la trattasse ancora un po' come la bambina che avrebbe voluto tornare ad essere. 

Vedendola in quello stato, Fred sentì il suo cuore stringersi. 

«Hermione, hai intenzione di farle ottenere quello che vuole, per caso? Devi ignorare la sua risata e la sua voce, lei non è qui. Ci siamo solo noi, finalmente. Bellatrix ...» al suo nome, Hermione rabbrividì.

« ... è solo una folle che molto presto perirà insieme a quelli come lei. Puoi starne certa.»

L’altra annuì, prima di sorridere.

«Se continui così però, quello a spaventarmi sarai tu! Non ti ho mai visto così serio!» Fred spalancò la bocca in un'espressione sconvolta. 

«Ma guardala! Una volta tanto che provo a fare la persona responsabile, lei mi prende in giro! Ah, - Merlino mi sia testimone! - te la farò pagare!»

Hermione rise, mentre Fred la stendeva sul letto sotto di sé. Non aveva nemmeno iniziato a pensare ad una possibile vendetta, che lei lo baciò. 

«Cos'è, cerchi di fare la ruffiana? Guarda che nulla ti salverà dalla mia furia, nemmeno i baci a tradimento!» lei, però, non si fece coinvolgere dalla sua risata, avvicinandosi al suo viso.

«Ti amo.» sussurrò, soffiando appena. 

«Ruffiana.» le disse lui di rimando, baciandola. Hermione sorrise appena, prima di ricambiare. Gemette, quando le labbra di lui si spostarono sul suo collo, mordendolo lievemente, mentre artigliava i suoi fianchi con le mani. Fred alzò lo sguardo, preoccupato. 

«Ti ho fatto male?» Hermione scosse la testa, distogliendo lo sguardo, profondamente imbarazzata. 

«No, è che … come dire, credo che le mie terminazioni nervose siano ancora un po' più sensibili del solito.» il sorriso malandrino di lui le fece capire che i suoi pensieri erano già su un altro pianeta. 

«Beh, allora vedremo di approfittarne, no?»

Fecero l’amore come se fosse la prima volta, conoscendosi di nuovo ed esplorando il corpo dell’altro con lentezza. Al contrario dell'ultima, quando la separazione forzata pendeva su di loro come la spada di Damocle e ogni momento avrebbe potuto essere quello finale, in quel momento allontanarono dalla testa tutto il resto, quasi fossero tornati ai primi tempi, in cui era tutto uno scoprirsi, studiare le reazioni dell'altro e assaporare quelle nuove sensazioni.
Dopo, non fecero altro che parlare del futuro e dei loro amici e parenti, solo per nutrire la speranza dell’altro sul lieto fine che li attendeva. Perché Fred ne era sicuro: oltre quella battaglia che si profilava all’orizzonte, non c'era che pace per loro. D’altra parte la ragazza lo ascoltò con crescente fiducia, mentre quelle parole rinvigorivano il suo ottimismo. Non volle pensare alle perdite che avrebbero subito, immaginando invece un mondo in cui nessuno di loro li aveva lasciati e tutti vivevano sereni e felici. Si immaginò mentre concludeva gli studi, facendo periodiche visite ad Hogsmeade per salutare Fred, che, come aveva fatto gli anni precedenti, sarebbe venuto a trovarla con la scusa di voler aprire una filiale del negozio lì. Finito quell'anno - chissà! - forse lo avrebbe raggiunto a Diagon Alley, prendendo un appartamento di fronte a quello che lui condivideva con George per specializzarsi in qualcosa. Sospirò, sistemandosi meglio contro di lui, che, intanto, la stava accarezzando distrattamente. Quasi non si accorse di star per addormentarsi, perché perse lentamente coscienza del mondo circostante, scivolando tra le braccia di Morfeo. 

 

~


Qualche ora dopo, si svegliò mentre fuori albeggiava appena. Appena ne fu in grado, però, mise a fuoco il braccio rilassato di Fred e gli strinse la mano, chiudendo gli occhi; sentiva il suo petto nudo dietro la schiena e si concesse di godersi appieno la sua vicinanza per quei pochi attimi che rimanevano da trascorrere insieme, lasciando che quella beatitudine le appannasse la mente. 

«Pensandoci ...» lo sentì sussurrare « è stato molto stupido quello che abbiamo fatto stanotte. Non eri ancora in forma, avrei dovuto lasciarti riposare e non ... beh, stimolarti.» Hermione rise, girandosi lievemente a guardarlo. 

«Fred, ti prego, non pensarlo nemmeno. Volevo stare con te e tu non mi hai in alcun modo forzata, se è questo che stai pensando. Comunque, non mi sento stanca e non sai quanto mi abbia fatto stare bene anche solo vederti ieri sera. Io ... » 

«Sposami. Quando tutto questo sarà finito, intendo.» Hermione sbarrò gli occhi, completamente spiazzata. Fred rise, accarezzandole i capelli. 

«Non lo ripeterò, - continuò - quindi faresti bene a rispondere in fretta: sento che il Fred serio e romantico sta per tornarsene da dov'è venuto… »

Rise, prima di baciarlo. 

«Sì. Sì, Fred. Finito tutto questo, ti sposerò.» L’altro si rilassò, stringendola contro di sé.

«Oh, meno male. Il Fred divertente non avrebbe atteso ancora!» esultò, con nonchalance. Poi, la guardò come se non la vedesse da tanto tempo, senza tuttavia perdere quell'aria entusiasta e felice.

«Ciao, Grang, che ne dici di salutare per bene anche lui? Sai, è geloso di quello serio e romantico, visto che gli riservi sempre le parole più dolci!»

«Non è vero! Io sono sempre dolce! Anche con quello divertente e malandrino!» Fred alzò un sopracciglio, mentre Hermione tratteneva una risata. 

«Si sente trascurato, anche perché ti ama anche lui, sai? Solo perché non è romantico non vuol dire che non lo sia!» 

«Oh, ma io lo so bene. In fondo, è lui quello che mi ha baciata per primo, no?» 

«Non ricordarglielo! E’il gesto più melenso che abbia mai fatto!» 

«Già, proprio melenso …» rise. 

 

Avrebbero potuto rimanere in quella stanza per tutta la vita, senza curarsi di altro, ma, si sa, Hermione Granger non era capace di tenersi lontana a lungo dal proprio dovere. 

«Dovremmo andare.» gli disse, poggiando la testa sul suo petto. Lui, in risposta, sospirò.

«Già, anche io. Ho lasciato George da solo a gestire le consegne: chissà cosa potrebbe combinare senza di me! Insomma, è risaputo che quello intelligente tra i due sono io, no?» Hermione sogghignò, alzando il capo. 

«Concordo, infatti lui è quello bello!» la faccia indignata dell'altro le strappò una risata, concedendole la forza e la voglia di sfuggire al suo abbraccio per paura che si vendicasse, trattenendola ancora a lungo. Poi, gettò un'occhiata al letto dove dormiva Luna, ancora intatto, rendendosi conto di quanto fosse stata scortese a lasciarla fuori. 

«Povera Luna, avrà dormito con i ragazzi al piano di sotto!»  Fred, che si era alzato anche lui, scrollò le spalle, rivestendosi. 

«Ti scuserai dopo con lei, tranquilla.» 

«Sì, tranquillo e parlerò anche con Harry e Ron: non credo abbiano preso bene la rivelazione improvvisa.» concluse, legandosi i capelli con un sorriso. 

 

Poco dopo scesero al piano di sotto, ma dormivano ancora tutti. Andarono sul retro, da dove Fred si sarebbe smaterializzato. 

«Allora ci vediamo?» disse lei. L'altro annuì, prima di porgerle l'anello che era solito portare al pollice. 

«Ti andrà grande, ma è l'unica cosa che posso darti, adesso. A meno che tu non voglia ... No, non lo vuoi.» esordì, prima di baciarla e rimettersi in tasca un Torrone Sanguinolento. 

«Ti amo.» concluse, prima di staccarsi da lei. 

«E non credere che abbia dimenticato quel tuo commento su George! Il più bello sono io, Grang, e questo è fuori discussione!» poi sparì con un rumoroso CRACK, lasciando Hermione a fissare il cielo che aveva sostituito il suo sorriso.


***

Ciao a tutti! Come potete vedere, sono tornata! Questa storia mi sta particolarmente a cuore, visto che è un po' il prologo della long che sto scrivendo. Da questo momento in poi cambierà tutto per Hermione e, come vedrete, niente sarà come prima; ma non voglio svelarvi troppo, quindi mi fermo qui ;). Come al solito aspetto con ansia i vostri pareri! 
Un bacio :*
Martymars. 

Ps: Anche questa storia è betata dalla bravissima Lady Viviana, di cui vi lascio il link del profilo su efp :)
Mille grazie per il tuo splendido lavoro cara <3 

http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=146007
 

  
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