Ma lo zafferano è rosso!

Okay, pensò Simon Lewis. È arrivato il momento. Ora o mai più.
Diede un’ultima occhiata allo schermo del tablet per essere sicuro di cosa stava per fare, poi prese il contenitore che aveva alla sua destra.
Predisponete tre ciotole per le tre creme e ponete in ognuna 250 grammi di formaggio fresco. — Fatto — disse ad alta voce.
Isabelle Lightwood si voltò verso di lui, in mano un panetto di burro. — Non ho ancora capito a cosa serve questo.
Simon alzò segretamente gli occhi al cielo. — Iz, per l’ultima volta, devi prenderne cento grammi e scaldarli in un pentolino.
— Ah. Capito. — Isabelle accese la bilancia elettronica con una smorfia sul viso. — E dopo?
Il ragazzo si portò una mano alla fronte, esasperato. — Hai presente i biscotti che hai sminuzzato poco fa? Bene, basterà aggiungere il burro ai biscotti sbriciolati e coprire con l’impasto il fondo di questa tortiera a corona — spiegò indicando una fascia di acciaio poggiata su un foglio di carta da forno. — Semplice, no?
Isabelle corrugò le sopracciglia. — Più o meno.
— Non fare guai. — Simon recuperò le tre ciotole piene di cioccolato che aveva fatto sciogliere a bagnomaria in precedenza. — La parte difficile ce l’ho io.
— Tu devi solo mescolare — ribatté Isabelle, che non perdeva di vista il burro nemmeno per un attimo. — A me invece tocca sporcarmi le mani.
— Ti invidio — replicò Simon, aggiungendo il formaggio alle tre ciotole di cioccolato. — Sai che bella sensazione... biscotti burrosi e profumati fra le dita...
— Okay, mi hai convinto — Isabelle spense il fuoco e si concentrò nel preparare la base per la torta.
Simon incorporò della panna liquida agli impasti di cioccolato e formaggio, poi diede un’ultima mescolata. Solo allora si accorse di aver dimenticato un ingrediente fondamentale. — Oh, no! — Si prese la testa fra le mani. — La colla di pesce!
— L’hai messa prima nella panna — lo informò Isabelle, che intanto aveva terminato la base. — La poggio in frigo?
— Mi hai salvato! — Simon le lanciò un bacio con la mano. — Comunque sì, va in frigo per mezz’ora.
Dopo che ebbe infilato a stento la base tra una bottiglia di succo di frutta e una ciotola di arance, Isabelle chiese: — È così complicato fare una cheesecake?
— Penso dipenda dalla variante — rispose Simon grattandosi la testa. — Mamma la faceva bianca, semplice, e la guarniva con della gelatina di frutti di bosco.
Isabelle si sedette sul tavolo e accavallò le gambe. Allungò le braccia in avanti e afferrò gli occhiali di Simon per la montatura, sfilandoglieli. Ormai tra loro era un gesto ricorrente. Poteva significare due cose: o che c’era un bacio in arrivo, o che una conversazione seria stava per prendere piede. — Credi che a tua madre e Rebecca piacerà?
— E chi può dirlo — replicò Simon. — Sono peggio di Gordon Ramsay, a volte. Potrebbero tranquillamente sostituirlo in Cucine da Incubo e Hell’s Kitchen.
— Sono un po’ nervosa, sai? — Isabelle intinse un dito nell’impasto al cioccolato fondente, assaggiandolo. — Insomma, tra qualche mese ci sposeremo ed è questione di settimane prima che questi pargoletti nascano... e io non conosco ancora mia suocera e mia cognata.
— Ehi — Simon avanzò verso di lei e poggiò una mano sul pancione colossale della ragazza. — Non hai alcun motivo di preoccuparti. E ora dimmi: com’è la crema?
— Buona — fu il responso. — Dove hai trovato la ricetta?
— Su un sito italiano. — Simon riprese in mano il tablet. — Spero di non aver frainteso nessuna parola... si chiama Giallo Zafferano.
— Ma lo zafferano è rosso!
Simon diede una veloce occhiata all’espressione della donna che amava, e fu solo grazie a una grandissima forza di volontà che non scoppiò a ridere sguaiatamente.

Maaaaaaa... non so perché ultimamente sto praticamente scrivendo one-shots a non finire. Sarà il ritorno del caldo, boh.