Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses
Ricorda la storia  |      
Autore: Michelle_89    29/08/2015    0 recensioni
"Dopo tutti questi anni sento di appartenere a questo palco, a questa vita, a questa gente. Io appartengo ai Guns N' Roses. Siamo pronti a spaccare il mondo ancora una volta, insieme."
Se la reunion mai avvenisse...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Axl Rose, Duff McKagan, Izzy Stradlin, Slash, Steven Adler
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Li sentite?”

 Vogliono il loro spettacolo.

“Sono qui per voi”

Le grida si fanno sempre più impazienti, la tensione è palpabile anche dal backstage.
Guardo negli occhi il nostro primo manager e poi do un’occhiata ai miei amici, la mia famiglia.
La mia band.

Nei loro occhi la stessa determinazione di sempre, non importa quanto whiskey o quanta droga abbiano in corpo, non importa se abbiamo appena fatto a botte o se abbiamo fatto qualche cazzata, ogni volta che cerco i loro occhi so di poter contare su di loro. Per la musica. Per tutto.


“Tra meno di un minuto uscirete sul palco. Alla fine della serata non deve restare una sola parete in piedi, tirate giù i muri di questo cazzo di locale!”

Una botta di adrenalina mi invade quando sento una voce che ci annuncia al microfono.

“BUONASERA! DIAMO IL NOSTRO BENVENUTO ALLA BAND PIÙ TEMUTA DI LOS ANGELES! DIAMO IL BENVENUTO AI GUNS N’ ROSES!”

La folla è in delirio, le pareti del backstage tremano come non mai e ho l’impressione che non saremo noi a demolirle.

Vengo spinto insieme ai miei compagni sul palco e, non appena le luci dei riflettori ci oscurano la vista, riusciamo a sentire un solo grido: GUNS N’ ROSES.


***


AXL

Quanti anni sono passati? Trenta come minimo. E siamo ancora qua, dopo mille peripezie.

È strano quanto il ricordo del nostro primo concerto nel locale più importante di Los Angeles sia ancora così vivido nella mia mente; non dovevo essere granchè sobrio…
Sono solo nel mio camerino. Adesso è tutto più facile, più in grande. Le pareti sono insonorizzate, altrimenti potrei sentire ancora una volta le grida della folla che stavolta riempie uno stadio.

Stasera abbiamo fatto il tutto esaurito, non credevo che il mondo bramasse così tanto la nostra reunion ma a pensarci bene avrei dovuto aspettarmelo.

Un membro dello staff mi viene ad avvertire e io mi alzo dalla poltrona per dirigermi nella sala comune dalla quale parte un corridoio direttamente collegato all’enorme palco scenico creato appositamente per l’occasione.

Sono tutti lì i miei amici. Un tempo erano la mia famiglia e lo sono ancora. Nulla è cambiato tra noi. Persino con Slash le cose vanno a meraviglia da quando abbiamo fatto pace.
Dire “abbiamo fatto pace” suona strano, sembra di avere a che fare con dei bambini; forse in parte è così.

Quando mi ritrovo con loro nella stessa stanza dopo tanti anni, vengo scosso da un brivido. Non credevo di poter provare ancora un’emozione simile.
Simile all’eccitazione della felicità.

STEVEN

Axl arriva sempre per ultimo, non è cambiato in tutto questo tempo. Scambia qualche battuta scherzosa con tutti noi, come ai vecchi tempi.

Non capisco come io abbia fatto a rovinarmi la vita da solo, a impedirmi di poter far parte di questa band fantastica… non dico che sia stata solo colpa mia ma sicuramente il destino è nelle nostre mani; nelle mie mani all’epoca c’era la siringa con la dose.

Se avessi lasciato la siringa per tenere in mano ancora le bacchette, adesso la mia storia –e forse anche quella dei Guns- sarebbe molto diversa, ne sono certo.
Ho sempre saputo che saremmo tornati a suonare insieme, ad essere amici, una band, i Guns N’ Roses.

Ripenso al nostro primo concerto a Los Angeles e mi rendo conto di provare la stessa agitazione di trent’anni fa. Duff mi sorride e mi scompiglia i capelli.

Come ho fatto a sopravvivere senza la gioia di questi momenti?

SLASH

Chi avrebbe mai detto che mi sarei ritrovato a suonare di nuovo nei Guns.

Trent’anni fa in uno dei nostri primi concerti mi sembrava la cosa più normale e ovvia di questo mondo, eravamo noi i cinque ragazzacci di West Hollywood. Sesso, droga e rock n’ roll gente. Sono ancora convinto che quello sia il nostro stile di vita ma, per come siamo messi oggi, non siamo in grado di sostenerlo sia fisicamente che mentalmente.

La vita va avanti nel bene e nel male.

So che questa reunion è potuta avvenire solo grazie al fatto che io e Axl abbiamo chiarito molte cose, mi sento bene con me stesso adesso che mi sono tolto questo peso. E anche per lui è la stessa cosa.

Io sono fatto per suonare nei Guns, ne faccio parte che io lo voglia o no. Da quando ho lasciato la band negli anni ’90 mi sono messo d’impegno per creare album che mi permettessero di lasciare alle spalle il lavoro fatto con i Guns N’ Roses. Ho imparato che non si può cancellare una parte così importante di se stessi.

Se riascolto i miei album solisti, non riesco a non pensare che con Axl, Izzy, Duff e Steven sarebbero sicuramente usciti meglio. Ho reclutato musicisti di alto livello per rimpiazzarli ma non sempre la bravura è migliore dell’intensità con cui si suona.

Non si può ricreare la chimica perfetta che c’è tra me e questi quattro cazzoni scapestrati.

DUFF

Eccomi qua ancora una volta ad aspettare il momento giusto per fare la nostra entrata trionfale e mandare il pubblico in visibilio.

Ogni volta è la stessa storia ma sempre con qualche piccola variante, quel senso di incognito che aumenta l’eccitazione sia per noi che suoniamo che per chi è venuto a vederci.

Tra poco usciremo su quel palco, noi cinque, come quella volta al Los Angeles… se ci ripenso mi viene da ridere, eravamo così giovani e inesperti; avevamo tanta voglia di fare, di lasciare un’impronta nella storia o solamente di tirare avanti ancora un giorno.

Non proponevamo l’idea della band di cattivi ragazzi per fare successo, noi eravamo davvero così. Non ci piaceva essere presi in giro, perché avremmo dovuto prendere in giro il nostro pubblico fingendo di essere ciò che non eravamo?

E adesso che cosa proponiamo? Verità. Un altro genere di verità. I tempi di sesso, droga e rock n’ roll sono finiti, i tempi sono cambiati, noi siamo cambiati.

Eppure siamo ancora qui.

IZZY

Guardo i miei amici che ridono e scherzano tra loro come se nulla fosse, io so però che sono agitati. La loro agitazione è palpabile, forse anche io lo sono.

Mi è sempre piaciuto restare nell’ombra e quando ho iniziato a rendermi conto che tutta la faccenda dei Guns N’ Rose stava degenerando, ho preferito tagliare la corda. Chiamatemi codardo ma non volevo assistere alla caduta della band che amavo con tutto me stesso.

La amo ancora. Dopo tutti questi anni sento di appartenere a questo palco, a questa vita, a questa gente. Io appartengo ai Guns.

È il momento di andare, Steven prende le bacchette e le fa roteare sopra la testa, Axl fa da apripista e si incammina per il lungo corridoio seguito da Slash, Duff e me per ultimo con Steven.

Sembra ieri che suonavamo per la prima volta a Los Angeles.

Mano a mano che ci avviciniamo alla fine del corridoio, le grida della folla si fanno più vicine.

Acclamano noi, i Guns N’ Roses.

Non siamo ancora sul palco ma riusciamo a veder tutto lo stadio colmo di persone impazzite. Ci fermiamo tutti prima di uscire tutti insieme a calcare quel palco insieme per la prima volta dopo trent’anni.

Guardo negli occhi Axl e gli altri, rivedo in loro la voglia di spaccare il mondo che avevamo nei primi tempi e capisco che davvero il nostro posto è qui, tutti insieme.

Ci sorridiamo e finalmente saliamo sul palco, inondati dalla luce dei riflettori e accompagnati da un boato spaventoso della folla.

Siete nella giungla. 
Ancora una volta.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses / Vai alla pagina dell'autore: Michelle_89