Note Autrice: Ciao a tutti! ^^ Premetto
che non è granchè come storia... anzi, a mio
parere fa proprio schifo. Non avevo fantasia ma mi andava comunque di
scrivere su Hiroto, Midorikawa e Masaki, quindi... ecco a voi 'sto
schifo! Scusatemi per eventuali errori!
Buona lettura e
magari lasciatemi un commentino per sapere se i miei dubbi su questa
fic sono fondati -cosa molto
probabile-!
Naru-chan
-Mido-chan?
-Si?- Ryuuji si voltò curioso nella direzione da cui
proveniva la voce.
Accanto al divano dove il verde sostava, Masaki era in piedi con
un'espressione vagamente turbata dipinta in volto.
-Masaki-chan, è successo qualcosa?- Domandò,
allora, Midorikawa, osservando il viso del ragazzino imporporarsi
leggermente, cosa che lo lasciò perplesso.
-No, solo... Tu e Hiroto come vi siete messi insieme?
La domanda spiazzò non poco l'uomo, che rimase interdetto
per una manciata di secondi, prima di destarsi e dar voce ai propri
dubbi:
-Come mai questa domanda?
-Io... uhm... Niente, è per
curiosità.-Affermò poco convinto il giovane dai
capelli turchesi, torturandosi le dita e imporporandosi ulteriormente.
No, c'era qualcosa che non quadrava.
Midorikawa sorrise dolcemente e gli fece segno di sedersi di fianco a
lui. Il turchese fece come detto e rimase in silenzio ad ascoltare il
tutore che raccontava...
Era una giornata qualunque per i ragazzi del Sun Garden. Il
Football Frontier si era ormai concluso da qualche settimana e la
delusione non abbandonava la mente del giovane Ryuuji.
Si era allenato così duramente, e poi si era infortunato
proprio a causa degli allenamenti troppo pesanti per lui! Stava seduto
sotto l'ombra di un albero, quando sentì delle voci
parecchio familiari.
Alzò il capo, tenuto basso fino a quel momento, verso il
cancello che delimitava il giardino dell'orfanotrofio.
Con non poca sorpresa notò le figure dei giocatori della
Raimon all'entrata.
Li guardò interrogativo, prima di rendersi conto che
già alcuni ragazzi del Sun Garden erano accorsi a salutarli.
Realizzò qualche secondo dopo che erano venuti per fare
visita a lui e agli altri, così si alzò e a lente
falcate raggiunse il gruppo; un finto sorriso dipinto in volto
-Ehi!- Lo avevano salutato, appena visto, alcuni dell'Inuzuma, altri
erano persi in chiacchere con gente dell'orfanotrofio.
Ricambiò i vari saluti e vagò con lo sguardo alla
ricerca di una persona in particolare, che, da qualche ora, pareva
essere totalmente scomparsa dalla circolazione, ma rimase spiazzato
quando la notò guardare con occhi pieni di ammirazione Endou.
Rimase qualche secondo con gli occhi spalancati e la bocca socchiusa,
poi scosse la testa e tornò a parlare del più e
del meno con Kazemaru.
Nella mente aveva il pensiero fisso di Hiroto che guardava e parlava
solo con il portiere della Raimon, con quello sguardo con cui
Midorikawa stesso guardava il rosso.
Cercò di scacciar quel pensiero, ma in poco tempo
sentì il sangue gelarsi quando vide Endou posare la mano
sulla spalla di Kiyama.
Era un gesto amichevole, e questo lo sapeva, ma non poteva impedirsi di
essere geloso: infondo, dei suoi sentimenti per Hiroto era ormai a
conoscenza -e anche Endou stesso sembrava saperlo dal FFI-.
-Ehi, ci sei?- Lo richiamò Kazemaru facendolo sobbalzare
dallo spavento.
-Ci sono!- Esclamò qualche secondo dopo, voltando di scatto
il capo verso il turchese, che l'osservò scettico.
-Ci sono...- Mormorò nuovamente, lasciando non poco
perplesso l'amico.
*****
-Hiroto...
-Si, Mido-chan?- Il rosso si trovava esattamente sotto l'ombra dello
stesso albero dove era seduto Ryuuji quando la Raimon era arrivata.
Il verde si sedette accanto a Kiyama con lo sguardo vitreo -che
ricordava vagamente quello della sua controparte aliena-, cosa che fece
intimorire l'ex capitano della Genesis.
-Ehi, pistacchietto, va tutto bene?- Ma non ricevette risposta alcuna,
poichè il verde lo interruppe quasi meccanicamente.
-Hiroto, a te piace Endou?
La domanda fece gelare il sangue nelle vene al rosso. Solo in quel
momento notò la vaga nota di tristezza nello sguardo
dell'altro.
-M-Mido, che stai dicendo?- Esalò flebilmente poco dopo,
cercando di non far caso allo sguardo triste dell'amico.
-E' da quando la Genesis è stata sciolta che... che tu...-
Ryuuji provò a formulare una frase di senso logico, ma non
ci riuscì a causa della tensione che si era venuta a creare
in quel momento.
-Ti prego, Hiroto, rispondimi... -Mormorò il verde,
stringendo le gambe al petto. Abbassò lo sguardo e socchiuse
gli occhi, conscio di star apparendo debole. Di nuovo.
Il rosso esitò qualche secondo, poi scosse la testa,
sorridendo dolcemente.
-Nah, non è il mio tipo. Siamo solo amici.
Il cuore di Midorikawa sembrò alleggerirsi in quel preciso
istante, tanto che si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo.
-E, comunque, come mai ti interessa?
-E-eh?- Il ragazzino dagli occhi neri, profondi quanto due pozzi bui,
avvampò, assumendo fino all'attaccatura dei capelli il
colore dei capelli del ragazzo seduto di fianco.
-I-io... niente, era così, per chiedere. Ho notato che state
spesso vicino, e q-quindi...
-Mido, non sei per niente bravo a mentire.
Il ragazzo dai capelli color pistacchio alzò lentamente,
come intimorito, lo sguardo sul maggiore, che ancora sorrideva in
maniera dolce.
-I-io, v-vedi... è... è complicato da
spiegare...- Sussurrò Ryuuji come se avesse avuto paura di
farsi sentire. E, in fondo, era proprio così.
-Forse io il motivo lo so.- Ghignò stranamente Kiyama e,
neanche il tempo di realizzare cosa stesse succedendo, che le loro
labbra si erano già unite.
Midorikawa esitò, non riuscendo a colleggare i neuroni e
quindi non capendo cosa diamine stesse succedendo, ma subito dopo
ricambiò con foga quel bacio casto e dolce.
Quando si staccarono per mancanza d'aria, Ryuuji stentò a
crederci.
-Hi-Hiroto, cosa significa?
-Sai, Endou non mi è mai piaciuto in quel senso,
perchè ci sei stato di mezzo sempre tu.
-Eh?
-Ti amo, Mido-chan.-E le loro labbra si unirono nuovamente.
-Oh.-Esalò infine Masaki.
-Tutto qui?-Sbottò secco il ragazzino.
-Si, tutto qui.-Mormorò, infastidito dal commento del figlio
adottivo, Midorikawa, incrociando le braccia al petto e inarcando
scettico il sopracciglio.
-Mi sarei aspettato qualcosa tipo...che so, più azione...e
meno sdolcinatezza.
-Non siamo in un film, Masaki.- Lo riprese stizzito il più
grande, trattenendo uno sbuffo.
-Ma, comunque, come mai quando Hiroto ti bacia in mia presenza, a volte
lo rimproveri? Non ti ho mai detto che mi da fastidio... Anche se si,
mi da fastidio.
Il verde avvampò e si torturò le mani come una
ragazzina alla sua prima cotta. Sviò lo sguardo dal
figlioccio, cercando nei meandri della sua mente una delle sue tante
risposte pronte.
-E poi Hiroto mette il broncio.- Continuò imperterrito
Kariya.
Ryuuji sospirò, prima di scuotere la testa.
-C'è un proverbio che dice:"Non c'è amore senza
amaro". E ora và a dormire, che è tardi.
-Uffa, Mido-chan!
-Oh, dimenticavo!- Esclamò con eccessiva enfasi il maggiore,
sorridendo a trentadue denti. -Se me l'hai chiesto perchè
hai intenzione di dichiararti a Kirino-kun, vedrai che andrai alla
grande!
-M-Mido! Ma che diamine dici?!
-La verità. E ora a dormire, su.