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Autore: kurophantomhive    29/08/2015    0 recensioni
"Eric strinse il foglio tra le mani. Sapeva che i rovi della morte avrebbero portato Alan via da lui, ma quella lettera gli fece capire davvero quello che sarebbe successo. Non avrebbe più rivisto il suo Alan. Avrebbe visto il suo amato soffrire, fino a quando un giorno la sua vita non si sarebbe spenta"
Eric trova una lettera scritta da Alan e prende una decisione per salvare il suo amato
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alan Humphries, Eric Slingby
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eric si passò una mano tra i cappelli biondi e si guardò intorno. Si trovava nella camera da letto della casa che divideva da poco più di due anni con Alan. La stanza era in disordine; alcuni vestiti erano impilati su una sedia posizionata vicino alla porta e i due comodini erano pieni di cianfrusaglie. Aveva passato tutta la mattina a pulire, le faccende di casa non gli erano mai piaciute, ma sapeva che Alan non era in grado di svolgere quei lavori, anche se il ragazzo diceva sempre di sentirsi bene. La malattia gli impediva di compiere anche il minimo sforzo; i rovi della morte crescevano stringendosi intorno al suo cuore, prosciugando lentamente tutte le sue forze. Per quanto Alan cercasse di nascondere il suo dolore, Eric non poteva non notare la sua pelle sempre più pallida e le occhiaie provocate dalle notti che passava sveglio a causa delle frequenti fitte al petto. Per questo, il biondo si era preso carico di tutto ciò che riguardava la casa.

Eric si abbassò per raccogliere una penna caduta sul pavimento, sbuffò e poi rivolse lo sguardo verso la finestra. Sulla veranda, Alan era seduto su una vecchia sedia di legno. Sulle sue gambe era accucciato il loro cucciolo di Labrador che sonnecchiava mentre il padrone gli accarezzava dolcemente la testa. Eric non riuscì a trattenere un sorriso davanti a quella scena, possedeva tutto ciò che aveva sempre desiderato, ma sapeva che presto tutto sarebbe finito. Scacciò  quel pensiero e tornò ad occuparsi del suo lavoro. Si accorse di avere ancora la penna in mano, quindi aprì il secondo cassetto del comodino alla sinistra del letto, quello di Alan, per rimetterla a posto, quando la sua attenzione fu catturata da una busta bianca di carta che riportava, al centro, le parole "al mio amato Eric". Il biondo riconobbe la scrittura del suo fidanzato e molte domande incominciarono a formarsi nella sua mente. Cosa conteneva quella busta? Perche Alan non gliene aveva parlato? Probabilmente se non lo aveva fatto significava che non voleva mostrargli il suo contenuto, e allora perché scrivere il suo nome? La curiosità lo stava uccidendo, doveva conoscere il contenuto di quella busta.

Diede un'occhiata ad Alan; si era appisolato. Guardò di nuovo la busta e pensò che una sbirciatina non avrebbe fatto male a nessuno, poi l'avrebbe rimessa al suo posto; Alan non si sarebbe accorto di nulla. Deciso sul da farsi, aprì  la busta e ne estrasse un foglio. Nell'angolo in alto a destra c'era una data: 27 ottobre. Eric capì di avere tra le mani una lettera scritta due giorni prima. Ma perché Alan avrebbe scritto una lettera? Il biondo era sempre più confuso, perciò decise di continuare a leggerne il contenuto.


Mio carissimo Eric,
stanotte, come succede ormai quasi ogni notte, i dolori mi tengono sveglio. Quando troverai questa lettera, avrò già lasciato questo mondo. Ho deciso di scriverti perché voglio che tu abbia qualcosa di mio quando la malattia mi porterà via da te. So che entrambi cerchiamo di non pensarci e di negare l'evidenza, ma negli ultimi tempi la mia condizione è peggiorata. Sento le forze abbandonermi lentamente e penso che il fatidico giorno stia per arrivare. Sono qui seduto sul letto e ti guardo dormire, so che è inquietante e che odi essere osservato, ma sei così perfetto Eric, so che è scontato dirlo, ma conoscerti é stata la cosa migliore che mi sia successa. Se non ci fossi stato tu non so come avrei affrontato questa malattia. Grazie a te, la morte non mi fa paura. Mi ritorna in mente una frase di Cloud Atlas: "Io credo che la morte sia solo una porta, quando essa si chiude, un’altra si apre. Se tenessi a immaginare un paradiso, io immaginerei una porta che si apre e dietro di essa, lo troverei lì, ad attendermi”. È proprio così che immagino quello che succederà quando morirò. Mi mancheranno le nostre serate passate a guardare film abbracciati, e doverti rimboccare le coperte perché ti addormenti sempre prima della fine del film. So che non riesci a rimanere sveglio perché da quando William mi ha imposto le ferie forzate, tu ti sei preso carico del mio lavoro.
Ti ringrazio per esserti preso cura di me nonostante tutto. Mi hai fatto sentire la persona più importante e amata del mondo. Hai fatto così tanto per me, ti chiedo scusa se non ho potuto fare altrettanto per te. Spero di essere riuscito a farti capire quanto sei importante e speciale. La cosa più brutta di questa malattia è sapere che quando me ne andrò, soffrirai molto. Non devi Eric, ripensa a tutti i bei momenti insieme e sappi che io ti aspetterò. Non vedo l'ora che arrivi il momento in cui staremo di nuovo insieme.
Ti amo.
Tuo per sempre,
Alan


Eric strinse il foglio tra le mani. Sapeva che i rovi della morte avrebbero portato Alan via da lui, ma quella lettera gli fece capire davvero quello che sarebbe successo. Non avrebbe più rivisto il suo Alan, non avrebbe più potuto abbracciarlo, baciarlo e non avrebbe più sentito la sua voce. Avrebbe visto il suo amato soffrire, fino a quando un giorno la sua vita non si sarebbe spenta.

Rimise la lettera nella busta e chiuse il cassetto. Uscì dalla stanza e si diresse verso la veranda. Si avvicinò alla sedia e osservò il moro addormentato; spostò una ciocca di capelli che copriva il volto del ragazzo, poi si sedette per terra e appoggiò la testa sulle gambe dell'altro.

Non poteva lasciare che Alan morisse. Lentamente, incominciò a sentirsi sopraffatto dalla rabbia. Improvvisamente sapeva cosa doveva fare; avrebbe impedito con ogni mezzo che la malattia portasse via il suo Alan.

Mille. Tante erano le anime che, secondo la leggenda, gli avrebbero permesso di salvare Alan.

Mille. Cos'erano mille omicidi, se potevano impedire la morte della persona piu importante per lui?

Eric aveva preso una decisione.






Angolo dell'autrice
Ciao a tutti! Che dire, ho scritto questa fanfiction sulla mia coppia preferita in assoluto dopo aver guardato per l'ennesima volta il mio film preferito, Cloud Atlas. Fatemi sapere cosa ne pensate, spero sia stata di vostro gradimento :)
   
 
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