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Autore: Ezechiele2517    30/08/2015    0 recensioni
In un futuro imprecisato la Galassia è sul baratro di una devastante guerra antimaterica. Sarà compito di Adox Sentinell, programma senziente , e del suo compagno il capitano Gosh MacGarler tentare di salvarla. Nel frattempo Seth, una misteriosa ed antichissima entità, tesse oscure trame che decideranno il destino dell'universo.
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Venere, sede centrale del ministero della difesa.
 25 gennaio .
 Ora venusiana: 03:53:33
 

Faceva freddo, dannatamente freddo!
La sala d’attesa era deserta, il sistema di condizionamento climatico doveva essere guasto.
“ Ecco cosa succede quando spendi tutti i soldi in bombe … poi si guasta il termostato e non puoi farlo riparare.” Pensò Gosh.
Si trovava in quella sala da alcuni minuti: buttato giù dal letto poco prima da una telefonata del dipartimento della difesa, prelevato da un mezzo militare e scortato fin lì da degli agenti governativi vestiti di nero e con l’aria incazzata.
Gosh non aveva fatto domande, dopo anni di servizio nei reparti speciali dell’esercito sapeva di potersi aspettare di tutto dai ‘mattacchioni’ alle alte sfere. Si accese una sigaretta e rinchiuse tutte le domande scomode in un angolino della mente. Provò a rilassarsi … ma non durò a lungo.
Passi, inconfondibile rumore di tacchi sul marmo. Una donna in elegante uniforme veniva verso di lui.
«Il Capitano Gosh MacGarler? »
«C’est moi! »
La donna gli sorrise con inaspettato calore.
«Sono Maira Kyn, la segretaria del presidente, mi ha pregato di scortarla fin nella War Room, lui è il che la sta aspettando.»
«Ma certo!  » Rispose Gosh e si alzò seguendo la segretaria a ritroso nel corridoio.
 «È qui da molto? »
«No … si figuri, ci mancava poco che aspettassi .»
«Come dice? »
«Ci mancava poco che aspettassi. Lo disse il Re Sole un giorno che il suo personal trainer tardò un poco a presentarsi  per la ginnastica … doveva proprio essere un bel tipo quel Luigi! »
«Ah! »  Maira nascose alla meglio un’espressione ebete dietro all’ ampio sorriso.
“ Mai pretendere troppo dalle segretarie degli uomini potenti … eccezion fatta per le gambe!”
 «Il riscaldamento di notte viene spento nelle zone periferiche del palazzo,  è parte del programma: “energia per la vittoria!” E poi a quest’ora di solito non abbiamo molti ospiti.» Continuò lEI mentre superavano un picchetto di guardie.
«La difesa non dorme mai!» Canzonò Gosh. Di tutti i suoi vizi quello di prendere in giro velatamente il prossimo era sia il più duro a morire che il più gratificante.
«Allora, mi dica, che ho combinato per essere convocato d’urgenza nell’ufficio del preside? »
 «Riceverà spiegazioni direttamente da Gerry … cioè, dal signor Presidente! … si tratta di una questione top secret della massima importanza.»
 «Sarei rimasto deluso del contrario!»
Sembrava che quella sventurata notte ogni alta carica militare della Federazione fosse seduta attorno alla ‘Tavola Rotonda’: un ampio piano  ovale di plastica nera coperto da un panno verde. Tutti fumavano. Se non fosse stato per i giganteschi schermi semi olografici che tappezzavano le pareti  e il gran numero di inservienti che vi lavoravano, si sarebbe potuto facilmente scambiare il locale per una grottesca sala da poker.
Dall’alto della sua sedia, Gerry Hampshair, diciassettesimo presidente eletto della Federazione, salutò con freddo garbo Gosh.
 «Signor presidente, signori ufficiali superiori! » Esordì lui mettendosi sull’attenti.
«Riposo, capitano, riposo … gradisce qualcosa da bere? »
«Scotch e coca cola senza ghiaccio … naturalmente se non è di troppo disturbo signore …»
 «Ma si figuri.» Rispose il presidente in tono quasi seccato. Era un uomo sotto il metro e sessanta  con lo sguardo da duro e un principio di calvizie.  «Si serva pure da solo, il bar è nel mappamondo alle sue spalle.»
«Subito signore!»
 «Generale Piker! Lo ragguagli sulla situazione.»
«Certo signor presidente.» Rispose un uomo seduto  sei posti a destra del capo di stato  regolando le ololenti a contatto con un battito di palpebre.
 «All’incirca mezz’ora fa il nostro sistema di difesa informatico ha subito una pesante violazione, alle 03:25 anti meridiane la corazzata della Flotta Federale “Ragnarock” ha abbandonato il porto spaziale di Cassiopea diretta a velocità di curvatura verso la zona smilitarizzata della cintura di Orione.»
«Ragnarock?!» Urlò qualcuno dal lato opposto del tavolo. «Si può sapere chi diavolo da i nomi alle nostre navi!?»
«Silenzio, per l’amor di Dio, lo lasci continuare! »  Tuonò il presidente. «Continui pure generale …»
«Grazie signore … dov’ero rimasto? … ah … sì … la USS Ragnarock è  una nave ultimo modello armata con missili antimateria, date la sua rotta e attuale velocità entrerà nella zona smilitarizzata fra circa ventisei minuti. Il che, mi sembra superfluo dirlo, comprometterebbe la stabilità e rischierebbe di vanificare la pace appena stipulata.»
«Credete che ci sia lo zampino dei Komisti? » Chiese Gosh sorseggiando il suo drink.
« È da escludere.»  Continuò il generale.  I Kommi sono ben consapevoli di non avere la ben che minima speranza di uscire vivi da un conflitto con noi. »
«Prima che lei arrivasse.» Si intromise il presidente con fare imperioso.  « Ho avuto un colloquio olografico con il Leader Maximo delle Repubbliche Galattiche Komiste.Egli si è detto molto preoccupato e ha mi ha assicurato personalmente la massima collaborazione per uscire da quest’incresciosa situazione nel modo più pulito possibile … tuttavia … con suo enorme dispiacere, ha dichiarato che se la corazzata arrivasse a minacciare sistemi delle Repubbliche dovrà prendere adeguati provvedimenti.»
«Mentiva!» Tuonò un altro generale dal fondo del tavolo  «Lo sanno tutti che i Kommi sono bravissimi a farlo, glielo insegnano fin da bambini! Mandiamo dietro alla Ragnarock tutta la nostra flotta, siamo ancora in tempo a spazzarli via dalla faccia della galassia una volta per tutte! »
 «Perdonate la mia ignoranza, ma se si provasse a comunicare con l’equipaggio della Ragnarock? »
 «Abbiamo tentato.»  Rispose il presidente.  «I sistemi della nave sono totalmente automatizzati e gestiti dall’ IA Adox Sentinell. Pare sia stato lui a dare l’ordine di attacco.»
«E allora ordiniamo ad Adox di fermarla.»
« Si rifiuta di obbedire.»
« Il che è piuttosto strano … e, per quale ragione? »
Ci fu un rapido scambio di sguardi fra gli uomini seduti al tavolo poi il generale Piker ruppe l’imbarazzo.
 «Non ne abbiamo la minima idea …»
«Si potrebbe provare a forzare le sue difese con un attacco informatico.»
 «I nostri tecnici ci stanno lavorando, ma ci vorrà troppo tempo, Adox è un programma sentinella, non è fatto per prendere iniziative, la sua efficacia sta nella sua semplicità e nella capacità di eseguire gli ordini fino in fondo e con ogni mezzo. »
«E provare a distruggere la corazzata? »
 «Per quanto spiacevole l’ipotesi è già stata presa in considerazione …» Aggiunse il presidente con aria corrucciata.
 «Abbiamo solamente i cacciatorpedinieri ‘Fortitude’ e ‘Stardust’ e poche unità dei Marine nelle vicinanze.» Intervenne l’ammiraglio Palm. «Nulla che possa anche solo minimamente ostacolare la Ragnarock.»
«Balle!» Disse un generale dal fondo del tavolo. Fumava un grosso sigaro e portava una benda sull’occhio destro. «Venti dei miei ragazzi con una fiamma ossidrica, e vedi come te la apro la puttana … AH! »
«Con tutto il rispetto per il generale Vos e il suo linguaggio da osteria dubito fortemente che basti così poco, si tratta di una nave ultimo modello  lanciata a velocità di curvatura, i suoi  uomini non riusciranno nemmeno a vederla .»
« Stronzate! » Gracchio Vos. « Faremo alla vecchia maniera, la inseguiamo con le torpediniere e la abbordiamo con i caccia, signor presidente mi dia l’autorizzazione e con un paio di telefonate  quella bestiona  la riduco ad un colabrodo! »
«Forse il generale Vos non è informato che la USS Ragnarock è dotata del nuovo sistema di intercettazione GATO14, i suoi uomini non riusciranno nemmeno ad avvicinarsi senza essere disintegrati dalla contraerea.» Continuò Palm impettito.
« Me ne sbatto il cazzo del suo GATO 14! E pure i miei ragazzi … certo sì, potremmo avere delle perdite,magari non propriamente accettabili … ma, quant’è vero Iddio, signor presidente le giuro che ce la prendiamo quella nave! » Colpì il tavolo violentemente con i palmi delle mani.
«Le ripeto che è tutto inutile signore, la Ragnarock è l’orgoglio della Flotta e non c’è nulla che voi possiate fare per fermarla!»
«E io le ripeto che la apro in due quella nave, le farò aprire le gambe esattamente come a sua madre ieri sera!»
«Come si permettete!»
«Basta»  Urlò il presidente alzandosi in piedi. «Ne ho piene le tasche dei vostri inutili battibecchi, ma lo capite o no che cosa è in gioco qui?!»
Calò il silenzio nella sala, Gosh finì il suo Scotch e osservò la scena divertito.
«Generale Vos, faccia immediatamente le sue scuse all’ammiraglio Palm!»
«Ma signore è stato lui …»
 «È un ordine! »
«E va bene … ammiraglio Palm, le faccio le mie scuse per ciò che ho detto poc’anzi.»
« Scuse accettate generale …»
«Bene. »  Il presidente tornò a sedersi. « Ora veniamo al motivo della vostra presenza qui.» Disse rivolta al capitano Gosh.
«Da quello che so lei era un insegnante prima della guerra.»
«Proprio così.»
« E di quale disciplina, se posso saperlo? »
«Antiche civiltà terrestri, con specializzazione per la Francia dell’ era per atomica.»
« Dal suo stato di servizio risulta che lei abbiate collaborato a con il sistema operativo Adox Sentinell durante la guerra.»
« Sì è così, abbiamo collaborato più volte, l’ultima delle quali durante la battaglia dei Bastioni di Orione.»
« Quindi lo conosce personalmente, ha familiarità con il suo modus operandi, dico bene?»
«Sì … per quanto sia possibile conoscere un programma personalmente signore.»
Il presidente incrociò le dita e si sporse in avanti verso Gosh.
«Arrivati a questo punto sembra che lei sia il solo in grado di parlare con Adox Sentinell e provare a farlo, come dire,ragionare.»
« Ci posso provare signore, tuttavia non assicuro risultati, Adox non andrebbe mai volontariamente contro la sua programmazione originale, se lo ha fatto  significa che andrà fino in fondo.»
« Capitano…» Disse il presidente appoggiandosi allo schienale della sedia. «In nome della razza umana e delle migliaia di innocenti che periranno, spero caldamente che non sia così!»
 
   
 
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