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Autore: Alexia Anderson    30/08/2015    2 recensioni
Dal 1° capitolo:-Respira molto lentamente, solo lo stretto necessario, e aspetta. Devono credere che siamo morte, così non avranno paura di avvicinarsi.-Il mio cuore batteva a tempo con il canto delle cicale e a malapena riuscivo a stare ferma. Sembrava che quelle anime antiche, uscite dai loro corpi terreni, si stessero affollando intorno a noi.
Questa storia la dedico alla mia amica autrice Alter_gioia e al mio amico autore Konsaurusrex
Genere: Horror, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Carrie Beff, Corey Riffin, Laney Penn, Nuovo personaggio
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
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L' ESTATE DEI FANTASMI Cap. 1:Il caso del giovane Landry Non era mai successo niente a Peaceville,in Louisiana, nemmeno durante l' estate in cui scomparve Elijah Landry. Fu un caso eccezionale, <> per la precisione. Il fatto che il suo corpo non fosse mai stato trovato diede a me e alla mia migliore amica Carrie qualcosa su ci fantasticare. E a Peaceville,fantasticare era praticamente l'unico passatempo possibile. Stando al cartello dell' autostrada, Peaceville ospitava 346 BRAVE PERSONE E 3 VECCHI BACUCCHI e doveva essere un bel posto in cui vivere,ma era tutta una bugia. Il cartello era stato affisso dal papà di Corey Riffin dopo l'evaquazione. Peaceville era sulla strada per Baton Rouge e tutti sembravano convinti che sarebbe bastato fare qualche ritocco qua e là per invogliare gli abitanti di New Orleans in fuga dall'uragano a stabilirsi nella nostra città. Nessuno di loro però si era trattenuto più del tempo necessario per consumare la cena...Come biasimarli? C' erano solamente una stazione di servizio e una tavola calda chiamata Red Stripe che noleggiava dvd per tre dollari a serata, ma non aveva mai niente di interessante. La madre di Carrie si imbestialiva regolarmente perchè il grill era fuori uso. E le prediche di Padre Rey erano talmente appassionate che persino i nostri battisti preferivano sedersi sulle panche della sua chiesa piuttosto che fare il giro della città per andare alla loro messa, specie quando pronunciava, per l'ennesima volta, i suoi sermoni sull' odiare il peccato e amare il peccatore. Era puro intrattenimento, l' unico che avevamo a disposizione. Quando dovevamo andare a scuola eravamo in dieci a prendere l'autobus che in meno di un' ora ci portava a St.Amant. Almeno era un diversivo,ma quando arrivava l'estate ci rimanevano solo i vecchi film del Red Stripe, le messe extra e la nostra immaginazione. Dato che né io né Carrie avevamo la patente, ci inventavamo storie di ogni genere. Be',almeno era quello che facevamo prima. A volte fingevamo di essere dei cavalieri,non ci importeva che in realtà dovessero essere maschi:se volevamo,sapevamo andare a cavallo e brandire la spada alla perfezione. Altre volte eravamo delle streghe,degli esseri soprannaturali o qualsiasi altro personaggio ci venisse in mente o ricordassimo dalla lettura di qualche libro preso in biblioteca. Vedevamo magia dappertutto. Peaceville ci stava stretta. Eravamo migliori di tutta quella gente che andava e veniva senza mai chiedersi quale forza oscura si nascondesse nel color rosso sangue dei gigli davanti alla chiesa. Nessun altro si faceva domande o si prendeva il disturbo di riflettere su qualcosa. E ci deprimeva essere le uniche a farlo. Quando avevamo 12 anni, Carrie si era punta un dito facendo una promessa:una volta presa la patente sarebbe scappata da Peaceville, portandomi via con sé. Vedere il sangue uscire dal suo dito mi aveva fatto venire i brividi,ma avevo lasciato che pungesse anche il mio dito. Tutti possono fare un semplice patto,ma il nostro doveva essere suggellato con un incantesimo. Questo succedeva tanto tempo fa, quando c' era una New Orleans verso la quale fuggire,prima dell'uragano,prima che compissimo 14 anni. Poi tutto cambiò. Dato che era nata a febbraio,Carrie li festeggiò per prima. Ed era stata la prima anche a mostrare i segni dello sviluppo fisico. Voleva che tutti la credessero imbarazzata quando la spallina del reggiseno le scivolava sul braccio, ma io la conoscevo meglio di chiunque altro. Ogni volta che succedeva, si guardava furtivamente attorno per capire chi l'avesse notato. Compii 14 anni a maggio e non sentii l'esigenza di cambiare chissà che cosa. Non mi serviva un reggiseno e, in ogni caso, non lo volevo. Peaceville era sempre la stessa. Ancora non potevamo andarcene e dovevamo aspettare altri due anni per avere la patente. I nostri giochi mi andavano benissimo. Carrie, invece, aveva voluto cambiarne alcuni. Avevamo smesso di essere SOLTANTO delle streghe:ci doveva essere per forza anche un innamorato, prendevamo delle mele e recitavamo contorte formule d'amore. E soprattutto non giocavamo più all' aperto, dove i ragazzi avrebbero potuto vederci e tirarci dei sassi. Prima i sassi glieli avremmo rilanciati addosso. Ma per me,inventare mondi immaginari era troppo importante e non valeva la pena litigare con Carrie per la sua nuova fissazione, quindi preferivo lasciar perdere. Un giorno,dopo la messa,percorremmo tutte le file del cimitero fino alla sua parte più antica. -Tutto a posto?-mi chiese Carrie dopo avermi aiutata a salire sulla tomba di Jules Claiborne. Era solo una lastra di pietra grigia,lunga poco meno di due metri. Piegai le gambe e mi sistemai sulla lastra. -Io sto bene, e tu?- Carrie abbassò la testa,facendosi cadere i riccioli blu sul viso. Aveva dei bei capelli. Formavano delle spirali simili a molle e spesso mi divertivo a tirarglieli piano per vederli rimbalzare su e giù. Non sapeva cosa volesse dire avere i miei odiosi,lisci e sottili caoelli rossi. -Tutto bene. Ascolta- Carrie stava lanciando un nuovo incantesimo. Mentre tentava di invocare gli spiriti,mi misi le mani dietro le orecchie per ascoltare meglio e chiusi gli occhi. Non sentii niente di insolito:sentii il suono delle cicale e del vento leggero. Ma lei non prestava attenzone alle cicale. Non sentii nulla di strano,ma finsi di essere spaventata e bisbigliai -Cos'è stato?- -Stanno cercando di comunicare con noi-mi spiegò Carrie,colpendo la tomba con le mani-Siamo le uniche in grado di sentirle,Laney- Annuii,preparandomi ad un'esperienza mistica. Sempre a bassa voce,mormorai un appena percettibile -Oooh...- -Riesci a sentirli?- -Sì,sì-bisbigliai,mentendo. -Dobbiamo coprire le loro ossa.Vai a stenderti laggiù- Scesi dalla tomba di Jules e andai verso quella di sua moglie Cecily. Stendendomi sulla pietra,chiusi gli occhi-E adesso?- Carrie mormorò-Respira molto lentamente,solo lo stretto necessario, e aspetta. Devono credere che siamo morte,così non avranno paura di avvicinarsi- Sembrava che le anime,uscite dai loro corpi terreni ma non ancora andate in paradiso,si stessero affollando intorno a noi. Non dovevo sforzarmi più di tanto per trattenere il respiro:la paura e l'emozione mi avevano pietrificata. L'aria era calda e umida,come quella di un falò. Le mie orecchie percepivano voci confuse. Mi girai a fatica verso Carrie,ma non mi vide.Per un momento pensai che fosse morta. Avvertivo un dolore al petto,un grido che non riuscivo a tirare fuori,quando qualcuno mi toccò i capelli. Un flash accecante mi passò davanti,lasciando poi posto all'ombra di un volto con due occhi scurissimi. Una folata di vento mi accarezzò l'orecchio e sentii una voce. Aveva il sapore del trifoglio,era verde,fresca e dolce. -Che cosa fai,Laney?- FINE PRIMO CAPITOLO Angolo Autrice Rieccomi qua con un'altra storia. Avevo ispirazione... Con due long già in corso (una sulla Grojband e una sui Big Time Rush)ne aggiungo un'altra. Sarò stupida no? Ho già finito la mia prima short (o come cavolo si scrive) e non vedo l'ora di finire quella sui BTR e l'altra per finire una volta per tutte questa. Vi invito a vedere le altre mie fan-fiction (oltre a quelle della Grojband) e recensire. Sennò preparatemi della pasta alla carbonara (oggi ho voglia di quella) e una torta al cioccolato. Oppure ordinatemi una pizza con la nutella e saremo amici per sempre. Ora vado. Ci vediamo il prossimo capitolo Ciaus Kiss kiss LaneyEvelyn01.
   
 
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