Your soul is my soul clenched in my fist

{sometimes, gossip girl}

I; Chuck e Blair

Sì, quelle farfalle dovevano spegnersi rapidamente nel suo stomaco, sfiorendo in petali secchi e rattrappiti.

Così sarebbe andato tutto bene, cantilenava come una filastrocca fra i denti candidi, anche perché tutto quello era semplicemente stupido.

Nate l’amava, non quel diavolo mascherato da uomo [ con farfalle nere nella pelle ] che le stava proponendo una peccaminosa scommessa.

Tuttavia non riesce, adesso, a resistere sotto quei baci leggeri sul collo [ che sono farfalle lievi e nere ] e la collana si appesantisce un po’ di più, splendendo sotto le sue dita.

Quasi fosse troppo forte, quell’amore che lei dice falso.

II; Rufus, Allison, Lily

Mentre accarezza quelle labbra che conosce a memoria, quella pelle liscia nonostante lei non sia più così giovane, quei capelli biondi e soffici, lui ricorda gli stessi gesti naturali rivolti ad un’altra donna.

Quella che riusciva a stravolgerlo con la sua irritante mania di comandare, con la sua amabile voce da prima donna, che lo faceva svegliare di notte per fare chissà cosa, che era stata al concerto con il suo vestito scollato, ad ascoltarlo vivere nella musica.

Un sogno o un incubo che era tornato, quasi abitudinario.

Ma, baciando le labbra di sua moglie finalmente rincasata, rivede il volto di quella donna. E non è la stessa che abbraccia.

III; Nate e Jenny

Parlare con lei era come essere sopra la ruota del luna park, nel momento in cui si ferma e tu puoi dominare la città con lo sguardo. Riesci a vedere proprio tutto, i grattacieli che si stagliano come lame verso il cielo, le luci che punteggiano quel chiarore, il fiume di macchine che inonda le strade.

Una pace fittizia che durerà poco – smetterà di confessarsi a lei. Con la paura labile di cadere, di fare troppo. E la stessa voglia di provare a farlo.

Era esattamente così, lasciandosi andare.

E dimenticava la sua preziosa chiamata a chi non c’era quando avrebbe voluto parlare, per rivelarsi con qualcuno che l’ascoltava davvero.

(a Coney Island c’è la ruota di New York, Tya insegna!)

IV; Eric e Jenny

Quando l’aveva vista la prima volta, era stato colpito dal suo sorriso sincero. Così bello che l’avrebbe immortalato in una foto.

Era un’amica di Serena, che non conosceva lui né la sua situazione, come tutti gli altri al di fuori della sua prigione.

Lui aveva immaginato una vita vera, provando, camminando e chiacchierando per le strade di Manhattan, con lei.

Ecco, tornava a sognare favole irrealizzabili. Eppure, era sicuramente un cliché, le era sembrata diversa dalle altre. Più viva, con quel viso senza maschere di facciata.

Così, ritrovandosela di fronte quella sera – gioconda –, era balzato subito verso di lei.
Verso quell’odore di libertà che aveva il sottofondo dolce della sincerità carezzevole di una donna.

V; Serena e Blair

Controllava con accurata perfezione il suo piccolo regno, fatto di bambole di porcellana, vestiti con trine, di tazzine e piattini, di rosa onnipresente; e Nate – il bel fidanzatino sin dall’asilo –, il suo Principe.

La Principessa [che un giorno sarebbe stata una grande Regina] sorrise soddisfatta per la propria precisione, mentre nel reame si festeggiava il suo compleanno, e cercò Nate, trovandolo impegnato a chiacchierare con Serena.

«Vieni, Nateee!» lo distrasse la Principessa, che fissò per un lungo istante la sua migliore amica.

Lui la seguì docile, e la Principessa si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo, dimenticando in fretta della sua [amica] rivale.

Ma si sa, non possono esserci due Regine nello stesso reame.

VI; Dan e Serena

Ebbene sì, a quanto pare esisteva il paradiso.

No, non era né bianco, né pieno di nuvole, non aveva angeli e putti che svolazzavano allegri con in mano fiori candidi, non era profumato e pieno di pace interiore, né rassomigliava a qualunque altra cosa immaginata da un credente pudico.

Il paradiso era caldo, caldissimo, e sapeva della pelle di Serena, un po’ sudaticcia e profumata; l’unico angelo era lei, con i suoi capelli biondi e gli occhi azzurri, e al posto dei fiori c’erano candele sparse nella stanza.

Il paradiso era quell’abbraccio con lei; e dentro di sé sentiva le budella torcersi d’inquietudine invece che di pace.

Ebbene sì, esisteva.

VII; Dan e Vanessa

Dan fissava la finestra da dove, ne era certo, prima o poi sarebbe spuntata lei, ritornando. Il sorriso sulle labbra e gli occhi accesi e le scuse fra i denti, e tutto quanto.

Così continuava a tenere spalancato il suo passaggio, attendendo.

Ci sperava davvero, imprecava perché non sapeva come stava lei o cosa stava facendo; nulla di nulla, eppure ci sperava davvero.

Ma a poco a poco le giornate si fecero più fredde: l’autunno imperversava con la sua pioggia, rendendo la città solitaria ancora più grigia. E Dan si impegnava così tanto nello studio da dimenticarsi di aprire quella finestra,  che ormai era solo una reliquia di quell’amore passato.

N/A:

Mh... piccole spiegazioni utili: I, la drabble è ambientata nella 1x08, al compleanno di Blair, e si ha un salto temporale dalla scommessa con Chuck al regalo di lui, la collana; II, sempre la puntata 1x08, con accenni neanche troppo lievi al RufusxLily (L); III, 1x08 for evah xD, la chiamata è quella per Blair a mezzanotte; IV, questa... il sorriso di Jenny è al centro commerciale, mentre lei che lo viene a salvare è in una delle prime puntate, lo va a prendere dall'ospedale; V, sono piccoli e teneri, per ora xD; VI, questa è quando i due provano a fare sesso e poi si conclude tutto con un abbraccio, e rimangono così, nel letto; VII, questa è prima di gossip girl, quando Dan aspetta ancora che Vanessa ritorni!

Leti, spero che ti sia piaciuta, visto che aspettavi il mio prodotto ;)

E poi: recensite, recensite, recensite! Per il bene di Chuck Bass, Dio. u_ù

Grazieee! Kò