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Autore: marycortes    31/08/2015    0 recensioni
Se adorate il personaggio di Peeta ,questa storia potrà piacervi. La storia riprende dal suo ritorno a casa, dopo la fine della guerra. Riuscirà Peeta a superare il depistaggio? Capirà quali sono i suoi reali sentimenti per Katniss. Una storia basata sulla scoperta del nuovo se stesso,con i suoi pregi e difetti. Non sto qui a dirvi altro , spero vi piaccia. XD
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Peeta Mellark
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Erano passati giorni,settimane o anni dall'ultima volta che l'avevo vista,mi ero rinchiuso in casa piu precisamnete nel mio studio e trascorrevo le mie giornate a dipingere, l'unico momento in cui mi allontanavo dai miei quadri era per chiamare Capitol e ordinare altre tele e colori. Avevo preso una decisione , avrei dipinto piu ricordi possibili e infine li avrei divisi in veri e falsi cosi da avere le idee piu chiare sopratutto su noi. Ogni sera passava Haymitch per portarmi qualcosa da mangiare ma dopo aver suonato un paio di volte si arrendeva e imprecando mi lasciava il cesto con del cibo fuori alla porta, io lo prendevo mangiucchiavo qualcosa e mi diregevo nel mio letto dove gia sapevo non avrei dormito per piu di un paio d'ore, i miei incubi non mi lasciano mai solo.

Questa è diventata la mia vita, dipingo , mangio e ho incubi;
Come nel migliore dei gironi danteschi sapevo che questo non avrebbe avuto mai fine.
Mi sentivo stanco,anzi esausto ma meritavo di stare cosi non avrei dovuto attaccarla,pensavo di essere piu forte,uno squillo del telefono mi riporto alla realtà,scesi le scale e andai in cucina a rispondere:

“ Hey panettiere, che combini?”
“Ciao Jhoanna cme stai ? È da un po che non ti sentivo.”
“Bene, bene ma non parliamo di me , mi hanno detto che hai smarrito la strada. “
“Cosa, con chi hai parlato?” sono furioso, chi aveva detto quelle cose, io non sentivo nessuno da giorni ero rinchiuso nel mio personale inferno proprio per evitare di ferire qualcuno.
“Non importa con chi ho parlato o cosa mi hanno raccontato ma non mi sono fatta torturare per vederti morire solo,chiuso in una casa, a questo punto era meglio morire nelle nostre celle e evitare di sentire le tue urla e la tua fastidiosa voce piena di speranza dire _ katniss arriverà, vedrai ci salverà_” La sua voce è..... quella della solità Jhoanna forte , indipendente e frustante ma perennemente sincera.
Stavo buttando la mia vita o salvando qualcuno dalla mia pazzia ?
Ero pronto a tornare nel mondo?
Ho avuto un piccolo contatto con la realtà e per poco non uccidevo la donna che tutti dicono sia il mio amore. Mentre ero perso nei miei pensieri una voce dall'altro capo del telefono mi disse:

“ Ascoltami lo so che è difficile tornare nella realtà,comportarsi come se nulla fosse successo , le torture ci hanno cambiati anzi manipolati,ma siamo vivi abbiamo sconfitto il sistema , abbiamo distrutto le arene e noi non possiamo arrenderci, ti ricordi quando mi dicevi pensa un giorno potremmo essere felici con la persona che amiamo ,potremmo costruirci una famiglia in un mondo migliore?
Quel momento è arrivato tu hai a portata di mano quella felicità devi solo trovare il coraggio di avvicinarti e poterla toccare, so che hai paura ma un passo dietro l'altro e tutto tornerà a posto , non ti dico che tutto sarà bello e semplice ma noi possiamo tornare a vivere , dobbiamo per Finnick, suo figlio e Prim.”

Jo non aveva mai parlato cosi tanto, ricordo ancora quando la torturavano e lei pur di non far sentire i suoi gemiti nascondeva la testa sotto il cuscino e le coperte. Ricordo quando vedevo il suo sguardo cosi vuoto, che anche se avevo passato una giornata di torture ed ero ferito mi appoggiavo con le spalle alle sbarre e gli raccontavo del distretto 12 ,della mia famiglia e di Katniss.
Perché non riesco piu a distinguere i ricordi veri da quelli falsi?
Lei mi confonde ,il nostro amore mi confonde. Pero il discorso di Jo è maledettamente vero,non abbiamo vissuto tutto questo per poi morire soli, devo tornare a vivere , devo trovare il modo di ricominciare.

“Ti voglio bene,ci sentiamo presto” sono le uniche cose che escono dalla mia bocca non riuscirei a spiegargli come lei abbia ragione, ma torto.
Le mie paure sono enormi , io non devo solo riabituarmi a vivere ,io non devo solo smettere di avere paura degli altri ma anche di me stesso.
  
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