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Autore: Leonetta99    31/08/2015    3 recensioni
'perche con i tuoi compagni di squadra pensi con l'organo genitale invece che con questo?" il suo dito sfiora la mia tempia e rabbrividisco a quel semplice contatto e prima che possa parlare dice "e ti prego non fare una battuta sul tuo amichetto" le faccio un sorriso malizioso e sorrido prima di tornare serio e guardarla negli occhi "un altra cosa che ho capito è che se ti fai vedere indifferente le persone non provano a distruggerti, lo faccio per non uscirne ferito" non sa cosa dire quindi mi avvicino trovandomi ancora più vicino a lei, alza il capo dato che è più bassa "e perché con me non ti dimostri così?" poso lo sguardo sulle sue labbra stando a pochi centimetri da esse "per qualcuno vale la pena togliersi la maschera e buttarsi" dico ben sicuro di averle dato il potere di spezzarmi. "non hai paura che ti faccia del male?" annuisco consapevole non solo di essermi privato della mia maschera, del mio scudo per lei ma anche di averle dato il mio cuore.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jorge Blanco, Violetta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutte, 
ed eccoci qui al terzo capitolo, scusate il ritardo ma ho avuto parecchi problemi. Mi scuso per quelle che stanno odiando questa storia perch' e' la ragione per cui non finisco l'altra e beh, e' cosi ma questa storia e' parte di me e mi viene piu' semplice scrivere. Vado a rispondere alle cinque ragazze che hanno recensito il capitolo due: grazie mille davvero. Un grazie anche alle lettrici silenziose, sapete sempre dove trovarmi per domande (ask, twitter). Quindi buona lettura, spero sia di vostro gradimento.


Quando ballo mi ricordo sempre di lasciare la mia maschera in spogliatoio.
-Giuls (me)

Mi dirigo verso la macchina di Ruggero dato che è stato lui ad accompagnarci stamattina a me e mia sorella. Vedo il mio migliore amico appoggiato con la schiena alla sua macchina con aria da cazzone e lo saluto con un pugno sulla spalla “Finiscila di sentirti figo coglione” lui scoppia a ridere entra in auto non prima di avermi fatto il dito medio - “Continua a ripetermelo magari ci credo” questa volta sono io a ridere alzando gli occhi verso l'alto. “Vi stavate dimenticando di me?” ed ecco che entra in scena mia sorella con la sua euforia da ragazza - “Impossibile dimenticarsi di te sorellina” dico con tono divertito guadagnandomi uno sguardo omicida da questa. “Allora Ru ti ha detto il nome della ragazza?” si lanciano uno sguardo di intesa e io mi giro verso il finestrino “Oh si piccoletta, ha cantato come un canarino” quanto può essere stronzo? - “Hai usato la prima erezione o la pipì a letto?” continua lei ridendo come una scema, a volte mi chiedo perchè non ho una di quelle sorelle che non fanno altro che adorarti e prenderti come esempio. Ma chi prendo in giro, quelle esistono solo nei film e nelle serie tv (forse).”Ho usato l'erezione, sai quella della pipì a letto non funziona così in fretta” e cosi iniziano a ridere lanciandomi sguardi di pure divertimento. “Comunque sapete che oggi dovete portarmi in un posto vero” uccidetemi immediatamente, me ne ero scordato cazzarola. “Come potremmo scordarci di una cosa così importante per te rossa” dice l'idiota al mio fianco con un tono tra il serio e l'ironico - “Ve ne eravate dimenticati stronzi” ci giriamo verso di lei scoppiando a ridere davanti al suo broncio e le chiediamo umilmente perdono. Cande adora ballare ed è proprio per questo che adesso vuole iniziare a prendere dei corsi più seri, ha sempre danzato – è passata dalla danza classica a quella moderna – ora però ha deciso di voler fare un cambio radicale che secondo lei si addice di più alla sua personalità da dura. “Eh va bene basta che entrate con me” mi giro di scatto verso di lei urlando un “Cosa?” e lei mi guarda facendo gli occhi dolci – piccola sorellina ruffiana - “Eddai Jorge accompagnatemi dentro” scuoto la testa e torno con lo sguardo verso la strada davanti a me – Ruggero in tutto questo pensa solo ad alzare le spalle - “Non ci penso nemmeno, ti aspettiamo fuori” sento la sua mano sulla spalla e la sua espressione più ricattatrice su di me e allora alzo gli occhi al cielo borbottando un “Eh va bene ma lavi tu i piatti stasera”  si limita a fare un urletto allegro assolutamente da ragazza e si mette a sedere tranquilla per tutto il viaggio anche se mi sembra sentirla sussurrare qualcosa come “mi ringrazierai di averti fatto entrare in quella scuola di ballo fratellino” ma la ignoro continuando a guardare fuori da finestrino il paesaggio.

 

Arrivati davanti la grande struttura io e Ruggero sbuffando seguiamo mia sorella che è eccitata come poche volte l'ho vista esserlo, appena entrati all'ingresso una donna dietro al bancone ci saluta chiedendo se può aiutarci, Cande le si avvicina chiedendo indicazioni per il corso di hip-hop. Vedo il mio migliore amico passare dalla noia più totale all'interessamento appena vede una ragazza bionda passare davanti a noi con un paio di pantaloni neri che a malapena le coprono il didietro e una canottiera striminzita, la bionda in questione sembra apprezzare le attenzioni del mio amico dato che gli sorride alludendo a qualcosa di molto di più di un semplice sorriso di conoscenza “Credo che accompagnerò tua sorella qui più spesso” alzo gli occhi al cielo guadagnandomi un occhiataccia da parte sua che borbotta “Cazzo ho capito che ti piace la nerd ma se fai così sembri frocio” - “Non chiamarla così e statti zitto” è abituato quindi non se la prende davanti al mio tono arrogante ignorandomi semplicemente.  Mia sorella appena finisce di parlare con la donna saltando si mette davanti a noi due battendo le mani “Ha detto che posso entrare e assistere a una lezione dato che stanno iniziando ora” vedo che è felice quindi evito di rispondere in modo arrogante anche a lei annuendo - “Venite anche voi? Ha detto che non c'è problema se vi unite a me” Ruggero da morto di figa quale che è dice “Spero che nel tuo futuro corso il livello di gnoccaggine sia alto altrimenti sognati il passaggio” la rossa si limita a dire “Sempre a quella pensi” mentre si avvia in u corridoio con il mio migliore amico dietro che ribatte dicendo “Quella, come la chiami tu è il frutto della vita” è cosi idiota a volte – anzi sempre - “Non gira tutto intorno alla patagonia Ruggero” oh ora non la chiama più 'quella' ma 'patagonia'. Che razza di compagnia mi sono trovato? “Patagonia eh? E quindi quello a cui pensate voi è 'Pisellonia'” vi prego ditemi che non lo ha detto veramente, non può averlo seriamente pronunciato. Cande lo guarda allibita e dio come la capisco, finalmente raggiungiamo la sala e mia sorella dimentica le cagate dello stronzo qui affianco per dirigere la sua attenzioni all'interno di essa. Una donna che dimostra si o no trent'anni ci saluta con un caloroso sorriso e dice “Ciao ragazzi, io sono Angie l'insegnante di ballo” noi due ci limitiamo a un semplice accendo del capo mentre mia sorella le risponde con la sua voce petulante “Salve io sono Candelaria quella interessata al corso, loro mi hanno semplicemente accompagnata al corso” annuisce facendo un altro sorrise e dicendo “nessun problema le mie ragazze arriveranno tra poco voi potete sedervi su quei materassini nell'angolo” facciamo come ci dice e intanto voci di ragazze si diffondono nella sala facendoci capire che sono arrivate e che quindi inizieràla lezione. “Vedo patagonia ovunque Jorge, se muoio dì a mia madre che sono morto vergine” mi giro verso di lui e dico “Ma tu non sei vergine”- “Sì ma queste sono cose che le madri non devono sapere” ci guardiamo e scoppiamo a ridere come due coglioni “zitti ragazzi, non fateci cacciare prima dell'inizio della lezione”arriva la dittatrice a rovinare il nostro momento di coglionaggine. La musica parte e la mia attenzione si dirige verso le ballerine che sono molto concentrate, tanto da non darci neanche un minimo sguardo “Facciamo la piccola sequenza che vi ho insegnato l'altra volta” tutte si spostano mettendosi in una certa posizione e... Oh cazzo. Devo ripeterlo perchè cavolo Martina Stoessel è davanti a me con una maglia corta e un paio di pantaloni della tuta grigi e che porta fottutamente bene. Sento lo sguardo dia mia sorella su di me ma non riesco a spostare lo sguardo e tanto meno a spostare lo sguardo da lei che inizia a muoversi non appena la musica parte non cosciente della mia presenza. Non può essere la stessa ragazza che incontro in biblioteca e che si nasconde dietro un paio di occhiali e libri romantici da vomito. Si muove con sicurezza e cazzo non ho mai visto niente di così sexy. Sembra dimenticare ogni cosa e soprattutto chiunque le stia accanto. E no non può averlo seriamente fatto, si china terra e con una lentezza esasperante ritorna dritta pronta a continuare a fare i passi, l'immagine di lei e quello sguardo mentre si alza mi torturerà la notte. “Amico cazzo voglio io una nerd così” non riesco a rispondere quindi mi limito a lanciargli un'occhiataccia capace di ucciderlo “Tutta tua amico, non ammazzarmi ti prego” alza le braccia e lo lascio perdere. La canzone finisce terminando quella tortura arrappante a cui ero sottoposto e le ragazze si girano verso di noi, so per certo che prima non mi aveva visto perché il suo sguardo mi dice solo stupore e spavento..? non sposta lo sguardo verso gli altri due restando su di me, immobile. “Brave ragazze, Candelaria che ne pensi?” la voce di mia sorella è solo qualcosa di lontano perchè non riesco proprio a guardare qualcosa o qualcuno che non sia Martina Stoessel. “Sono fantastiche davvero, ciao Tini” lei prima di risponde balbetta qualcosa spostando la sua attenzione verso mia sorell che la guarda con un sorriso furbo di chi sa il fatto suo “ehm ciao Cande” - “La conosci Martina? - “Ehm sisi è in classe con me” Angie le sorride e poi guarda me “Quindi conosci anche lui?” apre la bocca senza sapere cosa far uscire finche non dice “Ehm e-ehm sì” il commento delle sue compagne arriva alle mie orecchie anche se sussurrato “certo che la timidona poteva presentarcelo eh” lei le guarda male io sorrido tra me eme “Ah quindi siete tutti amici?” amici? Per ora. Il mio migliore amico scoppia a ridere e dice – dio fai che non dica nulla che abbia a che fare con la patagonia e pisellonia - “Si certo siamo un po' tutti come fratelli” certo che cazzata più grande non poteva dirla. “Vero Jorge?” lo guardo con un sopracciglio alzato e lui si trattiene stento dal ridere - “Sì tutti amici per la pelle” -  'o per le palle' – sussurra lui mentre tossisce e io scoppio a ridere. “Bene ora riproviamo la sequenza e cinque... sei... sette otto” e porco cazzo mi vogliono morto perché ripetono quella fottuta coreografia per l'intera ora. Che bisogno c'era di farle fare quel passo otto volte?

 

La aspetto all'ingresso dove la donna dietro al bancone mi guarda male, ma la ignoro mangiandomi un 'mordicchio' prego alle macchinette. “Ciao” mi giro pensando di trovare Tini ma una ragazza bionda mi guarda “Ehm ciao” - “Piacere Carol” mando giu il boccone della mia merendina e dico “Piacere” - “Ero nel corso di hip-hop” ah è quella del commento. “Ti chiami Jorge vero?” annuisco sperando che tra un momento all'altro appaia la ragazza con cui voglio veramente parlare, ma non la vedo quindi continuo a parlare con la biondina “Sei amico di Martina... Quella ragazza dovrebbe parlarci di più dei suoi amici soprattutto se sono simpatici come te” alzo un sopracciglio dicendo “E che ne sai che sono simpatico?” - “Intuito” e alza le spalle sorridendo ammiccante. “Comunque ecco mi chiedevo se ti andasse di prendere anche solo un gelato qualche volta” non so che rispondere senza farla rimanere male - “Capitano che ci fai ancora qui?” Tini appare vestita come oggi a scuola e una bora sulla spalla “Ti stavo aspettando” incrocia le braccia al petto e mi guarda aspettando che io continui “Volevo parlarti” non dice niente allora mi trovo in panico “Cande?” - “In macchina” continuiamo a guardarci negli occhi -Sei arrabbiata?” mi lancia uno sguardo finché non si mette a fissare la mia merendina “Te ne prendo uno se mi perdoni per essere venuto, giuro che non sapevo che prendi lezioni di ballo qui” sembra pensarci su ma credo che sia già convinta grazie alla merendina “Ti credo conoscendo tua sorella avrà architettato tutto” le faccio un sorriso come a dire ‘esattamente’. Le faccio l'occhiolino e dice “Allora? Mi devi una merendina” sorrido e prendo il giubbotto dalla sedia su cui ero seduto “oh ora è molto più chiaro” la voce della bionda mi fa ricordare della sua presenza e sia io che Tini ci giriamo verso di lei “Mi sembra che siate tutto tranne che amici quindi io mi dileguo” non obbietto alle sue parole e cosa più importante nemmeno la ragazza al mio fianco lo fa. Appena la bionda se ne va i dirigiamo verso le macchinette “Certo che mi costi eh” lei ridacchia e prende il mordicchio che le passa con un sorriso “Grazie” - “Nulla nena” arrossisce davanti al soprannome e cristo amo farle questo effetto.

 

Siamo fuori dal grande edificio mentre mangiamo entrambi la stessa merendina “Comunque stavo pensando hai presente quella passo in cui ti abbassi e lentamente torni dritta?” mi guarda un po' tra il sorpreso e l'incuriosito e annuisce “Lo registi poi ci fai una dvd così poi me lo guardo a casa” non sa se arrossire o scoppiare a ridere quindi fa entrambi facendomi sorridere “Sono serio è veramente sexy” sono certo di averlo detto senza pensare ma a volte anche Jorge Blanco pensa con la terza gamba che ritrova invece che con il cervello, soprattutto se pensa a Martina Stoessel che balla. “Oh e anche quella maglia, mettila più spesso, ti fa il seno più grande” cazzo fermatemi prima che sia troppo tardi “Lo hai detto seriamente?” - “Vorrei risponderti di no” scoppia a ridere e sono felice che nonostante l'enorme imbarazzo non si arrabbi “Mi piace quando parli senza pensare” butta lì facendomi perdere la cognizione di realtà “Lo hai detto veramente” - “Vorrei dirti di no” mi copia e l'unica cosa a cui riesco a pensare è a quanto sia perfetta questa ragazza. “Lo so che sei uscita l'altro ieri per venire alla partita, ma hai da fare stasera?” mi guarda alzando un sopracciglio e dice “Davvero mi chiedi se ho da fare? Guarda che sono ancora la Martina che legge fino alle quattro del mattino” so che è sempre lei, ma vederla ballare ha cambiato tutto, quando balla non ha paura di nessuno. Quando si muove non sembra quella ragazzina che si droga di storie d'amore, non sembra la stessa che vedo a scuola e se mi piace la ragazzina timida di scuola, quella sexy e sicura di sé che balla, beh di lei sono totalmente cotto. “Bene allora vieni stasera ad un festa?” ci pensa su ma non mi sembra tanto sicura quindi aggiungo “Se non ti piace te ne vai, promesso” - “Ci penserò okey?” so che con lei ci sono sempre dei forse, mi ci sto abituando. “Devo andare, mia madre sarà già arrivata” annuisco e la guardo andare via no prima di urlarle dove si trova la festa.

 

“Non verrà” ripeto a Ruggero che mi guarda tra l'esasperato e il diverto “Smetti di fare la donna e divertiti, sei noioso stasera” lo mando mentalmente a fanculo mentre lui prova ad infilarsi nelle mutandine di una 'bomba di bionda' così l'ha definita. “Hey fratellino allora?” la guardo male tornano subito con lo sguardo sulla porta da cui però non si decide ad entrare la ragazza che voglio “Sono qui da solo e incazzato, risponditi da sola” - “Come sei noioso stasera” e ma allora lo fate apposta. “Concordo con Cande” quella voce, quella bellissima voce arriva alle mie orecchio e mi giro verso di essa trovandomi finalmente la persona che voleva “Sei venuta” beh non ancora, ma prima o poi anche in quel senso no? Spero che non abbia la teoria 'vergine fino al matrimonio' perché senno io e la mia mano saremo una cosa sola.  “Beh sì eccomi qua” le sorrido e sto per parlare ma lei dice “io devo parlare con una persona, torno subito” che persona? In un batter d'occhio scompare ed io torno ad essere solo, non ho neanche fatto in tempo a guardare come era vestita. Passano più di dieci minuti quindi mi decido a spostarmi dalla cucina lasciando Ruggero con la bionda “Tini” lei si gira e nei suoi occhi non incontro altro che tristezza “Che è successo?” - “Nulla Jorge scusa, devo andare non sarei mai dovuta venire” Cosa è successo da farle cambiare idea così in fretta, corre fuori ma la raggiungo. “Aspetta, per favore non andartene” solo ora posso guardare quanto è bella nei suoi jeans chiari e maglia corta simile a quella che aveva oggi a danza, porta una collana che ha dei triangoli dorati davanti e i cappelli sono sciolti e mossi, è semplicemente perfetta. Le prendo la mano portandola in un parco lì vicino a ci sediamo su una panchina “Jor-” non la lascio finire di parlare e dico “Chi ti ha fatto cambiare idea?” abbassa lo sguardo, ma poggio due dita sul suo mento costringendola a guardarmi negli occhi “Lodovica” - “Era la tua migliore amica?” annuisce incerta allora chiedo “Vuoi parlarne?” scuote il capo davanti a sé così penso di chiederle di fare l'unica cosa che la fa essere come è, senza nascondigli: “Balla con me?” mi guarda stupita prima di fissare la mia mano davanti a lei, la prende incerta e io le circondo la vita con l'altro braccio “Sai ti ho trovato un soprannome perfetto, meglio di quello di prima” alza lo sguardo su di me e dice “A me nena piace” - “Sì ma l’altro ti si addice davvero” sorride e dice “e quale sarebbe sentiamo” mi avvicino al suo orecchio e sussurro “Bambie” - “Perché proprio Bambie?” - “Sei piccola, bisognosa di attenzioni, ti nascondi ma vuoi scoprire il mondo e poi hai due occhi da cerbiatto, sei una Bambie” la sento sorridere sul mio petto per poi sussurrare a bassa voce contro di esso “Mi piace” - “Quindi sono ancora il tuo capitano e tu beh, sei la mia Bambie” scoppia a ridere, ma all'improvviso si fa seria allora le chiedo “Hai mai letto nei tuoi libri di un ballo nel parco mentre c'è in corso una festa poco distante da qui?” la sua mano mi accarezza il viso e sussurrando dice ”Forse, ma nessuna autrice sarà mai capace di scrivere quello che si prova nella realtà” appoggio la fronte sulla sua sorridendo e godendomi questo attimo prima di sentire qualche goccia di pioggia su di noi. Le ignoro e continuo a ballare con lei, con le gocce che cadono come musica e il parco come pista da ballo e la sua voce che sussurra “Ballare un lento sotto la pioggia, punto uno cancellato” - “Punti di cosa?” sorride e dice “Le dieci cose da fare prima di morire di Martina Stoessel” le faccio fare una giravolta guardando i suoi capelli bagnati e dico “Ora sono nove” appoggio la fronte sulla sua di nuovo - “Mi farai leggere quella lista un giorno?” chiedo e lei sorride sussurrando un “Chissà” .

  
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