Serie TV > Dream High
Segui la storia  |       
Autore: Stella_cometa_2000    31/08/2015    0 recensioni
La mia storia è concentrata su Kim e Jason ma ovviamente ci sono anche altri personaggi che li accompagneranno durante la loro storia. Io amo questa coppia e spero che vi faccia emozionare anche con i miei capitoli, preparatevi ad un amore accompagnato dall'interesse per la danza e del canto.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Jason
Rimasi a fissare la scuola che ancora stava bruciando davanti ai miei occhi, ad un tratto le mie gambe iniziarono a muoversi da sole. Correvo verso l’entrata, Kim era lì dentro e io dovevo salvarla o almeno provarci, così spintonai via tutti i ragazzi e allungai una mano per aprire la porta principale, ma qualcuno mi fermò. Mi voltai e vidi il professore del corso avanzato di canto che mi fissava in malo modo, ma lui non poteva capire, lei stava morendo nelle fiamme e io dovevo fare qualcosa.
« Jason, dove credi di andare? Stanno arrivando i Pompieri e l’Ambulanza » disse prendendomi per i polsi spingendomi via.
« No! Io devo entrare! Kim è la dentro, io devo salvarla! » gridai dimenandomi, ma lui strinse ancora di più la presa e mi trascinò dagli altri, camminavo avanti e indietro impaziente, ero agitatissimo anzi furioso, dovevo vederla. All’improvviso sentii delle sirene venire nella nostra direzione, alzai lo sguardo e vidi i Pompieri seguiti da un’Ambulanza. Subito scesero dal loro camion ed entrarono a scuola, mentre altri cercavano di spegnere il fuoco. Per fortuna non era passato molto tempo e le fiamme non avevano bruciato l’intero edificio. Dopo dieci minuti vidi due Pompieri con in braccio una ragazza minuta, capelli color cenere e un viso d’angelo, Kim. Le corsi in contro e seguii gli uomini fino a quando non la portarono nell’ambulanza, una infermiera la mise su un lettino, accese un macchinario e appoggiò sul viso una mascherina per l’ossigeno. Salii anche io e un altro infermiere mi scrutò.
« Sei un suo parente? » mi chiese mentre prendeva degli oggetti a me sconosciuti da una valigetta.
« No, sono il suo ragazzo » risposi, lui annuii e mi permise di rimanere accanto a lei mentre la portavano all’Ospedale. La guardai per tutto il viaggio, il suo petto si alzava e si abbassava debolmente, i capelli erano spettinati e su tutto il viso era sporca di cenere, mi avvicinai a lei e  strinsi la mia mano nella sua.
« Non ti preoccupare piccola andrà tutto bene » le sussurrai avvicinandomi al suo orecchio. L’ambulanza si fermò e gli infermieri aprirono le porte, poi mi spinsero via e spostarono Kim  con la barella in un altro lettino, scesi anche io e corsi dietro ai dottori mentre camminavano veloci per i corridoi dell’Ospedale. Vidi degli infermieri aprire due enormi porte blu, feci per passare ma questi mi fermarono dicendomi che avrei dovuto aspettare in sala d’attesa.
Mi misi a sedere e iniziai a stritolarmi tra le dita la cravatta della divisa, sentii gli occhi bruciarmi e una lacrima rigarmi il viso, non volevo piangere dovevo essere forte per lei ma tutto questo era troppo, forse la scuola era distrutta, tutti i nostri sogni spariti e Kim era lì dentro.
Alzai lo sguardo e fissai l’orologio, i minuti passavano lentamente ed io ero sempre più agitato triste e arrabbiato con me stesso. Se solo fossi tornato in dietro invece di seguire quei capelli che tanto assomigliavano ai suoi, ero stato uno stupido. Mi diedi uno schiaffo in pieno viso. Stupido!Stupido! All’improvviso una mano strinse la mia, aprii gli occhi e vidi Dylan di fronte a me, istintivamente lo abbracciai poi mi staccai e lui mi diede una pacca sulla spalla.
« Vedrai che andrà tutto bene Jason, Kim è forte lo sappiamo tutti » disse passandosi una mano tra i capelli, io annuii e il mio sguardo si perse nel vuoto.
« Ragazzi! Come sta? Hanno detto qualcosa? Si sa niente? » A fare queste domande furono Sam Becky e Brian, scossi la testa e con la coda dell’occhio notai le amiche di Kim in lacrime. Restai a fissare il muro, perso nei miei pensieri, trasportato nella mia mente confusa e annebbiata dal dolore.  
« Dov’è mia figlia! Voglio vederla subito! » gridò una voce, mi voltai e vidi una signora sulla quarantina, assomigliava tanto alla mia piccola poi la riconobbi era sua madre. Mi alzai e le andai in contro.
« Lei è la madre di Kim vero? » chiesi in un sussurro.
« Si … tu chi sei? » rispose a sua volta.
« Il suo ragazzo, non si preoccupi sua figlia è entrata nel reparto da poco la staranno curando, ci hanno detto di aspettare qui » dissi indicando la sala d’attesa, lei annuii e vidi il suo sguardo diventare cupo.
« Comunque io sono Jason piacere di conoscerla » continuai facendo un inchino come di tradizione e lei lo fece a sua volta.
« Ah si mi ricordo che mi avevi chiesto il permesso per l’appuntamento » rispose cercando di sorridere. Dopo poco ci mettemmo a sedere aspettando qualche notizia.
Passarono circa quaranta minuti un tempo che per me sembrò infinito e poi le porte blu si aprirono e uscii un dottore sulla cinquantina.
« Voi siete i parenti della signorina Kim Pil-sook? » chiese avvicinandosi a me e agli altri, la madre si fece avanti e si avvicinò al dottore.
« Io sono la mamma » disse preoccupata.
« Bene, sua figlia non è in pericolo di vita, per fortuna il fuoco non ha riportato ustioni sul corpo, però c’è della cenere nei suoi polmoni. La signorina Pil-sook è rimasta un po’ troppo tempo nella stanza in fiamme e ha respirato il fumo perciò dovrà rimanere qui per tre o quattro giorni così potrà disintossicarsi e tornare come prima » ci spiegò con le mani in tasca.
« Potrà cantare di nuovo? » chiesi alzandomi in piedi temendo la risposta.
« Certamente che potrà però dovrà restare a riposo perché la gola è infiammata e dopo aver preso per un tot di giorni i farmaci adeguati sarà come se non fosse successo niente » rispose sorridendo, in quell’stante feci un grosso sospiro e mi rilassai « Uno alla volta potete entrare a farle visita alla camera 18 » detto ciò le porte si riaprirono e il dottore se ne andò, appena si richiusero io e i miei compagni iniziammo a saltare e abbracciarci per la buona notizia. Ero felice che non le fosse accaduto niente e che lei poteva cantare ancora.
« Prego signora vada per prima Kim è sua figlia » dissi incoraggiando la madre, si vedeva che era indecisa se entrare oppure farmi passare, alla fine bussò alle porte ed entrò.
Io e i ragazzi ci sedemmo e aspettammo il nostro turno.
 
Kim
Aprii molto lentamente gli occhi e mi ritrovai di fronte mia madre che mi teneva la mano.
« M-amm-a » sussurrai, lei alzò la testa e mi guardò dritto negli occhi poi mi strinse in un abbraccio, piagnucolai per il dolore e subito si staccò da me.
« Tesoro come ti senti? Il dottore ha detto che stai abbastanza bene e che potrai cantare ancora, però devi rimanere qui per quattro o cinque giorni » disse accarezzandomi con il palmo della mano la guancia. Io non dissi niente e mi limitai ad annuire, in quell’istante sentii il desiderio di vedere Jason, volevo sentirlo vicino a me.
«Dicia-mo che potrei st-are megl-io » risposi molto lentamente, mia madre mi sorrise e per un altro po’ rimase lì vicino a me « Mamm-a Jason è qu-i? » chiesi impaziente.
« Si zuccherino, ci ho parlato prima in sala d’attesa sembra un bravo ragazzo, era così preoccupato per te » rispose alzandosi « Lo faccio entrare ciao  tesoro » disse infine dandomi un bacio sulla guancia, dopodiché uscì e io rimasi lì  sul lettino ad aspettare il mio ragazzo.
Poco dopo sentii la porta aprirsi e vidi Jason con ancora la divisa della Kirin addosso, i capelli spettinati e la cravatta tutta stropicciata, con passo veloce si avvicinò a me e mi diede un delicato bacio sulle labbra. Quel tocco mi trasmise una sensazione di pace e tranquillità.
« Piccola mia, ero così preoccupato … per fortuna stai bene » disse sedendosi su una sedia al fianco del mio lettino.
« Sei stato molto carino a venire, ma cosa è successo? » chiesi, ricordavo solo che c’erano delle fiamme e che faceva tanto caldo, poi il buio più totale.
« La scuola è andata a fuoco e tu sei rimasta intrappolata dentro, io ho cercati di venire a salvarti ma no me l’hanno permesso, mi dispiace » rispose abbassando lo sguardo, io alzai lentamente il braccio e appoggiai la mia mano sulla sua guancia.

« Sei stato al mio fianco è questo che conta » dissi, lui sorrise e strinse la mia mano nella sua, poi cercando di non farmi male mi scostai un po’ dal lettino. Jason si sdraiò di fianco a me e poi mi avvolse in un abbraccio. Sarei rimasta così per ore, sentire le sue forti braccia mi faceva provare una sensazione di sicurezza, rimasi abbracciata a lui per molto tempo poi piano piano mi addormentai.


ECCOCI CON UN NUOVO CAPITOLO ALLA PROSSIMA BACI <3
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Dream High / Vai alla pagina dell'autore: Stella_cometa_2000