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Autore: theowlsarenot    31/08/2015    2 recensioni
Una ragazza, un ragazzo, un viaggio in metropolitana.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Uscì in fretta dalla libreria dove lavorava, si era fatto tardi. Le luci dei lampioni illuminavano la strada che l’avrebbe portata alla stazione della metropolitana, il cielo era scuro e le stelle quasi assenti, non visibili a causa della grande quantità di illuminazione artificiale.
Poche centinaia di metri dopo scese le scale per la stazione, timbrò il biglietto, passò i tornelli e si diresse alla banchina.
Fortunatamente saliva al capolinea, per cui i posti erano tutti liberi. Ne scelse uno vicino al finestrino: nonostante la corsa fosse per metà sottoterra il tratto sopraelevato in quel momento della giornata offriva la vista suggestiva della città illuminata.
Come tutti i giorni si infilò le cuffie e fece partire la musica, lasciandosi cullare dalle note. Chiuse gli occhi, cercando di scrollarsi di dosso la stanchezza della giornata, ed iniziò a pensare. Il vagare dei pensieri la portò in uno stato di dormiveglia per una decina di minuti, dopodiché si risvegliò un po’ intontita cercando di non riaddormentarsi. Mancavano ancora venti minuti di viaggio.
La fermata dopo, la più affollata, trovandosi proprio nel centro commerciale della città, fece sì che un’orda di gente entrasse nel vagone, le persone con i loro cappotti e le valigette pressate l’una contro l’altra, i corpi stanchi e le occhiaie scure che caratterizzavano gli individui di quella calda folla.
Tra quella gente c’era un ragazzo che attrasse subito la sua attenzione: era alto, con i capelli rossi non molto lunghi, ricci, aveva un’ispida barba rossa e indossava un maglione blu con un paio di jeans. Era sicuramente diverso da tutti quegli yuppies in giacca e cravatta, con i cappotti costosi e le valigie di pelle. 
La diversità l’aveva sempre incuriosita, tanto che la cercava in ogni dove, compreso in metropolitana.
Lui era appoggiato con la schiena su un lato del vagone, leggeva, ma lei era troppo lontana per poter sbirciare la copertina. Lei allontanò lo sguardo, cambiò canzone e sentì gli occhi dello sconosciuto che si posavano su di lei. Arrossì e ricambiò lo sguardo che subito lui distolse, per non farsi scoprire.
Era davvero carino e il fatto che la stesse guardando la agitò e lusingò, chissà che aspetto orribile doveva avere dopo una giornata di lavoro…
Lei guardò di nuovo il suo viso, stavolta incontrando gli occhi di lui. Entrambi sorrisero timidamente.
Sentì una sensazione di caldo avvampante, nonostante fuori facessero 10 gradi.
Che strana è la vita! –pensò- si provano emozioni così intense a causa di qualcuno che probabilmente non si vedrà mai più.
Questo pensiero la intristì profondamente.
Era ora di scendere dalla metropolitana. Si allacciò il cappotto, ripose cellulare e cuffiette e si avviò verso l’uscita. Un’ultima fugace occhiata al ragazzo dai capelli rossi, dopo di che si trovò fuori dal vagone, sulla strada verso casa.
 
Il giorno dopo si alzò presto, sarebbe dovuta essere a lavoro alle 9. Si fece una doccia, si vestì e si avviò verso la stazione. Mentre aspettava la metro le venne in mente il ragazzo della sera prima. Non sapeva se l’avrebbe mai rivisto, ma era sicura che se fosse successo le avrebbe fatto molto piacere.
Cercando di pensare ad altro, si ricordò che oggi sarebbe stata da sola in libreria cioè si sarebbe dovuta armare di pazienza per la quantità di cose da fare e per le richieste dei clienti spesso impossibili, però le piaceva e si era abituata.
Dopo il piccolo viaggio arrivò finalmente a destinazione.
Aprì il negozio e iniziò a sistemare i libri, a pulire le vetrate e ad accendere il computer con l’archivio di tutti i testi. La mattinata trascorreva silenziosa e monotona, aveva avuto già un paio di clienti, fortunatamente non troppo esigenti. Aveva appena finito di sistemare i documenti, quando ad un certo punto si accorse di un cespuglio rosso che svettava da dietro una libreria.
  
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