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Autore: GReina    01/09/2015    4 recensioni
Ho visto il film di Cenerentola (2015) e non potevo che pensare a Bellatrix, mentre guardavo la fata madrina, così eccola qui: in tutta la sua smemorataggine.... o cattiveria (?)
Genere: Comico, Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fata Smemorina
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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A MEZZANOTTE


Era un giorno come un altro per Bellatrix. Se ne stava tranquilla in villa Malfoy, aspettando l'occasione per rendere fiero il suo Signore. Tutto quello che voleva era di compiacerlo, avrebbe tanto desiderato uccidere Harry Potter, ma si sentì al pari degli odiossissimi e sudicissimi babbani quando lo propose allo Oscuro ''NO!'' aveva urlato ''Il ragazzo e mio!'', ma non si sarebbe lasciata demoralizzare. Quello stesso giorno sarebbe andata alla ''Tana'' - così chiamavano quella baracca in procinto di cadere a pezzi - e li avrebbe uccisi tutti. 

Era mattina presto – orario in cui era solita alzarsi - e come tutte le mattine la Mangiamorte era di malumore ''Dov'è la mia colazione!?'' sbraitò alle cameriere (tutte sangue puro, ovvio) una di loro entrò nella stanza con un vassoio d'argento in mano, apparecchiò la tavola e versò l'acqua nel calice di Bella. Questa mangiò a sazietà e - solo dopo aver ripulito il piatto - vuotò il bicchiere. Fu allora che iniziò a sentirsi male: iniziò a girarle la testa; la vista divenne annebbiata, cercò la sua bacchetta, ma era ancora sul comodino. Non era abituata ad essere attaccata in casa, nessuno avrebbe osato, ma a quanto pare si sbagliava
''Pensi sia la cosa giusta?'' credette di sentire, era la cameriera, ma la sua voce pareva lontana chilometri
''Lo è sicuramente'' questa volta era la voce di un uomo ''un giorno senza Bellatrix Lestrange basterà per far recuperare terreno all'Ordine. Abbiamo tempo fino a mezzanotte, prima che si ricordi chi è.'' fu l'ultima cosa che riuscì a sentire prima di svenire.


Si svegliò nel suo solito letto. Piumone imbottito e delicate tende di lino a circondare il letto a baldacchino. Si alzò – come sempre di buon umore – si guardò allo specchio e si sistemo i riccioli biondi. Come al solito il suo trucco resisteva anche nelle ore notturne. Il mascara celeste a fare dei sui occhi ali di farfalla. Guardò l'orologio: mezzogiorno, si alzava sempre a quell'ora. Prese la bianca bacchetta ornata da piccole rose argentate e fece apparire del cibo sulla tavola, dopo i primi bocconi si sentì piena, quindi offrì il resto agli orfani di strada come faceva, del resto, tutte le mattine. Quel particolare giorno però, si sentiva strana. 'Io non do cibo agli orfani, io gli orfani li creo! Uccidendo i loro genitori' Ma quel malsano pensiero andò via velocemente come era venuto. Come di consueto, fece un giro al villaggio – prima di passare a vedere come se la cavava la sua protetta – gli araldi stavano annunciando un proclama reale: il re dava una festa, e tutte le fanciulle erano invitate. Non doveva farsi sfuggire l'occasione, avrebbe regalato alla sua pupilla la più bella e incantevole serata che avrebbe mai potuto avere in cento vite. 
Certo si sarebbe dovuta affrettare a raggiungere la casa di Ella, ma lei era Smemorina, e il suo nome non era scelto a caso. Continuava a ripetersi che il suo posto non era tra la plebe, lei era una Mangiamorte! Ma dopo averlo pensato si chiedeva cos'era una Mangiamorte ''La morte non deve essere affatto buona da mangiare'' diceva e così i suoi pensieri tornavano ad Ella e a come acconciare i suoi meravigliosi capelli dorati, erediati dall'amorevole madre. 'I capelli' pensava poi 'i miei capelli non sono biondi!' Ma cosa pensava? Certo che erano biondi, lo erano sempre stati. 
Si decise di andare dalla pupilla e – come immaginato – la trovò in lacrime e vestita di stracci. È sicuramente una sudicia babbana. Squose la testa, da dove gli venivano tutti quei pensieri? 
Si mise nei panni di una anziana signora e – prima di offrirle la sua magia – la mise alla prova 
''Hai qualche crosta per me?'' Ella si voltò allarmata, non pensava di trovare nessuno a quell'ora, tutti intenti ad andare a palazzo 
''Sì'' rispose gentile superata la sorpresa ''penso di poter trovare qualcosa'' nonostante il maltrattamento della matrigna e delle sorellastre il suo animo gentile non era cambiato, ci mise un po' a convincersi che lei era sua fata madrina, ma dovette cedere quando trasformò quattro topi in cavalli. Gli procurò carrozza e cocchiere, gli sistemò il vestito donandogli uno splendido blu e aggiunse anche un paio di scarpette di cristallo 
''Ogni storia deve avere qualcosa di speciale, non trovi?'' L'espressione della fanciulla era impagabile, vederla così felice rendeva ancora più felice lei. ''Ella aspetta!'' la fermò un attimo prima che la carrozza partisse. La fata non seppe bene da cosa lo capisse, ma sapeva di doverla avvertire ''Ricorda, la magia avrà una sua durata, all'ultimo rintocco di mezzanotte, la magia finirà. E tutto tornerà come prima.'' 
''È più che sufficente, grazie!'' la salutò con la mano mentre la carrozza si dirigeva verso il ballo. Ma che cosa stava facendo? Quel vestito bianco e pieno di pizzi e merletti non era da lei! Salutare una giovane ragazza – babbana probabilmente – dopo averla aiutata ancora meno! Lei era Bellatrix Lestrange! Perfetto, cominciava a dimenticare anche il suo nome. E sì che non era facile da scordare: Smemorina, così si chiamava. 

Ben appagata per il compito svolto, si fece un giro per il villaggio praticamente deserto. Qualche barbone dormiva tra casse di legno e frutta marcia, non mancò di aiutarli. Tolse le pulci anche ai cani randagi, e curò un uomo da una malattia letale. Compiere del bene la faceva sentire proprio al settimo cielo, per poi pensare che ci sarebbe voluta andare davvero, suicidandosi, per quello che stava facendo! Aiutare delle persone? Ma per carità! Non c'era neanche da chiederselo, certo che le avrebbe aiutate. Dal bambino più giovane al vecchio più anziano. 
La mezzanotte si avvicinava, cosa succedeva a mezzanotte? Credeva di saperlo, ma gli sfuggiva ogni volta. 'Sarà una delle solite, inutili cose che dimentico' ci passò su. 
Erano le undici e mezza, ma di gente che aveva bisogno di aiuto ce n'era ancora in giro. Sono tutti da cruciare! Diceva una voce nella sua testa, che vuol dire cruciare? Faceva un'altra. 
Mancava un quarto d'ora: quel cane ha la gamba slogata, meglio aggiustarla.
Dieci minuti: un bambino piangeva ''ti sei perso? Meglio cercare la tua mamma''.
Cinque minuti: che cosa stava facendo? Lei era una fiera Serpeverde! 
Tre minuti: ma che cos'è una Serpeverde? 
Due minuti: e meglio procurare del cibo a quello straccione
Un minuto: com'è che mi chiamo? 
Il primo rintocco della mezzanotte: Smemorina, certo. Come dimenticare?
La mezzanotte era passata, i capelli divennero neri pece e l'umore più scuro di quelli. Come dimenticare? La sua cameriera l'aveva incantata e ora indossava un ridicolo vestito bianco a palloncino con delle ali finte nella schiena. 
Aveva proprio voglia di uccidere qualcuno.







Note autrice: 
Volevo inserire un ''Tu sei Robb'' vedendo il principe, ma non sapevo dove farlo, e ho sonno :P quindi ho lasciato perdere. Ho scritto questa fan fic come piccolo svago ;) spero vi piaccia - o diverta - lo stesso
xxx
GReina
   
 
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