Irene è tornata da scuola piangendo: doveva assolutamente dimagrire! La prima cosa che ha fatto è stata mettersi di fronte allo specchio: per la prima volta notava i fianchi prosperosi, il sedere troppo grande e le gambe sformate.
Quel giorno ha saltato il pranzo e ha cercato su internet una dieta rapida ed efficace. Dopo aver navigato un po’ è capitata su uno strano blog e si è aperta una finestra di dialogo:
Incuriosita ha cliccato sulla Home e si è trovata davanti foto di ragazze scheletriche, che sembravano delle modelle. E’ scattato qualcosa dentro di lei: sarebbe diventata come loro e avrebbe conquistato il cuore di Mattia. Era solo questione di tempo, se si fosse impegnata ce l’avrebbe fatta. Irene ha continuato a navigare per il blog e ha cliccato sulla pagina “I comandamenti di Ana”.
- Se non sei magra, non sei attraente.
- Essere magri è più importante che essere sani.
- Compra dei vestiti, tagliati i capelli, muori di fame, fai di tutto per sembrare più magra.
- Non puoi mangiare senza sentirti colpevole.
- Non puoi mangiare cibo ingrassante senza punirti dopo.
- Devi contare le calorie e ridurne l’assunzione di conseguenza.
- Quello che dice la bilancia è la cosa più importante.
- Perdere peso è bene, guadagnare peso è male.
- Non sarai mai troppo magra.
- Essere magri e non mangiare sono simbolo di vera forza di volontà e autocontrollo.
Sono passati sei mesi e Irene è ricoverata in una clinica per i Disturbi alimentari. Piano piano sta uscendo dal tunnel dell’anoressia. Le stanno insegnando ad accettare se stessa e a capire che “magro” non è sinonimo di “perfetto” e che la bellezza non consiste in un numero sulla bilancia. Ogni persona è speciale così com’è e non bisogna cambiare per piacere agli altri.
Irene passa le lunghe giornate in ospedale tra il disegno e le sedute con una psicologa. Le mancano la luce del sole, il mare e persino la professoressa d’arte, l’unica che sembrava capirla. I suoi quadri rappresentano paesaggi cupi e desolati, rispecchiano la sua esistenza solitaria. Negli ultimi mesi ha nutrito un odio così profondo per se stessa che è difficile dimenticarlo, ma passo dopo passo sta riprendendo in mano la sua vita e aspetta di essere dimessa. Ormai le sembrano irreali i lunghi digiuni degli ultimi mesi che hanno logorato il suo corpo e l’hanno ridotta ad una larva. Rimpiange di aver segnato la sua adolescenza in questo modo, sa bene che non riuscirà mai a superare del tutto i suoi problemi e che l’anoressia è una trappola da cui è difficile uscire. Ma non per questo ha smesso di lottare, anzi è determinata e ha intenzione di riprendersi ciò che Ana le ha tolto. E’ una malattia subdola che ti promette la perfezione ma in cambio si prende la tua esistenza, si nutre di te, diventi una sua schiava e la odi e la ami allo stesso tempo, hai paura che ti abbandoni perché pensi di percorrere la strada giusta finché non arrivi ad un bivio e devi scegliere tra la guarigione e la morte. Irene è stata abbastanza forte da chiedere aiuto: quando l’ago della bilancia si è fermato sui 40 kg ha capito che stava sbagliando e che se non si fosse fermata la sua salute ne avrebbe risentito. Si sentiva trascurata ed era affamata di affetto, per questo ha iniziato a perdere peso. Ma ora ha capito che non è lei ma il mondo ad essere sbagliato: vengono accettate solo le donne perfette: le riviste, i giornali e la televisione ci bombardano di messaggi sbagliati e impongono dei modelli dall’alto. Ma se si ha fiducia in se stessi si può sfuggire dall’omologazione e imparare ad amarsi per come si è, l’importante è capire che ciò che conta si trova dentro una persona e non fuori.