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Autore: piepie    01/09/2015    0 recensioni
Daisy era una di quelle ragazze che amava la solitudine e odiava il mondo, a parte due ragazze che riteneva 'tipe a posto'. Odiava la scuola, studiare, lo svegliarsi presto per ascoltare professori di mezza età spiegare qualcosa che non le sarebbe servito a nulla nella vita. Ma in quel nuovo anno, nell'anmno della sua maturità nella sua classe trova un nuovo insegnante di inglese: Harry Styles. Non era anziano come gli altri, era affascinante, riservato, appena uscito dall'Università. Lui ama il contatto con le persone, ama apprendere cose nuove, ama insegnare qualcosa di utile ai suoi ragazzi. Due vite completamente diverse, messe sulla stessa strada nello stesso destino. Cosa succederà?
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: Incest
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Londra.

Siamo ad agosto. Dalle previsioni meteorologiche sarà il mese piú caldo degli ultimi dieci anni. Dovrò stare rinchiusa in casa tutto il giorno, di nuovo. Ogni anno é la stessa storia. I miei dicono che sono irresponsabile per concedermi una vacanza al di fuori di questa città di merda. Mi accontento anche di uscire da questa casa, ma cosa farei al di fuori di qui? Nulla. É piú interessante navigare sui social network, leggere migliaia di libri, dormire e non pensare a niente e a nessuno. A chi e a cosa dovrei pensare? A dei ragazzi che credono di essere padroni di tutto ciò che hanno di fronte, a delle ragazze che espongono troppo il fisico per apparire piú mature, ma che poi sono solo ridicole? Non ci penso proprio.
A questo punto, preferisco cimentarmi su storie irreali, come Cime Tempestose. La considero irreale per il motivo che non ci sarà nessuna Catherine e nessun Heathcliff che si cercheranno a vita, sfidando anche la morte per il loro amore. Ma chi vogliamo prendere in giro? Di sicuro, la Brontë, quando scriveva il libro, avrà fatto uso di sostanze speciali. Io mi vedo di piú come Joseph, il piú odioso tra i personaggi, che ha sempre brutte parole nella bocca pronte per uscire e ferire il primo che comincia ad istigarlo. Già. Che bella identificazione. D'altronde, é l'unico personaggio che riesco a immaginare come persona reale.
Apro una pagina a caso del libro che ormai so a memoria, e ritrovo il discorso di Catherine a Nelly. "Di qualsiasi sostanza siano fatte le nostre anime, la sua e la mia sono uguali." "Io sono Heathcliff."
Mi scappa una risata. Quanto si può essere piú patetici? Le anime non hanno sostanze. Le anime non esistono. Come non esiste il vero amore. Chi può essere cosí sciocco a credere letteralmente alle parole di Emily Brontë? I pazzi che credono nell'amore.

Tutto questo mi fa pensare a Cathy, una mia compagna di scuola, una tipa a posto. Lei crede di amare il suo ragazzo. E forse potrà anche essere cosí. Il problema é che sono certa che non é corrisposto. Andiamo, stiamo parlando di uno che cambia fidanzata ogni settimana. Ed é questo uno dei motivi per le quali litigano sempre. Non che mi importi, insomma. Sono affari loro. Ma comunque non mi piace il fatto che usa l'unica delle due persone che ritengo 'le piú simpatiche' della popolazione che conosco.
A proposito, devo dirle che non posso uscire domani. Il problema é che non so cosa inventarmi.
Cioé, mi conosce meglio dei miei genitori, lo capisce se le mento.

Okay, ci penserò dopo. Non é la prima volta che le do buca. E alla fine dei conti, mi dispiace anche un pò. Non troppo, però.

A Cathy: Senti, scusami, ma i miei hanno detto che domani non posso unirmi a voi. Scusami
D x

Spero non si accorga della mia bugia. Che poi, proprio bugia non é: devo davvero rimanere a casa. Ho l'impegno di guardare mio fratello minore di sette anni, John, perché i miei non ci sono perché non so cosa debbano fare. Non mi interessa. Mi hanno affidato mio fratello, contro mia volontà come al solito, e mi hanno detto che torneranno per le cinque del pomeriggio. Potevo uscire la sera per mangiare non so, hamburger o pizza con la mia compagnia. Io, Cathy e Lea.

Essendo solo le tre del mattino, perché continuo a leggere Cime Tempestose?

Dovrei dormire a quest'ora, ma non ci riesco per il troppo caldo che c'é nella mia stanza. Ho spalancato la piccola finestra sei ore fa, e ancora non riesco a rinfrescare il piccolo buco dove dormo. Ho la televisione accesa su un canale a caso. Credo sia uno di quelli educativi, giusto per far piacere ai miei genitori. Anche se con questi 'mezzucci' non dimostro affatto di essere responsabile. A loro farebbe piacere che riportarsi buoni voti nel campo scolastico, invece di una misera sufficienza. Ma a me non piace studiare.
"Se stando attenta in classe riesci ad arrivare alla sufficienza, pensa se studiassi."
Avrà anche ragione, ma a me non piace studiare per niente.

03:38 am

Sento chiudersi gli occhi, vedo tutto buio. Ecco, il sonno é arrivato, meglio tardi che mai.

*

10:30 am

Mia madre comincia ad urlare il mio nome. É sinonimo che lei e mio padre devono uscire e io devo badare a mio fratello.

«Daisy, noi torniamo per le cinque del pomeriggio. Fai mangiare John, non litigate come al solito, e non fargli i dispetti. Se mi racconta che ti sei comportata male...»

«Hai reso l'idea.» Rispondo in tono acido guardando fuori dalla mia piccola finestra.

A lei sembra bastare la mia breve risposta e accenna un sorriso di vittoria.

Non mi sono lasciata convincere di stare attenta di quel poppante, non mi piace starla a sentire mentre comincia a dire cose odiose sul mio conto, anche se le merito. Quindi ho accettato senza esitare.

«Daisy, vieni un momento qui.» Mi richiama mio padre dal piano inferiore.

Cosa vorrà adesso? Che firmi un contratto dove c'é elencato un programma che devo svolgere per fare da babysitter a John?

Scendo la scala a chiocciola che scricchiola ad ogni mio movimento. Lo raggiungo e ha un sorriso dolce stampato sul viso. Mi chiedo come faccia ad avere un padre positivo, quando io ho imparato a vedere tutte le cose in un altro occhio.

«Vorrei solo chiederti perché sei diventata cosí?»

Cosí come? Lo lascio finire.

«Voglio dire, da quando avevi undici anni hai cambiato molto il tuo carattere, e nemmeno in peggio. Le scelte che fai sono piú giuste delle mie alla tua età.»

Abbozzo un sorriso.

«Però, vorrei tanto vederti felice, non cupa e che sorride anche se fallisce miseramente, perché so riconoscere i veri sorrisi, e sono tuo padre. Cos'é che turba la mia bambina?»

«Niente, sono cosí e basta. Non mi piace far vedere se sono felice o triste alle persone. Non voglio avere la compassione di nessuno, mi segui?»

Annuisce versando il caffé fumante nella tazzina.

«E cosí hai un viso impenetrabile da qualunque emozione»

"Agli occhi della gente" finisco la frase per lui.

«Già.» Guardo in basso ai miei piedi. Trovo imbarazzante stabilire una conversazione del genere con i miei familiari.

«Robin, é ora di andare.» Dice mia madre entrando nella piccola cucina.

Mio padre si alza, le sorride annuendo, poi mi guarda e sorride anche a me, tirandomi per scherzare uno schiaffo debole in faccia.

Ricambio prendendolo al braccio destro.

«Bada a quello che fai» avverte la milionesima volta mia madre.

«Dovresti preoccuparti se sono un serial killer. Ma, ahimè, non li sono, quindi per una volta nella tua vita fidati.»

«Non aprire a nessuno.»

«Con questo caldo? Non ci penso proprio, no no.» Rispondo in modo sarcastico.

Escono ridendo dalla porta principale della casa.

Decido di ritornare nel letto per finire il mio sonno ristoratore, e trovo John seduto sopra mentre sfoglia uno dei miei libri di quando ero bambina.

«Daisy, me lo posso prendere? Mi piace tanto!»

«No.»

Abbassa lo sguardo e lo vedo rattristare.

«Ma posso leggerti una favola ogni volta che vuoi.» Sembra piú una domanda, quindi accenno un piccolo sorriso e il bambino mi abbraccia.

«Sei la sorellona migliore del mondo!» Mi stringe piú forte.

"Magari, sono tutto tranne che questo" aggiungo mentalmente.

   
 
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