UN MACIGNO
DI AMORE
POV GEORGE
In Sala
Grande non vola una mosca.
Tutti trattengono il fiato mentre la McGranitt appella a sé
le quattro ampolle,
dalle sale comuni di ogni casa.
Il respiro mi si ferma in gola, soffocato da migliaia di pensieri e
dubbi e
preoccupazioni.
La McGranitt tende la mano verso l’imboccatura di quelle
sfere dalla bellezza
magnetica.
Un bigliettino splendente vola tra le sue mani rugose, ma sempre solide
e forti.
Mi sporgo per vedere se quella è l’ampolla di
Grifondoro; ma non lo è.
-Per Tassorosso-
dice la Preside solennemente.
Tutti gli studenti, piccoli e grandi, si girano verso il tavolo dei
Tassi che,
in preda all’emozione, guardano avidamente la Professoressa,
quasi a volerle
tirare quel nome dalla bocca con la sola potenza dello sguardo.
-Lo studente
Tassorosso scelto dalla ampolla per partecipare al Torneo
è…-
L’emozione,
in quegli occhi, è come un qualcosa di fisico e tangibile.
-è…Ernie MacMillan!- annuncia fiera.
Un boato di approvazione si leva dal tavolo dei Tassi, ma non solo.
Ernie è molto apprezzato dai suoi compagni, che siano di
Casa o no.
A prima vista può sembrare un ragazzo altezzoso, ma, in
realtà, è un amico
sincero e leale.
Sempre disponibile.
Anche lui ha fatto parte dell’ ES e ha partecipato alla
battaglia finale,
riuscendo a cavarsela perché, oltre che un buon amico,
è anche uno studente
capace.
Lo stesso, purtroppo, non è stato per il suo fratellino,
Matthew*.
Combattevano fianco a fianco…e poi una maledizione lo
colpì.
So che suo fratello era la persona più cara al mondo per lui
e che perderlo lo
ha scosso nel profondo, portandolo a cambiare molto.
Da quando Matthew non c’è più, oltre
alla propria, Ernie si porta dietro anche
un’altra ombra: quella della malinconia, della nostalgia.
Non riesce più a gioire della vita.
Che sia per questo che le ampolle lo abbiano scelto?
Per farlo ricredere?
Per ricordargli che il sole splende per tutti, prima o poi?
Nonostante tutto, chiunque gareggerà contro di
lui… avrà un valido avversario.
Mi unisco all’applauso per Ernie che, emozionato, si avvia
verso la Prof per
stringerle la mano.
La McGranitt
ci richiama all’ordine e al silenzio, mentre, con fare
altrettanto solenne, si
avvia verso l’ampolla dei
Corvi.
Il bigliettino che vola tra le sue mani risplende dei colori di quella
casa e,
ancora una volta, la sala si zittisce mentre il nome viene rivelato.
-Per
Corvonero, la studentessa scelta per il Torneo
è…- fa una pausa - Cho Chang!-
Altri
applausi accompagnano Cho mentre, con fare impacciato e imbarazzato, si
avvia
anche lei verso la Preside, ponendosi, subito dopo, accanto ad Ernie.
Guardo
Harry.
Sembra sconvolto.
Che non sapesse nulla del ritorno di Cho a scuola?
O si sta
semplicemente chiedendo se la scelta delle ampolle nei suoi confronti
sia stata
solo una casualità?
Perché, in effetti, non mi sorprenderebbe se non fosse
così.
Il Torneo è stato progettato per rivendicare la memoria di
coloro che abbiamo
perso.
Durante il Primo Torneo che si è svolto qui, in nostra
presenza, un nostro caro
amico ci ha lasciato: Cedric Diggory.
Amico per noi;
ma di certo non per Cho, dato che era il suo ragazzo.
Possibile che le ampolle lo sapessero?
Possibile che Cho pensi, nel suo profondo, ancora a Cedric?Pur essendo
attualmente legata a Michael Corner?
Tante domande senza risposta.
Lascio perdere
queste per pormene altre che potrebbero servirmi di più.
Due avversari.
Due avversari molto diversi tra di loro.
Ernie e Cho.
Sicuramente, tra i due, Cho è la più debole.
Non è molto abile con la bacchetta, pur essendo Corvonero, e
non riesce a
mantenere il sangue freddo necessario per gareggiare in un Torneo di
questo
calibro.
Ernie è decisamente più in gamba.
-Per
Serpeverde- esclama la Preside.
Ops. Mi ero perso tra i pensieri.
-Lo studente
prescelto è…-
Chissà
chi
sarà. Sono veramente curioso.
-Draco
Malfoy!- urla incredula.
Mi cadono
letteralmente le braccia, mentre la mia mente si riempie degli applausi
degli
altri.
Guardo i miei fratelli, Hermione e Harry.
Sembrano stupiti quanto me.
Ma, nonostante fossimo all’oscuro di tutto, ci uniamo
all’applauso: in fondo è
nostro amico.
Ognuno si
è
iscritto a questo Torneo per una ragione.
Draco avrà avuto sicuramente la sua.
Eppure, la rivelazione del nome Serpeverde mi riporta alla
realtà; smuovendo un
macigno all’altezza del mio cuore e facendolo ballare, in
attesa o di
eliminarlo del tutto o di lasciarlo cadere per rovinarmi.
Il nome di Grifondoro sta per essere svelato.
È il
nostro
momento.
E il macigno
continua a roteare, frenetico.
-Per Grifondoro…- comincia la Prof.
Veloce.
‘’Ti
prego
fa che non sia Ginny’’ penso.
-Lo
studente-
Veloce.
‘’Ti
prego
fa che non sia Hermione’’
-scelto
dalle ampolle-
Prepotente.
‘’Fa
che non
sia Ron’’
-è…-
Violento.
‘’Ti
prego
fa che non sia...’’
-Fred
Weasley- annuncia la Preside, orgogliosa della sua Casa.
‘’Lui’’- penso; ma è
troppo tardi.
Distruttore.
Il macigno cade e mi manda in pezzi.
Qualcosa in
me è andato in frantumi.
È successo quello che non doveva succedere.
Quello che doveva rimanere limitato nei miei peggiori incubi.
Un mio familiare che deve ancora lottare.
Non posso
permetterlo.
Non posso!
Cerco di
costringere i miei muscoli a non lasciar trasparire lo shock del
momento,
facendoli rimanere impassibili.
Anzi, non so dove, ma trovo persino la forza di distendere le mie
labbra in un
sorriso, mentre, con entusiasmo finto tanto quanto il sorriso, mi
sporgo verso
il mio gemello per abbracciarlo .
Non
permetterò
a Fred di mettersi in pericolo un’altra volta.
Non esiste.
-George, va tutto bene?- mi chiede Hermione
-No.-
rispondo secco io. –Ma vedrai. Le cose non andranno
così.- aggiungo.
Applaudiamo
ancora mentre anche Fred va al suo posto, accanto agli altri
concorrenti.
-E adesso-
Continua la McGranitt.
-Le istruzioni. -
Silenzio. Tanto silenzio. Nessuno vuole perdersi una parola.
-Il Torneo
sarà composto da tre fasi.
Tre prove.
Esse andranno a crescere di livello, intensità,
pericolosità e impegno in
ordine crescente; quindi la Terza sarà la più
complicata. La data di inizio non
è stata ancora decisa; ma, sicuramente, la prima prova si
terrà entro e non
oltre le prossime quattro settimane.
Essendo un memorial per i caduti in battaglia, il premio consiste in
duemila
galeoni con cui costruire qualcosa, qualsiasi cosa, che li ricordi.
Qui, o ovunque si voglia.-
Un applauso
fragoroso accompagna queste sue ultime parole.
-E ora, un ultimo punto da chiarire.
Non si tratta solo di una gara contro avversari. Non si tratta di una
gara
contro le altre case.
Si tratta di tre battaglie per lo più contro se stessi.
Ed, evidentemente, se le ampolle hanno scelto questi ragazzi,
è perché loro
devono vedersela faccia a faccia con qualcosa che hanno dentro e che
non li fa
vivere sereni.
Una paura, un’ossessione, un qualcosa di pesante e soffocante
e opprimente.-
Altro
applauso.
-E vi
assicuro che non è facile.
È molto più semplice lottare contro altri, che
contro se stessi.
Per questo, buona fortuna, CAMPIONI.- conclude fiera, continuando ad
applaudire.
Tutti noi ci
uniamo all’applauso generale, mentre i quattro si inchinano e
si stringono la
mano a vicenda.
Concluso
tutto, Fred viene verso di noi trionfante, ma non ha il tempo di
spiaccicare
parola perché Ron e Ginny, pur delusi di non esser stati
scelti, monopolizzano
la sua attenzione, cominciando a tirare fuori le ipotesi più
assurde sulle
possibili prove.
Io, intanto, saluto Hermione con un fugace bacio sulle labbra e mi
unisco alla
folla che esce fuori dalla Sala Grande.
Ormai è ora di andare a letto.
Guardo i
miei amici e i miei fratelli da lontano.
Vedo Fred
che ride felice e mi chiedo: può lo scopo giustificare
quello che sto per
fare?
Ma il fine
non giustifica i mezzi, si sa.
Eppure…
di
fronte alla vitalità di mio fratello non riesco a non
pensare il contrario.
E allora mi
decido.
Vedo la professoressa McGranitt camminare dalla parte opposta, la
più isolata,
rispetto al corridoio dove mi trovo io.
Mi lancio
alla sua rincorsa.
-Professoressa-
urlo.
Lei si
volta, confusa.
-Weasley,
cosa c’è? E quale dei due sei?- chiede con un
sorriso.
-George. Ho bisogno di parlarle. È urgente.-
dico tutto d’un fiato.
-Urgente? Se è così, immagino sia qualcosa che
richiede un posto più tranquillo
di un corridoio dove passano centinaia di studenti, vero?-
Annuisco.
-Benissimo.
Seguimi, Weasley.- mi intima con un velo di confusione nella voce
autoritaria.
Dopo diverse
rampe di scale e una serie di corridoi stretti, bui e isolati, ci
fermiamo di fronte
ad una statua.
La
professoressa pronuncia qualche parola che, intontito come sono, non ho
colto;
sembrava essere una parola d’ordine.
La statua
comincia a girare, scoprendo una rampa di scale.
Ci saliamo e
veniamo condotti davanti ad una porta che la McGranitt apre, facendomi, poi, cenno di entrare.
Rimango
senza parole.
Il soffitto
alto, i dipinti, la cattedra, le finestre.
L’avevo completamente rimosso dalla mente:
l’ufficio di Silente.
Mi siedo,
imbarazzato e a disagio per la prima volta in vita mia.
-Prima di cominciare, George… sei sicuro di stare bene? Hai
una pessima cera-
mi chiede, scrutandomi attentamente da sotto gli occhiali.
Annuisco un po’ incerto: spero non l’abbia notato.
-Avanti,
allora. Ti ascolto.-
Prendo un
attimo di pausa per raccogliere tutto il mio coraggio Grifondoro.
-Professoressa,
Lei sa che… Fred è la persona più
importante della mia vita. E sa anche che
questo Torneo può essere un pericolo per la sua
incolumità.
Sa bene quanto io fossi distrutto dalla sua morte. Lo hanno visto tutti.
Non riuscivo a mangiare. A bere. A respirare. A VIVERE. E quando
scoprii che
avevamo una seconda possibilità, grazie a quella pietra,
giurai che avrei fatto
di tutto per tenerlo lontano dai pericoli. Presunti o veri che fossero.-
Prendo
fiato, alzando lo sguardo puntandolo nel suo.
-La prego, mi
lasci prendere il suo posto. Non posso affrontare un’altra
volta questa storia.
Per favore, dica che c’è stato un errore, che si
è confusa con i nomi. Dica che
su quel bigliettino c’era scritto George. La supplico!-
E persino
alle mie orecchie la mia voce risulta disperata.
La
Professoressa sembra turbata, mentre mi scruta con sguardo penetrante e
intenso.
Cerco di reggerlo nonostante le lacrime minaccino di uscire dai miei
occhi.
Dopo quasi cinque minuti di silenzio la McGranitt si decide a
rispondermi.
Angolo
Autrice!
Un mese e quasi due settimane che vi tenevo appesi, ma spero di avervi soddisfatto!
So che le scelte dei nomi vi sembrano strane.
Forse scontate. Ma ognuno di quei quattro personaggi ha la sua storia.
D’altronde, non è colpa mia se a Corvonero e Tassorosso la Rowling non ha dato mai molta importanza!
Proprio per questo vorrei dare uno spessore anche ai loro campioni. Insomma… anche loro sono importanti!
*La storia del fratellino di Ernie è di mia invenzione e serviva proprio per introdurvi questo personaggio.
*Ebbene sì. Ho deciso di far ritornare a scuola anche Cho. So che molte di voi la odiano, ma insomma… merita anche lei un’opportunità di combattere i suoi demoni sì o no?
Spero di riuscire a pubblicare presto il prossimo capitolo!
Ci sono tante cose che devono succedere: la storia tra Hermione e George subirà degli sviluppi importanti, la risposta della McGranitt, eccetera.
Alla prossima!
PS: non ho avuto tempo per rileggerlo tutto, il capitolo. Spero di non aver scritto cose senza senso! :’)
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un bacio.