01/09/2015
2 recensioniQuando lo studio si fa duro, i duri lasciano perdere.
- E l’L-β-idrossiacil Coenzima A viene deidrogenato dalla β-idrossiacil-CoA deidrogenasi...
- Aspetta aspetta… - il biondo aggrottò le sopracciglia – il che viene deidrogenato da cosa? – nello sguardo un lampo di disappunto.
Merlin sospirò. – Arthur è la terza volta che rileggo questa frase. Potresti smetterla di interrompermi? – chiese, aggiustandosi gli occhiali e tornando a fissare il libro. – Non è colpa mia se questo libro è scritto in aramaico, Mell. Mi sono iscritto a medicina, non a “decifrazione geroglifici” – sospirò, le materie come biochimica proprio non gli andavano giù. Il moro lo guardò con disappunto – se tu fossi venuto a lezione, invece di ronfare, questi termini non ti risulterebbero così strani. – nella voce una nota acida: perché tutte le volte che studiava con Arthur finiva per perdere tutto quel tempo?
Prima che il biondo potesse replicare, qualcosa di pesante gli piombò sulla testa, simile ad una meteora. – Come va lo studio ragazzi? Possiamo unirci a voi o preferite restare soli da bravi piccioncini? – Arthur riconobbe subito quella voce e si voltò, stizzito, osservando Gwaine e Percival che prendevano posto al loro stesso tavolo. Quello che Gwaine teneva in mano doveva essere il tomo che l’aveva quasi ammazzato pochi attimi prima. – Mi hai fatto male, scemo! Vuoi ammazzarmi per caso? – chiese, lanciando la gomma contro l’amico, che si riparò con una mano. – Beh, l’idea era quella! Ho sempre sognato di fare una cosa a tre con Merlin, ma finché tu fai il gelosone è un po’ difficile. Meglio toglierti di mezzo mentre posso, no? – chiese, facendo scuotere la testa a Percival e guadagnandosi una quadernata in faccia da parte di Merlin, che replicò: - Anche eliminassi lui, avresti sempre un ostacolo: Me. Mai sentito parlare di libero arbitrio, Gwaine? Stai facendo i conti senza l’oste. – sorrise ad Arthur, che ricambiò, negli occhi uno sguardo d’affetto. Gwaine rise. – No, mai sentito. Deve essere un’altra di quelle cose che ti inventi tu… come il β-idrossi...coso, si insomma, quella roba lì. Sono convinto che tu te lo sia inventato solo per far bella figura! – esclamò, aprendo il libro sul tavolo. Percival osservò gli amici.
– Ragazzi… ma… voi lo date l’esame? Insomma… resta poco più di una settimana. – mormorò, negli occhi un’aria sconsolata – io non mi ricordo niente. – concluse. Gli amici lo fissarono, Gwaine scoppiò a ridere. – Perché, pensi che noi ci ricordiamo qualcosa? Sul serio? – passò un braccio attorno alle spalle larghe dell’altro. – Avanti, Mell, sei tu il secchione del gruppo. – tolse il libro dalle mani di Merlin – cos’era quell’enzima di prima e cosa fa? – guardò Percival con uno sguardo rassicurante – se nemmeno lui se lo ricorda, lasciamo tutti perdere: sarebbe la conferma che tanto questo esame “non s’ha da fare” – esclamò, guardando poi l’interpellato con sguardo colmo d’attesa.
-Io… ecco… beh… l’enzima è… - scosse la testa, sconsolato. Per quanto ci provasse, quella materia era davvero più difficile di una lingua sconosciuta. Gli altri attesero per qualche secondo, ma quando capirono che davvero nemmeno Merlin era riuscito a memorizzare quella serie di nomi assurdi, di cui β-idrossiacil-CoA era anche uno dei più semplici, scoppiarono in una risata collettiva. Arthur guardò gli amici – ragazzi, ma chi ce l’ha fatto fare? Potevamo mica aprire, chessò, un negozio di ricambi auto? – sorrise tra sé – comincio a pensare che il mio lavoro da Mc Donald’s l’estate scorsa non fosse poi così male. – gli amici annuirono, le espressioni a metà tra lo sconsolato e il divertito.
- Dato che stiamo perdendo tempo… Merlin, Arthur, quand’è che andate a vivere per conto vostro? – chiese Gwaine all’improvviso, scambiandosi uno sguardo complice con Percival. Merlin sorrise – Potremmo chiedere la stessa cosa a voi, ragazzi. – Loro quattro convivevano dall’inizio del college, ma nel giro di pochi mesi Arthur e Merlin erano diventati una coppia, seguiti dopo poco da Gwaine e Percival. Inutile dire che la convivenza iniziava a diventare se non fastidiosa, almeno imbarazzante. Gwaine sfoderò un sorriso a 32 denti – quando voi ve ne andrete allora anche noi vivremo per conto nostro… Ahi, Perc!!!! - Arthur pensò che lo scappellotto di Percival fosse pienamente meritato.
– Vi sta prendendo in giro - spiegò quest’ultimo, scoccando un’occhiataccia allo sguardo da cucciolo ferito del compagno – era il suo modo stupido per iniziare l’argomento, dato che a partire dal prossimo mese dovrete pagarvi l’affitto in due…- sorrise. Merlin impiegò qualche secondo per afferrare quello che i ragazzi stavano dicendo, poi si illuminò – ma è fantastico ragazzi! Ok non esattamente il massimo per le nostre tasche ma…- venne interrotto da una voce confusa, - Aspettate un secondo! – esclamò Arthur, evidentemente era ancora troppo sconvolto dallo studio per poter far funzionare il cervello come doveva – state dicendo che ve ne andate? Per conto vostro? – nel suo balbettio improvvisamente comparve un sorriso felice –significa niente più rumori strani dalla camera affianco? Niente più notti passate a sentire i continui “Oh sì ti prego Percival” ??? Niente più macchie strane in giro per la casa??? Ma è straordinario!!!!!- stava praticamente saltando di gioia, mentre il colorito di Percival si era fatto sempre più tendente al pomodoro man mano che il giovane parlava. Gwaine lo guardò storto per mezzo secondo prima di far comparire un ghigno sulla sua faccia – pensate davvero che non potremmo dire lo stesso di voi? Ragazzi siete riusciti a svegliare perfino me a suon di “Arthur ti prego fammi venire, non ce la faccio più” e “Più forteoddiosìMerlin” … se ce ne andiamo non è certo per fare un favore a voi e… vogliamo parlare del vetro rotto nella doccia? Quello non è stato colpa nostra, non siamo noi quelli che si dedicano a giochi strani…
Arthur stava per ribattere quando si rese conto che nella stanza era crollato un silenzio di tomba e che Merlin sembrava voler sprofondare nella sedia. Gwaine si guardò intorno e si schiarì la voce – credo che sia il momento di andarcene vero Perc? E credo che la gente dovrebbe imparare a studiare e a farsi un po’ di fatti propri! - disse, quasi urlando alla fine, in modo da farsi sentire da tutti. Ci fu un rovistio improvviso di fogli, mentre Arthur sembrava sul punto di commettere un Gwainecidio. Percival trascinò il suo ragazzo fuori dalla biblioteca, rosso in viso, e Merlin pensò di averlo sentito borbottare un “quando imparerai a stare zitto sarà sempre troppo tardi” seguito dal cinguettio di Gwaine “ma ho solo detto la verità!”.
- vo-vogliamo tornare a biochimica per favore? - disse Merlin, scuotendo la testa e tentando di riprendere un colorito decente. Arthur annuì e si sedette.
- stavamo dicendo?
- stavamo parlando della β-idrossiacil-CoA deidrogenasi e della sua funzione per…Arthur? Arthur dove stai andando????- il biondo si era alzato dalla sedia e si stava dirigendo a grandi falcate verso l’uscita.
- torno a lavorare da McDonald – esclamò in risposta - maledizione a biochimica e a quegli stupidi β-cosi!
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ogni riferimento ad esami o a discorsi realmente esistiti è puramente casuale... Sì... come no -.-
questo è quello che succede quando due pazze sclerate si trovano per studiare materie indecenti come biochimica.
come avete visto è una fanfiction molto molto leggera, è nata soprattutto come valvola di sfogo :)
Commenti e Recensioni sono sempre molto apprezzati :)
Baci,
Hiki&Kairi
- Aspetta aspetta… - il biondo aggrottò le sopracciglia – il che viene deidrogenato da cosa? – nello sguardo un lampo di disappunto.
Merlin sospirò. – Arthur è la terza volta che rileggo questa frase. Potresti smetterla di interrompermi? – chiese, aggiustandosi gli occhiali e tornando a fissare il libro. – Non è colpa mia se questo libro è scritto in aramaico, Mell. Mi sono iscritto a medicina, non a “decifrazione geroglifici” – sospirò, le materie come biochimica proprio non gli andavano giù. Il moro lo guardò con disappunto – se tu fossi venuto a lezione, invece di ronfare, questi termini non ti risulterebbero così strani. – nella voce una nota acida: perché tutte le volte che studiava con Arthur finiva per perdere tutto quel tempo?
Prima che il biondo potesse replicare, qualcosa di pesante gli piombò sulla testa, simile ad una meteora. – Come va lo studio ragazzi? Possiamo unirci a voi o preferite restare soli da bravi piccioncini? – Arthur riconobbe subito quella voce e si voltò, stizzito, osservando Gwaine e Percival che prendevano posto al loro stesso tavolo. Quello che Gwaine teneva in mano doveva essere il tomo che l’aveva quasi ammazzato pochi attimi prima. – Mi hai fatto male, scemo! Vuoi ammazzarmi per caso? – chiese, lanciando la gomma contro l’amico, che si riparò con una mano. – Beh, l’idea era quella! Ho sempre sognato di fare una cosa a tre con Merlin, ma finché tu fai il gelosone è un po’ difficile. Meglio toglierti di mezzo mentre posso, no? – chiese, facendo scuotere la testa a Percival e guadagnandosi una quadernata in faccia da parte di Merlin, che replicò: - Anche eliminassi lui, avresti sempre un ostacolo: Me. Mai sentito parlare di libero arbitrio, Gwaine? Stai facendo i conti senza l’oste. – sorrise ad Arthur, che ricambiò, negli occhi uno sguardo d’affetto. Gwaine rise. – No, mai sentito. Deve essere un’altra di quelle cose che ti inventi tu… come il β-idrossi...coso, si insomma, quella roba lì. Sono convinto che tu te lo sia inventato solo per far bella figura! – esclamò, aprendo il libro sul tavolo. Percival osservò gli amici.
– Ragazzi… ma… voi lo date l’esame? Insomma… resta poco più di una settimana. – mormorò, negli occhi un’aria sconsolata – io non mi ricordo niente. – concluse. Gli amici lo fissarono, Gwaine scoppiò a ridere. – Perché, pensi che noi ci ricordiamo qualcosa? Sul serio? – passò un braccio attorno alle spalle larghe dell’altro. – Avanti, Mell, sei tu il secchione del gruppo. – tolse il libro dalle mani di Merlin – cos’era quell’enzima di prima e cosa fa? – guardò Percival con uno sguardo rassicurante – se nemmeno lui se lo ricorda, lasciamo tutti perdere: sarebbe la conferma che tanto questo esame “non s’ha da fare” – esclamò, guardando poi l’interpellato con sguardo colmo d’attesa.
-Io… ecco… beh… l’enzima è… - scosse la testa, sconsolato. Per quanto ci provasse, quella materia era davvero più difficile di una lingua sconosciuta. Gli altri attesero per qualche secondo, ma quando capirono che davvero nemmeno Merlin era riuscito a memorizzare quella serie di nomi assurdi, di cui β-idrossiacil-CoA era anche uno dei più semplici, scoppiarono in una risata collettiva. Arthur guardò gli amici – ragazzi, ma chi ce l’ha fatto fare? Potevamo mica aprire, chessò, un negozio di ricambi auto? – sorrise tra sé – comincio a pensare che il mio lavoro da Mc Donald’s l’estate scorsa non fosse poi così male. – gli amici annuirono, le espressioni a metà tra lo sconsolato e il divertito.
- Dato che stiamo perdendo tempo… Merlin, Arthur, quand’è che andate a vivere per conto vostro? – chiese Gwaine all’improvviso, scambiandosi uno sguardo complice con Percival. Merlin sorrise – Potremmo chiedere la stessa cosa a voi, ragazzi. – Loro quattro convivevano dall’inizio del college, ma nel giro di pochi mesi Arthur e Merlin erano diventati una coppia, seguiti dopo poco da Gwaine e Percival. Inutile dire che la convivenza iniziava a diventare se non fastidiosa, almeno imbarazzante. Gwaine sfoderò un sorriso a 32 denti – quando voi ve ne andrete allora anche noi vivremo per conto nostro… Ahi, Perc!!!! - Arthur pensò che lo scappellotto di Percival fosse pienamente meritato.
– Vi sta prendendo in giro - spiegò quest’ultimo, scoccando un’occhiataccia allo sguardo da cucciolo ferito del compagno – era il suo modo stupido per iniziare l’argomento, dato che a partire dal prossimo mese dovrete pagarvi l’affitto in due…- sorrise. Merlin impiegò qualche secondo per afferrare quello che i ragazzi stavano dicendo, poi si illuminò – ma è fantastico ragazzi! Ok non esattamente il massimo per le nostre tasche ma…- venne interrotto da una voce confusa, - Aspettate un secondo! – esclamò Arthur, evidentemente era ancora troppo sconvolto dallo studio per poter far funzionare il cervello come doveva – state dicendo che ve ne andate? Per conto vostro? – nel suo balbettio improvvisamente comparve un sorriso felice –significa niente più rumori strani dalla camera affianco? Niente più notti passate a sentire i continui “Oh sì ti prego Percival” ??? Niente più macchie strane in giro per la casa??? Ma è straordinario!!!!!- stava praticamente saltando di gioia, mentre il colorito di Percival si era fatto sempre più tendente al pomodoro man mano che il giovane parlava. Gwaine lo guardò storto per mezzo secondo prima di far comparire un ghigno sulla sua faccia – pensate davvero che non potremmo dire lo stesso di voi? Ragazzi siete riusciti a svegliare perfino me a suon di “Arthur ti prego fammi venire, non ce la faccio più” e “Più forteoddiosìMerlin” … se ce ne andiamo non è certo per fare un favore a voi e… vogliamo parlare del vetro rotto nella doccia? Quello non è stato colpa nostra, non siamo noi quelli che si dedicano a giochi strani…
Arthur stava per ribattere quando si rese conto che nella stanza era crollato un silenzio di tomba e che Merlin sembrava voler sprofondare nella sedia. Gwaine si guardò intorno e si schiarì la voce – credo che sia il momento di andarcene vero Perc? E credo che la gente dovrebbe imparare a studiare e a farsi un po’ di fatti propri! - disse, quasi urlando alla fine, in modo da farsi sentire da tutti. Ci fu un rovistio improvviso di fogli, mentre Arthur sembrava sul punto di commettere un Gwainecidio. Percival trascinò il suo ragazzo fuori dalla biblioteca, rosso in viso, e Merlin pensò di averlo sentito borbottare un “quando imparerai a stare zitto sarà sempre troppo tardi” seguito dal cinguettio di Gwaine “ma ho solo detto la verità!”.
- vo-vogliamo tornare a biochimica per favore? - disse Merlin, scuotendo la testa e tentando di riprendere un colorito decente. Arthur annuì e si sedette.
- stavamo dicendo?
- stavamo parlando della β-idrossiacil-CoA deidrogenasi e della sua funzione per…Arthur? Arthur dove stai andando????- il biondo si era alzato dalla sedia e si stava dirigendo a grandi falcate verso l’uscita.
- torno a lavorare da McDonald – esclamò in risposta - maledizione a biochimica e a quegli stupidi β-cosi!
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ogni riferimento ad esami o a discorsi realmente esistiti è puramente casuale... Sì... come no -.-
questo è quello che succede quando due pazze sclerate si trovano per studiare materie indecenti come biochimica.
come avete visto è una fanfiction molto molto leggera, è nata soprattutto come valvola di sfogo :)
Commenti e Recensioni sono sempre molto apprezzati :)
Baci,
Hiki&Kairi