Film > The Avengers
Ricorda la storia  |      
Autore: NikoruChan    01/09/2015    3 recensioni
Questa è la mia versione dei fatti accaduti a Budapest, dato che la signora Marvel non vuole rivelare nulla a riguardo.
E' la prima "storia" che pubblico in questa sezione, spero che sia di vostro gradimento ^^
(Clint/Natasha)
Dal testo:
"Insomma, era una missione vera e propria, che avrebbe compiuto da solo.
Finalmente dopo mesi e mesi, i pezzi grossi dello SHIELD lo stavano riconoscendo come una persona affidabile, in grado di eccellere negli incarichi più difficili.
Doveva esserne onorato, in fondo. Non era una cosa da tutti i giorni.
Uccidere quella Natalia Romanofa…Rovanoma..come diavolo si chiamava, avrebbe fatto salire la sua reputazione alle stelle. Sarebbe diventato importante.
Però, perché si sentiva in colpa?"
Genere: Azione, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Agente Phil Coulson, Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nick Fury
Note: Missing Moments, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-“Vedova Nera”? Che cazzo è, un ragno geneticamente modificato?- Clint scrutava quei fogli marchiati SHIELD con notevole perplessità.
Phil Coulson e Nick Fury lo avevano disturbato nel suo “dolce far niente” e avevano subito lanciato quei fogli sulla scrivania, dove l’arciere stava verificando la lunghezza delle sue gambe, appoggiate appunto sul tavolo.
Non avevano neanche bussato la porta.
Che razza di maleducati.
L’agente Coulson sospirò rassegnato. Erano ormai 7 anni che l’arciere faceva parte dello Strategic Homeland…insomma, lo SHIELD, e mai una volta l’aveva visto lavorare senza sparare una delle sue cazzate.
Aveva tanta voglia di scherzare, peccato che Coulson in quel momento non l’avesse.
-O è la controparte femminile di Spiderman?- azzardò nuovamente il diretto interessato dall’altra parte del tavolo. Poverino.
Credeva veramente in uno scherzo.
-Barton…- quando Coulson utilizzava quel tono di voce, dovevi aver paura.
La sua espressione contrariata però, era sempre divertente da vedere.
-Eddai, stavo solo sdrammatizzando..- Clint fece il finto offeso, togliendo le gambe dal tavolo e mettendosi a sedere composto. Aveva una fasciatura sulla spalla destra, ricordo della sua ultima missione.
In Venezuela, per essere sicuri.
Quelli erano spacciatori di droga molto abili.
Anche troppo.
 
-Agente Barton, si dia il caso che questa sia una priorità assoluta- la voce di Fury, che era rimasto in silenzio fino a quel momento, echeggiò nella stanza.
Clint capì di avere un pochettino esagerato.
-Questo “ragno geneticamente modificato” come lo chiami tu, ha ucciso più di 30 persone in due giorni- Fury lo guardò serio con il suo unico occhio buono.
Coulson ritornò a sorridere vedendo la reazione di Clint.
-Oh…- l’arciere si grattò nervosamente le mani, piene di cicatrici e di calli, dovuti al suo contatto con arco e frecce. Non si aspettava effettivamente questa risposta.
-E’ un’assassina?- chiese poi, mentre si sistemava la canottiera nera in dotazione dello SHIELD stesso.
-No, è una maestra d’asilo… Certo che è un’assassina Barton!- Coulson iniziò a perdere relativamente la calma.
Il nostro Phil era famoso in tutta l’organizzazione per essere l’uomo più paziente del mondo.
 
Se non fosse stato suo supervisore, Clint l’avrebbe pestato seduta stante.
-Ti ringrazio per la tua brillante precisazione, Coulson..- anche Fury stava perdendo le staffe.
Ma che avevano tutti quanti quella mattina?
Non era passato il postino?
Il caffè era finito?
Oppure si erano semplicemente alzati dalla parte sbagliata del letto?
-E che c’entro io con questa storia?- domandò Clint volendo andare dritto al punto.
 
Ti prego, fa che non debba andare là e ucciderla…”.
 
-Il tuo compito sarà eliminarla, Barton-
E che cazzo.
Da quando Fury era in grado di leggere nel pensiero? Perché lui non lo sapeva?
 
Eh no, quello era troppo.
-Ma è una ragazzina! Io non uccido le ragazzine!- si alzò in piedi, di scatto, facendo sussultare l’agente Coulson per lo spavento.
Aveva ovviamente già ucciso in passato, sia per ordini dello SHIELD, sia per motivi personali.
Cose lasciate in sospeso, s’intende.
Allora perché, quella presunta assassina, lo stava facendo mettendo in difficoltà?
-Capiamo pienamente il tuo gesto nobile, Barton, ma come dice il direttore, questa è un’alta priorità- precisò Phil incrociando le braccia abbastanza spazientito.
Clint si passò il viso con le mani.
 
Non poteva ribellarsi al regime dello SHIELD, ma quella missione proprio non la poteva fare.
Mi correggo, non la voleva fare.
-Vogliate perdonarmi, ma non voglio avere sulla coscienza la morte di una ragazzina…- non sapeva come terminare la frase. Così si ritrovò a schioccare le dita per farsi venire l’ispirazione.
-Innocente? Volevi dire innocente, Barton?- Nick concluse la frase al posto suo.
Sì, sapeva leggere nel pensiero.
Era ovvio.
-Ti assicuro che in quella donna non c’è niente di innocente. E’…una macchina per uccidere molto abile, veloce e senza pietà- il direttore si sedette sull’unica sedia disponibile, lasciando il povero Coulson in piedi.
-Per questo dev’essere fermata- saltò fuori quest’ultimo seriamente.
Sembrava essersi calmato del tutto, finalmente.
Però c’era ancora qualcosa che a Clint non andava per niente giù.
-Allora perché avete scelto proprio me per questa missione?-
-Perché sei uno degli unici del quale mi fida- Fury si sistemò la benda con fare tranquillo.
 
Clint si ritrovò a guardare il fascicolo ancora appoggiato sul tavolo.
Fece girare una pagina e vide una foto dell’assassina che doveva far fuori.
La fotografia era stata scattata dall’alto, probabilmente dal tetto di un palazzo.
Forse era in Russia…comunque era inverno, perché la neve copriva i ¾ dell’immagine. I capelli rossi erano la prima cosa che vide in quel biancore della neve.
-Dove si trova adesso?- chiese poi, rialzando lo sguardo verso Coulson e Fury.
-Secondo i nostri informatori, è a Budapest. Si starà preparando per un colpo grosso- spiegò Coulson facendo un sorrisino.
-E scommetto che dovrò partire immediatamente- azzardò Clint, anche se era consapevole che la domanda era retorica.
Riguardò il fascicolo un’altra volta, però velocemente.
 
Insomma, era una missione vera e propria, che avrebbe compiuto da solo.
Finalmente dopo mesi e mesi, i pezzi grossi dello SHIELD lo stavano riconoscendo come una persona affidabile, in grado di eccellere negli incarichi più difficili.
Doveva esserne onorato, in fondo. Non era una cosa da tutti i giorni.
Uccidere quella Natalia Romanofa…Rovanoma..come diavolo si chiamava, avrebbe fatto salire la sua reputazione alle stelle. Sarebbe diventato importante.
Però, perché si sentiva in colpa?
In fin dei conti, ammazzare una ragazzina non era così grave. Aveva sentito di casi peggiori: genocidi di paesani innocenti, addirittura di un mostro verde rabbioso con la voglia di distruggere cittadine.
Certo, avrebbe avuto il rimorso per un po’ di tempo, ma poi gli sarebbe passato.
 
Una mezzoretta dopo si ritrovava sul primo jet dello SHIELD diretto a Budapest, con la faretra piena di frecce ben fissata sulle sue spalle e con il suo fedele arco nero in mano.
Il viaggio dal Triskelion alla capitale ungara gli costò una bella manciata d’ore, riempite da delle lunghe chiacchierate con il pilota riguardanti fatti alquanto inutili e con una lunga manutenzione delle sue frecce piene di strani gadget.
Il jet lo fece atterrare sul tetto di un grattacielo altissimo, il suo, diciamo, “habitat naturale”, per poi andarsene.
Da quella postazione avrebbe potuto uccidere chiunque con la massima destrezza e con il massimo silenzio. Tirò fuori dalla faretra qualche freccia pronta e le appoggiò sul tetto, mentre si appostava dietro ad un’antenna ad osservare qualunque movimento sospetto.
 
L’agente Coulson lo chiamò qualche minuto dopo, per accertarsi che fosse andato tutto bene e per rassicurarsi sul fatto che Clint sarebbe riuscito a compiere quella maledettissima missione.
-La ragazza passerà sicuramente di qui, deve incontrare un suo riformatore proprio nella piazza sotto di te. Rimani appostato e controllala, e quando arriva il momento giusto, fallo. Non perdere tempo per qualsiasi motivo- aveva precisato Coulson in quella breve chiamata.
L’arciere si limitò a sbuffare e attese, fino a quando il sole non si fece più alto nel cielo.
 
Quand’ecco che, un movimento lo fece sobbalzare.
Eccola lì, la famosa assassina con il nome in codice di “Vedova Nera”. Si stava avvicinando con passo spedito verso i resti di una fontana pubblica al centro della piazzetta. I capelli rosso fuoco ondeggiavano ad ogni suo passo.
Clint non esitò; impugnò nuovamente il suo arco e incoccò una delle sue frecce esplosive, quelle più potenti che possedeva. Stava solo aspettando il momento giusto per attaccare.
Arrivò il famoso informatore di cui parlava Coulson e si misero a parlare.
Da quella distanza Clint non avrebbe potuto sentire una parola. Però si accorse che l’uomo misterioso consegnò un aggeggio di colore grigio metallizzato alla ragazza.
Non era nientepopodimeno che un’arma da fuoco, bella grande e all’apparenza molto pericolosa.
“Con quella potrebbe benissimo sterminare un intero villaggio” pensò Clint fissando i movimenti della Vedova Nera.
Fece per tirare la corda dell’arco per scoccare la freccia, ma colpì l’antenna metallica con l’arco provocando un rumore sordo, purtroppo amplificato per colpa dell’assenza di molti palazzi nello spiazzo.
 
Sperò vivamente che non l’avesse sentito nessuno, ma mentre faceva questi pensieri, una pallottola avanzò verso di lui, rischiando di colpire la sua mano sinistra.
Spaventato dall’accaduto, Clint fece per scoccare nuovamente la freccia, ma colpì un punto non determinato nella piazza facendo esplodere il terreno.
La Vedova Nera era là, con due pistole nelle mani che cercava di colpire il povero arciere; nel frattempo si era sdraiato per cercare di appuntare un’altra modifica ad alcune frecce.
Era sotto bersaglio della ragazza, i proiettili trafiggevano l’aria ma fortunatamente non erano in grado di raggiungere Clint.
Si alzò e incoccò nuovamente una freccia normale, e la fece scoccare.
 
La Vedova Nera era veloce, troppo veloce persino per delle frecce così affusolate come quelle dell’agente Barton, che imperterrito tentava di colpirla.
Cominciò quasi a cambiare idea sul suo conto. Se prima la considerava una ragazzina indifesa e priva di qualsiasi capacità di combattimento…si sbagliava di grosso.
 
La rossa però, fece una cosa che Clint non si aspettava. Tirò fuori un minuscolo ordigno e lo lanciò con forza verso le fondamenta del palazzo che sorreggeva l’arciere.
Queste si distrussero a contatto con la bomba, lasciando Clint stupito; non poteva rimanere lì con le mani in mano. Mentre il palazzo si polverizzava ai suoi piedi, fece l’ennesima modifica ad una delle sue piccole aiutanti: aggiunse un rampino molto efficace.
 
Prese tutto il coraggio che aveva in corpo e si lanciò a caduta libera dall’edificio, sempre con il suo fedele arco impugnato nella mano destra.
Quando arrivò a circa sei metri da terra, fece scoccare la freccia verso la parte più alta del palazzo, che fortunatamente non si era ancora polverizzata.
Si dondolò per un paio di volte, per poi atterrare tranquillamente sulla terraferma. Poi iniziò ad inseguire la Vedova Nera, che se l’era svignata mentre cadeva dal grattacielo.
 
Tra pallottole e frecce si stava scatenando una vera e propria battaglia. Solo che solo uno di loro sarebbe sopravvissuto.
Per fortuna le strade erano sgombre di qualsiasi cosa, avvantaggiavano sia Clint che la rossa.
Lei non smise di correre e sparare nemmeno un secondo per riprendere fiato. L’arciere invece, non essendo abituato a coprire grandi distanze, stava perdendo terreno per la stanchezza.
“Se fossi in grado almeno di fermarla…” si disse mentre poco a poco stava perdendo tutte le forze che aveva.
Ma, aspetta…lui poteva ancora bloccarla!
 
Tentò nuovamente di scoccare un’altra freccia esplosiva e colpì un punto a pochi metri dalla Vedova Nera.
Il raggio d’azione vasto del dardo colpì in pieno viso la ragazza con un fumo grigio e denso. Si bloccò per cercare di distinguere una strada famigliare, qualche punto di riferimento.
Quello era il momento giusto per metterla al tappeto: Clint la raggiunse in un battibaleno e la fece cadere a terra con un grande tonfo.
 
Lei si dimenava mentre lui cercava di prendere il pugnale che teneva in una tasca nascosta della sua uniforme. Era alquanto difficile, aveva una forza e un’energia fuori dal comune.
Innanzitutto gli levò le armi dalle mani, per poi stringere il suo braccio in una stretta spacca ossa. Ma Natalia non si arrese.
Lo colpì in pieno viso con la testa, facendolo sanguinare; dopodiché lo spinse con un calcio dritto nello stomaco. Clint gemette di dolore e cadde a terra sanguinante e dolorante come non mai.
La ragazza, in quel momento di distrazione, prese di nuovo la pistola da terra e la impugnò, pronta a sparare.
 
Clint però fu più veloce. Prese una freccia dalla faretra mezza distrutta e la lanciò con le mani sulla gamba della rossa, che cadde a terra con un urlo.
Aveva utilizzato una freccia con una scarica elettrica abbastanza potente da mettere K.O chiunque.
 
Si trovarono faccia a faccia. Lui con l’arco in una mano, e lei con un’espressione indecifrabile sul suo viso bianco come la porcellana. Non sembrava nemmeno stanca, respirava normalmente.
Aveva dei bei lineamenti. I suoi occhi verdi smeraldo facevano un bel contrasto con i capelli rossi, lunghi fino a metà schiena. Le sue labbra carnose e rosse per via naturale erano semiaperte.
L’arciere fece per incoccare una freccia normale e la indirizzò sotto al collo della ragazza, in modo da ucciderla senza indugi.
Ma qualcosa lo bloccò.
-Perché non mi uccidi?- le chiese lei, con un notevole accento russo nella voce. Il suono che proveniva dalle sue labbra era caldo, in grado persino di sciogliere i ghiacciai più grandi.
Lui la guardò sorpreso. Voleva…morire?
-Perché hai questo grande desiderio di morte?- fece lui tenendo d’occhio le sue mani, in caso avesse qualche pistola ancora nascosta.
-Sei stato mandato per questo, agente Barton- lo guardò sorridendo. Lo stava sfidando.
-Come fai a conoscere tutte queste cose?- Clint si stava spaventando, e non era una cosa normale.
-Conosco più cose di quanto pensi- mormorò Natalia sempre sorridendo.
 
La sua coscienza gli suggeriva di mollare quella diavolo di corda e di lasciar andare quella freccia. Ma qualcos’altro lo teneva immobile.
Perché erano dovuti arrivare a quel punto?
Lancia quella freccia.
Non potevano semplicemente negoziare come due persone normali? Perché dovevano per forza uccidersi tra di loro per trovare un accordo?
Lancia quella freccia.
Era troppo giovane, avrebbe potuto vivere una lunga vita se non avesse cominciato ad uccidere gente senza alcun apparente motivo.
Era anche una bella ragazza, aveva comunque molte possibilità di eccellere in qualche professione.
Lancia quella freccia.
Insomma, anche lui aveva iniziato la sua vita come una specie di assassino. Aveva già ucciso in passato, e avrebbe continuato a farlo, per il bene della Terra s’intende.
Lo SHIELD però lo aveva accolto tra le sue ali protettrici e lo aveva fatto diventare quello che vediamo oggi: l’arciere più abile del mondo.
Lancia quella freccia.
Ma non la scoccò.
 
Abbassò l’arco e lo lanciò lontano dagli sguardi dei due. Natalia lo guardò stupita.
Clint la fissò negli occhi.
-Perché non mi hai ucciso?- gli chiese con voce flebile.
-Tutti hanno diritto ad una seconda chance- spiegò lui. In effetti anche lui ebbe quella esperienza, sette anni prima.
Lo SHIELD poteva eliminarlo, come spazzatura. Invece Fury lo fece entrare nei ranghi dell’organizzazione per la sua straordinaria capacità.
Anche lei aveva un bel potenziale, era agile, intelligente e caparbia. Sarebbe stato un vantaggio per lo SHIELD.
L’arciere prese il pugnale e una piccola pistola dall’uniforme, fecero la stessa sorte dell’arco.
-Molto probabilmente adesso mi assalirai, dato che sono senza armi, ma so per certo che non lo farai-
-Come fai ad esserne sicuro?- fece lei alzandosi in piedi lentamente. Clint non si mosse.
Si ritrovarono nuovamente faccia a faccia, uno davanti all’altro.
-Lo SHIELD accetta volentieri una ragazza come te, hai delle ottime capacità. In pratica ti sto offrendo una seconda possibilità. Non è una cosa da poco- Natalia lo fissò stranita.
 
Non le era mai capitata una cosa del genere. Nessuno l’aveva trattata con così tanto ritegno.
Certo, lo SHIELD la stava controllando da mesi, ma così poteva finalmente togliersi di dosso i ricordi brutti vissuti durante l’infanzia. Poteva cambiare vita, identità.
Diventare una persona “normale”.
-Non voglio essere governata da nessuno- lo guardò torva.
-Non accadrà- specificò Clint mettendosi le mani in tasca.
-Siamo fatti per essere governati, dovresti saperlo già-
-E anche se fosse? Hai tutta la libertà di scegliere, ma sappi che ti sto offrendo una cosa che non ti capiterà mai nella vita-
-Mi stai offrendo di diventare una specie di burattino al servizio di persone che hanno sempre cercato di farmi fuori?- il suo accento russo era molto accentuato.
-E’ il prezzo da pagare per la tua vita e la tua libertà. Fidati, ci sono già passato anch’io- ammise l’arciere.
 
Lei lo fissò nuovamente negli occhi, azzurro contro verde smeraldo.
Voleva rischiare di rimanere succube di un pazzo maniaco, oppure voleva combattere per le cose giuste?
Le avevano fatto il lavaggio del cervello innumerevoli volte ormai, ma non era totalmente stupida.
Quell’uomo le aveva fatto aprire gli occhi.
Però non si sentiva sicura di affrontare una cosa del genere. Diventare…una buona?
Sarebbe stato fuori questione se quell’arciere non l’avesse convinta.
Andare…o non andare?
 
C’era qualcosa in lei che gli aveva fatto cambiare idea.
Avrebbe avuto molte più possibilità in futuro. Fortunatamente aveva preso coraggio e aveva accettato, altrimenti non avrebbe potuto spiegare la sua presenza al Triskelion.
Fury e Coulson all’inizio non si erano fidati per niente, ma poi, vedendo quello che era in grado di fare, la accolsero nell’agenzia.
Cambiò nome, divenne la Natasha Romanoff che noi tutti conosciamo.
 
E sarebbe rimasta tale fino alla fine.









Angolo dell'Autrice:

Buon pomeriggio a tutti voi ^^
Come ho detto nella descrizione, spero che questa mia versione dei fatti sia stata di vostro gradimento. Chiedo subito venia per qualsiasi errore che riuscirete a vedere.
Io ho controllato, ma di sicuro qualcosa mi è sfuggito xD
Grazie anche solo chi legge.
Ciao ciao :)
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: NikoruChan