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Autore: Smilvie    01/09/2015    1 recensioni
A notte fonda, nel silenzio più totale, Margarett si alza dal letto, attraversa il corridoio, si ferma nel salotto e guarda la porta semiaperta della cucina.
-Solo quando c'è pace si può mangiare-
*Ecco a voi il mio primo racconto! Dadaaan! Buona lettura u.u
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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STORIA DI UNA FALSA MAGRA

“Marg! Svegliati, è tardi!”
Dal corridoio si sente la voce stridula della madre di Margarett.
“Possibile che tutte le mattine è sempre la stessa storia? Dai, muoviti!”
Margarett apre gli occhi e, poco a poco, realizza di trovarsi nella sua stanza sdraiata sul letto. Si alza a fatica, è sfinita. Ha passato un'altra notte in bianco pur promettendosi di non farlo mai più. Inizia a prepararsi mentre sua madre continua ad urlarle dietro e appena esce di casa per andare a lavoro, Margarett decide di fare colazione.

Solo quando c'è pace si può mangiare.

Davanti a lei c'è una tazza di latte bianco e dei biscotti integrali, le classiche colazioni preparate in fretta dalla madre. Prende il primo biscotto, lo inzuppa nel latte dopodiché l'osserva per qualche secondo per poi trangugiarlo in un colpo solo. Continua a fare la sua colazione nel silenzio e con calma senza preoccuparsi per l'ora.
Arriva, con un po' di fiatone, alla fermata del pullman. Tutti i pendolari in attesa la guardano. Raggiunge la panchina e si siede accanto ad una donna anziana, quest'ultima la squadra dalla testa ai piedi e dopo averla studiata per benino decide di alzarsi ed andare su un'altra panchina.
Margarett non bada a ciò che fa la donna, ormai è abituata ai pregiudizi della gente. Nel frattempo un bambino di 3-4 anni, abbracciato alla gamba della madre, la fissa con la bocca aperta.
-Ha paura di te- pensa Margarett, ma non si da per vinta così decide di fare un tentativo: sorride al bambino e poi lo saluta con la mano. Il bimbo continua a fissarla, indeciso sul da farsi, dopodiché timidamente sorride e contraccambia il saluto agitando la sua manina. Margarett sorride ancora di più, la giornata è iniziata bene grazie al sorriso del piccolo.

Alla sua scuola superiore tutti la chiamano Magra, un gioco di parole ironico a cui Margarett non da molto peso. Alle elementari era semplicemente Marg, nessuno badava al suo aspetto fisico.
Durante l'intervallo corre verso le macchinette, è affannata.
Prende un panino, piccolo per lei, ma si accontenta. Finito di mangiarlo ha ancora fame, ma cerca di trattenersi. Ha delle merendine nella cartella, ma troppi occhi avidi che la potrebbero osservare.
Dopo scuola torna a casa e come al solito non c'è nessuno ad aspettarla. Nel silenzio più totale si reca in cucina ed inizia a prepararsi la pasta al sugo, la sua preferita.
Mangia guardando la televisione, come incantata. Il suo corpo agisce da solo.
Sempre con lo sguardo fisso sul piccolo schermo si alza dal tavolo varie volte per poi tornare a sedersi tranquillamente. Al termine della sua serie preferita sparecchia la tavola, completamente piena di cibo e piatti vuoti.
Il pomeriggio lo passa sui libri. Qualche volta, nei momenti di pausa dallo studio, si alza dalla scrivania e si reca in cucina, in seguito torna in camera con qualche briciola sulla maglia e sulla bocca.
-Per tenere la mente attiva è importante mangiare sano e bene prima di studiare- così aveva letto su un libro.
La sera cena sempre con i suoi genitori. È l'unico momento della giornata in cui sono tutti e tre insieme.
“Ormai passi più tempo a lavoro che qui in casa con la tua famiglia!” urla la madre.
“Almeno Io porto il pane a casa!” risponde con ugual tono il padre.
“Cosa vorresti dire con questo? Che io non faccio niente?? Anche io lavoro! Anche io mi faccio il mazzo!”
“Capirai!” risponde scettico il padre.
A notte fonda, nel silenzio più totale, Margarett si alza dal letto, attraversa il corridoio, si ferma nel salotto e guarda la porta semiaperta della cucina.

Solo quando c'è pace si può mangiare.

La ragazza, obesa, si chiude in cucina e per l'ennesima volta ci passa la notte.



NOTA DELL'AUTORE:
Ohohii! Salve a tutti!
Primissima storia su questo sito. Yeh!
L'ho scritta un paio di anni fa per un progetto scolastico e casualmente (molto, molto casualmente) ieri è ricomparsa fra le mie dolci manine, alché mi son detta:
"Tesoro mio, eheh! Tu sarai il mio... Biglietto da Visita!"
E quindi eccomi qui. :]
Niente...spero che qualcuno la legga, spero che vi piaccia, spero che vi faccia pensare, spero in molte cose in realtà, ma la cosa in cui spero di più:
*con tono sofferente* spero che qualcuno, qualche anima pia, lasci anche solo un misero ed insignificante commentino, giusto per non farmi sentire così sola e abbandonata. Grazie.

Bene! Fine delle trasmissioni! Vi ringrazio della vostra partecipazione! Ci vediamo la prossima puntata! 
Grazie mille davvero! :D

   
 
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