Fanfic su attori > Orlando Bloom
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Autore: Loribi    03/03/2005    18 recensioni
Ciao a tutti, eccomi con una nuova storia, ma non voglio anticiparvi nulla, vi dico solo che questa, a differenza delle altre fanfiction che ho scritto, sarà a più capitoli...che dire, cominciate a dare una sbirciatina e commentate:)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il viaggio in aereo era interminabile, davvero non resistevo più a stare seduta immobile su un sedile per giunta scomodissimo,

-Oh Maggie non resisto!- esclamai io nel vedere Legolas in una delle scene finali de “Il ritorno del re” quando, dopo la battaglia conclusiva della trilogia, la compagnia dell’anello si riuniva a casa Baggins.

-Jade è la tredicesima volta che vedi questo film, possibile che tu, nello stesso preciso istante, dica sempre la stessa cosa?!?- mi domandò Maggie con un’espressione fra l’incredulo e il divertito; Maggie era la mia vicina di appartamento nonché mia migliore amica.

-Lo so Maggie ma non posso farci niente, Orlando è così maledettamente sexy!-

-E’ carino-

-E’ carino? Solo carino?!? Ma Maggie guardalo meglio; il suo sguardo, il suo sorriso e poi il suo corpo…- dissi io piegando un po’ la testa di lato come a guardarlo meglio, per poi passare lo sguardo sulle innumerevoli foto che avevo attaccato all’interno del mio armadio bianco, il cui colore non si vedeva più ormai, lo avevo totalmente tappezzato di articoli di giornale, poster e tutto ciò che lo riguardava; avevo il suo calendario nella mia stanza e la sagoma cartonata a grandezza naturale di Legolas…insomma, potevate considerarmi la diciottenne sua più grande ed accanita fan in assoluto.

-Ecco, è finito- disse alla fine del film Maggie alzandosi dalla moquette e andando a prendere il dvd dal lettore che era poggiato sotto il televisore che avevo decorato con tanti piccoli adesivi brillanti.

-Ma tua sorella non doveva essere già qui?- mi chiese poi Maggie mentre andava in cucina per prendere qualcosa da bere.

-Già sta ritardando, forse c’è stato qualche contrattempo- dissi io pensierosa guardando il mio orologio da polso; ormai era da più di tre ore che era uscita, quando poi mi aveva assicurato che sarebbe tornata a casa presto. Mia sorella Karla aveva ventinove anni e lavorava come costumista, amava il suo mestiere e lo faceva anche bene, non per niente era stata membro di troupe in film che avevano avuto anche un discreto successo.

-Se questo progetto va in porto sorellina, la mia carriera avrà con ogni probabilità una svolta che non puoi nemmeno immaginare- mi aveva detto Karla prima di uscire di casa tutta allegra ed eccitata, credeva molto in questa opportunità ed io credevo in lei, sarebbe andato tutto per il meglio. D’altronde glielo auguravo con tutta me stessa, amavo mia sorella più di ogni altra cosa, era con lei che ero cresciuta da quando avevo undici anni, in seguito all’incidente stradale in cui avevano perso la vita entrambi i miei genitori. E fu per questo motivo che io e Karla ci trasferimmo a Londra, qui cominciammo insieme una nuova vita, io mi iscrissi all’high school e lei continuò i suoi studi, diventando esperta e ricercata nel suo lavoro. E ora un nuovo incarico sembrava la aspettasse ma almeno fino a quel momento, per scaramanzia, non aveva voluto nemmeno accennarmi di che cosa si trattasse, sarebbe stata una sorpresa, se la cosa si sarebbe concretizzata.

Erano gli ultimi giorni di maggio e la scuola ormai agli sgoccioli, ora c’era il college da affrontare, un grande impegno per me, ma allora non avevo voglia di pensarci, meglio godersi l’estate che stava arrivando, a dopo le complicazioni.

-Bloom sarà anche carino, ma io preferisco Monaghan senza ombra di dubbio- mi disse Maggie dopo aver bevuto la sua cola accomodandosi sul divano del soggiorno mentre guardava compiaciuta le foto dell’hobbit versione- naturale su una rivista abbandonata distrattamente sulla poltrona lì accanto.

-Come osi dire una cosa del genere in mia presenza; Monaghan meglio di Bloom?!?- le dissi io sorridendo di gusto mentre le lanciavo contro un cuscino del divano.

-Io dico quello che mi pare va bene?- mi rispose Maggie sorridendo a sua volta scagliandomi addosso un altro cuscino.

Ed ecco che eravamo alle solite, ma chissà per quale motivo ogni tentativo di scambio di idee tra me e Maggie andava sempre a finire a cuscinate

-Basta ti prego Maggie, mi arrendo- dissi esausta abbandonandomi sul divano dopo la nostra ennesima lotta.

Mi sorrise soddisfatta, erano poche le volte in cui riuscivo a batterla; nonostante Maggie fosse più mingherlina di me, era di gran lunga la più forte tra le due.

-Mi sa che devo andare ora Jade, non ho ancora finito di studiare la biologia per domani e se Miss Parker mi coglie impreparata, a casa mia sono guai seri- mi disse lei dopo circa un quarto d’ora.

-Ok Maggie, non ti trattengo-

-A domani Jade, ciao- mi disse Maggie salutandomi con la mano prima di allontanarsi verso il suo appartamento che si trovava sul mio stesso pianerottolo.

 

Erano passati pochi minuti da quando Maggie se ne era andata, che sentii dalla mia camera il rumore del campanello:

-Ti serve una mano con la biologia vero Maggie?- dissi io alzando il tono di voce mentre raggiungevo la porta di casa, in effetti la mia amica non era quella che si dice una cima in questa materia, e spesso la aiutavo dato che a me, invece, la biologia piaceva molto, ma non potevo dire lo stesso della geometria purtroppo, in quel campo ero una vera e propria frana; a differenza di Maggie, che non faceva un compito dove non prendesse una bella A.

Ma perché Maggie non mi rispondeva?

-Maggie sei tu?- dissi io cominciandomi ad insospettire.

-No, non sono Maggie- mi rispose una voce alquanto divertita, era la voce di un ragazzo, ma di un ragazzo che sembrava non conoscessi.

Mi alzai sulle punte per guardare dallo spioncino, ma il corridoio era avvolto nella penombra, riuscivo solo a distinguere la sagoma di un ragazzo alto, moro, ma niente di più.

-Allora che fai, mi apri o no?- continuò la voce con lo stesso tono disteso e divertito.

-Dimmi chi sei- dissi io fermamente.

-E se non te lo volessi dire?-

-Per me puoi anche ritornare da dove sei venuto-

-Come vuoi-

Sentii il ragazzo allontanarsi piano, ma ero troppo curiosa, accesi la luce che dava sul corridoio e aprii di colpo la porta.

Il ragazzo misterioso, accortosi di ciò che avevo fatto, si voltò verso di me, e guardandomi mi rivolse un caloroso sorriso:

 -Finalmente ti sei decisa-

Credo di essere rimasta ferma immobile sulla porta per più di un minuto, no, non potevo credere ai miei occhi…quel ragazzo era ORLANDO BLOOM?!?

  
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