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Autore: deborahdonato4    01/09/2015    3 recensioni
Nico di Angelo ha appena capito i suoi sentimenti nei confronti del solare Will Solace. Quando finalmente possono passare del tempo insieme, per conoscersi meglio... Arrivano gli altri spasimanti di Nico, per nulla felici di vederlo con Will.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason/Nico, Nico di Angelo, Nico/Will, Percy/Nico, Will Solace
Note: OOC | Avvertimenti: Non-con
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Le labbra di Will Solace si scostarono dalle sue e Nico osservò lo splendido sorriso spuntare su quel volto meraviglioso.

«Allora?» chiese il figlio di Apollo, studiandolo con attenzione.

Nico schioccò le labbra, cercando le parole giuste. 
«È stato... leggermente... migliore del precedente.» disse, cercando di tenersi sul vago.

Il sorriso del biondo vacillò per un secondo. 
«Ah, davvero?» gli chiese, serio, aggrottando la fronte, in un'espressione che gli donava molto quando indossava il camice bianco da dottore. «Dovrò rimediare.»

Il cuore di Nico fece una capriola. Quel ragazzo biondo era sorprendente. Bello, intelligente, simpatico. Amico quando gliene serviva uno, ragazzo quando desiderava lasciarsi andare.

Nico attese trepidante che le labbra di Will si posassero ancora sulle sue. Quando accadde di nuovo, per la terza volta, sentì un ruggito nel petto e passò le braccia attorno al collo di Will, allargando le gambe e appoggiandogliele attorno ai fianchi.

Will lo strinse a sé, un po' goffo nei movimenti, e gli dischiuse le labbra, sfiorandolo con la lingua. Nico si sentì pronto a questo bacio più adulto, e cercò di seguire i movimenti del figlio del sole.

Erano ragazzi. Nico aveva appena compiuto sedici anni, mentre Will diciassette. Dalla battaglia di Gea era passato un anno e mezzo. La pace era arrivata al Campo Mezzosangue, interrotta da qualche mostro.

Per un anno e mezzo, Will Solace si era introdotto lentamente nella vita di Nico. Non sembrava avere fretta, e Nico ora lo apprezzava molto di più. Se Will gli fosse saltato addosso in quel momento, quando era un ragazzino che aveva appena accettato i suoi sentimenti, di certo non avrebbe fatto altro che respingerlo, e tra di loro non si sarebbe mai formato quell'amore adolescenziale che ora stavano vivendo.

Nico sentiva il cuore scoppiare ogni volta che Will lo sfiorava. Non gli era mai piaciuto il contatto fisico, ma con Will Solace non provava alcun tipo di repulsione. Una volta Will lo aveva abbracciato di slancio, ma visto che stava abbracciando praticamente tutto il campo, Nico non lo aveva picchiato. Ma quando Will si era separato da lui, con un enorme sorriso che andava da un orecchio all'altro, Nico aveva capito che tutto quello lo aveva fatto per ritrovarselo tra le braccia.

«Furbo, il figlio di Apollo.» aveva mormorato Nico, un po' compiaciuto.

«Ho preso dal migliore.» fu la risposta sorridente di Will, prima di andare alla ricerca di altri semidei da abbracciare.

«Will.»

Il figlio di Apollo si scostò dalle labbra di Nico, osservandolo curioso, con le guance arrossate. «Sì, Nico?»

Nico notò di essere completamente stretto al corpo di Will. Con le gambe, con le braccia. Persino i loro petti si toccavano.

Nico osservò con attenzione le lentiggini sparse sul volto del biondo, e la sua pelle bianca cominciò ad arrossire.

«Ho capito.» mormorò Will, allentando la stretta sulla sua schiena.

«Cosa hai capito?»

«Vuoi che me ne vada.»

«No.» Nico gli toccò la guancia, sentendo un ruggito nel petto. Tutte quelle sensazioni... Tutti i semidei della sua età vivevano un sentimento del genere?

«No?» ripeté Will, sorpreso.

«No affatto.» Nico tremò leggermente mentre sorrideva. «Voglio continuare.»

Will lo guardò con attenzione, sorridendo. «Ne sei sicuro?»

«Sono molto sicuro, sì.»

«D'accordo. Allora...» Will si interruppe, e arrossì.

Nico arrossì ugualmente, ma solo perché gli piaceva vedere Will Solace in imbarazzo. Da quando lo aveva conosciuto, Nico gli aveva dato principalmente dell'idiota, poi la sua opinione su di lui era cambiata. Forse gli era piaciuto sin dall'inizio, con quell'aria belloccia e i capelli color sole. Per non parlare della sua poca somiglianza con Percy Jackson.

Mentre Will lo spingeva di nuovo contro di sé per baciarlo, Nico scacciò via il pensiero di Percy Jackson dalla testa. Non poteva mettersi a pensare a lui proprio in un momento delicato come quello. Non solo perché la sua cotta infantile era ormai passata, ma anche perché era il momento di svegliarsi e pensare al futuro. Pensare a Will Solace e il loro amore. E anche ad una relazione, se questa fosse stata possibile.

Le mani gli Will gli toccarono le braccia e Nico socchiuse gli occhi a quel tocco piacevole, sebbene soffocato dalla felpa che aveva indosso. Naturalmente era nera, con il nome rosso di una band, i Green Day. Gli era stata regalata da sua sorella Hazel alcune settimane prima, per Natale.

Al collo di Nico era stretto il laccio con due perle del Campo Mezzosangue. Le perle significavano che aveva portato a termine ben due anni al Campo per i giovani semidei. La prima gli era dovuta a seguito della battaglia contro Gea.

Nico si scostò dalle labbra di Will e gli passò le dita sulle sue perle. Ne aveva già sette. Come molti altri semidei, Will era arrivato al Campo Mezzosangue da piccolo, a dieci anni. Un satiro lo aveva trovato solo ed impaurito di fronte ad un mostro. Appena giunto al Campo, Will era stato riconosciuto come figlio di Apollo, ed era stato spedito nella cabina numero 7, che contava la bellezza di ben undici semidei.

Will restò in attesa che Nico dicesse qualcosa, ma Nico tenne la bocca sigillata, guardando le perle. Erano affascinanti. Lentamente, spostò le dita dal laccio e toccò la felpa arancione del Campo che il biondo portava. Will continuò a guardarlo in viso, e Nico seguì le sue dita fino all'orlo della felpa. Poi, senza farsi pregare o attendere un invito, infilò una mano sotto.

Come c'era da aspettarsi, il figlio di Apollo non indossava nient'altro sotto la felpa. Nico toccò la pelle abbronzata, il ventre piatto, disegnando i contorni degli addominali. Si chiese se avesse sempre la pelle così calda.

Will teneva gli occhi socchiusi, e Nico gli tirò via la felpa, sgranando gli occhi a quella vista. Lui e Will si erano incontrati spesso in spiaggia - Will con solo il costume da bagno blu, Nico vestito di tutto punto - ma in qualche modo quel petto nudo gli sembrò diverso.

Nico appoggiò entrambe le mani sull'addome di Will, accarezzandolo, facendo il giro del corpo e sfiorandogli le scapole. Ora era molto più vicino a lui, e nelle sue vene il sangue palpitava, caldo.

Gli occhi di Will si riaprirono di scatto e Nico si perse all'interno di quelle pupille blu chiaro.

«Quello che stai vedendo...» mormorò Will, deglutendo, sforzandosi di mantenere intatto il suo sorriso. «Ti sta piacendo?»

«Molto.» annuì Nico, con un groppo in gola. Tolse le mani, le guance in fiamme e, prima che Will potesse dirgli qualcosa, si tolse la sua felpa. E poi la t-shirt. Lui era un figlio di Ade, il freddo gli dava fastidio, ed erano in pieno inverno. Al Campo stava nevicando. Una concessione che era stata fatta per evitare che Leo Valdez continuasse a dare fuoco alle cose per sbaglio (o per divertimento).

Quando sentì gli occhi di Will sul suo corpo, Nico desiderò andarsene, lasciare la sua cabina. Ma non si mosse, perché le dita di Will iniziarono ad accarezzarlo proprio come aveva fatto lui pochi istanti prima.

«Sei stupendo.» mormorò Will, con voce roca.

«Tu sei molto meglio.» ribatté Nico, lanciandogli un'altra occhiata.

Will scrollò le spalle. «Se ti piacciono gli abbronzati...» sorrise.

«Mmh, quindi a te piacciono...» Nico si lanciò un'occhiata alla pelle chiara. «I cadaveri?»

Will sorrise. «I cadaveri no, ma Nico di Angelo sì.»

A queste parole, Nico avvampò ancora di più, e non desiderò più coprirsi. Ridusse la distanza che lo separava dalle labbra di Will, e lo baciò in modo dolce. Will ricambiò subito il bacio, e Nico rabbrividì per il piacere che le mani calde di Will gli stavano procurando.

Continuarono a pomiciare per qualche minuto, poi Nico si staccò da Will e studiò gli occhi blu. Will sorrise.

«Se vuoi possiamo fermarci qui.» disse.

«No, Solace, non ne ho alcune intenzione.» sorrise Nico.

«Sono felice, Nico.»

Will riusciva sempre a stupirlo. Nico gli prese il volto tra le mani, e gli diede un bacio sulla fronte, mentre le mani di Will scivolavano sul suo fondoschiena. Nico tremò di nuovo, ma non si scostò alla presa.

Le dita di Will giocherellarono con la cintura di teschi di Nico prima di sganciarla. Nico si sentiva andare a fuoco. Da un momento all'altro, avrebbe raggiunto Leo Valdez e avrebbero sciolto la neve insieme.

Will lo fece stendere sul letto e Nico lo guardò incuriosito. Non voleva perdersi nemmeno un secondo di tutto quello che stava succedendo.

Will si tolse i pantaloncini senza guardarlo, ma continuando a sorridere. Nico lo sondò tutto con lo sguardo, sempre più rosso, e ricambiò il bacio quando Will si mise sopra di lui, schiudendogli le labbra ed esplorando la sua bocca.

Le mani di Nico sfuggirono al controllo del proprietario, e il figlio di Ade si ritrovò a toccare ogni centimetro della pelle scoperta di Will. Aveva paura di toccargli quella poca porzione di pelle nascosta dai boxer, ma era una paura che doveva sconfiggere. Accarezzò il contorno dei boxer neri di Will poi, in un eccesso di adrenalina, posò i palmi sulle natiche sode di Will e strizzò.

Will ansimò nella sua bocca a quel tocco e si scostò da lui. Nico vide il suo sorriso e le sue guance paonazze, e Nico si affrettò a dirgli: «Sì, mi piace quel che tocco.»

Will ridacchiò, e Nico decise di non togliere le mani. Will lo baciò casto sulla bocca, poi le sue labbra scesero sulla gola e il collo. Nico socchiuse le palpebre, chiedendosi cosa potesse esserci di meglio.

La risposta arrivò mezzo minuto più tardi, quando lasciò la prese del sedere di Will. Le mani del figlio di Apollo gli accarezzarono il petto, e gli tolsero i jeans. Nico li vide cadere sul pavimento, a poca distanza dalle felpe e dai pantaloncini di Will. Andare in giro con i pantaloni lunghi fino alle ginocchia, con trenta centimetri di neve nel campo, era proprio da Will Solace.

Le labbra calde del ragazzo si posarono sul suo petto, e Nico gli passò le dita sulla schiena e infine sui capelli. Il suo cuore batteva impazzito, e le farfalle scheletro nel suo stomaco si stavano dando da fare.

Will mormorò contro la sua pelle, ma Nico non lo udì. Si stava rigirando tra le dita i suoi capelli biondi e perfetti, mentre quelle labbra calde erano già scese fino all'ombelico.

Non ricevendo sua risposta, Will gli sollevò un po' le gambe e gli sfilò i boxer. Nico si sentì molto accaldato nello trovarsi nudo di fronte agli occhi del biondino, ma non si nascose. Rimase steso sul letto tra i cuscini, con gli occhi puntati su di lui, provocante.

«Mi vuoi deludere proprio ora, Will?» domandò, leggermente tremante.

Will sorrise e scosse la testa. «Certo che no.» Le sue labbra iniziarono a baciarlo proprio sul sesso, e Nico chiuse gli occhi sentendo l'ondata di eccitazione assalirlo. Si lasciò scappare un altro gemito quando le labbra di Will lo accolsero nella sua bocca, e abbassò gli occhi per guardarlo.

La lingua di Will si muoveva su di lui, a scatti, e Nico si chiese se tutto questo lo sapesse già fare o se fosse anche tutto nuovo per lui. Avevano avuto delle conversazioni a riguardo. Will si era frequentato con due ragazzi del Campo, ma gli aveva giurato di non essere mai andato oltre i baci.

Nico gli credeva, e faceva bene.

Nico gemette e strinse le dita attorno ai capelli di Will. La sua forza di volontà era minima, e Will capì subito quel che stava cercando di dirgli. Si scostò da lui, e Nico gli graffiò la spalla mentre era raggiunto dall'orgasmo.

Nico guardò il soffitto, imbarazzato. Era avvenuto tutto troppo in fretta. Will aveva appena cominciato... Deglutendo a fatica, abbassò lo sguardo sul figlio di Apollo. Si aspettava di vederlo con le sopracciglia inarcate, lo sguardo spento, e senza sorriso.

Invece il sorriso era luminoso, e le guance sempre più rosse.

«Sono veramente così bravo?» gli chiese, ridendo.

Nico afferrò un cuscino e glielo sbatté sulla faccia, ma anche a lui veniva da ridere, più che altro per sviare l'imbarazzo.

Per qualche minuto, fecero una battaglia di cuscini. I colpi di Nico erano forti, quelli di Will deboli, ma solo perché non voleva fargli del male. Quando entrambi i cuscini finirono sul pavimento, Will lo prese tra le braccia e lo baciò sulle guance.

«Che fai?» mormorò Nico, perplesso.

«Ti bacio.»

«No, devi baciarmi così.» Nico gli bloccò il volto e lo baciò sulle labbra, perlustrandogli la bocca con la lingua e sentendo il suo sapore.

«Pensavo potesse darti fastidio.» mormorò Will.

«Nulla di quello che fai mi da fastidio, Solace.»

Will lo baciò teneramente.

 


Ciao a tutti!
Nuova storia! Ancora da concludere, quindi non so quanti capitoli ne verranno fuori!
Ad ogni modo pubblicherò ogni volta che potrò...
Riguardo alle coppie che vi troverete, sono molto varie, ma Nico di Angelo sarà onnipresente ;)
Un bacio a tutti
Debby

   
 
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