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Autore: Fata_Morgana 78    01/09/2015    1 recensioni
C'era una volta... Questa storia racconta del nostro desiderio di stare insieme... di formare una famiglia... di fare in modo che uno più uno facesse tre, non più due... Immaginate la gioia... la paura, quando abbiamo scoperto che il nostro desiderio stava per avverarsi... Questa favola è dedicata alla mia bambina, nata prematuramente a sei mesi e mezzo cinque anni fa... Ho inserito l'avvertimento "tematiche delicate", perché si parla di prematurità che è un argomento delicato...
Genere: Fantasy, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Primo Capitolo:
L’inizio della nostra favola

C’era una volta,
In una terra lontana, lontana un piccolo regno governato da una coppia di giovani reali il Re Joseph, un Elfo della Luce, e la Regina Claire, un’umana di sangue reale.
Il regno che governavano, il Regno della Luna, si stendeva pigro dal mare alle dolci colline dell’Ovest; era un reame prospero e pacifico dove Elfi ed esseri umani vivevano in armonia.
Gli esseri umani erano portati per la pesca e la coltivazione della Madre Terra, si occupavano dell’allevamento del bestiame e seguivano con cura tutte le fasi della Luna e della Natura, erano esperti contadini ed artigiani e le loro botteghe vendevano oggetti in ogni parte dell’Impero; gli Elfi erano i custodi delle Arti Magiche; della Musica e della cura delle Creature Magiche, il loro compito primario era quello di occuparsi della salute di tutti gli abitanti del reame e di difendere i confini del Regno dagli attacchi del Male e delle bestie feroci.
La vita nel Regno scorreva tranquilla, il Re e la Regina erano ben visti dal loro popolo e la loro unione, anche se all’inizio sembrava non essere vista di buon grado dagli Dei, era salda ed il loro amore era un faro nella nebbia per tutte le persone sole e bisognose. Anche se qualche tafferuglio non mancava mai, i bambini umani ed Elfi crescevano; giocavano e studiavano insieme nelle scuole con precettori Elfici, più dediti allo studio che ai lavori manuali.
Elfi ed umani erano diversi ma simili, e non era difficile per loro convivere anche perché il loro amato Re Joseph, Elfo di sangue reale, aveva sposato la Regina Claire, una principessa umana per mettere fine alle guerre intestine che rendevano disarmonica la vita nel Regno della Luna.
Insieme, i due giovani si prendevano cura del Regno e dei suoi abitanti non solo essere umani o Elfi ma anche animali che entrambi amavano profondamente.
Nel castello con loro, viveva una bellissima micia salvata da morte certa perché caduta nel letto di un fiume in piena, Penelope la gatta furbetta come amavano chiamarla.
Tutto era, anzi, sembrava perfetto. Tutto faceva pensare che i giovani innamorati vivessero una perfetta favola d’amore ma non era così perché per rendere perfetto il loro amore mancava una sola cosa: un erede.
La Regina Claire e il Re Joseph si erano rivolti a molti illustri uomini, Sacerdoti e Elfi di scienza; ma nessuno di loro era riuscito a trovare la causa a spiegare loro il perché il tanto desiderato erede al trono tardasse così tanto ad arrivare.
Un Sacerdote, si era arrischiato a dire che la causa poteva dipendere dalla Regina: lei era una creatura umana, forse il suo corpo non era adatto a procreare un erede da un Elfo. Questo verdetto, spezzò il cuore della giovane Regina che iniziò a spegnersi lentamente, come una candela, e nessuna parola di conforto né dei suoi genitori né del suo amato sposo riuscivano a consolarla.
La Regina passava le sue giornate leggendo libri e ricamando, vedeva attorno a sé il Castello riempirsi di vita: molte delle sue damigelle ed amiche stavano o erano diventate madri.
Se da un lato questo la riempiva di felicità, perché ogni nuova vita portava gioia, dall’altro la rattristava perché sembrava che tutti gli occhi fossero puntati su di lei e sul ventre vuoto, che non riusciva a diventare una “culla di vita”.
Una sera, mentre era tra le braccia del suo amato sposo, scoppiò a piangere disperata.
- Vita mia! – la cullò dolcemente lui – Perché piangi?
- Perché, Joseph, sono solo un’inutile creatura umana! – scosse la lunga chioma bionda – Tu non meriti una moglie che non sa darti un erede! Una moglie umana!
- Smettila! – la scosse – Sei tu la donna che voglio! Tu colei che amo! Nessun’altra donna umana o Elfa o chissà cosa, mi saprebbe dare ciò che mi dai tu!
La Regina si strinse al Re Elfo mormorando:
- Tu sei la mia vita! Ed io ti amo con tutta me stessa! – gli accarezzò il volto fiero, e notò che gli occhi color sottobosco del suo sposo erano lucidi di lacrime – Vorrei tanto che ci fosse un incantesimo, qualcosa… qualunque cosa che potesse farmi diventare madre di tuo figlio!
Lui le sorrise senza dire niente, poi la strinse a sé ed incollò le labbra a quelle di Claire per un lungo e dolcissimo bacio alla fine del quale, le mormorò sulle labbra:
- Siamo nelle mani degli Dei, amore mio! Non dobbiamo mai perdere la speranza! – le sfiorò il viso con il naso – Andiamo a dormire, è stata una lunga giornata ed hai l’aria molto stanca.
Claire annuì sorridendo, prese il suo amato sposo per mano e lo giudò verso la stanza da letto, dove li aspettavano i camerieri per aiutarli a coricarsi.

 
  
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