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Autore: Bunny05    01/09/2015    2 recensioni
Smettiamo di credere nelle favole appena diventiamo grandi e iniziamo a vivere nella realtà. Tante volte non ci accorgiamo però che le favole le facciamo noi, quando amiamo, quando l'amore fa parte di noi tutto diventa come un racconto di una bellissima fiaba, il mondo ti sembra più bello, più luminoso, ogni cosa intorno a te si trasforma.
Martina Stoessel e Jorge Blanco
Martina è una ragazza che non crede nell'amore per quello che ha vissuto e per come è cresciuta, ma qualcosa cambierà in lei quando scoprirà che la musica può essere un ottimo elemento per aprire le proprie emozioni. Jorge è un ragazzo dei giorni nostri, ma dimostrerà di avere qualcosa in più, di non essere il classico ragazzo. Fin dall'inizio proverà una forte attrazzione per Martina, ma lei si lascerà andare?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Imbarazzante.
 
E’ Lunedì mattina, sto camminando nei corridoi dello studio con Lodo, abbiamo convinto Cande ad andare a parlare da sola con Ruggero, infondo doveva sistemare sta situazione, non può rimanere con il dubbio, deve farsi un idea di quello che prova, di quello che sente. Loro due sembrano fatti apposta per stare insieme, quando tutto il mondo sembra portarti in quella direzione forse bisogna solo cogliere l’occasione, ma chi sono io per dare consigli. Mi ritorna in mente Jorge, il mio braccio sopra il suo corpo, il suo respiro lento è come se lo sentissi ancora sotto il mio corpo. Mi scuoto la testa per togliere tutti quei pensieri, << Ehi tutto ok? >> domanda Lodo << Mi sembri strana >>, la guardo con una faccia buffa << Si Lodo è tutto ok >> rispondo io, mentre camminiamo lei si ferma e mi guarda << Sai che per qualsiasi cosa puoi parlarne con me, senti lo so che sei chiusa e vuoi farcela da sola, ma io ci sono. Sempre >>, << Grazie >> rispondo un po’ in imbarazzo, non sono abituata ad avere qualcuno che voglia aiutarmi ma non credo che parlare di Jorge con Lodo sia la cosa giusta da fare, cioè cosa posso dirgli? Dovrei prendere delle distanze da lui, ho paura che prima o poi riesca a buttare giù tutti i miei muri e questo per me non è un bene, voglio rimanere nel mio senza nessuno che conosca i dettagli più nascosti di me, di ciò che sono. Usciamo dall’accademia per prendere una boccata d’aria e Lodo si blocca, guardo il suo viso che diventa arrabbiato, in modo buffo, guardo verso il punto che fissa Lodo e noto che Jorge e Diego stanno parlando con una ragazza, molto carina e forse troppo gentile con loro. Mi sembra di vedere del fumo uscire dalle orecchie di Lodo, la ragazza chiacchiera amabilmente con i ragazzi ma sembra molto più interessata a Diego che ha Jorge, quando lei appoggia una mano sul petto di Diego, Lodo si lancia verso di loro e io la seguo. << Ciao Amore >> dice con un tono un po’ strafottente, la ragazza ritrae subito la mano, << Ehi tesoro >> gli sorride Diego che appena vede la faccia di Lodo capisce di essere nei guai, la ragazza fissa Lodo senza sapere cosa fare << Grazie >> dice ai ragazzi e poi se ne va. Lodo si mette difronte a Diego con le braccia incrociate al petto, << Ti conviene iniziare a correre >> lo rimprovera lei, << Su tesoro era solo una ragazzina che voleva dei consigli >> risponde lui, << Non mi interessa, tu sei mio >> urla lei e poi inizia a camminare velocemente per andarsene infuriata, << No, Lodo aspetta >> parla Diego rincorrendola. Io ridacchio tra me e me mentre li guardo che si inseguono, non mi sono accorta che Jorge è ancora lì e che mi sta guardando, << Sono buffi vero? >> domanda lui affiancandomi, io faccio spallucce, voglio andarmene, voglio allontanarmi da lui ma non posso scaricarlo qua senza un motivo. << Tinita si può sapere che hai? >> domanda lui deciso mettendosi difronte a me, << Nulla perché? >> rispondo io facendo finta di nulla, << Non è vero >> ribatte e mi afferra le spalle per costringermi a guardarlo, quando i suoi occhi incontrano i miei è come se si frantumassero e lasciassero intravedere tutto ciò che ho dentro. << Guarda che lo so che non vuoi parlarmi e so che è per via della notte scorsa quando mi hai abbracciato >>, io rimango a bocca aperta << Quindi lo sai? >> domando ancora stupita, << Oh sì che lo so, ma non devi preoccuparti non è successo nulla di che, non significa nulla Martina mettiti il cuore in pace >> dice lui anche se non ne sembra così convinto, << Insomma, abbracciare qualcuno nel sonno è imbarazzante >> rispondo, << No è umano >>. Rimango in silenzio, ho il respiro affannoso e mi sento una stupida, lui sa e io credevo che pensasse chissà che cosa e invece mi dice che non c’è nulla di male e che non significa nulla, un po’ mi metto il cuore in pace, << Non dirlo a Fran >> continua lui con una faccia che mi fa ridere, << Ovvio, non sono stupida >> ribatto ridacchiando, << Mi piaci quando ridi, non sembri più la perfida Tini >> ride Jorge, << Ehi non insultarmi >> dico finta arrabbiata e lui alza le mani come segno di resa. << Che avete da ridere voi due? >> Fran si sta avvicinando a noi mano nella mano con Mechi, << Lodo e Diego >> risponde immediatamente Jorge, anche se non era proprio vero, << Perché? >> domanda Mechi e io gli racconto cosa è successo, << Succede da sempre, da quando stanno insieme >> ridacchia la bionda mentre si tiene stretta a mio Fratello che non so perché ogni tanto guarda male Jorge. Ci avviamo tutti nell’aula di Angie che ci aspetta per la lezione di canto, quando vediamo Cande noi tutte andiamo verso di lei, << Allora hai parlato con Ruggero? >> gli chiede Alba curiosa e con un sorriso, << No >> dice lei e noi rimaniamo stranite a guardarla << Non c’è l’ho fatta >> borbotta poi, << Ma come? >> gli dice Lodo, << Stava parlando con Facu e non sono riuscita ad andare là a dirgli che volevo parlargli >>, << E cosa hai fatto tutto questo tempo? >> le domando io, Cande fa una faccia strana e poi si guarda le mani << L’ho guardato >>, << L’hai guardato? >> ripete Mechi, << Si, tutto il tempo, l’ho guardato mentre parlava con Facu non capivo perché mi piacesse così tanto guardarlo e poi ci sono arrivata su, forse mi piace! >> Cande fa un sospiro profondo come se si fosse appena tolto un peso, << Forse? >> ribatte Alba << Non forse è così e basta >> continua lei, << Ora però devi parlargli >> le dice Lodo e lei annuisce con la testa.
 
Questo pomeriggio noi ragazze siamo a bordo piscina a prendere il sole tutte insieme, musica, cibo, risate e chiacchierate cose che io non ho mai avuto prima d’ora, mentre i ragazzi si stanno dedicando a scrivere una nuova canzone, << Dovremmo farlo anche noi! >> esclama Mechi di punto in bianco, << Fare cosa? >> dice Cande, << Una canzone tutte insieme >> risponde la bionda dentro il suo costume rosso intero che le sta alla perfezione, ha uno chignon e occhiali da sole, sembra una diva di Hollywood, << Si potremmo farlo >> risponde Lodo << E’ una bellissima idea >>, << E io saprei anche già come farla ho una base perfetta >> sorride felice Alba, che è immersa nel acqua con il corpo e ci guarda appoggiata dal bordo piscina, porta una coda alta e un costume a due pezzi fucsia. Io rimango in silenzio, sono sdraiata sulla sdraio in parte a Mechi, mi sono messa il costume verde a fascia e ho una treccia che mi tiene ordinati i capelli, << una canzone? >> dico più tra me e me, << Si >> mi risponde Lodo, << Io non ho mai fatto canzoni con nessuno >> ho una voce leggera e triste, non ho mai avuto nessuno con cui scrivere e cantare canzoni, per me è una cosa nuova, ora ho tante persone con cui posso condividere tutto. << Ma ora ci siamo noi >> ridacchia Cande nel suo costume nero che contrasta la sua pelle chiara, << Già non sei più sola >> mi guarda Lodo che poi si alza e viene verso di me per abbracciarmi, indossa un costume a righe bianco e blu e i suoi capelli ricadono su un lato con una coda laterale. Non so spiegarlo ma sono felice, felice di essere qua con loro, che così in poco tempo, fin da subito sono diventate mie amiche senza pregiudizi e nient’altro, mi hanno accolto e mi hanno trattato da amica fin da subito, mi è mancato tutto questo, quando stavo in Messico desideravo avere tanti amici e ora li ho, non posso non esserne felice.  << Allora Cande cosa dirai a Ruggero? >> le domanda Mechi che si vuole sempre impicciare nei fari amorosi degl’altri, << Non saprei, che mi piace? >> risponde la rossa, << Non puoi dirgli solo “Ciao Ruggero, ehi sai che mi piaci “>> le risponde Lodo, << Davvero no? >> domanda la rossa, << No >> rispondiamo noi tutte in coro. Poco dopo Clara esce dalla casa con un vassoio e c’è lo porta, << Spremute rinfrescanti per le mie ragazze >> sorride lei dolcemente, è davvero una madre premurosa, Lodo è fortunata ad avere una madre così, piena di affetto e di sentimenti, le ha insegnato ad essere umana mentre io sono tutto il contrario. Verso tardo pomeriggio i ragazzi escono di casa e vengono verso di noi, Mechi sorride come una bambina e abbraccia Fran, mi domando come mio fratello faccia ad essere così dolce e amabile, poi mi ricordo che lui è cresciuto con papà e non con mamma, ama Mechi più di qualsiasi altra cosa, almeno lui sa amare, ma dovevo restare anche io con papà forse ora non sarei così, forse potrei riuscire ad amare qualcuno. << Tinita, lo so che sono uno spettacolo ma non puoi incantarti ogni volta che mi vedi >> sento la voce di Jorge che mi guarda dall’alto mentre sono sdraiata sulla sdraio, mi alzo gl’occhiali e lo guardo, << Ah, sei tu >> rispondo facendo finta di non averlo nemmeno visto e faccio un sorriso malefico, << Ah Jorge sei sempre dietro a tormentare mia sorella? >> lo rimprovera Fran e io mi metto a sedere per poter vedere mio fratello in faccia e lanciargli un occhiataccia. Mi sta più che bene che mi tenga lontano Jorge ma non sono una bambina che non sa cavarsela, l’ottanta per cento delle volte sono io che vinco contro Jorge e le sue sciocchezze. << E se a Tini piacesse Jorge? >>, la voce di Alba mi rimbomba nelle orecchie e mi volto a cercarla, che domanda stupida è? E poi non doveva dirlo, non a Fran soprattutto. << A Tini non piacerà mai Jorge >> risponde mio fratello, << E tu che ne sai? >> parla Mechi <>, fulmino Mechi con lo sguardo e lei mi guarda come per scusarsi, infondo vuole solo difendere la sua teoria “Tutto può succedere “. << Smettetela a Tini non piacerà mai Jorge, e Jorge beh a lui piacciono tutte quindi non si può dire che gli piaccia veramente >>, << Come puoi dirlo? >> questa volta è Facu che sostiene anche lui che tutto possa succedere, << A Jorge non piace seriamente Tini >> borbotta Fran, << Già a lui piacciono tutte ma nessuna in particolare >> ribatte Diego. Io sono scioccata è nato un dibattito su me e Jorge che poi non stiamo facendo nulla ma stiamo li ad ascoltare le loro stupidate, << Perché fate sembrare così brutto il fatto che a qualcuno possa piacere veramente qualcun altro? >> domanda Ruggero e Cande lo guarda. << Ok basta >> mi alzo dalla sdraio << State parlando di noi per la miseria, un po’ di tatto >>, Jorge in parte a me inizia a ridere, << Tu dovresti aiutarmi e non ridere >> mi volto verso di lui, << Vedete? >> ribatte Fran << Come possono piacersi quei due, Jorge deve solo stargli lontano… in senso fisico >>, << Fran! >> lo rimprovero << Smettetela tutti questa conversazione è finita >>.
 
Il giorno seguente mi sveglio un po’ rintontita, mi tiro su dal letto e mi fiondo nel bagno per prepararmi, indosso un vestitino leggero, la gonna corta a ruota è azzurra e la parte sopra, bianca, si allaccia dietro il collo lasciando la schiena seminuda, mi metto gli stivaletti con le borchie e lascio i capelli sciolti e selvaggi. Scendo al piano di sotto a far colazione, << Ciao papà >> dico entrando in cucina e poi saluto Clara, ci sono solo loro due. Mi siedo al tavolo e inizio a spalmare la nutella su una fetta biscottata, << Il prossimo week-end volevo andare a trovare la mamma >> dico a mio padre, << Da sola? >> domanda lui mentre si beve un caffè, io faccio spallucce << Non sono una bambina c’è la faccio >> rispondo io sorridendo, << Lo so è che mi sentirei più al sicuro se non fossi da sola >> ribatte lui e risponde al mio sorriso. In quel preciso momento Jorge entra in cucina, << Buongiorno >> dice e mio padre e Clara ricambiano il saluto. Si mette comodo difronte a me e io riprendo il discorso con mio padre, << Devo andare a trovarla, gliel’ho promesso e prometto a te di stare attenta >> lo guardo con occhioni dolci. << Dove vuoi andare? >> mi domanda Jorge, << non ti interessa >> rispondo io con un sorrisetto, << Tini sii gentile >> dice mio padre << Vuole andare a trovare sua madre in Messico >> dice poi a Jorge, << Anche io dovrei andare a trovare i miei >> borbotta Jorge, < Potreste viaggiare insieme >> esclama mio padre, << Cosa? >> domando io stupefatta, << Si prendete il volo insieme e poi la tu vai da tua madre e lui dà i suoi genitori >> fa spallucce mio padre. Non potevo crederci volevo solo andare a trovare mia madre e ora si trasforma in un viaggio con Jorge, mano male solo aereo, << Tu quando vorresti andare? >> mi domanda poi Jorge mentre mangia una brioches, << il prossimo week end >> dico con un tono non molto entusiasta, << Allora non si può fare, sabato prossimo i miei partono per lavoro, io ci sarei andato di giovedì e venerdì a trovarli >> dice Jorge, << Tu Tini non puoi andare da tua madre quei giorni >> chiede mio padre, io scuoto la testa << La mamma è via per una sfilata fino a venerdì sera >>. Rimaniamo tutti in silenzio, penso che mi è andata bene, molto probabilmente partirò da sola per andare da mia madre e non vedrò Jorge per quattro giorni siccome io parto quando lui ritorna, il che mi dà un po’ di sollievo. << Io forse ho la soluzione >> a parlare è Clara, noi tutti ci giriamo a guardarla, << Tu Jorge potresti chiedere ai tuoi genitori se Martina può restare da voi mentre sei là? >>, mi immagino di saltare sul tavolo atterrare su Clara e tappargli la bocca, << Non c’è bisogno di chiederglielo, certo che può >> risponde lui pacato, << Tu Martina chiedi a tua madre se Jorge può restare da voi >>, << Non capisco? >> le dico perché mai Jorge dovrebbe venire a casa di mia madre, << Partirete insieme il Giovedì e andrete a casa di Jorge e poi Sabato e Domenica starete da tua madre così tornerete insieme >>, non so più cosa fare, i quattro giorni senza Jorge si stanno trasformando in quattro giorni costantemente con lui, cazzo. << Io preferirei andare da sola, non vorrei disturbare la visita di Jorge con i suoi genitori >> che stupida scusa che mi sono inventata, Jorge non sembra ne agitato, ne nervoso ma neanche felice o soddisfatto di potermi torturare per quattro giorni di fila, cosa aveva? Perché non ha nessuno reazione? << Ma sarei più tranquillo io Tini >> risponde mio padre << Almeno so che sei con Jorge e di lui mi fido >>, << Jorge mi guarda come per dire “Visto la gente si fida di me” io scuoto la testa, ormai sono in trappola, << Per ma va bene >> dice Jorge << Basta che chiedi a tua madre se posso restare, sai non mi va di dormire per strada >>, << Si, certo >> rispondo senza nemmeno guardarlo negl’occhi mentre gioco con la nutella e il cucchiaio. Fran e Lodo finalmente arrivano in cucina << Ehi che succede? >> domanda Lodo, << E’ morto qualcuno? >> chiede Fran, vedendoci tutti silenziosi.
 
<< Cosa? >> esclamano le ragazze quando vengono a scoprire che dovrò andare in Messico quattro giorni con Jorge, << E Fran cosa ha detto? >> domanda Alba, << Lascia perdere >> rispondo io, << Quindi quattro lunghi giorni con Jorge >> dice maliziosa Mechi, << Ti prego non fare così >> le dico io << Non mi va che pensiate a queste cose >>, << Stiamo solo scherzando Tini, non essere così giù di morale, Jorge non è poi così male come sembra >> ribatte Lodo, << Lo so e che non mi va, non so come comportarmi ok? >>, << Sii solo te stessa >> mi dice Cande e noi tutte la guardiamo, << Proprio tu lo dici che non hai ancora parlato con Ruggero >> Cande fa un sorriso buffo e ridacchiamo tutte insieme. << Vedrai che andrà tutto bene >> mi rincuora Lodo << Gli farò un bel discorsetto prima che partiate >> mi sorride lei e io ricambio. Questo pomeriggio ho la lezione con Jorge, non credo che questa giornata possa migliorare, quando busso alla sua porta e entro lo trovo sdraiato sul suo letto intento a leggere, << Tu leggi? >> domando confusa, << Ogni tanto >> risponde lui, non avrei mai pensato che lui potesse essere uno che legge libri, anche io lo faccio, penso che chi legga abbia un anima profonda, penso che abbia tanto da dare, chi legge riesce a capire di più la vita e tutte le sue sfumature. Jorge non mi è mai sembrato un tipo da vedere con un libro in mano. << Allora iniziamo? >> domanda lui, << Certo >> rispondo io un po’ titubante. Ci mettiamo seduti alla tastiera e i nostri corpi si sfiorano, faccio un sospiro profondo e la lezione inizia. Suoniamo prima la mia nuova canzone che dovrò far sentire a Pablo appena ricomincia il giro dei voti. << No aspetta fai così >> dice Jorge appoggiando una mano sulla mia per farmi vedere il movimento delle dita, io mi volto e lo guardo, è concentrato sulla mia mano, molto semplicemente mi spiega come fare, sembra tranquillo e sereno, ha talmente tanti sbalzi d’umore che non riesco a capirlo, alcune volte sembra così tranquillo e normale, altre sembra triste e depresso, altre ancora fa lo stupido ragazzino. Cos’è che lo rende così? Come mai non riesco a capirlo? Mi risulta frustrante non comprendere il suo atteggiamento, è questo che prova anche lui nei miei confronti? Trova frustrante non capirmi? Forse è per questo che mi sta così addosso, solo che lui vuole sapere tutto su di me invece io solo perché ha questi sbalzi d’umore. << Bene stai migliorando >> si volta verso di me e mi sorride alzandosi. Io rimango li seduta, fisso il muro davanti a me senza dire una parola, << Ehi tutto ok? >> chiede lui appoggiandomi una mano sulla spalla, << Si >> rispondo voltandomi e alzandomi di fretta, << So che non ti va a genio che venga con te in Messico, ma tuo padre praticamente mi ha minacciato di tenerti al sicuro e siccome devo tutto ad Alejandro non posso farti scappare >> sorride lui, << Non è che non mi va è che non mi sembra che c’è ne sia il bisogno, potevo andarci benissimo da sola >> non mi va che tutti mi vedano come una bambina, << Lo so >> risponde Jorge e mi stupisce << So benissimo che te la sai cavare >>, << Allora perché diavolo hai accettato? >> domando allargando le braccia, << Te l’ho già detto, lo faccio per tuo padre >>, da una parte gli credo ma dall’altra sembra che non sia l’unico e vero motivo, << Non ti preoccupare, non ti darò fastidio se tu non la darai a me >> ridacchia poi, << Ora sarei io quella che dà fastidio? >> mi metto i pugni ai fianchi, << Sei sempre tu Tinita >> ribatte lui, << Non è vero >>, << Per me lo è >> risponde lui mentre sistema i suoi spartiti che abbiamo appena usato, << Sei sempre tu quello che fa battutine e mi sta addosso >> dico avvicinandomi a lui a pochi centimetri, faccia a faccia. Non posso sopportare che dia la colpa a me quando in realtà è lui, lui si abbassa di poco, ha il viso vicino al mio, pochi centimetri di distanza ci dividono, Jorge accenna ad un piccolo sorrisetto << Non dirmi che non ti piace >> dice a bassa voce con un sussurro e mi manca il respiro. Con tutta la forza che ho mi volto e esco dalla sua stanza, appena richiudo la porta butto fuori tutta l’aria che ho nei polmoni. Sono sdraiata sul mio letto in camera e qualcuno bussa, << Ehi ciao Lodo >> dico quando la vedo entrare, ha una faccia strana e non riesco a capire cos’abbia, << Che c’è? >> domando, << Siamo delle stupide >> dice poi, << Perché? >> chiedo confusa, cosa abbiamo mai fatto per essere delle stupide, << Ho appena chiamato Facu perché volevo sapere se per sbaglio ha preso il mio spartito questa mattina in accademia >>, << E? >> dico io quando lei si ferma, << Mi ha risposto una ragazza, la ragazza che vediamo sempre con lui >>, rimango un po’ spiazzata come mai quella ragazza sta a casa di Facu, guardo Lodo ancora più confusa, << Non capisci? >> domanda lei << Lui non sta uscendo con quella ragazza, quella è solo sua cugina che si è trasferita qua da poco >>.

P.S: Ciao a tutti, anche questa volta sono in anticipo, purtroppo domani non ci sarò quandi pubblico oggi e non tornerò fino a domenica. Spero che questo capitolo vi piaccia, chissà cosa succederà ai nostri protagonisti. Volete sapere come andrà il viaggio? Continuate a leggere la mia storia. Un abbraccio e un grazie a tutti voi che leggete e commentate.
   
 
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