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Autore: Mickey_Milkovich    01/09/2015    0 recensioni
Questa è la prima volta che scrivo qualcosa, perciò non odiatemi tanto! La storia parla della mia OTP preferita, i Gallavich. Li amo in ogni loro forma, perciò spero di non aver fatto così schifo :D buona lettura!
Tratto dal testo: Il suo sole. Perchè Ian per Mickey era quello, era il suo raggio di sole. Amava ogni cosa di lui, tutti i suoi difetti e le sue imperfezioni. Ma più di tutto amava il suo sorriso e i suoi occhi verdi come un bosco immenso.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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 Mickey Milkovich di certo non era un tipo che si poteva considerare affettuoso, o tantomeno un tipo che mostrasse i suoi sentimenti come mostrava la sua innata durezza. Ma lui era li, inerme in quel letto. E lui non poteva far altro che fissarlo, aspettando che lui si svegliasse. Ma sapeva che questo non sarebbe successo molto presto, o almeno lo immaginava. Ma questa volta, il fato aveva cambiato le carte in tavola. Fece pochi movimenti, mentre Mickey era ancora li, coricato accanto a quel ragazzo bianco come il latte, macchiato da quelle dolci lentiggini e con quei capelli del colore del sole. Il suo sole. Perchè Ian per Mickey era quello, era il suo raggio di sole. Amava ogni cosa di lui, tutti i suoi difetti e le sue imperfezioni. Ma più di tutto amava il suo sorriso e i suoi occhi verdi come un bosco immenso. 

-Ehi Mick.-

Mickey non potè far altro che sorridere, perchè lui si era svegliato, dopo quasi tre settimane di coma, Ian era sveglio, e lui era li con lui. Come tutti i giorni dall'inizio di quella vicenda che non dava pace a Mickey. Perchè di quello che era successo, Mickey si era dato tutte le colpe come d'altronde la famiglia di Ian aveva fatto. Si era beccato i peggiori insulti da Fiona e le peggior botte da Lip. 

-Ehi, come ti senti?- Erano le uniche cose che Mickey riusciva a dirgli in quel momento. 

-Come dovrei sentirmi secondo te Mick?- disse Ian alzando le sopracciglia e sogghignando, era lui, Ian era li. Era tornato.

Beh effettivamente non era stata una domanda con molto senso. Come si doveva sentire una persona appena uscita da un coma? Ovviamente Mickey aveva aperto la bocca prima di ragionare. Come molte altre volte, e come molte altre volte Ian glielo fece notare.

-Dovresti ragionare un po' prima di parlare ogni tanto Mickey.- disse con quel suo ghigno da saputello che si ritrovava ogni volta che faceva notare queste cose a Mickey. Ma Mickey amava così tanto quel suo ghigno da saputello che faceva quando lo correggeva, o semplicemente quando sapeva di aver ragione anche se Mickey cercava sempre di fargli pensare il contrario. E molte volte riusciva nel suo intento. 

-Dio santo Gallagher, ti sei appena risvegliato dopo tre settimane di coma e la prima cosa che mi dici è che dovrei pensare a quello che dico quando parlo? Speravo che dormire così tanto ti levasse un po' di sarcasmo. Ma noto con piacere che non è così.-

Ian guardò ancora Mickey, sempre con il suo solito ghignetto.

-Dai dillo che ti sono mancato, almeno un po'.-

Mickey lo guardò storto come mai aveva fatto nella sua vita, ma Ian non se ne accorse perchè era intento a guardare gli aghi conficcati nel suo braccio.

-Certo che mi sei mancato, stronzo.-

*

   
 
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