Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: HeisWe    02/09/2015    9 recensioni
«Hai detto che siamo distrutti, vero? Be', allora dovremmo imparare a ricostruirci.»
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve a tutti! Sono qui per partecipare a un concorso su 'vizi e virtù' e mi è capitata la 'gola'. 
Quindi, signori, mettetevi comodi per un viaggio all'esplorazione di uno dei peccati più commessi dall'uomo. 


Prima di cominciare, vorrei chiarire alcune cose riguardo a questo peccato capitale: ho deciso di informarmi un po' e ho approfondito i vari modi in cui una persona può peccare di gola. A quanto pare non è legata solo al cibo, ma anche gli alcolisti e i fumatori accaniti commettono questo peccato. 

 

Serva me, servabo te



«Ehi, ma che succede? Perché non ci muoviamo?» 
Annalise si fece largo tra i sedili del pullman, fissando l'autista per una risposta. L'uomo si voltò a malapena verso di lei. «Incidente,» bofonchiò irritato. 
La ragazza tornò a sedersi al suo posto, di fianco a un ragazzo con una bottiglia di birra in mano. Restò ferma per qualche minuto, ma poi la sua pancia cominciò a brontolare. Oh, no, non adesso. 
Quando lo stomaco si faceva sentire, niente poteva fermarlo. 
«Ehi, hai fame?» Il ragazzo le diede una gomitata, indicandole un panino che sporgeva dal suo zaino. 
«No, grazie, sto cercando di resistere.» Lui si strinse nelle spalle e le sorrise. 
«Sono Phillip.» 
«Annalise.» 
Calò di nuovo il silenzio. 
La ragazza cercò di tenere a bada la fame cominciando a contare nella testa, come faceva ogni volta che doveva trattenersi. Aveva mangiato un piatto di pasta prima di salire, la sua pancia doveva accontentarsi. 
Phillip, accanto a lei, continuava a bere dalla sua bottiglia. 
«Non starai esagerando?» gli disse a un certo punto. 
«Non chiedere mai ad un alcolizzato se sta esagerando. Se vedi una persona bere, c'è sempre un motivo. L'alcol ha un sapore schifoso, ma serve a dimenticare.» La ragazza gli sorrise, sentendosi in parte capita. 
«Come me con il cibo. È l'unico modo che conosco per concentrarmi su me stessa e ignorare gli altri e i loro problemi. Finché la cosa non mi è scappata di mano.» Infatti Nal era sovrappeso da un paio di anni ormai e nessuna dieta aveva funzionato. 
«Ehi, secondo me non sei affatto male.» 
97, 98, 99, 100. Puoi farcela, Annalise. E poi lo sguardo le cadde sul panino nello zaino. 
«Senti, per quel panino...» 
Phillip scoppiò a ridere e glielo porse subito. 
4, 3, 2, 1, punto di partenza. 
La ragazza cominciò a mangiare con avidità, mentre l'altro la fissava divertito. 
«Forse dovremmo smetterla entrambi, eh?» 
«Ho questo problema da due anni ormai. Nessuno psicologo e nessuna dieta sono stati in grado di aiutarmi. Mi sento così poco amata.» 
«Ti serve solo qualcuno che ti apprezzi così tanto da farti apprezzare te stessa.» 
«E tu?» 
Phillip scoppiò a ridere di nuovo. 
«Io? Sono ubriaco per la maggior parte del tempo. Per il momento sono abbastanza lucido, ma dammi dieci minuti.» 
«Siamo proprio distrutti.» 
«Ci assomigliamo parecchio.» 
Annalise gli sorrise, sentendo una strana connessione con lui. 
«Hai ragione. È davvero orribile essere così dipendenti da qualcosa. È cominciato tutto con il divorzio dei miei, mi ha cambiato completamente.» 
«Già. Io ho cominciato per problemi economici. Ero al verde, prossimo a diventare un barbone, e così ho scoperto l'alcol e i suoi poteri magici. Sono passati mesi e continuo a bere anche se ora ho un lavoro e riesco a mantenermi.» 
«Be', stai comunque migliorando!» 
Phillip fece per rispondere, ma la sua bocca si chiuse di scatto. 
Annalise trattenne il fiato, incredula. 
«Ci stiamo muovendo! È un'ora che siamo bloccati qui!» 
Restarono in silenzio per un po'. La ragazza stava pensando che ormai la sua fermata era vicina e non si sarebbero rivisti mai più. A un certo punto Phillip strinse i pugni e alzò lo sguardo su di lei.
«Hai detto che siamo distrutti, vero? Be', allora dovremmo imparare a ricostruirci.» 
Annalise gli sorrise, ma il suo sguardo era triste. «Oh, certo, ma io non so farlo.» 
«Comincia così,» le disse il ragazzo, prendendole quello che restava del panino dalle mani. 
In quel momento il pullman arrivò alla sua fermata e la ragazza si costrinse ad alzarsi. Raccolse le sue cose e si girò un'ultima volta verso il suo compagno di viaggio. 
«È stato bello conoscere qualcuno così tanto simile a me, grazie.» Lo salutò con la mano e cominciò a farsi strada verso l'uscita. Una volta all'aria aperta, inspiro profondamente e chiuse gli occhi. Quel semplice incontro l'aveva aiutata. Non sono sola, pensò. Quando riaprì gli occhi, però, realizzò di esserlo. 
Cominciò ad avviarsi verso casa, quando notò che la sua borsa era aperta. Guardò dentro e ci trovò una bottiglia di birra mezza vuota. Sopra c'era un numero di telefono e le parole 'serva me, servabo te.' 


Allora, eccoci qui! Non era esattamente quello che mi aspettavo da questa sfida, devo ammettere che è stata davvero dura parlare di questi argomenti. Soprattutto perché sono cose che non mi riguardano in prima persona, dato che non ho mai bevuto e non ho mai avuto disturbi alimentari, perciò spero di aver fatto il mio dovere e di non aver scritto 'cavolate'. Ho deciso di restare un po' sul vago perché appunto non saprei descrivere l'argomento nel modo giusto e non mi sentivo degna di provarci. Per quanto riguarda il finale aperto, è assolutamente voluto. Io li amo, credo sia il modo migliore per concludere una storia, quindi non linciatemi grazie. Ho deciso di concentrarmi di più sui sentimenti dei personaggi nei confronti del loro 'problema' e sul loro bisogno di aiuto piuttosto che sul problema stesso. Volevo anche dire che il titolo è arancione perché il colore di questo peccato è proprio quello, è una cosa voluta anche se il colore non è tra i miei preferiti. 
 

   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: HeisWe