Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |      
Autore: _Shironeko_    02/09/2015    0 recensioni
Yuri è una quattordicenne qualunque con una vita normalissima,forse un po'monotona. Questo perchè ogni giorno dopo la scuola va in ospedale a fare visita al suo fratellino di otto anni,che ha trascorso metà della sua esistenza in quel luogo a causa di una terribile malattia che lo colpì in tenera età:il cancro. Le sue condizioni sono in continuo peggioramento ma Yuri non si lascia scoraggiare e crede ciecamente in una sua possibile guarigione. Un giorno,come per magia,il suo desiderio viene esaudito,infatti viene trasmessa la notizia che un gruppo di dottori ha finalmente trovato un vaccino in grado di contrastare tutte le tipologie di cancro; il problema però,è che questo vaccino è ancora in fase di prova e per testarlo vengono sorteggiati 100 pazienti tra cui Raito,il fratello di Yuri. La protagonista ripone tutte le sue speranze in questo vaccino che si rivelerà nascondere non poche sorprese.
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Yuri uscì di casa in fretta e si mise a correre in direzione della scuola, anche quel giorno non aveva sentito la sveglia e si era alzata tardi, per cui non poteva permettersi di prepararsi con calma, altrimenti non sarebbe arrivata in tempo a scuola. Stava per svoltare l'angolo quando colpì in piena faccia qualcosa di duro, che la fece cadere all'indietro. Si rialzò in fretta ignorando il dolore alla schiena e si avvicinò al "qualcosa" contro cui era andata a sbattere. Quando arrivò ai suoi piedi si rese conto che non era un "qualcosa" ma un "qualcuno" che guarda caso era la sua migliore amica May, nonchè sua vicina di casa e figlia del sindaco della sua città, che stava disperatamente tastando la terra in cerca dei suoi occhiali. Yuri notò che erano dalla parte opposta a quella dove stava cercando, allora li prese e li porse all'amica. May si alzò e se li sistemò in faccia,poi mise a fuoco la persona che aveva davanti. «YURI!» Urlò e abbracciò l'amica. «Perdonami se ti sono finita addosso, ero sovrappensiero» Disse dandosi dei colpetti sulla testa. «Ma no, sono io che mi sono distratta dalla fretta di andare a scuola» «Fretta? E perchè?» «Non vedi che ore sono?? Se non ci sbrighiamo faremo tardi entrambe» «Cosa dici Yuri? Oggi l'entrata è stata posticipata di dieci minuti, stavo giusto passando da te» Yuri la guardò storto, senza dire nulla. «Non dirmi che non ti ricordi, l'ha detto ieri il prof! E poi le entrate posticipate non sono cose che si dimenticano» Yuri stette un po' in silenzio poi disse: «Non è che non mi ricordo May, è che il prof non l'ho proprio sentito, stavo pensando a quello...» May fece un mezzo sorriso forzato: «Al test del vaccino contro il cancro? È una cosa fantastica Yuri, finalmente tuo fratello potrà guarire da quella terribile malattia» «Ma stiamo parlando del 70% di probabilità di riuscita del vaccino» «E quindi? È più della metà,su con la vita e sii più ottimista!» May si mise a ridere e cercò rallegrare un po' l'amica. Dopo un po' Yuri cedette e rise anche lei, ma tornò subito seria, si girò e si mise a fissare intensamente l'amica. «Sei troppo felice oggi, è strano» Le sussurò piegando leggermente la testa di lato. «E che problema c'è nell'essere felici? E poi io cercavo di tenerti su il morale!» «No, non intendevo quello. È come se tu ti stessi sforzando di essere felice, quando in realtà sei l'esatto contrario. È successo qualcosa?» «Eh? Ma cosa dici! È solo che sono anch'io leggermente nervosa per quanto riguarda l'esito del test del vaccino, ma non cercavo di darlo a vedere...Ups, l'ho detto, contenta adesso?!» «Mmm...Okay, se era solo per quello...Comunque, ricordati che se hai qualche problema non esitare a parlarmene, capito? Non c'è niente di più brutto di soffrire da soli e in silenzio...Ah già, uscendo mi sono dimenticata di prendere la merenda, vado a comprare qualcosa da quella panetteria, mi aspetti?» «Certo, non c'è problema, vai pure!» May vide Yuri allontanarsi per poi entrare in un negozio, così abbassò la testa e con lo sgruardo fisso per terra disse a bassa voce: «Mi dispiace Yuri, ma anche se te lo dicessi non c'è nulla che tu possa fare per me...Scusami, davvero...Mi dispiace» Nonostante cercasse di trattenersi, una lacrima le scivolò sulla guancia, se la pulì in fretta e nello stesso momento vide Yuri sporgersi dalla porta del negozio e chiederle: «Scusa, mi sono scordata di chiedertelo, ma vuoi qualcosa anche tu? Offro io» «Tranquilla io sono apposto» Si lasciò sfuggire in voce un po' tremante, e pregò Dio che Yuri non se ne fosse accorta, ma lei disse solo: «Va bene, come vuoi» E tornò dentro. May sospirò, si diede della stupida e si sedette su una panchina aspettando il ritorno dell'amica. A scuola il tempo trascorreva lentamente e Yuri ascoltava distrattamente le lezioni, intenta a pensare al suo fratellino. Quando suonò la campanella di fine lezioni e mentre Yuri si dirigeva verso la porta,venne fermata da una mano. La ragazza spostò lo sguardo sul proprietario di quella mano: era Jey, il ragazzo più ricco e affascinante della scuola, e altrettanto perfido e cattivo. Yuri si sentì un po' a disagio: non le era mai capitato di parlargli, in quanto Jey era sempre in compagnia di persone poco raccomandabili, e trascorreva il suo tempo a fare scherzi sadici alle persone deboli della loro classe, ma il suo passatempo preferito era ridicolizzare gli altri, offendendoli e toccando i loro tasti dolenti. Cosa vorrà da me? Pensò Yuri sconcertata. «Dove vai così di fretta Rainer? Oh già non c'è bisogno di chiederlo,è ovvio che come al solito andrai dal tuo povero fratellino ricoverato. Per caso l'ospedale è diventato la tua seconda casa? Hanno dato una camera anche a te? Perchè si nota proprio che hai bisogno di farti visitare,ritardata!» La sua voce era un misto di disprezzo e ironia. Yuri non potè fare a meno di ignorare lui e le risa dei suoi amici,non poteva permettersi di rispondergli, o sarebbe scesa al suo stesso livello. «Mi lasci passare o devo chiamare il professore?» Disse infine con voce ferma. Jey sbuffò, ritirò il braccio che le bloccava la strada e lo incrociò con l'altro all'altezza del petto. Yuri si affrettò ad andarsene quando lo sentì dire alle sue spalle: «Ok, scusa, pardon, non avrei dovuto trattenerti quando stavi andando da tuo fratello. Cerca di stare con lui il più possibile,dopotutto ha le ore contate» Yuri si bloccò e sgranò gli occhi. Un pensiero le balenò subito in mente. Per lei le possibilità garantite dal vaccino erano due: guarire suo fratello o non fargli effetto; non aveva mai considerato l'idea che potesse essergli dannoso,al punto da ucciderlo. No era impossibile, non può, anzi, non deve succedere, pensò Yuri cercando di scacciare quell'idea dalla sua testa,ma il suo corpo tremava. Si girò e guardò Jey fisso: «Come puoi dire una cosa del genere?» «Oh avanti, non mi dire che non hai neppure preso in considerazione la possibilità che il vaccino possa ucciderlo, dopotutto nessuno sa da cosa è composto, e quei medici che l'hanno inventato non sono intenzionati a rivelarlo, come si è visto dall'intervista che hanno fatto. Tu l'hai vista? Ce l'hai una televisione a casa? Se vuoi te ne regalo una, ne ho tante che non uso» Yuri sentì la rabbia ribollirle dentro, non per gl'insulti sulla tv, ma per il fatto che una cosa tanto elementare lei non l'aveva affatto considerata, e per di più ad avergliela fatta notare era la persona che lei riteneva essere la più stupida dell'universo: Jey. Il suo corpo agì d'istinto,con uno scatto si avvicinò a Jey e gli diede un sonoro schiaffo in faccia,tant'è che le fece male la mano. Lui la guardò prima impietrito, poi furibondo, e si preparò a dirgliene di cotte e crude, ma le parole gli morirono in gola quando la sentì dire: «Non osare mai più dire cose del genere su di mio fratello,stupido figlio di papà. Tu sei figlio unico, quindi cosa ne potresti mai sapere dei sentimenti che si provano verso i propri fratelli? Soprattutto quando la loro stessa esistenza è in bilico tra la vita e la morte» Detto questo Yuri si allontanò con passo deciso dalla propria classe, lasciandosi dietro un silenzio da tomba. L'ospedale non era molto lontano da scuola,venti minuti a piedi, ma Yuri ci mise la metà del tempo ad arrivarci perchè camminava spedita. Aveva una gran voglia di vedere Raito, suo fratello, e cercava al contempo di non pensare a quello che aveva appena fatto a scuola, ossia l'aver schiaffeggiato Jey,il figlio di uno degl'imprenditori più ricchi del paese. Sperò con tutto il cuore che suo padre per vendicarsi di lei non le mandi la mafia o la yakuza a casa. Una volta all'interno dell'ospedale,camminò decisa attraverso la folla di gente che occupava il corridoio. L'ospedale era molto grande ed era facile perdersi, ma Yuri il percorso da fare lo conosceva benissimo a forza di averlo fatto migliaia di volte. Arrivata al piano dove si trovava la stanza occupata da Raito,s'imbattè nell'infermiera che si occupava solitamente di lui: era giovane e molto carina,avrebbe dovuto fare la modella, pensò Yuri nel vederla, anche se il lavoro d'infermiera le si addiceva in egual modo, perchè lo svolgeva con grande professionalità. «Ehi ciao Yuri, Raito ora sta dormendo ma vai pure da lui, non svegliarlo però, ha molto bisogno di riposare,dopotutto il vaccino gli verrà somministrato stasera» «Certo,ci mancherebbe che non lo lasci riposare» Congedatasi con l'infermiera Yuri si diresse verso la camera 345,aprì piano la porta e, facendo meno rumore possibile, andò a sistemarsi sulla sedia vicino al letto dove giaceva il fratellino. Yuri lo guardò, era beatamente addormentato e in mezzo a tutto il bianco del cuscino e delle lenzuola spiccavano i suoi capelli nerissimi,con una frangetta liscia che gli copriva parte degli occhi. Yuri la scostò piano, gli diede un bacio sulla fronte,e sussurrò: «Io credo in te, fratellino» Poi tornò a sedersi. Dopo un po' decise di andarsene, ma quando fu alla soglia della porta, sentì una lieve vocina sussurrarle: «Non ti deluderò sorellona» Yuri si voltò e gli disse sorridente: «Non ne dubito» Fece la strada verso casa di corsa, perchè aveva molta fame. Si fermò solo ad un negozio di giochi dove comprò un paio di pattini a rotelle. Quando guarirà gl'insegnerò ad usarle, pensò felice. Arrivata a casa dopo aver pranzato si sdraiò sul divano per riposare in attesa della sera per sapere l'esito del test su suo fratello. Prima di chiudere gli occhi si ricordò degl'incoraggiamenti e dell'ottimismo che le aveva trasmesso la sua migliore amica May per il 70% di probabilità di riuscita del vaccino e le venne da sorridere, ma poi ricordò anche "l'avvertimento" di Jey sul suo possibile pericolo che rappresentava il 30% di probabilità e si rabbuiò. Doveva dare ascolto a May o a Jey? Con questi pensieri contrastanti cadde in un sonno agitato.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: _Shironeko_