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Autore: bisy    02/09/2015    4 recensioni
Nel mare in guerra vince chi tocca il fondo.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nuota cullato da spuma di mare- imita il dolce canto maledetto dei grevi respiri ondosi con le lucenti movenze.
Scappa dalla sua fine venendole incontro- vive sospeso tra fame e terrore.
Non hanno pace i suoi occhi d'immenso- le palpebre non concedono riposo.
Sfiora le alghe, si confonde con le sabbie- cerca ossigeno o forse quiete.
Raggiunge la superficie tuffandosi in aria- riempie le branchie di veleno vitale.
Nessuno sa perchè brami l'esterno, il suo ambiente gli offre tutto ciò che gli serve.
Una cosa è certa, una soltanto: non beve la sua dimora.
Polpi e meduse si abbandonano alla corrente e avvolgono l'infelice caudato in spire di dolore, tutto si muove per essere mosso- mare di guerra, mare feroce- vince solo chi non muore.
Due colpi di pinna, leggeri, equilibrano le sue sterzate veloci tra i coralli.
Un barracuda- inoffensivo o letale, ciò lo determina solo la rigida catena alimentare- lo insegue senza esitazione, la traiettoria subacquea calibrata al millesimo per uccidere.
Nuota cullato da spuma di mare- imita il dolce canto maledetto dei grevi respiri ondosi con le lucenti movenze.
La preda sussulta, spaventata e impotente- si rifugia nell'istinto di sopravvivenza.
Il mare non perdona, il mare inghiotte- gli sconfitti salgono a galla, i vincitori trionfano nei fondali.
Scie di bolle, schizzi di lotta- tutto sosta per ammirare la crudeltà della natura- il predatore stringe tra lame seghettate l'inerme vinto.
La coda si dimena, la testa fende la prigionìa ed infine è di nuovo libertà.
Scampata la morte, guadagna acqua sui sentieri sottomarini e si volta irrequieto per scorgere il suo inseguitore- niente all'orizzonte, solo desolazione e mulinelli di corrente.
Un vermiciattolo, in lontananza, si contorce soffocando- trafitto dal ferro.
Per pietà, salvami!, supplica il moribondo- chiede la morte a chi vive per la vita.
Non temere, mio piccolo amico: nel mio stomaco la tua fine sarà meno straziante.
E detto ciò, in un lampo, la bocca lo cattura- colpo di grazia.
Strattoni dall'alto, palato ferito da lancia di luce- il vincitore nel fondale viene trascinato in superficie da forze inspiegabili.
Si abbandona cullato da spuma di mare- imita il dolce canto maledetto dei grevi respiri ondosi con le lucenti movenze.

Ho preso un pesce!, grida il pescatore fortunato.


 

   
 
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