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Autore: Aladidragocchiodiluce    02/09/2015    8 recensioni
Tratto dalla storia: "Ora la mia tana sono i vicoli bui in cui aspetto le mie prede."
Genere: Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tempo fa, quando l'ho dimenticato, ero una ragazzina di undici anni, mi chiamavo Roberta. Purtroppo non conducevo una vita felice. Mia madre è morta quando avevo tre anni e mio padre era un meccanico alcolizzato che mi picchiava e mi sgridava sempre dicendomi che ero una buona a nulla e che era colpa mia se mia madre non c'era più. Non ho mai avuto amici e molto spesso desideravo di morire piuttosto di continuare quella vita d'inferno.

Un giorno mio padre mi accompagnò al suo lavoro. Doveva riparare un malfunzionamento ad un robot del “Luna's Dinner”. Allora c'erano dei robot: Luna, la star, una coniglietta rosa dagli occhi azzurri e con un abito lungo rosso, Scintilla, una scoiattolina marroncino chiaro dagli occhi verdi vestita con una maglietta nera e gonna rosa e Wolf, un lupo bianco dagli occhi dorati con un vestito da mago; le prime due cantavano mentre il terzo si esibiva in trucchi di magia.

Mi ricordo che dopo il suo lavoro, mio padre aveva bevuto tanto e mi chiamò.

Quando riaprii gli occhi seppi solo che non ero più una bambina, ma una volpe robot rossa dagli occhi blu cobalto con indosso una maglietta rosa con un cuore rosso al centro. Mi trovavo in una stanza buia. Non ci misi molto a capire che ero morta anche se mi sfuggiva il motivo per cui ero una robot. Non riuscivo a muovermi. Dopo quelli che parvero mesi, il proprietario entrò nella stanza in cui mi trovavo e armeggiò con dei tasti sulla mia schiena. Capii che mi stava “accendendo”, infatti riuscii finalmente a muovermi.

Il proprietario mi disse che il mio nome era Pretty e avrei dovuto intrattenere i bambini nell'area giochi. Io ero felice, una nuova vita in cui avrei potuto dimenticare le mie sofferenze.

Ma, dieci anni dopo.

Ero un ammasso, i bambini si divertivano a smontarmi e rimontarmi nelle maniere più assurde. Le uniche parti del mio rivestimento esterno erano il muso, le mani, le zampe e la coda. Il resto era composto da un'ammasso di metallo che formava il mio endoscheletro.

Tutto era iniziato quando un bambino scoprì che la mia coda poteva essere smontata e si divertiva così tanto a smontarla e rimontarla che pensò bene di farlo anche con le altre parti del corpo e gli altri bambini, vedendolo, hanno deciso di seguire il suo esempio.

Almeno le prime sere tentavano di rimontarmi, ma poi smisero poiché era un'impresa disperata, allora iniziai a ripararmi da sola o con l'aiuto di Wolf con il quale avevo fatto amicizia, insieme a Luna e Scintilla.

Purtroppo accadde.

Una bambina continuava a smontarmi e rimontarmi la mandibola; poi per giocare, credo, ci infilò la testa. Mi agitai, doveva subito torglierla, questo mi costò caro; chiusi la bocca e morsi quella bambina, la riaprii subito ma era tardi.

Ricordo gli altri bambini che urlavano, i genitori che correvano a prenderli, quelli della bambina chini sul corpo coperto di sangue che piangevano. Arrivarono l'ambulanza e la polizia.

Quella sera venni spenta e messa in magazzino e ricevetti la visita degli altri animatronici.

Luna era arrabbiatissima, mi diede un calcio urlando:

-TI RENDI CONTO CHE COSì CI FARAI CHIUDERE?-

Io potevo solo parlare.

-E' stato un incidente...- altro calcio, questa volta da Scintilla.

-ANCHE QUESTO ERA UN INCIDENTE- disse la scoiattolina.

-Ragazze, questo non risolverà la situazione.- intervenì Wolf.

-Il ristorante andrà alla rovina PER COLPA SUA e dubito che i genitori di quella bambina lo vogliano rivedere aperto. A meno che- Luna aveva uno sguardo inquietante. -Non ci libereremo dell'oggetto della loro vendetta.-

Non potete immaginare la mia disperazione.

Luna.

La mia amica.

Pronta ad uccidermi per salvare il ristorante.

-NO.- urlò Wolf e Scintilla lo trattenne.

Luna prese un'ascia anti incendio e si avvicinò a me. Io stavo per morire. Di nuovo.

Qualcosa si accese in me. NO. Volevo sopravvivere.

Con uno scatto le saltai addosso urlando e le trapassai il petto con una mano sporcandomi d'olio e con un altro salto andai addosso a Scintilla staccandole di netto la testa. Poi guardai Wolf. Era il ritratto stesso della paura.

-Scappa.- dissi semplicemente. Lui obbedì.

Non so come ho fatto a riaccendermi ma non importa. Guardo le mie mani sporche d'olio e del sangue della bambina. La morte delle due che credevo amiche non mi aveva spaventato, anzi, mi ero divertita.

Ricordandomi di come mi trattava mio padre, la mia sanità mentale se ne andò a quel paese.

Loro la devono pagare, tutti devono soffrire come ho sofferto io e nessuno mi potrà fermare.

Con il metallo che trovai modificai tutta la mia struttura, ora ho un occhio celeste e uno rosso, gli artigli e i denti aguzzi, posso arrampicarmi sui muri e confondermi con le tenebre.

Quando il proprietario entrò e mi vide così trasformata, urlò.

Con un gesto rapido lo zittii e cadde a terra in una pozza di sangue.

Sentii un altro grido. Il grido di un bambino. Doveva essere il figlio del proprietario.

Lo guardai, mi ricordava me stessa e decisi di risparmiarlo. Mi misi davanti a lui.

-Dimenticati questa scena.- dissi toccandogli la fronte.

Gli occhi del bambino si annebbiarono e cadde nel mondo dei sogni.

Dovevo scappare e nascondermi. Altri mi avrebbero cercato. Non potevo tenermi il nome di Pretty e Roberta non sono nomi da assassina.

Mi ricordai la storia di Bloody Mary; mia padre me la raccontava prima di addormentarmi solo per farmi paura.

Ora la mia tana sono i vicoli bui in cui aspetto le mie prede.

To', una pattuglia di polizia. Pensano che torneranno tutti a casa.

Illusi, solo io decido chi tornerà.

Sono in quattro; uno è stato arrestato per guida in stato di ebrezza, un altro aspettava di finire il turno per riabbracciare suo figlio in ospedale, un altro ha moglie e figli ma sperpera i soldi in casinò e l'ultimo... Oddio è stato un pedofilo!

Come avrà fatto ad entrare in polizia? Non importa. Non più.

Come so queste cose? E' un potere che ho acquistato insieme a quello di poter cancellare i ricordi come feci a quel bambino.

Oggi sarà l'uomo con il figlio all'ospedale a sopravvivere mentre gli altri andranno all'altro mondo.

Ormai se ci sono delle morti in cui l'unico sopravvissuto non ricorda niente a parte un nome, è opera mia, la mia firma. Roberta o Pretty non esistono più. Ora sono Mary Shadow.


 

Angolo autrice: questo era solo un esperimento per provare a scrivere qualcosa del genere Horror; non sono sicura se ci farò un seguito.

Saluti.

   
 
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