Erano ore che Bruta mi parlava, completamente sopraffatta dal panico e dal rossore in viso, ormai tutto quello che diceva non mi arrivava proprio al cervello, che sembrava addormentato ormai da buoni dieci minuti, ma stranamente egli si accese all'istante alla seguente frase pronunciata frettolosamente dalla mia amica: "Ti prego fammi una dimostrazione!".
Io spalancai gli occhi: dimostrazione? "Bruta, non so proprio chi ci potrebbe aiutare a farla" risposi, ma lei mi guardò sorridendo maliziosamente, dicendo: "Astrid, non fare l'ingenua, lo sappiamo tutte e due che Hiccup farebbe di tutto per te..è innamorato pazzo" mi disse.
A quella affermazione io spalancai gli occhi, arrossendo e borbottando cose senza senso con aria nervosa.
Cercai di protestare, ma lei ripeteva sempre la stessa frase, tappandosi le orecchie per non sentirmi: "Ti amaa!".
E dopo minuti a fare questo mi rassegnai, e ci avviammo verso casa di Hiccup.
Bussai alla porta con aria frustrata, ma quando mi aprì vidi i suoi splendidi occhi verdi che mi ravvivano sempre.
Sorrisi, sentendomi leggera come una piuma, come in una strana estasi; ma quando ripresi i sensi il mio volto si tinse di rosso, ed incominciai a borbottare cose strane, mentre mi torturavo le dita con esse.
Dato che io non riuscivo a dire una parola intervenne Bruta, spiegandogli la situazione.
Quando sentì la questione della dimostrazione arrossì pesantemente, ma annuì. Sorrisi: Bruta aveva ragione, lui per me avrebbe fatto di tutto. "Che genere di dimostrazione vorresti?" chiesi, e quella maledetta rispose con tanta tranquillità: "Una dichiarazione completa di bacio" la volevo uccidere, oh che gran desiderio omicida, ma in quel momento in problema era un altro: fare la dimostrazione.
Io ed Hiccup ci sedemmo vicini, e lui, con il volto completamente rosso incominciò: "Astrid, dovrei dirti una cosa, te la volevo dire da un pò, ma non ho mai avuto il coraggio" disse, con lo sguardo basso, e sussultai quando mi strinse la mano, "Non te l'ho mai detto perchè io sono inutile, ho sempre paura di essere rifiutato. Ma volevo dirti che io ti amo" continuò.
Io ero immobile, non riuscivo a muovermi: possibile che sia così bravo a fingere?
In quel momento Hiccup mi sembrava così vero, come quando si era avvicinato al mio viso, standoci a pochi centimetri di distanza.
Sentivo il suo caldo respiro sulle labbra, le aprii leggermente prima che lui le unì.
In quel momento intorno a me tutto sparì, c'eravamo solo io e lui.
Che sensazione paradisiaca del suo sapore, il suo respiro, le sue mani... Lui.
Quando ci staccammo per me fu un dolore lancinante, ma in fondo era solo una dimostrazione, niente di più.
 Bruta sorrise, ed una volta usciti di casa lei mi guardò maliziosa, per poi parlare: "Ringraziami cara" disse lei, "Non dirmi che ti sei inventata tutto, ti prego" le dissi, spalancando gli occhi, "Invece lo dico" mi rispose, con un sorriso a trentadue denti...li spaccherei tutti con un pugno, dannata amica.
Qualche ora dopo dopo ero sola, seduta a terra sul fresco pavimento dell'Accademia, e sentii dei passi. Li avrei riconosciuti tra mille: i passi di Hiccup, che si sedette vicino a me.

"Dimmi Astrid: per te era solo una dimostrazione quella?"

"No, non lo era. Per te?"

"Per me non lo era"
'Grazie Bruta' pensai, prima di unire le nostre labbra.