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Autore: Serena89    05/02/2009    2 recensioni
Ciò che vedi morto, impara che è perduto. Ci sono stati giorni splendidi, nel sole.
E andavi dove lei ti conduceva, l'amata come non sarà nessuna, e avvenivano cose deliziose che tu volevi e lei non disvoleva.
Davvero giorni splendidi nel sole. [Catullo] Flashfic. Nessun pairing in particolare, anche se scrivendola pensavo ad una Draco/Ginny.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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dracosolecat

Fulsere vere candidi tibi soles

"Basta con la pazzia, sventurato Catullo.
E ciò che vedi morto, impara che è perduto.
Ci sono stati giorni splendidi, nel sole.
E andavi dove lei ti conduceva,
l'amata come non sarà nessuna,
e avvenivano cose deliziose
che tu volevi e lei non disvoleva.
Davvero giorni splendidi nel sole.
Ora non vuole più. Dunque anche tu
non volere. Non inseguire ciò che fugge,
o uomo senza freno, non vivere infelice.
Sii ostinato, Catullo, sii deciso.
Addio ragazza. Catullo è deciso,
se non vuoi non ti cerca, non ti chiede.
Però ne soffrirai, se non ti cercano.
Sventurata, che vita ti rimane!
Verrà qualcuno? Ti vedranno ancora bella?
Sarai amata? A chi dirai 'sono sua'?
Chi bacerai? A chi morderai le labbra amate?
Catullo, sii ostinato, sii deciso"

 

Dal mio tavolo, posso comodamente osservare il viavai di passanti nella trafficata Diagon Alley, velati da una tranquilla tonalità ocra, come in un vecchio film muto. Dovrebbero davvero dare una pulita alle finestre di questa bettola. Ma il caffè è buono sulle mie labbra, e le spesse mura addolciscono i rumori della città; tutto sommato, un buon posto per allontanarsi da lei.

Se non fosse che lei svolazza tra un negozio e l'altro, ridendo e scherzando col facchino (me ne occuperò dopo l'espresso), evitando elegantemente bambini in bicicletta, vecchiette a passeggio, uomini d'affari affaccendati. E se non fosse che da tre caffè, un tè e due cornetti non posso fare a meno di fissarla, mentre sorride sotto il sole.

Se penso che questo stesso sole, traditore, illuminava le nostre giornate, due amanti sotto i suoi raggi, sorrisi che si sfioravano sulla pelle, che si fondevano sotto il suo dolce calore, e braccia, gambe, sospiri, leggeri baci, parole sussurrate e presto portate via dal vento...

Davvero giorni splendidi, nel sole. E sotto la pioggia, e la neve, e il vento, e la nebbia, e la luna e le stelle.
Giorni che sono fuggiti ed ora scomparsi, nel fluido scorrere del tempo. Seppelliti. Dimenticati.

E' finita. Me ne farò una ragione. Amen. Adios. Arrivederci. Addio.

Non aspettarti che venga ad implorarti, non aspettami alla tua finestra ogni notte, cantando serenate; non credere di poter udire il battere dei miei colpi alla tua fredda porta; non alzare la cornetta del tuo telefono immaginando di ascoltare la mia voce; non guardare il fuoco ingannandoti di poter scorgere la mia immagine. Non soccomberò ai tuoi capricci. 

Sei contenta, ora? Chi amerai, chi abbraccerai, chi bacerai, dolcemente e ferocemente, mordendogli voracemente il labbro? Chi ti adorerà, chi ti venererà, chi ti amerà più di quanto io non faccia?

Sorridi maliziosamente al commesso della gelateria; ti piace. Posso leggertelo negli occhi vogliosi. So anche che lo getterai via, subito dopo. Per quanto tu possa sentirtene attratta, non è il tuo tipo, e anche tu lo sai. 

Ma io sono risoluto. Non ti chiederò di riaccettarmi tra le tua braccia (e nel tuo letto). Io sono risoluto.

Entri nell'ennesima boutique, ed io ordino un altro cappuccino. Un altro ancora.

  
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