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Autore: Christi    03/09/2015    4 recensioni
Cinque giorni con il suo migliore amico a Parigi.
Cécile crede di conoscere perfettamente la sua amata città, ma scoprirà una Ville Lumiére completamente diversa ed una se stessa che credeva non esistesse.
***
Il ragazzo sorrise, e Cécile dovette trattenersi per non affondare di nuovo il dito nella sua deliziosa fossetta sinistra.
«Hai cinque giorni di ferie» iniziò il biondo, mentre la ragazza lo osservava, ancora spaesata «Durante questi giorni di ferie tu mi farai conoscere la vera Parigi, ma ovviamente mi occuperò io delle spese»
Cécile non osò rispondere. Kendall notò lo sguardo perso dell'amica e si affrettò a continuare.
«Ho parlato io con Mariette, ti ha dato l'okay. E' tutto sistemato, non devi preoccuparti di nulla» sorrise alzando le spalle «Che ne dici?»
Kendall vide Cécile alzarsi, per poi ritrovarsela addosso, abbracciata come un koala.
«Francis tu sei pazzo» gli bastò come riposta.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kendall
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologue


Con i primi di Settembre erano, inevitabilmente, arrivati i primi freddi. Quella mattina, molti degli abitanti della Ville Lumière, erano stati costretti infatti ad indossare cardigan e maglioncini e la città si era svegliata ricoperta da un sottile stato di brina. 
Cécile accompagnò il pesante portone in legno per non farlo sbattere e, dopo essersi accertata che fosse ben chiuso, camminò per qualche metro fino ad arrivare alla sua nuova FIAT 500 rosa pastello, che amava quasi fosse sua figlia. Sistemò la sua borsa nei sedili posteriori, rituale che non dimenticava mai di compiere, per poi entrare nel posto del guidatore. Controllò distrattamente il suo aspetto nello specchietto retrovisore, per poi accendere l'auto e partire. Parigi era già completamente sveglia e le strade trafficate ne erano la dimostrazione. Fra turisti ed abitanti ogni singolo taxi sembrava essere occupato ed ogni marciapiede era completamente affollato. Ed erano solo le otto di mattina. 
«Bonjour Céleste!» esclamò Mariette per sovrastare il brusio all'interno del negozio, mentre Cécile roteò gli occhi divertita. Mariette era l'unica che la chiamava ancora con il suo secondo nome. 
Salutò con un cenno del capo ed un sorriso la signora, mentre si faceva spazio fra la folla per raggiungere il bancone. 
«Comment allez-vous?» domandò Mariette, seguendo Cécile nel piccolo ripostiglio del locale. 
«Bon, merci» si limitò a rispondere la ragazza. Era in ritardo, e sapeva bene che Mariette avrebbe ben presto iniziato a sparlare del più e del meno. Indossò il grembiule giallo pastello, legò i capelli scuri in una coda e si sistemò dietro al bancone, iniziando a prendere le ordinazioni dei clienti, lasciando a tutti un sorriso cordiale.
Lavorare da Ladurée non era facile. O, per meglio dire, lavorare negli Champs-Elysées nella sede storica di Ladurée, non era facile. 
Cécile era laureata in lingue e fino a pochi anni prima, non avrebbe mai immaginato di potersi ritrovare in una così famosa pasticceria, considerato anche il fatto che i fornelli e la cucina non erano mai stati la sua passione. Ma non appena aveva notato l'annuncio in cui Ladurée dichiarava di cercare una commessa che conoscesse bene le lingue, non aveva esitato a presentare il suo curriculum. Inutile dire che aveva ottenuto il posto immediatamente. Per il negozio era fondamentale che i propri dipendenti conoscessero le lingue, data l'enorme quantità di turisti stranieri che visitavano quella meravigliosa pasticceria. 
L'orologio segnava mezzogiorno quando Cécile salutò l'ultimo cliente con un gesto della mano, prima di voltarsi e sospirare. Avrebbe avuto un'ora di pausa, prima che Helené, la sua collega, l'avesse raggiunta per aiutarla con i clienti pomeridiani.
Slegò i capelli, che le ricaddero leggeri dietro le spalle e si asciugò il viso con il grembiule. Mariette era uscita per delle commissioni ed il negozio era completamente vuoto. Controllò il calendario, dando le spalle al bancone e sorseggiò un po' d'acqua aromatica. 
La musica retrò risuonava nel locale e, se doveva essere sincera, quello era l'unico momento in cui Cécile riusciva a sentirla. Era sempre sovrastata dal rumore dei clienti. 
«Bonjour. L'habitude, s'il vous plait.»
La ragazza si voltò di scatto, pronta a rispondere cordialmente che il locale era momentaneamente chiuso. Ma non appena mise a fuoco la figura davanti a se, portò le mani davanti alla bocca ed urlò di gioia.

«Avresti dovuto chiamarmi»
«Non sarebbe più stata una sorpresa»
«Ma ho quasi avuto un infarto»
«Quella è stata la parte divertente»
Cécile colpì la mano del ragazzo davanti a se con un'espressione imbronciata sul volto scatenando la risata divertita di quest ultimo.
«Mi sei mancata»
«Anche tu» 
Kendall Francis Schmidt sorrise raggiante e d'impulso Cécile si allungò verso di lui, superando il tavolino, per toccare con un dito le fossette del ragazzo. 
«Allora? Che mi racconti di nuovo?» chiese la ragazza, tornando a sedere composta. Kendall si concesse il tempo di osservarla. Era cambiata tantissimo dalla prima volta che si erano incontrati, otto anni prima. Ricordava perfettamente il giorno in cui l'aveva vista per la prima volta. Era entrata sorridente nella sala riunioni ed aveva salutato tutti quanti presentandosi come la loro nuova "interprete, traduttrice e guida a Parigi". 
Era successo negli anni d'oro del suo gruppo musicale. Nel loro primo tour mondiale, i Big Time Rush avrebbero raggiunto mete come Vienna e Parigi, dove sarebbe stato difficile comunicare. E considerato il fatto che si sarebbero fermati a Parigi per un bel po' di giorni, i loro manager avevano ritenuto necessaria l'assunzione di un interprete fidato e giovane, con cui stringere un buon rapporto. 
Nella settimana in cui erano rimasti a Parigi infatti tutti i quattro componenti del gruppo avevano stretto una forte amicizia con la ragazza. 
«Nulla di nuovo. James è felicemente fidanzato con mia sorella Chris, Carlos è innamorato follemente della sua primogenita Ashley e Logan sta frequentando un corso di cucina insieme alla sua nuova fiamma Mekenzie» 
Nonostante la band non esistesse più, gli ex componenti avevano mantenuto ottimi contatti ed erano rimasti un' unica grande famiglia. 
«Nulla di nuovo?» domandò divertita la ragazza. Kendall rimase un secondo in silenzio, prima di parlare.
«Scusa se non ti abbiamo più chiamato in questi anni» 
Cécile sorrise dolcemente. Sapeva bene quanto fosse difficile per loro trovare anche un solo minuto di pausa, perciò non faceva a loro la colpa di non aver ricevuto nemmeno una telefonata od un messaggio. 
«Kendall so che non è colpa vostra. Devi smettere di scusarti ogni volta» lo riprese lei, poggiando la sua mano delicata su quella di Kendall, che sorrise. 
Non era cambiato molto durante il trascorrere degli anni. Certo, aveva tagliato i capelli, ottenendo un aspetto più maturo degno di un ventottenne, ma aveva mantenuto il carattere libero e sbarazzino, che lei adorava alla follia, del ragazzo che entrava per la prima volta nel mondo dello spettacolo, vivendo la cosa come un sogno. 
«Tu invece? Come vanno le cose qua a Parigi?» domandò il ragazzo, sistemandosi sulla sedia, dopo aver trangugiato un macaron al pistacchio, il suo preferito in assoluto. 
Cécile si lasciò sfuggire un sospiro. 
«Ho un lavoro in una delle pasticcerie più famose di Parigi, un delizioso appartamento con vista sulla Tour Eiffel, un gatto che mi tiene compagnia e fra mezz'ora devo tornare a lavoro, quindi, direi, bene»
Kendall spalancò gli occhi verdi sorpreso. «Cécile, mi dispiace contraddirti ma» esitò un attimo, portando una mano nei capelli «Si vede a metri di distanza che sei sfinita»
Cécile sospirò sconfitta. Aveva maledettamente ragione. Non che non fosse felice, la sua vita le piaceva terribilmente, l'unica questione che sembrava rovinare il tutto era il fatto che fosse stanca. Terribilmente stanca. Ogni giorno la sua sveglia suonava alle sei in punto, passava la giornata a lavoro, alle cinque tornava a casa, il tempo di farsi una doccia ed era di nuovo fuori, mentre accompagnava la sua migliore amica ad una festa, a fare shopping o qualsiasi altra attività stancante. 
Aveva il tempo di riposarsi solo la domenica, ma il resto della settimana per lei era un continuo inferno. 
«Hai ragione, ma sto bene, davvero» si affrettò a rispondere la ragazza. Aveva paura che Kendall potesse offrirle dei soldi. Quando era ancora con i Big Time Rush, tutti i componenti si erano offerti di pagarle gli studi universitari e Cécile, nonostante avesse rifiutato almeno mille volte, si era ritrovata con ogni spesa pagata. 
«Hai bisogno di una vacanza» continuò Kendall. 
«Lo so, non sei il primo a dirmelo. Ma Mariette ha bisogno di me, non posso lasciare il negozio per più di due giorni»
Cécile alzò lo sguardo, fino a quel momento puntato sul suo piattino ormai vuoto, e notò gli occhi verdi del ragazzo di fronte a se stranamente illuminati. 
«Kendall?» domandò, lievemente spaventata. 
Il ragazzo sorrise, e Cécile dovette trattenersi per non affondare di nuovo il dito nella sua deliziosa fossetta sinistra. 
«Hai cinque giorni di ferie» iniziò il biondo, mentre la ragazza lo osservava, ancora spaesata «Durante questi giorni di ferie tu mi farai conoscere la vera Parigi, ma ovviamente mi occuperò io delle spese»
Cécile non osò rispondere. Kendall notò lo sguardo perso dell'amica e si affrettò a continuare. 
«Ho parlato io con Mariette, ti ha dato l'okay. E' tutto sistemato, non devi preoccuparti di nulla» sorrise alzando le spalle «Che ne dici?»
Kendall vide Cécile alzarsi, per poi ritrovarsela addosso, abbracciata come un koala.
«Francis tu sei pazzo» gli bastò come riposta.




 
Angolo autrice
Bonsoir!
Va bene, lo so, mi credete pazza. Perché cavolo posta una nuova storia quando deve aggiornare l'altra? 
Bene, me lo sono chiesto anche io. 
Per prima cosa, mi sono sentita in colpa per l'immenso ritardo nell' aggiornare L.A. Baby! (il pc ha deciso di cancellare tutto il capitolo, ormai finito, prima che potessi postarlo, perciò adesso devo riscriverlo tutto quanto con immaginate quale voglia), perciò, dato che non volevo farvi troppo aspettare, ho deciso di scrivere questo. 
Inoltre, la storia che sto scrivendo è quasi agli sgoccioli (mancano pochi capitoli e sarà conclusa) ed in più e molto estiva, e non riesco assolutamente a scrivere cose estive mentre si avvicina l'autunno. 
Ma adesso parliamo della storia. 
Sarà una mini long, sette o forse otto capitoli, e lo so, lo so, forse è un po' ovvia come storia, ma non mancheranno assolutamente i colpi di scena. E', penso che l'abbiate capito, ambientata a Parigi. Le frasi in francese o comunque alcune parole, saranno in corsivo perché io AMO la Francia ed il francese. 
La prestavolto del mio nuovo personaggio è Victoria Justice, precisamente durante la quarta stagione del suo show Victorious e credo che mi ispirerò a lei oltre che per l'aspetto, anche per il carattere del suo personaggio nel telefilm. E beh Kendall è Kendall. 
Bene, spero che la storia vi piaccia e spero di riuscire ad ottenere un po' di recensioni, quindi vi prego di esprimere quello che pensate, anche se si tratta solo del prologo. Ovviamente nei prossimi capitoli scopriremo nuovo cose su entrambi i personaggi e niente, spero davvero tanto che il capitolo vi sia piaciuto. 
Un abbraccio, splendori miei
Chris
   
 
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