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Autore: GerardaWay_Antisocial    03/09/2015    0 recensioni
Sono Stanco. Dei tuoi dubbi.
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I'M WEARY
 

"Sei convinto?" disse Gerard fissandosi le scarpe.

"Cazzo Gerard, sono mesi che siamo sempre sullo stesso punto." sbottai cercando di trattenermi. Lui scosse la testa, in segno di resa.

Sta volta, non restai, non cercai di svuotarmi i coglioni, supplicando che il suo pianto cessasse, urlando quanto lo amassi, lasciando perdere, sempre. Finendo per consolarlo, dicendogli che io non sono loro.
Per lui era lo stesso. Io o loro, qual'era la differenza? Dovevo restare lì e non provarci, nemmeno a pensarlo. Dovevo proporre una serata film, solo per rimanere insieme. Dovevo andarmene alla fine del film dicendogli che ero stato bene. Dovevo ricevere un bacio sulla soglia della porta e un "ti amo, buonanotte". Dovevo tornarmene a casa mia. Oggi no. Mi spinsi fuori, senza provare a capirlo. Non dovevo lasciarlo solo. No, ma oggi no. Oggi me ne vado, Gerard. Tu non hai mai provato a capire me, mai, come mi sentissi oppresso dal tuo ricordo, come mi sentissi uguale a loro, anche se io più di amarti non potevo fare. Tu hai dubitato fin dall'inizio, prendendo la scusa della sicurezza, pretendendo che me ne stessi con le mani in mano, aspettando che l'acqua passasse sotto i ponti. Dovevi dimenticare, eh? Dimenticare uno stupro? Dici sia possibile? Si, lo è. Se avessi provato almeno la metà dell'amore che io provo per te,  se avessi almeno provato a sentire che io ero con te, a tutte le condizioni. No, Gerard. Sono anni che tento di farmi amare da te. Ora basta, davvero, non posso più sopportare i tuoi paragoni silenziosi.

Sbraitando come una ragazzina, andai al luogo dell'appuntamento con Ray e Mikey.

"Fratello, che cazzo succede?" chiese Ray abbracciandomi.

"Un cazzo, questo è il problema." dissi sconfitto.

"Forza, vedrai che con Gini, tempo al tempo, tutto si risolverà." continuò Ray, guardandomi preoccupato. Gini era Gerard. Non potevo dirgli che stavo con lui. Erano pur semrpe il suo migliore amico e suo fratello. Nonostante tutto passai un bel pomeriggio. Senza pensare ai mille problemi con Gerard. Avevo lasciato il cellulare in macchina proprio perché, anche se non avesse preso in considerazione di chiamarmi, non mi sarei fissato. Non lo sbloccai nemmeno. Non avevo voglia di senrirlo, ne di leggere le sue suppliche, miste a vittimismo e lamentele sul mio comportamento. Arrivai a casa fissandomi sulla strada e musica.
Mia madre era ad una riunione fuori città, mio padre a Londra. La casa era mia per settimane. Chiusi la porta e sprofondai sul divano, il posto dove avevamo provato l'ultima volta a fare l'amore. Ripensai alle mie azioni, a quello che facevo, che doveva essere diverso da quello che avevano fatto loro. Lo baciavo, gli sussurravo parole dolci, lo accarezzavo, i ti amo soffiati sulle sue labbra, sottili e rosse. I suoi occhi maledettamente spaventati e così liquidi, gli zigomi, che parevano cascate. Nudo, in tutti sensi. Era come un bimbo spaventato, io, dovevo essere la madre forte che lo consola, nonostante le paure. Ma io sono spaventato, Gerard. Ho paura che tu non riesca mai ad amarmi. Ti ho salvato da loro, facendoli sbattere in prigione, con l'aiuto di mio padre, ho cercato di capirti e rispettarti, ma non serve a nulla. Perché, Gerard perché? Perché devo soffrire anche io? Volevo solo essere felice, se ci rientravi tu, nella mia felicità, tanto meglio.
Dopo aver cenato alla bene e meglio, decisi di sbloccare il mio cellulare. Otto chiamate e otto messaggi. Tutti di Gerard.

'Frank dove sei?'

'Frank ti prego rispondimi! Ho sbagliato, mi dispiace.'  Cosa hai sbagliato, Gerard.

"Frankie, ti prego torna, ti amo, per favore, mi dispiace.'

'Bravo non rispondermi tanto non ti interessa di me!'

'Non è vero scherzavo, ti prego dammi un segno, dimmi che non mi odi.'

'Frank Iero ti prego rispondimi, ho bisogno.'  Quello era il segnale, per farmi capire, tutte quelle volte, che voleva provarci.

"Frank, sono solo in casa, ho bisogno di te, non farti pregare, so che muori dalla voglia...' questo messaggio risale a poco fa.

'Frankie, sono pronto, fammi tuo.'  Questo risale ad un minuto fa.

'Promettilo e verrò da te.'  Invio.

'Lo giuro sul bene che ti voglio. Faccio sul serio'

'Questa è l'ultima, Gerard. Non avrai altre possibilità per dimostrarmi il bene di cui parli.'  Fanno male anche a me.

'Ti aspetto.' Ecco quello che aspettavo.

Mi precipitai a casa sua, rischiando un frontale. Bussai stremato alla porta.

"Non mentirmi, Gerard Way." Dissi serio.

"Non sto mentendo, Frank Iero." Mormorò maliziosamente togliendomi la giacca. Qualcosa di diverso, una luce differente dal normale, mi fece sperare che sarebbe andato tutto bene. Non sarei stato io ad animare le danze. Il mio collo venne tempestato di baci e succhiotti. Volevo dei suoi segni sul mio corpo, da tempo. Dopo quei meravigliosi baci, Gerard lasciò dei piccoli e leggeri morsi. Di colpo bloccò quello che stava facendo, dando così, un colpo alla mia speranza. Si diede un attimo di ricognizione per osservare compiaciuto il suo lavoro e intrecciò la mia mano con la sua, facendomi delicatamente strada verso la sua stanza. Con una dolcezza innata, mi spinse prima nella stanza, poi sul suo letto, così morbido.

"Frank." Chiamò il mio nome mentre si posizionava a cavalcioni su di me. Sentivo il sud andare completamente a fuoco. Non mi aveva nemmeno toccato. Sarei durato poco, di sicuro. Mi fissai nei suoi occhi, per dargli il via su qualsiasi cosa.

"Ti amo." Sussurrò nel mio orecchio, con un tono di voce tutt'altro che casto e innocente. I miei pantaloni, stretti già normalmente, mi stavano facendo morire. Se ne accorse non appena il tutto si fece sentire. Sorrise, in un modo mai visto e mi baciò.

Quello che venne dopo, era magia. Pura e semplice. Era amore. Gerard lo stava dimostrando, stava combattendo i suoi demoni per me.

Quando arrivammo, insieme, allo stremo delle forze, ci scambiammo qualche bacio, dettato dall'adrenalina del momento appena passato. Abbracciati, ci accolsero le coperte.

"Frank, ci sono riuscito. Grazie." Disse dopo avermi lasciato un bacio nei capelli.

"Credo che la tua guarigione è imminente." Sorrisi, mentre distrattamente accarezzai il suo braccio.

"Mi ero ripromesso di non dirlo mai più, ma sono anni che io e te stiamo insieme...quindi volevo sapere se, vuoi diventare mio marito." Mormorò imbarazzato. Prese un grosso sospiro, e si fece coraggio per farmi la domanda più difficile.

"Frank Iero, vuoi sposarmi?" Siami giovani, Gerard. I tuoi 27 anni, i miei 23. Non mi interessa. Che le persone parlino, che le persone ci odino. Che tutti vadano a fanculo.

"Si, Gerard, lo voglio." Sorrise come aveva fatto prima e baciò le mie labbra, con dolcezza senza pretesa.

"Loro non sei tu. Dovevo solo capirlo prima." Si giustificò dispiaciuto.

"Ora dormi." Dissi ridendo. Un buonanotte silenzioso era il nostro. Un bacio a fior di labbra e il migliore degli abbracci.



 

Ehm, ciao.

Questa cos'è? Beh vi spiego, ho letto una ff sui Blink182. Questa ff ha degenerato male, ovviamente, ascoltavo i My Chem. Quindi, presa dalla disperazione, ho iniziato a scrivere. Questo è il risultato. In condizioni normali non averei mai scritto di uno stupro, avrei scritto di tumori al cervello e morti imminenti, ma è colpa di quella ff.
Beh ciao.
Se vi piace fatemelo sapere, magari degenero più del normale, partorendo queste cose depresse.

Un bacione!

Andrea
  
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